Il
teatro romano di
Benevento
fu eretto nelle vicinanze del
cardo maximus,
nel settore sud-occidentale della citta, presumibilmente sotto l’imperatore
Traiano
, oggi circondato dal medievale
Rione Triggio
. Fu inaugurato soltanto fra il 125 ed il 128 d.C. dall'imperatore
Adriano
, al quale per l’occasione viene destinata un’epigrafe dedicatoria visibile nei pressi del frontescena.
Il teatro beneventano rappresenta il tipico modello di teatro diffuso dall’
eta augustea
e per tutto il periodo imperiale: a differenza del
teatro greco
che viene costruito su un declivio naturale ove venivano ricavate le gradinate, quello di eta romano e edificato in piano, caratterizzato da una cavea semicircolare sorretta da archi e volte che, formando una struttura chiusa, poteva essere coperta superiormente da teli (i cosiddetti
velaria
). L’impianto teatrale, alto in origine 23 metri, e costituito da una cavea di 98 metri di diametro e un’orchestra di 30 metri. La cavea, a pianta semicircolare, accessibile tramite corridoi e scalinate, presentava tre ordini: tuscanico, ionico e corinzio, di cui oggi resta solo l’ordine inferiore, costituito da venticinque arcate su pilastri con semicolonne tuscaniche. Lo stesso frontescena, ossia la struttura che rappresentava lo sfondo e che ospitava la scenografia, e parzialmente conservato, tuttavia presenta ancora una grande nicchia centrale e due nicchioni absidati ai lati, nei cui assi si aprono la
Porta Regia
e le due aperture minori. Di particolare interesse sono i due ambienti posti ai lati della scena, le
aulae,
di cui una, posta a sinistra del frontescena guardando la cavea, conserva ancora in parte il rivestimento in lastre marmoree policrome. Alle spalle della scena tre scalinate portano ad un livello inferiore, forse ad un ingresso monumentale per gli artisti. Costruito in
opera cementizia
con paramenti in blocchi di pietra calcarea e in laterizio, il teatro beneventano subisce un significativo restauro in eta severiana, come testimonia una base dedicatoria della
Colonia Beneventana
a
Caracalla
, erede designato del padre
Settimio Severo
, con il titolo di
Cesare
, fra il 197 ed il 198 d.C.. Non e chiaro quando il monumento perde la funzione di struttura adibita agli spettacoli teatrali; le indagini archeologiche condotte negli ultimi anni hanno chiarito che il teatro e una parte significativa del settore meridionale della citta rimasero fuori dalla cinta muraria edificata nel IV secolo d.C., a testimonianza del restringimento del perimetro di
Beneventum
nella tarda antichita.. Forse e a partire da questo periodo, e per tutto il medioevo, che il complesso monumentale sia stato invaso da abitazioni private e spoliato degli elementi lapidei, riutilizzati in altre costruzioni. La “parcellizzazione” e la presenza di case e documentata in dipinti e immagini del sette-ottocento e nelle cartografie di eta moderna, in particolare nella pianta urbana del Mazarini del 1823, dove e documentato il riuso dell’edificio che continua a esistere in altre forme e funzioni. Su committenza del
cardinale
Francesco Maria Banditi
,
arcivescovo
di
Benevento
, nel 1782 sugli antichi
lamioni
del Teatro, fu eretta la chiesa di
Santa Maria
della Verita.
La chiesa porta il suo stemma e la seguente iscrizione:
LAPIDE RICORDO DELLA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA / SANTA MARIA DELLA VERITA / ARCIVESCOVO CARDINALE BANDITI / ANNO 1782
Testo: A[lpha] Chr[istus] O[mega] / Templum parochiale / olim s[ancto] Iacobo sacrum / mox Mariae Virgini dicatum sub tit[ulo] Veritatis / bis terraemotibus dirutum / Franciscus M[aria] Banditius Ariminensis / S[anctae] R[omanae] E[cclesiae] card[inalis] et archiep[iscopus] Beneventanus / ne parochialis curae munera / ecclesiae cathedralis in qua ab annis LXXIX / temporarie peragebantur / statos ritus perturbarent / a fundamentis sua impensa excitandum / prope vetus amphiteatrum / expiata loci superstitione / cum omni ornamento curavit / idemque dedicavit / anno a Christo nato MDCCLXXXII / Dominica II post Pascha. //
Trad.:
Cristo principio [e] fine. Francesco Maria Banditi riminese, cardinale di Santa Romana Chiesa e arcivescovo di Benevento ha stabilito di ricostruire la chiesa parrocchiale un tempo dedicata a san Giacomo e oggi a Maria Vergine sotto il titolo della Verita, e devastata per due volte dai terremoti, per porre fine alla perturbazione della liturgia derivante dal fatto che per 79 anni le sue funzioni parrocchiali sono state svolte ? a titolo temporaneo ? nella chiesa cattedrale, e l’ha costruita dalle fondamenta a proprie spese presso l’antico anfiteatro, esorcizzando cosi la superstizione che aleggiava sul sito, l’ha decorata con ogni cura e consacrata la seconda domenica dopo Pasqua dell’anno 1782 dalla nascita di Cristo.
Anche se il teatro fu inaugurato intorno al 125-128 d.C. sotto
Adriano
, recentemente sono emerse sotto di esso strutture sepolte da un'alluvione avvenuta nel
I secolo
d.C.: si suppone quindi che sia stato costruito sui resti di un edificio anteriore.
Abbandonato in epoca
longobarda
, il teatro parzialmente interrato fu utilizzato come
fondazione
per abitazioni.
La “riscoperta” del teatro inizia a fine Ottocento (1890) a opera dell’architetto
Almerico Meomartini
che effettua a proprie spese i primi lavori di scavo riuscendo a realizzare una pianta piuttosto precisa dei resti nascosti dalle abitazioni. I lavori di scavo, iniziati nel 1923, si protraggono durante gli anni Venti e Trenta del Novecento, per interrompersi a seguito del terremoto del 1930; ripresi nel 1934 con l'esproprio dei fabbricati si bloccano di nuovo durante la
Seconda Guerra Mondiale
, quando numerosi bombardamenti devastano gran parte del centro storico della citta, senza compromettere il monumento. La ricostruzione post bellica per la salvaguardia dei beni culturali della citta rende l’area del teatro un vero e proprio deposito di statue, elementi lapidei ed epigrafi provenienti dagli edifici danneggiati. Negli anni '50, dopo significativi restauri, in particolar modo sulla cavea, il teatro viene restituito alla citta e alla sua originaria funzione. Affidato alla Soprintendenza archeologica viene riaperto alla pubblica fruizione il 26 giugno del 1957, con la messa in scena dello spettacolo “
Le donne al parlamento
” di Aristofane. Per il Teatro di Benevento si apre una nuova stagione: ospita manifestazioni e spettacoli di spessore, straordinarie stagioni liriche, nel
1990
la puntata finale di
Miss Italia
, nel
2001
il
Festivalbar 2001
.
Dal dicembre 2014 il
Ministero per i beni e le attivita culturali
ne cura la gestione tramite il Polo museale della Campania, nel dicembre 2019 divenuto
Direzione regionale Musei
. Dall'ottobre 2018 e stato nominato direttore dell'Area Archeologica del Teatro Romano il dott. Ferdinando Creta. Nel 2019 il Teatro, oltre ad ospitare alcune serate di Benevento Citta spettacolo, ha rilanciato la stagione lirica e promosso aperture serali con la rassegna Benevento Citta Teatro, finanziate dalla Regione Campania. Nel 2021 e stato nominato direttore l'arch. Giacomo Franzese.
- Alfredo Zazo,
Curiosita storiche Beneventane
, ed. De Martini S.P.A.,
Benevento
1976.