Il
teatro del mar Baltico
comprende l'insieme dei combattimenti navali e delle operazioni anfibie svoltesi nel bacino del
mar Baltico
durante la
seconda guerra mondiale
, dal settembre 1939 al maggio 1945. La campagna fu piuttosto frammentaria e vide affrontarsi a piu riprese diversi contendenti: inizialmente, nel settembre-ottobre 1939 a combattersi furono la
tedesca
Kriegsmarine
e la
polacca
Marynarka Wojenna
, nell'ambito dell'
invasione tedesca della Polonia
; tra il novembre 1939 e il marzo 1940, a confrontarsi furono invece le unita navali di
Finlandia
e
Unione Sovietica
, impegnate nella cosiddetta "
guerra d'inverno
". A partire dal giugno 1941 le marine militari tedesca e finlandese cooperarono contro il comune nemico sovietico, fino all'uscita della Finlandia dal conflitto nel settembre 1944; le forze navali tedesche e
sovietiche
continuarono quindi ad affrontarsi sporadicamente fino alla
conclusione delle ostilita
nel maggio del 1945.
Lungo circa 1 500 km e largo dai 160 ai 300 km, il mar Baltico e un bacino piuttosto ristretto, dal fondale basso e sabbioso, e anche per questo non fu teatro di grandi battaglie tra grossi gruppi navali avversari;
[1]
in compenso, il bacino fu teatro di diversi scontri tra unita leggere, di limitate campagne
sottomarine
contro il traffico mercantile, di operazioni anfibie su piccola e media scala, e soprattutto di un'intensa guerra con
mine navali
: alla fine della guerra zone come il
golfo di Finlandia
o la costa dei
Paesi baltici
risultarono tra le acque piu minate del conflitto, ed occorsero diversi anni per bonificarle.
[2]
Il bacino del mar Baltico rappresentava uno snodo di vitale importanza per la Germania: quasi il 70% del
ferro
di cui necessitava l'industria tedesca proveniva dai
minerali ferrosi
estratti nelle miniere di
Kiruna
e
Gallivare
, nella neutrale
Svezia
; nei mesi estivi, ovvero fino a quando le acque erano sgombre dai ghiacci, i carichi di minerale venivano imbarcati nel porto di
Lulea
dai mercantili tedeschi che, discendendo il
golfo di Botnia
, giungevano poi nei porti della Germania settentrionale.
[3]
La Svezia stessa rappresento per tutta la durata del conflitto uno dei principali partner commerciali della Germania; in aggiunta a cio, nelle citta di
Kiel
ed
Elbl?g
si trovavano diversi importanti cantieri navali tedeschi, e le tranquille acque del Baltico venivano frequentemente utilizzate per il collaudo delle unita di nuova costruzione e per l'addestramento degli equipaggi.
L'
incrociatore leggero
tedesco
Emden
Il
corridoio di Danzica
tra Germania e Polonia
Nel corso della campagna polacca e soprattutto durante il conflitto con l'Unione Sovietica, la squadra tedesca del Baltico fu composta da un ridotto numero di navi di grosso tonnellaggio: principalmente, operarono nel teatro tre o quattro
incrociatori leggeri
(si alternarono in questo compito gli incrociatori
Emden
,
Koln
,
Leipzig
e
Nurnberg
), una mezza dozzina di
cacciatorpediniere
e le due vecchie
corazzate
pre-dreadnought
Schleswig-Holstein
e
Schlesien
, risalenti alla
prima guerra mondiale
ed utilizzate prevalentemente come batterie di artiglieria galleggianti;
[4]
le principali unita da battaglia, cosi come la maggioranza della sempre piu ampia flotta di
sommergibili
, furono destinate invece al confronto con la
Royal Navy
nel
mare del Nord
e nell'
oceano Atlantico
. In compenso, la
Kriegsmarine
metteva in campo una vasta forza di unita leggere come
torpediniere
,
fregate
antisommergibili
,
motosiluranti
,
dragamine
e
posamine
, utilizzate per la difesa delle coste, per la lotta antisommergibile e per la posa di
mine navali
, e gran parte di esse vennero impiegate in vario modo nelle operazioni nel Baltico.
[5]
La situazione cambio a partire dalla fine del 1944, quando da un lato i tedeschi persero definitivamente l'impegnativa
battaglia dell'Atlantico
contro i convogli Alleati, dall'altro l'avanzata sovietica sul
fronte est
metteva ormai in pericolo i territori della Germania orientale; in questo periodo il grosso delle superstiti unita di superficie della flotta tedesca venne ridislocato nei porti del Baltico, onde contribuire sia all'appoggio dei reparti terrestri tramite bombardamenti costieri, sia all'evacuazione dei molti civili tedeschi in fuga davanti all'avanzata sovietica. In queste azioni si misero in luce gli
incrociatori pesanti
Prinz Eugen
e
Admiral Scheer
, come pure la
Admiral Hipper
e la
Lutzow
.
[1]
Il cacciatorpediniere polacco
ORP
Wicher
Tornata indipendente nel novembre del 1918 la
repubblica polacca
aveva acquisito, in virtu del
trattato di Versailles
, una sottile striscia di costa sul Baltico, il cosiddetto "
corridoio di Danzica
",
[6]
che divideva il territorio tedesco della
Prussia Orientale
dal resto della Germania; per difendere questi nuovi territori venne quindi costituita una piccola forza navale gia il 28 novembre 1918, poco dopo la proclamazione dell'indipendenza.
[7]
Nel periodo tra le due guerre vennero approvati piani per la costruzione di numerose unita navali, anche di grande tonnellaggio, ma le ristrettezze economiche dello stato polacco, acuitesi durante il periodo della
Grande depressione
, fecero ben presto optare per una flotta dotata di unita leggere.
[7]
La marina polacca venne organizzata principalmente per operare contro le forze sovietiche tramite la posa di mine e gli attacchi dei sommergibili, visto che le sue basi principali si trovavano cosi vicine al confine tedesco da essere gravemente vulnerabili rispetto ad attacchi aerei.
[4]
La flotta era suddivisa in una squadra di superficie e in una squadra di sommergibili: la squadra di superficie annoverava quattro moderni cacciatorpediniere, due appartenenti alla
classe Wicher
(
ORP
Wicher
e
ORP
Burza
), costruiti in
Francia
come versione modificata della
classe Bourrasque
e consegnati ai polacchi nel 1930, e due appartenenti alla
classe Grom
(
ORP
Grom
e
ORP
Błyskawica
), di progettazione polacca ma costruiti nel Regno Unito ed entrati in servizio nel 1937;
[4]
oltre a questi la squadra di superficie si componeva di un grosso posamine (la
ORP
Gryf
, costruita in Francia nel 1936), sei dragamine, due vecchie
cannoniere
costiere e un certo numero di vascelli ausiliari.
[8]
La flottiglia di sommergibili disponeva invece di due sommergibili oceanici della
classe Orzeł
(
ORP
Orzeł
e
ORP
S?p
), costruiti nei
Paesi Bassi
nel 1938 come versione modificata dei battelli
classe O-19
, e di tre sommergibili posamine
classe Wilk
(
ORP
Wilk
,
ORP
Ry?
e
ORP
?bik
), costruiti in Francia nei primi
anni trenta
sul progetto del sommergibile
Pierre Chailley
.
[4]
La marina inoltre disponeva di una piccolissima componente aerea, e controllava direttamente le postazioni di
artiglieria costiera
dispiegate sui litorali del corridoio di Danzica; basi principali erano il porto di
Gdynia
e la strategica e pesantemente fortificata
penisola di Hel
.
[9]
San Pietroburgo (poi Leningrado) e la fortezza di Kron?tadt in una mappa tedesca del 1888
Con il
trattato di Brest-Litovsk
e la fine dell'
Impero russo
, i territori controllati dall'Unione Sovietica sulla costa del Baltico si erano ridotti notevolmente, limitandosi ormai all'ex capitale zarista
San Pietroburgo
(ribattezzata Leningrado) ed al tratto finale del
golfo di Finlandia
; cio nonostante, il Baltico continuava a rivestire una notevole importanza strategica per lo stato sovietico come principale sbocco sulle acque europee (il transito delle navi sovietiche dal
Mar Nero
al
Mar Mediterraneo
era invece fortemente ostacolato dai limiti imposti dalla
convenzione di Montreux
sui
Dardanelli
), e la stessa Leningrado continuava ad ospitare i primi e piu importanti
cantieri navali
della nazione. La riconquista dei territori persi dopo la fine della prima guerra mondiale divenne uno degli assi portanti della politica espansionistica sovietica: con il
patto Molotov-Ribbentrop
dell'agosto 1939, l'Unione Sovietica si vide riconoscere le sue ambizioni territoriali dalla Germania.
[10]
Il 28 settembre seguente le tre
repubbliche baltiche
(
Estonia
,
Lettonia
e
Lituania
) vennero obbligate con un vero e proprio
diktat
a firmare un trattato che garantiva basi militari e libero accesso per le truppe sovietiche; nel giugno del 1940, i sovietici proseguirono con la loro definitiva
occupazione e annessione
.
[11]
La
nave ammiraglia
della Flotta del Baltico sovietica: la corazzata
Oktjabr'skaja Revoljucija
L'annessione delle tre repubbliche baltiche consenti alla marina sovietica di riguadagnare le importanti basi navali di
Tallinn
e
Liep?ja
, gia appartenute alla marina zarista; in particolare, il possesso di Tallinn, unito al controllo della base di
Hanko
(strappata alla Finlandia con il
trattato di Mosca
del 21 marzo 1940), consentiva ai sovietici di dominare l'accesso al golfo di Finlandia, garantendo una migliore protezione della strategica Leningrado.
[11]
Altra importante base navale era quella di Kron?tadt, posta su un'isola pesantemente fortificata davanti alla stessa Leningrado: fondata nel marzo del 1919, la base venne soppressa dopo la fine della
guerra civile
(anche in considerazione degli eventi della "
rivolta di Kron?tadt
")
[12]
ma venne riattivata nel novembre del 1939 durante la guerra con la Finlandia, anche se ritorno completamente operativa solo nell'ottobre del 1941 come principale punto d'appoggio per le navi sovietiche nel Baltico.
[13]
Nel 1941 la
Flotta del Baltico
dell'
ammiraglio
Vladimir Tribuc
era la piu numerosa delle quattro flotte
[14]
messe in campo dalla
Rabo?e-Krest'janskij Krasnyj Flot
:
[15]
le sue 225 navi da combattimento di vario tipo erano riunite in una
squadra
di navi di superficie, tre
brigate
di sommergibili, due brigate di torpediniere, un distaccamento battelli-faro e un vasto schieramento di unita costiere e per la posa di mine.
[16]
Lo squadrone navi di superficie riuniva le principali unita da battaglia, un gruppo piuttosto eterogeneo che comprendeva navi appartenenti alla vecchia
marina zarista
e risalenti alla prima guerra mondiale, ed altre di piu recente costruzione; lo squadrone allineava due
navi da battaglia
della
classe Gangut
(
Oktjabr'skaja Revoljucija
e
Marat
), entrate in servizio nel 1914 ma rimodernate negli anni trenta, due incrociatori leggeri della
classe Kirov
(
Kirov
e
Maksim Gor'kij
), basati sul progetto degli incrociatori
italiani
classe Raimondo Montecuccoli
e varati nel 1938, due
cacciatorpediniere conduttore
classe Leningrad
(
Leningrad
e
Minsk
) entrati in servizio tra il 1936 ed il 1939, 17 cacciatorpediniere moderni (3 della
classe Gnevnyj
, entrati in servizio nel 1938; 13 della
classe Soobrazitel'nyj
, entrati in servizio tra il 1940 ed il 1941; ed il cacciatorpediniere
Opytnyj
, unico della sua classe, entrato in servizio nel 1941) e 7 obsoleti (tutti della
classe Novik
, entrati in servizio tra il 1911 ed il 1914) utilizzati come
cacciatorpediniere di scorta
.
[16]
La vasta flotta di sommergibili sovietici, una delle piu numerose al mondo,
[17]
schierava 68 battelli nel Baltico, in varie classi; in aggiunta, le forze per la difesa costiera della Flotta mettevano in campo 55 torpediniere, 34 dragamine, quattro posamine e 34
cacciasommergibili
.
[16]
La flotta disponeva inoltre di una vasta componente aerea, la
Aviacija voenno-morskogo flota
(Авиация Военно-Морского Флота), con 682 apparecchi (184
bombardieri
, 331
caccia
e 167
ricognitori
), e controllava direttamente le postazioni di artiglieria costiera e contraerea poste a difesa delle installazioni terrestri.
[16]
La
Vainamoinen
, una delle due corazzate costiere della piccola flotta finlandese
Gia parte dell'Impero russo, la Finlandia aveva dichiarato l'indipendenza il 6 dicembre 1917, per poi ottenerla definitivamente nel maggio del 1918 dopo una breve ma sanguinosa
guerra civile
. Il nuovo stato possedeva un'estesa linea costiera sul Baltico, oltre a controllare alcune importanti zone strategiche come la riva settentrionale del golfo di Finlandia e le
isole Aland
; in aggiunta, la Finlandia era gravemente dipendente dai commerci navali, visto che il 90-95 % delle sue importazioni avvenivano via nave.
[2]
In considerazione di cio, una piccola forza navale (
Suomen merivoimat
) venne istituita gia nel 1918, sfruttando vecchie unita leggere della marina zarista abbandonate in Finlandia dopo la fine della prima guerra mondiale; nel corso degli
anni venti
vennero formulati diversi piani per ampliare la piccola forza, anche se limitazioni economiche ostacolavano la costruzione di nuove unita. La legge navale del settembre 1927 autorizzo infine l'impostazione di nuove unita da guerra, tra cui due
corazzate costiere
da 4 000 t ed una piccola forza di sommergibili; la marina finlandese venne strutturata come una forza prevalentemente difensiva, con particolare attenzione alla protezione delle coste dalle operazioni anfibie nemiche ed alla guerra con mine navali,
[2]
mentre il contrasto delle forze navali avversarie veniva affidato alle batterie costiere.
Nel novembre del 1939, al momento dell'attacco sovietico, la marina finlandese si trovava ancora in una fase di transizione e poteva schierare una forza di modeste dimensioni: in particolare, erano disponibili due corazzate costiere
classe Vainamoinen
(la
Ilmarinen
e la
Vainamoinen
), di produzione locale ma con progettazione tedesca ed entrate in servizio tra il 1932 ed il 1934, tre sommergibili posamine
classe Vetehinen
(
Vetehinen
,
Vesihiisi
e
Iku-Turso
), di produzione locale ma progettati dalla ditta
olandese
Ingenieurskantoor voor Scheepsbouw
(olandese ma con capitale e dirigenza tedesche, costituita per aggirare i limiti del trattato di Versailles) ed entrati in servizio nei primi anni trenta, il sommergibile posamine
Saukko
(di costruzione locale su progetto tedesco, ed entrato in servizio nel 1930) ed il sommergibile d'attacco
Vesikko
(di costruzione locale su progetto olandese, ed entrato in servizio nel 1934), quattro vecchie cannoniere (
Turunmaa
,
Karjala
,
Uusimaa
e
Hameenmaa
) risalenti alla prima guerra mondiale, sette
motosiluranti
, un posamine, sette dragamine e 17
pattugliatori
classe VMV
della
guardia costiera
; in aggiunta a queste unita, dopo lo scoppio della guerra d'inverno un certo numero di navi civili vennero requisite ed impiegate per scopi militari, principalmente come posamine ausiliari o come navi scorta.
[2]
La marina finlandese controllava direttamente le postazioni di artiglieria costiera ed i reparti di fanteria addetti alla loro protezione, ma non disponeva di una componente aerea; basi principali erano la capitale
Helsinki
e il porto di
Turku
, sede di importanti cantieri navali.
La
Schleswig-Holstein
fa fuoco sulle postazioni polacche a Westerplatte
La mattina del 1º settembre 1939 le truppe della
Wehrmacht
tedesca lanciarono il pianificato attacco contro la Polonia, dando cosi avvio alla seconda guerra mondiale; i primi colpi del conflitto vennero sparati proprio da un'unita navale: quella mattina la vecchia corazzata tedesca
Schleswig-Holstein
, giunta il 25 agosto nel porto di
Danzica
, lascio gli ormeggi ed intorno alle 4:48 apri il fuoco con i suoi grossi calibri contro le postazioni polacche sulla penisola di
Westerplatte
.
[18]
La marina polacca non si fece trovare impreparata allo scontro, avendo gia predisposto diversi piani operativi in caso di conflitto. Il 29 agosto, alle prime avvisaglie dell'imminente conflitto, il comandante della marina polacca,
contrammiraglio
Jozef Unrug
, aveva dato il via all'
operazione Peking
: i tre cacciatorpediniere
Burza
,
Błyskawica
e
Grom
lasciarono il porto di Gdynia alla volta della Gran Bretagna, giungendo infine a destinazione nel pomeriggio del 1º settembre dopo una navigazione indisturbata; l'invio delle unita piu moderne della flotta in Gran Bretagna era stato deciso per impedire che venissero bloccate nei porti polacchi dalle superiori forze tedesche, permettendo cosi loro di prendere parte alle operazioni navali degli alleati occidentali della Polonia.
[8]
Quello stesso 1º settembre, invece, Unrug ordino alla squadra di sommergibili di attuare il piano
Worek
: i cinque battelli si disposero in altrettanti settori prestabiliti nei dintorni della penisola di Hel, al fine di intercettare qualsiasi trasporto tedesco intento a sbarcare truppe sulla costa del corridoio di Danzica; contemporaneamente, le unita di superficie misero in atto il piano
Rurka
, iniziando a disseminare la
baia di Danzica
di mine navali, ma i loro sforzi vennero duramente contrastati dai bombardieri della
Luftwaffe
tedesca, che riuscirono a danneggiare gravemente il posamine
Gryf
.
[8]
Il sommergibile polacco
ORP
Orzeł
L'unico scontro tra unita di superficie della campagna si ebbe la mattina del 3 settembre, quando i cacciatorpediniere tedeschi
Z1 Leberecht Maass
e
Z9 Wolfgang Zenker
lanciarono un'incursione contro le installazioni polacche sulla penisola di Hel, venendo contrastati dalla
Gryf
, dal cacciatorpediniere
Wicher
e dalle batterie costiere polacche:
[19]
nel corso di un breve scontro a fuoco, la
Leberecht Maass
venne colpita da un colpo di grosso calibro sparato da una batteria costiera, ed entrambe le navi tedesche si ritirarono dall'azione.
[20]
Il successo polacco fu comunque di breve durata: quella stessa mattina, verso le 9:00,
bombardieri in picchiata
Junkers Ju 87
tedeschi attaccarono le navi polacche ancorate ad Hel, affondando sia la
Wicher
che la
Gryf
.
[19]
I dragamine piu piccoli continuarono a compiere alcune missioni di minamento, ma il 15 settembre un nuovo raid aereo tedesco porto all'affondamento di due unita ed al danneggiamento di altre tre; quando infine Hel si arrese il 2 ottobre, le superstiti unita polacche caddero nelle mani dei tedeschi.
[8]
I sommergibili polacchi dispiegati intorno ad Hel non colpirono nessuna nave nemica, anche perche i tedeschi non tentarono alcuna operazione anfibia contro la penisola; solo il
Zbik
pote rivendicare un successo, quando una delle sue mine colo a picco il dragamine tedesco
M 85
il 1º ottobre.
[8]
Visto che la superiorita aerea tedesca impediva ai battelli di rientrare alle loro basi, questi ricevettero ordine di recarsi in porti neutrali e li farsi internare: i sommergibili
S?p
,
Ry?
e
?bik
, tutti danneggiati da attacchi tedeschi, raggiunsero i porti della Svezia meridionale tra il 17 ed il 25 settembre, mentre lo
Orzeł
raggiunse Tallinn il 15 settembre; il sommergibile
Wilk
, disobbedendo agli ordini, forzo la sorveglianza tedesca dello Skagerrak e raggiunse la Gran Bretagna il 20 settembre. Le unita polacche, secondo le convenzioni internazionali, vennero disarmate ed i loro equipaggi internati; tuttavia il 18 settembre il sommergibile
Orzeł
riusci a forzare la vigilanza estone ed a prendere il largo, per poi giungere indenne in Gran Bretagna il 14 ottobre seguente.
[8]
Un cannone da 234 mm finlandese dislocato sulla costa dell'isola di
Russaro
Il 30 novembre 1939 l'Unione Sovietica lancio un massiccio attacco contro la Finlandia, dando avvio alla cosiddetta "guerra d'inverno"; molto combattuto sul piano terrestre, il conflitto vide relativamente poche azioni sul piano navale: numericamente soverchiata, la marina finlandese assunse fin dall'inizio un atteggiamento strettamente difensivo, mentre la Flotta del Baltico sovietica, priva delle capacita per lanciare massicce operazioni anfibie, si limito ad appoggiare le truppe terrestri con bombardamenti costieri ed a condurre attacchi contro il traffico navale finlandese con sommergibili ed aerei.
[2]
In aggiunta il golfo di Finlandia e quello di Botnia gelarono quasi completamente a partire dal gennaio del 1940, obbligando il grosso delle unita di superficie a rimanere nei porti.
Sul piano navale la guerra inizio alle 7:45 di quello stesso 30 novembre, con una serie di bombardamenti effettuati dalle navi e dagli aerei della Flotta del Baltico contro le postazioni costiere finlandesi; le piccole isole di
Suursaari
,
Seiskari
,
Peninsaari
e
Lavansaari
, situate nella parte orientale del golfo di Finlandia, vennero rapidamente catturate da reparti da sbarco sovietici nei primi tre giorni di guerra, incontrando scarsa resistenza. In risposta a queste azioni, il governo di Helsinki fece occupare e fortificare dalle sue forze le isole Aland,
demilitarizzate
fin dagli
anni venti
: il grosso delle forze di superficie della marina finlandese venne pertanto spostato nei porti di Turku e
Mariehamn
per presidiare l'entrata del golfo di Botnia da incursioni dei sommergibili sovietici.
[2]
Un sommergibile sovietico della
classe S
Il grosso degli scontri si ebbe quindi tra unita di superficie sovietiche e le batterie costiere finlandesi. Il 1º dicembre l'incrociatore
Kirov
ed i cacciatorpediniere
Stremitel'nyj
e
Smetlivyj
scambiarono colpi con le postazioni finlandesi sull'isola di
Russaro
, vicino Hanko: l'incrociatore ed uno dei cacciatorpediniere vennero colpiti e danneggiati, e l'azione convinse i sovietici a scartare l'ipotesi di uno sbarco lungo la costa meridionale finlandese. Tra il 10 ed il 19 dicembre le corazzate sovietiche
Oktjabr'skaja Revoljucija
e
Marat
compirono diversi bombardamenti contro il forte di Saarenpaa, l'estremita occidentale della
linea Mannerheim
, in appoggio alle rinnovate offensive via terra dell'
Armata Rossa
: il forte venne danneggiato ma non completamente messo fuori uso. Le operazioni navali nel golfo di Finlandia cessarono a partire dal 20 dicembre, visto che ormai il ghiaccio impediva la navigazione delle unita maggiori; le batterie costiere finlandesi, ed in particolare quelle dislocate nella baia di
Viipuri
, furono tuttavia impegnate ancora a lungo in combattimenti, sia in appoggio alle proprie truppe terrestri, sia per respingere incursioni sovietiche lanciate attraverso il mare gelato.
[2]
Il 7 dicembre il governo sovietico dichiaro la
guerra sottomarina indiscriminata
nelle
acque territoriali
finlandesi. Nonostante il cospicuo numero di sommergibili impiegati, tuttavia, i risultati ottenuti furono modesti: a fronte di circa 400 mercantili partiti o diretti in porti finlandesi durante il conflitto, i sommergibili sovietici affondarono solo cinque navi (una finlandese, una estone, una svedese e due tedesche), anche perche la marina finlandese adotto fin dall'inizio un efficace sistema di
convogli navali
ben scortati;
[2]
altri quattro mercantili finlandesi ed un
rompighiaccio
della marina vennero colati a picco da incursioni aeree sovietiche mentre si trovavano ancorati in porto. In queste azioni i sovietici persero il sommergibile
S-2
, affondato il 2 gennaio 1940 probabilmente da una mina navale svedese al largo delle Aland, mentre i finlandesi persero la nave-scorta
Aura II
, affondata il 13 gennaio per l'esplosione accidentale delle sue
cariche di profondita
. Al contrario dei sovietici, i finlandesi impiegarono i loro sommergibili solo in missioni di posa di mine al largo delle costa estone, e non ingaggiarono alcuna unita nemica; tutte le attivita dei sommergibili di ambo le parti cessarono a partire dal gennaio del 1940, dopo che anche la porzione occidentale del golfo di Finlandia fu completamente ghiacciata.
La
Schleswig-Holstein
, veterana
dello Jutland
, guido le operazioni navali per l'occupazione della Danimarca
Il 19 febbraio 1940
Adolf Hitler
autorizzo l'approntamento di un piano operativo per procedere all'occupazione della neutrale
Norvegia
: l'azione, poi sfociata nella cosiddetta
operazione
Weserubung
, era stata voluta per prevenire un'occupazione del paese scandinavo da parte delle forze
Alleate
, fatto che avrebbe avuto pesanti ripercussioni sulla condotta della guerra da parte della Germania. Nel piano venne ricompresa anche l'invasione della neutrale
Danimarca
, i cui campi d'aviazione rivestivano notevole importanza nello svolgimento di
Weserubung
; l'occupazione del piccolo paese scandinavo rispondeva anche ad importanti esigenze strategiche: il controllo degli stretti dello
Skagerrak
e del
Kattegat
, come pure dell'isola di
Bornholm
, avrebbe permesso alla
Kriegsmarine
di chiudere gli accessi al Baltico all'interferenza delle altre marine Alleate, mentre invece il possesso della penisola dello
Jutland
avrebbe consentito alla
Luftwaffe
di estendere ancora piu a nord la sua rete di posti d'osservazione con cui avvistare i bombardieri della
RAF
diretti in Germania.
[21]
La piccola nazione danese disponeva di ridotte forze armate; in particolare la marina (
Kongelige danske marine
) allineava due vecchie corazzate costiere, sei torpediniere, sette piccoli sommergibili, tre posamine e nove dragamine, tutti di base a
Copenaghen
.
[22]
La marina disponeva inoltre di una piccola componente aerea composta da una
squadriglia
di
idrovolanti
Heinkel HE 8
di base nella capitale, e da una di caccia
Hawker Nimrod
nell'aeroporto di
Aalborg
.
[23]
L'attacco tedesco alla Danimarca inizio nelle prime ore del 9 aprile 1940, in concomitanza con gli sbarchi in Norvegia; la
170. Infanterie-Division
e una
brigata
motorizzata attraversarono il confine terrestre tra i due paesi e dilagarono nello Jutland, incontrando una debole e disorganizzata resistenza da parte dei reparti dell'
esercito danese
. Contemporaneamente, diversi gruppi da sbarco della Kriegsmarine vennero inviati a occupare i punti strategici della nazione: scortati dalla vecchia corazzata
Schleswig-Holstein
, due navi da trasporto, due dragamine e sei pescherecci sbarcarono truppe a
Nyborg
e
Korsør
, assicurandosi il passaggio del
Grande Belt
; altri dragamine sbarcarono invece truppe a
Fredericia
e
Middelfart
, impossessandosi del ponte che univa lo Jutland all'isola di
Fionia
. Circumnavigando in senso orario l'isola di
Selandia
, il posamine
Hansestad Danzing
, il rompighiaccio
Stettin
e due
motovedette
fecero il loro ingresso nel porto di Copenaghen intorno alle 4:50: senza incontrare opposizione, le navi tedesche sbarcarono un battaglione di fanteria che si impossesso rapidamente della cittadella,
quartier generale
dell'esercito, per poi scontrarsi con le guardie reali danesi al
palazzo di Amalienborg
; dopo un'incursione simbolica dei bombardieri della
Luftwaffe
sulla citta, intorno alle 8:34 il re
Cristiano X di Danimarca
ordino di cessare qualsiasi resistenza, consegnando il paese ai tedeschi.
[24]
Il generale
Franz Halder
,
capo di stato maggiore
della Wehrmacht, si reca in visita in Finlandia nel 1941
L'attacco tedesco all'Unione Sovietica inizio nelle prime ore del 22 giugno 1941: 146
divisioni
per complessivi 3 500 000 uomini lanciarono un'offensiva lungo un fronte che andava da
Memel
sul Baltico fino alla foce del
Danubio
sul
Mar Nero
. Il piano tedesco (
operazione Barbarossa
), tuttavia, teneva in poca considerazione le operazioni navali: la Kriegsmarine fu incaricata di minare le acque del
golfo di Riga
, di impedire la fuga della Flotta del Baltico e di ostacolare eventuali sue operazioni anfibie, ma fu deciso che uno sforzo navale su vasta scala non era necessario;
[5]
la conquista delle regioni baltiche dell'Unione Sovietica fu affidata ai reparti terrestri dell'
Heeresgruppe Nord
del
feldmaresciallo
Wilhelm Ritter von Leeb
.
La buona prova fornita dai finlandesi nella recente guerra d'inverno convinse
Hitler
a coinvolgerli nell'attacco: costretta dalle pressioni sovietiche a fare ulteriori concessioni dopo lo svantaggioso
trattato di Mosca
, la Finlandia si disse ben disposta a collaborare con i tedeschi contro il vecchio nemico.
[25]
A causa della proibizione di Hitler di rivelare i particolari di Barbarossa agli alleati, tuttavia, un accordo di massima tra le due nazioni fu redatto solo sulla fine del maggio del 1941: la Finlandia si impegno a fornire assistenza alle truppe tedesche inviate contro
Murmansk
e di fare pressione verso Leningrado invadendo la
Carelia
. L'accordo, tuttavia, stabiliva piu una collaborazione militare contro un nemico comune piuttosto che una vera e propria alleanza politica tra le due nazioni: la Finlandia puntava piu che altro al recupero dei territori persi con la guerra d'inverno, e, anche se ai tedeschi venne dato tutto l'aiuto richiesto, le due nazioni finirono col dare vita a due guerre separate contro lo stesso nemico.
[26]
Piani per una collaborazione navale tra Kriegsmarine e Merivoimat vennero stilati durante un incontro tra i vertici militari tedesco-finlandesi il 25 - 26 maggio a
Salisburgo
, ed ulteriormente perfezionati durante un secondo incontro a Kiel il 6 giugno: la Finlandia acconsenti all'invio nelle sue acque di due gruppi di navi posamine tedesche, incaricate di stendere campi minati con cui chiudere l'imboccatura del golfo di Finlandia, come pure di altrettante flottiglie di motosiluranti incaricate di proteggere i primi.
[2]
Le unita tedesche arrivarono nei porti finlandesi tra il 13 ed il 14 giugno, per poi iniziare la posa dei campi minati nella notte tra il 21 ed il 22 giugno seguenti, anche se la formale dichiarazione di guerra della Finlandia all'Unione Sovietica non arrivo prima del 25 giugno.
La Flotta del Baltico sovietica non fu colta di sorpresa dall'attacco tedesco del 22 giugno: contravvenendo agli ordini di
Stalin
, l'ammiraglio Tribuc fu tra i pochi comandanti sovietici a predisporre misure preparatorie alle prime avvisaglie del conflitto,
[15]
trasferendo le corazzate dalla base principale della Flotta a Tallinn alla base di Kron?tadt (dotata di una migliore difesa contraerea), inviando unita a pattugliare il golfo di Riga, ed infine ponendo l'intera flotta in stato di massima allerta alle 23:37 del 21 giugno. La prima azione navale ufficiale del conflitto ebbe luogo alle 3:45 del 22 giugno, quando le motosiluranti tedesche
S59
e
S60
affondarono un mercantile sovietico ex
lettone
al largo dell'isola di
Gotland
; il giorno successivo, mentre scortavano unita posamine nel golfo di Riga, l'incrociatore sovietico
Maksim Gor'kij
e il cacciatorpediniere
Gnevnyj
incapparono in un campo minato tedesco: lo
Gnevnyj
affondo mentre il
Gor'kij
ebbe la
prua
asportata, riuscendo pero a riparare prima a Tallinn e poi a Kron?tadt.
[27]
Il
porto di Tallinn
ripreso il 1º settembre 1941
L'avanzata del gruppo d'armate Nord di
Leeb
travolse rapidamente la resistenza delle truppe sovietiche nelle ex repubbliche baltiche; gia il 28 giugno la base di Liepaja venne occupata da forze tedesche, che il 1º luglio conquistarono anche
Riga
. L'avanzata tedesca si spinse con decisione attraverso l'
Estonia
, e l'8 agosto i primi reparti della
18. Armee
raggiunsero la costa del golfo di Finlandia a
Kunda
, isolando Tallinn dal resto dell'Unione Sovietica; il 31 luglio precedente era iniziata l'offensiva finlandese sull'istmo di
Carelia
, culminata il 27 agosto con la riconquista di Viipuri ed il ripiegamento delle forze sovietiche dietro il vecchio confine del 1939. Questi insuccessi convinsero ben presto Tribuc della necessita
di evacuare
la grande base sovietica di Tallinn: circa 200 vascelli militari o civili di ogni tipo vennero ammassati nel porto in vista dell'evacuazione, ma l'alto comando sovietico vieto a Tribuc di dare inizio all'operazione prima che i tedeschi avessero messo piede nella citta.
[28]
Le tre
divisioni
del
XXXXII corpo d'armata
[29]
tedesco iniziarono il loro attacco alla citta alle 3:00 del 20 agosto, scontrandosi con una dura resistenza dei difensori sovietici; il 27 agosto, con le avanguardie tedesche ormai penetrate nei sobborghi della citta e dopo aver ricevuto il permesso da
Mosca
, Tribuc ordino l'inizio dell'evacuazione per quella sera stessa. Con la
Luftwaffe
e l'artiglieria tedesca che martellavano la zona del porto, le operazioni di imbarco si svolsero con molta confusione e scarsa disciplina;
[28]
vennero imbarcati circa 40.000 uomini tra militari della guarnigione e della base navale e civili sovietici o estoni, oltre che ad un considerevole quantitativo di materiali bellici.
L'incrociatore sovietico
Kirov
, ammiraglia di Tribuc durante l'evacuazione di Tallinn
Il piano prevedeva che il primo dei quattro gruppi navali in cui era diviso il convoglio salpasse alla volta di Leningrado alle 22:00 del 27 agosto, ma un forte vento da nord-est costrinse a rimandare le operazioni di almeno 12 ore, visto che le unita piu leggere non riuscivano a tenere il mare.
[2]
Il primo gruppo di navi riusci a salpare solo alle 12:18 del 28 agosto, seguito dagli altri due gruppi da trasporto rispettivamente alle 13:25 ed alle 13:50; l'ultimo a salpare fu il gruppo delle unita principali della Flotta del Baltico, guidato dall'incrociatore
Kirov
con a bordo lo stesso Tribuc, che lascio Tallinn alle 14:52.
[27]
Il convoglio sovietico si estendeva per 15
miglia
lungo il golfo di Finlandia, molto vulnerabile agli attacchi della
Luftwaffe
che ormai aveva acquisito una completa superiorita aerea;
[28]
l'artiglieria tedesca piazzata sulla penisola di
Juminda
impedi al convoglio di percorrere la rotta costiera gia dragata e lo costrinse a inoltrarsi nel centro del golfo di Finlandia, pesantemente minato dai tedeschi e dai finlandesi nei mesi precedenti. Agli attacchi aerei e alle mine si aggiunsero, intorno alle 18:00, le incursioni di due gruppi di motosiluranti (uno tedesco e uno finlandese): anche se questi attacchi vennero respinti dal fuoco delle navi di scorta, riuscirono tuttavia a aumentare la confusione in seno al convoglio, ormai fortemente disgregato, e un gran numero di unita finirono con l'urtare gli sbarramenti di mine nell'oscurita crescente.
[2]
Sotto il costante martellamento della
Luftwaffe
, il corpo centrale del convoglio riusci a raggiungere Kronstad tra il 29 e il 30 agosto seguenti; l'evacuazione si era trasformata in un disastro: furono affondate 65 navi di vario tipo, tra cui i cacciatorpediniere
Artiom
,
Kalinin
,
Jakov Sverdlov
,
Skoroy
e
Volodarsky
, i sommergibili
S-5
e
Shch-301
, e 19 delle 20 navi trasporto-truppe impiegate,
[2]
con la perdita di 14 000 degli uomini imbarcati.
[27]
Soldati tedeschi a bordo di una barca d'assalto del tipo di quelle impiegate per l'operazione Beowulf
L'occupazione di Tallinn ed il ripiegamento a Kronstad dei resti della Flotta del Baltico consentirono ai tedeschi di puntare l'attenzione sull'occupazione delle isole estoni di
Hiiumaa
e
Saaremaa
, poste sulla costa occidentale del paese; il possesso delle isole consentiva ai sovietici non solo di presidiare gli accessi al golfo di Riga, ma anche di disporre di basi aeree con cui raggiungere la stessa Germania: tra il 7 agosto ed il 4 settembre, bombardieri sovietici decollati da Saaremaa raggiunsero diverse citta tedesche, tra cui la stessa capitale
Berlino
.
[30]
La difficolta per la
Kriegsmarine
di reperire sufficienti mezzi anfibi fece slittare l'operazione alla meta del settembre 1941;
[30]
la
61. Infanterie-Division
tedesca venne incaricata di condurre l'assalto, denominato
operazione Beowulf
. La notte del 13 settembre, un gruppo navale tedesco e uno finlandese si posizionarono rispettivamente a sud e nord di Saaremaa per distrarre i difensori sovietici dal vero assalto anfibio, che doveva partire dalla terraferma estone ad est; durante questa operazione, la Merivoimat subi il suo piu pesante disastro in mare quando la corazzata costiera
Ilmarinen
urto due mine sovietiche al largo di Saaremaa: la nave si capovolse ed affondo in soli sette minuti, con la perdita di 271 membri dell'equipaggio.
[2]
La nave passeggeri
Josif Stalin
, in procinto di affondare dopo aver urtato una mina al largo di Hanko
Nonostante questo insuccesso iniziale, l'operazione continuo ed alle 4:00 del 14 settembre, preceduti da un contingente di
Brandenburg
atterrati con
alianti
direttamente sulle postazioni di artiglieria costiera sovietiche,
[27]
i reparti avanzati della 61. Infanterie-Division presero terra sull'isola di
Muhu
, collegata a Saaremaa da una strada rialzata; sebbene le condizioni del mare ostacolassero lo sbarco dei primi reparti, l'assalto fu un successo ed i tedeschi furono in grado di stabilire una solida
testa di ponte
. A partire dal 16 settembre i reparti tedeschi attraversarono la strada rialzata e ributtarono indietro i difensori sovietici, che pure opposero una resistenza ostinata;
Kuressaare
, la citta principale dell'isola, cadde il 21 settembre, ed il 5 ottobre i restanti reparti sovietici asserragliati nella penisola di Sorbe vennero costretti alla resa.
[30]
La penisola di
Hanko
; la linea nera contorna la zona controllata dai sovietici all'inizio della guerra
Una volta occupata Saaremaa, Hiiumaa divenne l'obiettivo dei tedeschi; appoggiati dal fuoco dell'incrociatore
Koln
, i primi reparti della 61. Infanterie-Division sbarcarono sul lato est dell'isola provenendo da Saaremaa il 12 ottobre, cogliendo ancora una volta di sorpresa i sovietici; massicciamente appoggiato dalla Luftwaffe, il contingente tedesco ebbe infine ragione dei difensori il 22 ottobre seguente dopo una dura lotta. Al prezzo di poche perdite, i tedeschi catturarono le due grandi isole oltre a 15.000 prigionieri e 200 cannoni sovietici, assicurandosi cosi il controllo definitivo del golfo di Riga.
[30]
La caduta di Tallinn e la perdita delle isole estoni rendeva ora inutile il mantenimento della guarnigione sovietica ad Hanko. La penisola era sotto assedio da parte dei finlandesi fin dallo scoppio della guerra, ma a parte poche scaramucce sugli isolotti limitrofi non vi erano stati grossi scontri tra la guarnigione ed i reparti assedianti; cio nonostante la situazione dei rifornimenti era critica, e l'avvicinamento dei reparti tedeschi a Leningrado rendeva impellente riunire tutte le forze disponibili su quel settore.
[2]
L'evacuazione inizio a scaglioni a partire dal 24 ottobre, con l'ultimo convoglio che si allontano dalla penisola il 3 dicembre seguente, sotto il fuoco dei reparti finlandesi; attacchi da parte dei sommergibili finlandesi vennero respinti, ma ancora una volta le unita sovietiche subirono gravi perdite a causa degli sbarramenti di mine navali: i cacciatorpediniere
Smetlivyj
,
Surovyj
e
Gordyj
, i sommergibili
L 2
e
M 98
e le due grandi
navi passeggeri
Iosif Stalin
e
Andrej ?danov
andarono perdute, oltre ad un gran numero di unita minori. Circa 5 000 uomini andarono perduti nell'operazione, mentre altri 23 000 vennero evacuati con successo a Leningrado.
[2]
Il treno utilizzato per rifornire Leningrado attraverso la "striscia" sul lago Ladoga, durante l'assedio
Dopo l'evacuazione di Tallinn praticamente l'intera Flotta del Baltico si rifugio nell'unica base operativa rimastale, il porto di Leningrado e la fortezza di Kron?tadt; Leningrado stessa si trovava ormai sotto assedio da parte del gruppo di armate Nord tedesco: l'8 settembre 1941, con l'occupazione di
?lissel'burg
, vennero interrotti tutti i collegamenti terrestri tra la citta ed il resto dell'Unione Sovietica, anche se
una via di rifornimento
rimase aperta attraverso le acque del
lago Ladoga
.
[31]
Vista la minaccia alla sua ultima base operativa, l'alto comando tedesco era convinto che a Tribuc non rimanesse altra scelta che autoaffondare la flotta o tentare una sortita dal golfo di Finlandia; per prevenire quest'ultima mossa, la nuovissima corazzata
Tirpitz
fu dispiegata ai primi di settembre nelle acque del Baltico, anche se poi alla fine del mese venne ritirata quando ci si rese conto che Tribuc non aveva intenzione di lasciare Leningrado.
[32]
Dopo aver quasi raggiunto i sobborghi della citta, il 25 settembre l'avanzata tedesca venne bloccata, e le truppe di Leeb si posero sulla difensiva; una direttiva del
Fuhrer
stabili poi che la citta non dovesse essere presa d'assalto, ma affamata fino alla capitolazione.
[33]
La corazzata sovietica
Marat
Il compito di neutralizzare i resti della Flotta del Baltico venne lasciato alla
Luftwaffe
. Gli
Junkers Ju 87
dell'
VIII Fliegerkorps
lanciarono varie incursioni mirate sulle navi sovietiche ancorate a Kron?tadt a partire dalla meta del settembre 1941: il 21 settembre la corazzata
Oktjabr'skaja Revoljucija
fu colpita da tre bombe e gravemente danneggiata, anche se riusci a rimanere a galla, mentre il 23 settembre l'asso degli Stuka
Hans-Ulrich Rudel
riusci a piazzare una bomba da 1 000 kg sulla
Marat
, che affondo in acque basse.
[34]
Sebbene questi attacchi ed altri simili condotti durante l'assedio provocarono gravi danni, non impedirono alle unita della Flotta di partecipare alla battaglia per Leningrado: le batterie costiere ed i grossi calibri delle unita navali ancorate nel porto contribuirono a battere le posizioni e le vie di collegamento dei tedeschi, organizzando anche un efficace
fuoco di controbatteria
contro l'artiglieria degli assedianti.
[35]
La Flotta era inoltre responsabile della sorveglianza delle zone costiere ancora in mano sovietica, dei collegamenti con le truppe rimaste accerchiate nella
sacca
di
Oranienbaum
, e soprattutto della difesa della via di rifornimento attraverso il Ladoga tramite un'apposita flottiglia di unita leggere.
[36]
Alle operazioni sul lago Ladoga vi fu anche un contributo italiano. All'inizio del 1942 vennero trasferiti in Finlandia i quattro
MAS
della 12ª Squadriglia, comandata dal capitano di corvetta Bianchini. L'unita, forte di 17 ufficiali, 19 sottufficiali e 63 tra sottocapi e comuni, inizio ad operare dal 25 luglio 1942.
[37]
I mezzi operarono per 90 giorni durante la guerra di continuazione con personale italiano e furono infine ceduti ai finlandesi
[38]
tra il 5 e il 26 giugno 1943.
[39]
Erano quattro mezzi della classe 500 - seconda serie (unita molto veloci da 46 nodi),
[40]
precisamente il 526, 527, 528 e 529; ognuno di essi aveva dieci uomini di equipaggio.
[41]
L'unita era a sua volta parte del
Distaccamento navale internazionale K
(
Laivasto-osasto K
- LOs.K.), formato il 17 maggio 1942 da tedeschi, italiani e finlandesi, che tento senza successo di interrompere il flusso dei rifornimenti sovietici attraverso il lago Ladoga in direzione della citta di Leningrado assediata fin dal settembre 1941, nonostante alcuni successi locali.
[38]
Il
golfo di Finlandia
, teatro della maggior parte degli scontri tra il 1942 e il 1944
Le forze dell'Asse dedicarono i primi mesi del 1942 a rafforzare l'accerchiamento di Leningrado. Il 26 marzo un grosso contingente finlandese assali l'isola di Suursaari dopo una marcia sul mare ghiacciato e, supportato massicciamente dalla propria aviazione, ne allontano la guarnigione sovietica; il 1º aprile seguente invece un contingente misto tedesco-finlandese occupo il piccolo isolotto di
Tytarsaari
, stabilendovi una postazione di artiglieria e respingendo un contrattacco sovietico lanciato il giorno dopo. Un progettato attacco contro Lavansaari venne invece cancellato per mancanza di truppe sufficienti e l'isola, insieme alle vicine Peninsaari e Seiskari, rimase in mani sovietiche per tutta la durata della guerra.
[2]
Il sommergibile sovietico
S-7
, autore di quattro affondamenti durante la campagna del 1942
Il 4 aprile la
Luftwaffe
lancio l'operazione
Eisstoß
, una nuova serie di raid contro le unita della Flotta del Baltico ancorate a Kron?tadt: gli incrociatori
Kirov
e
Maksim Gor'kij
furono gravemente danneggiati e altre unita minori affondate, ma le pesanti perdite subite a causa della contraerea convinsero i tedeschi a sospendere i raid entro la fine del mese.
[27]
Con le sue maggiori unita di superficie messe fuori combattimento o comunque impossibilitate a lasciare Kron?tadt, la Flotta del Baltico decise di lanciare una massiccia campagna sottomarina contro il traffico mercantile nemico, anche se della vasta forza di sommergibili con cui la Flotta aveva iniziato la guerra rimanevano solo trenta battelli pienamente operativi; riorganizzati in quattro gruppi distinti, vennero tutti inviati a scaglioni nel golfo di Finlandia a partire dalla fine di maggio fino alla meta di novembre, quando il congelamento del mare rese impossibili ulteriori operazioni. Le unita sovietiche concentrarono i loro attacchi sulle aree maggiormente trafficate, come la zona a sud delle Aland o la rotta Helsinki-Tallinn, ma sul piano materiale i risultati ottenuti furono modesti: in sei mesi di operazioni, a fronte di circa 6 000 mercantili transitati nel Baltico le unita sovietiche affondarono 18 navi (7 finlandesi, 5 tedesche, 5 svedesi ed una olandese) per complessive 37 789
t
di
stazza
, mentre altre 10 furono danneggiate;
[2]
le unita che riuscirono ad ottenere il maggior numero di successi furono i sommergibili
S-7
(che affondo quattro mercantili per complessive 9 165 t tra il 9 luglio e il 5 agosto, prima di essere affondato dal sommergibile finlandese
Vesihiisi
il 21 ottobre durante il suo secondo pattugliamento)
[42]
e
Shch-317
(che affondo tre mercantili per complessive 5 904 t tra il 16 giugno e l'8 luglio, prima di essere affondato da unita di scorta finlandesi il 14 luglio).
[43]
Le perdite patite dai sovietici furono pesanti, con ben 12 unita affondate e altre sei pesantemente danneggiate.
Il sommergibile finlandese
Vesihiisi
A dispetto dei pochi danni materiali inflitti, la campagna sottomarina sovietica provoco un certo panico nella zona del Baltico: l'inattivita dei mezzi sovietici nei mesi precedenti aveva convinto della sicurezza delle rotte commerciali, e di conseguenza non era stato allestito alcun sistema di convogli navali scortati; in aggiunta, ben 23 dei 30 sommergibili sovietici salpati da Kron?tadt furono capaci di attraversare incolumi gli sbarramenti di mine precedentemente creati davanti alla base.
[2]
A ogni modo, le forze dell'Asse corsero subito ai ripari: dopo i primi attacchi, tre sommergibili finlandesi furono dislocati nella zona delle Aland per dare la caccia ai battelli sovietici, riuscendo ad affondare un'unita a testa (oltre all'
S-7
silurato dal
Vesihiisi
, il 27 ottobre lo
Iku-Turso
siluro lo
Shch-320
, e il 5 novembre il
Vetehinen
sperono lo
Shch-305
); piu importante ancora, le unita posamine dell'Asse iniziarono a stendere diversi nuovi campi minati, soprattutto nella zona intorno alle isole di Suursaari, Someri e Tytarsaari (dove erano collocate postazioni di vedetta per segnalare il passaggio di sommergibili nemici) e nel punto piu stretto del golfo di Finlandia, tra la penisola di
Porkkala
in territorio finlandese e l'isola di
Naissaar
in Estonia.
[27]
I campi minati erano frequentemente pattugliati dalle unita leggere tedesco-finlandesi per impedire operazioni di dragaggio.
La
cannoniera
finlandese
Uusimaa
, duramente impiegata nello scontro dell'isola di Someri
Alla mezzanotte dell'8 luglio una flottiglia di motosiluranti e pattugliatori sovietici sbarco 250 uomini di un reggimento di marina sulla piccola isola di
Someri
, occupata da una guarnigione di 100 finlandesi; nel corso di un duro combattimento la guarnigione riusci a contenere lo sbarco nella porzione orientale dell'isola, mentre intorno alle 3:00 una formazione di cannoniere, dragamine e motosiluranti finlandesi e tedesche arrivo per portare aiuto, ingaggiando un confuso combattimento con le unita sovietiche. Dopo aver ricevuto rinforzi, la guarnigione tento un contrattacco intorno alle 13:00, riprendendo alcune posizioni prima che la notte ponesse fine ai combattimenti. Lo scontro riprese alle 3:45 del 9 luglio, quando altre unita sovietiche cercarono di sbarcare truppe sull'isola; dopo altri pesanti scontri, le ultime forze sovietiche vennero costrette alla resa intorno alle 12:45. I sovietici riportarono la perdita di tutto il contingente sbarcato e di almeno 7 unita leggere affondate, mentre i finlandesi ebbero 23 morti, due cannoniere e due dragamine danneggiati.
[2]
Il 18 novembre, in una delle ultime azioni prima che il gelo ponesse fine alle operazioni, tre motosiluranti finlandesi penetrarono nel porto dell'isola di Lavansaari e silurarono la vecchia cannoniera sovietica
Krasnoje Znamja
, che tuttavia fu recuperata e riparata l'anno successivo.
Sui fronti terrestri il 1943 si apri in maniera disastrosa per le forze dell'Asse: il 18 gennaio, al termine di una
sanguinosa offensiva
, le truppe sovietiche riuscirono a sfondare il fronte tedesco davanti Leningrado, stabilendo un corridoio terrestre con cui rifornire la citta; anche se l'assedio ando avanti, cio permise di migliorare la situazione interna della citta. Piu importante ancora, il 2 febbraio seguente la
battaglia di Stalingrado
si concluse con una catastrofe completa per i reparti dell'Asse: l'avanzata tedesca nell'Unione Sovietica meridionale fu definitivamente respinta e una serie di offensive permise ai sovietici di riguadagnare parte del terreno perduto.
Un sommergibile sovietico della
classe Schuka
Sul fronte della guerra navale l'anno si caratterizzo per una netta "guerra di posizione" tra i due contendenti. L'inverno mite rese possibili le operazioni in mare gia sul finire di marzo, e le unita dell'Asse si diedero particolarmente da fare per rinforzare ed estendere i campi minati e le difese anti-sommergibile del golfo di Finlandia:
[27]
in particolare, tra Porkkala e Naissaar fu eretto lo sbarramento
Walrus
, una serie di due reti antisommergibili in filo d'acciaio lunghe 30 miglia e profonde tra i 60 ed i 90 metri, precedute da uno sbarramento di mine di quasi 8 400 ordigni.
[2]
Questo sbarramento si dimostro particolarmente efficace: a partire dalla fine di maggio, la Flotta del Baltico tento di ripetere la campagna sottomarina dell'anno precedente con gli ultimi 16 battelli ancora operativi, ma delle sei unita inviate a forzare gli sbarramenti cinque vennero affondate (due a causa di mine e tre per mano di unita di pattuglia nei pressi degli sbarramenti), e la sesta rientro alla base senza essere riuscita a passare la rete
Walrus
; i sovietici sospesero quindi tutte le operazioni sottomarine gia a partire dai primi di agosto.
[27]
Durante l'inverno la marina finlandese aveva ricevuto nuove unita siluranti dall'Italia, subito intensamente impiegate contro i convogli che rifornivano la guarnigione sovietica su Lavansaari: nella notte tra il 19 e il 20 agosto due motosiluranti attaccarono un convoglio di tre
chiatte
affondandone una, mentre la notte successiva altre due motosiluranti affondarono una chiatta ed una nave da trasporto nella medesima zona. Nella notte del 7 settembre tre motosiluranti finlandesi ingaggiarono uno scontro con un convoglio sovietico ben scortato, riuscendo ad affondare una chiatta da 2 000 t e un'altra imbarcazione piu piccola.
[2]
Il completo fallimento della campagna sottomarina spinse i sovietici a dedicare maggiori attenzioni al contrasto delle unita posamine dell'Asse; con una serie di attacchi combinati di motosiluranti e forze aeree, i sovietici riuscirono ad allontanare i posamine tedeschi e finlandesi dalla baia di
Narva
e dalla zona tra Tytarsaari e Suursaari entro la fine di settembre: cio consenti ai dragamine della Flotta di aprire dei varchi nei campi minati posti nella porzione orientale del golfo di Finlandia, ma anche per l'avvicinarsi dell'inverno non vennero tentate nuove sortite in mare.
[2]
Per la fine del 1943 la guerra sul fronte orientale volgeva ormai a favore dei sovietici: fallito l'ultimo grande assalto tedesco
a Kursk
, i sovietici avevano lanciato una serie di offensive per riconquistare l'
Ucraina
e la
Bielorussia
, ricacciando le forze dell'Asse sempre piu ad ovest. Per i primi mesi del 1944 lo
Stavka
concentro la sua attenzione sul settore di Leningrado: iniziata il 14 gennaio, l'
offensiva Leningrado-Novgorod
ruppe definitivamente l'assedio alla citta (ufficialmente concluso il 27 gennaio) e ricaccio i tedeschi fino al vecchio confine con l'Estonia.
[44]
In considerazione di tali sconfitte, il governo finlandese, sottoposto a pesanti pressioni diplomatiche da parte degli
Stati Uniti d'America
, inizio a intavolare trattative con i sovietici ai primi di febbraio con lo scopo di uscire dal conflitto;
[45]
anche come mezzo di pressione per agevolare tali trattative,
[45]
l'aviazione sovietica lancio un'intensa campagna di
bombardamenti strategici
sulla Finlandia meridionale, colpendo ripetutamente Helsinki,
Kotka
e Turku, ma ottenendo risultati modesti a causa delle efficienti difese contraeree.
[2]
I contatti diplomatici tra Finlandia e Unione Sovietica non riuscirono a pervenire ad un accordo, e vennero pertanto interrotti ai primi di aprile; cio nonostante, Hitler ordino di interrompere gli invii di armi ed equipaggiamenti ai finlandesi, e l'alto comando tedesco inizio a stilare piani in vista di un possibile voltafaccia della Finlandia.
[45]
Il 10 giugno i sovietici lanciarono quindi l'offensiva Vyborg-Petrozavodsk, un attacco di massa lungo tutto il fronte meridionale finlandese con il preciso obiettivo di costringere Helsinki ad uscire dal conflitto.
[46]
Sebbene la Flotta del Baltico potesse ora schierare una corazzata, due incrociatori, 11 cacciatorpediniere e 10 sommergibili efficienti, le unita pesanti vennero impiegate di rado nel corso della grande offensiva contro i finlandesi, preferendo i sovietici dispiegare piccoli gruppi di unita leggere;
[27]
come l'anno precedente, grossi sforzi erano stati compiuti nei primi mesi dell'anno dalle motosiluranti e dall'aviazione sovietica per allontanare le unita posamine dell'Asse dalla porzione orientale del golfo di Finlandia, riuscendo cosi ad impedire che i varchi aperti nei campi minati venissero riparati. Le unita della Flotta del Baltico fornirono fuoco d'artiglieria in appoggio ai reparti dell'Armata Rossa impiegati nell'
istmo careliano
fin dall'inizio dell'offensiva su Viipuri, fuoco a cui contribuirono anche le batterie fisse dislocate a Kron?tadt; la pressione dei reparti sovietici costrinse i finlandesi a ripiegare sulla seconda linea di difesa gia il 12 giugno, linea che poi venne sfondata il 14 giugno seguente. Le unita dell'Asse ripiegarono verso la Finlandia meridionale abbandonando le ultime postazioni sull'istmo; la ritirata costrinse all'evacuazione anche la guarnigione dell'isola di
Koivisto
: durante l'operazione, ripetute incursioni aeree sovietiche portarono all'affondamento di un pattugliatore e una motosilurante finlandesi, e di una torpediniera e una
motozattera
tedesche.
[2]
L'incrociatore contraereo tedesco
Niobe
affonda nel porto di Kotka
Un
pattugliatore
finlandese della
classe VMV
La perdita di Koivisto consenti ai sovietici di lanciare un'operazione anfibia attraverso la baia di Viipuri, la cui costa settentrionale non era pesantemente difesa: tra il 1º e il 5 luglio tre diversi assalti sovietici investirono la piccola isola di
Teikari
, obbligando infine la guarnigione finlandese a ripiegare sulla terraferma; tentativi sovietici di sbarcare sulla costa settentrionale della baia vennero pero ripetutamente respinti dalle forze dell'Asse.
[46]
Unita leggere tedesche e finlandesi vennero intensamente impiegate in diversi scontri attorno all'isola con le corrispettive unita sovietiche, e, anche se nessuna nave venne affondata, diverse unita della
Merivoimat
furono costrette a ritirarsi dopo essere state danneggiate. L'aviazione sovietica dedico molti sforzi a rintracciare ed attaccare le principali unita navali dell'Asse presenti in zona, ed in particolare la corazzata finlandese
Vainamoinen
, ma l'unico successo ottenuto fu l'affondamento dell'incrociatore contraereo tedesco
Niobe
il 16 luglio nel porto di
Kotka
.
[47]
L'offensiva sovietica porto alla riconquista di tutti i territori persi nel 1941, anche se non riusci a penetrare in profondita nella Finlandia meridionale.
[46]
A ogni modo, la sconfitta patita in Carelia porto a un cambio dei vertici del governo di Helsinki: il 4 agosto il generale
Carl Gustaf Emil Mannerheim
, gia comandante delle forze finlandesi, fu nominato
presidente della repubblica
, e avvio immediatamente contatti diplomatici con i sovietici; il 4 settembre venne raggiunto un primo accordo per un
cessate il fuoco
tra le due nazioni, sfociato poi nell'
armistizio di Mosca
il 19 settembre seguente. L'accordo del 4 settembre lasciava ai tedeschi dieci giorni di tempo per evacuare tutte le loro truppe dal territorio finlandese: le unita nella Finlandia meridionale furono rapidamente evacuate via mare (operazione Birke), ma quelle dislocate in
Lapponia
erano semplicemente troppo numerose per poter ripiegare celermente in Norvegia;
[45]
prevedendo un'imminente ripresa dei combattimenti, il comando tedesco tento di assicurarsi l'importante base di Suursaari (operazione Tanne Ost), al fine di mantenere gli sbarramenti di mine che chiudevano il golfo di Finlandia. Alla mezzanotte del 15 settembre, poco prima dello scadere dell'
ultimatum
, unita tedesche salpate da Tallinn arrivarono nel porto dell'isola: il comandante tedesco cerco di convincere l'omologo finlandese a cedere Suursaari pacificamente, ma davanti al rifiuto di questi le truppe della Wehrmacht assalirono la guarnigione, dando inizio a un combattimento serrato. All'alba il contingente tedesco si era assicurato una testa di ponte sulla costa orientale dell'isola, ma incursioni aeree sovietiche impedirono l'arrivo di ulteriori rinforzi da Tallinn; la guarnigione finlandese inizio una serie di contrattacchi verso le 12:00, riconquistando diverse posizioni e obbligando infine i tedeschi ad arrendersi intorno alle 18:45. Il contingente tedesco venne completamente annientato, con circa 800 militari presi prigionieri dai finlandesi.
[2]
Civili e militari tedeschi evacuano la citta di Ventspils, nella sacca di Curlandia
Il 22 giugno le forze sovietiche lanciarono l'
operazione Bagration
, una massiccia offensiva contro le posizioni del
gruppo d'armate Centro
tedesco: nel giro di un mese le posizioni della Wehrmacht crollarono, consentendo all'Armata Rossa di riconquistare la Bielorussia e parte della Lituania, oltre che a raggiungere la linea del fiume
Vistola
in Polonia. Le truppe sovietiche arrivarono vicine a tranciare il collegamento tra il gruppo d'armate Nord e il resto delle forze tedesche, anche se una serie di contrattacchi (
operazione Doppelkopf
) consenti di mantenere un'esile linea di comunicazione terrestre nei dintorni di Riga. La situazione delle truppe tedesche dislocate in
Estonia
e Lettonia rimaneva comunque precaria, anche in considerazione della rottura della principale linea di difesa nei pressi di Narva il 19 settembre, al termine di una
lunga battaglia
.
Costretta alla resa la Finlandia, il 14 settembre l'Armata Rossa lancio la cosiddetta offensiva del Baltico, un assalto di massa contro le posizioni del gruppo d'armate Nord nelle ex repubbliche baltiche; le truppe tedesche furono ben presto soverchiate dai sovietici, cedendo una posizione dopo l'altra: Tallinn cadde il 22 settembre, seguita da Riga il 15 ottobre seguente. Dopo la perdita della capitale estone, il grosso delle forze tedesche inizio ad essere evacuato dal paese via mare: nonostante gli attacchi aerei sovietici, la marina tedesca fu in grado di evacuare con successo dai porti del paese circa 90.000 militari e 85.000 civili estoni (e prigionieri di guerra sovietici), trasportandoli a Danzica e
Konigsberg
.
[27]
Il 9 ottobre i reparti sovietici raggiunsero il mar Baltico a Memel, anche se la citta non
fu conquistata
prima del 28 gennaio del 1945; in ogni caso i collegamenti terrestri tra i resti del Gruppo d'armate Nord e le restanti forze tedesche vennero tagliati questa volta in maniera definitiva, obbligando le forze della Wehrmacht a ripiegare nella penisola di
Curlandia
. L'alto comando tedesco pianifico diverse operazioni per evacuare i resti del Gruppo d'armate Nord dalla sacca di Curlandia, ma Hitler si oppose fermamente a ogni piano in tal senso, sempre convinto che questa posizione potesse fungere da testa di ponte per riconquistare le repubbliche baltiche.
[48]
Il 29 settembre truppe sovietiche lanciarono l'
operazione Moonsund
, la riconquista delle isole estoni; sebbene i comandanti dell'esercito tedesco si fossero detti disposti a evacuare le isole, Hitler si oppose a tale piano ordinando che esse venissero difese fino all'ultimo.
[27]
Le truppe di Stalin presero terra a Muhu impiegando un gran numero di mezzi anfibi
DUKW
statunitensi,
[49]
ma il grosso della guarnigione tedesca evacuo l'isola insieme alla vicina Hiiumaa, concentrando tutte le truppe disponibili sulla sola Saaremaa; l'isola fu invasa dai sovietici il 5 ottobre, ingaggiando un duro combattimento con la guarnigione tedesca: la citta di Kurresaare cadde il 20 ottobre e le superstiti forze tedesche ripiegarono nella penisola di Sorbe, in una situazione del tutto simile a quella vissuta dai sovietici nel 1941. I resti della guarnigione furono in grado di respingere diversi attacchi sovietici alla penisola, fino a ottenere il permesso di evacuare il 23 novembre: sotto la protezione degli incrociatori
Admiral Scheer
e
Prinz Eugen
, la marina tedesca fu in grado di evacuare a
Ventspils
tutti i superstiti della guarnigione, all'incirca il 25% della forza iniziale.
[27]
Civili tedeschi sono evacuati dal porto di Pillau
Il 13 gennaio 1945 l'Armata Rossa lancio l'offensiva della Prussia orientale, puntando alla conquista dell'
omonima regione tedesca
; a dispetto della disperata resistenza dei reparti della Wehrmacht e delle alte perdite subite, le forze sovietiche dilagarono oltre il vecchio confine tra Germania e Polonia: Konigsberg venne raggiunta il 24 gennaio e posta sotto
un lungo assedio
durato fino al 9 aprile, mentre Danzica fu espugnata il 28 marzo al termine di una sanguinosa battaglia. Un gran numero di truppe tedesche rimase tagliato fuori spalle al mare nella cosiddetta "
sacca di Heiligenbeil
" tra Konigsberg e Danzica, mentre altri reparti furono circondati ed isolati nella
penisola di Samland
a nord-ovest di Konigsberg.
L'avanzata dei reparti sovietici provoco un vero e proprio esodo delle popolazioni tedesche della regione; quando i collegamenti terrestri tra le zone invase e il resto della Germania vennero tagliati, l'unica via di fuga rimase quella del mare. Il 23 gennaio il comandante della Kriegsmarine,
Großadmiral
Karl Donitz
, diede avvio all'
operazione Annibale
: a tutte le unita navali disponibili, civili e militari, dalle corazzate ai
transatlantici
fino ai piccoli pescherecci, fu ordinato di recarsi nei porti del Baltico per evacuare il maggior numero possibile di civili dalle zone accerchiate dai sovietici;
[50]
l'ammiraglio
Oskar Kummetz
(comandante delle forze nel Baltico) ed il
contrammiraglio
Konrad Engelhardt
(comandante della flotta trasporti della Kriegsmarine) vennero messi a capo dell'operazione. Come localita destinate all'evacuazione furono designati i porti di
Pillau
,
Gotenhafen
e
Hel
ma, poiche il primo non poteva ospitare navi di grosso tonnellaggio, un gran numero di civili attraverso a piedi la striscia di terreno della
Frische Nehrung
diretti ai secondi, sotto il fuoco dell'artiglieria e dell'aviazione sovietica.
[51]
La
Cap Arcona
brucia dopo essere stata colpita dai Typhoon della RAF
La Flotta del Baltico cerco di ostacolare l'operazione Hannibal impiegando la sua ormai ridotta forza di sommergibili. La sera del 30 gennaio la grande nave passeggeri
Wilhelm Gustloff
lascio il porto di Gotenhafen scortata dalla torpediniera
Lowe
: a dispetto di una normale capacita di 2 000 passeggeri, a bordo si erano stipate circa 6 600
[52]
persone tra equipaggio, personale della Kriegsmarine evacuato e profughi civili. Poche ore dopo la partenza la nave fu avvistata dal sommergibile sovietico
S-13
, che le lancio contro quattro siluri: tre colpirono il bersaglio e la
Wilhelm Gustloff
affondo in meno di un'ora; nonostante il pronto intervento di diverse unita tedesche, solo 1 260 superstiti furono recuperati, con una perdita di vite stimata tra le 5 300 e le 9 400 persone.
[52]
Lo stesso
S-13
si rese protagonista di un altro affondamento il 10 febbraio seguente, quando siluro la
nave ospedale
Steuben
da poco salpata da Pillau: perirono circa 3 800 persone tra militari feriti e profughi civili;
[53]
il 17 aprile invece il sommergibile
L-3
siluro la nave da trasporto
Goya
, la quale affondo con solo 334 sopravvissuti tra le circa 7 000 persone imbarcate tra equipaggio e profughi civili.
[54]
Anche l'aviazione britannica fu molto attiva nel contrastare l'operazione, sia deponendo un gran numero di mine sulle principali rotte utilizzate dai tedeschi, sia conducendo incursioni dirette contro le navi. Il 3 maggio una squadriglia di
cacciabombardieri
Hawker Typhoon
dotati di
razzi
incendiari attaccarono alcune navi tedesche ancorate nella baia di
Lubecca
: vennero colpite e incendiate la nave passeggeri
Deutschland
e le navi da trasporto
Thielbek
e
Cap Arcona
, quest'ultima carica di circa 4 600 prigionieri evacuati da
campi di concentramento
;
[55]
tra questi si contarono solo 350 superstiti,
[56]
mentre le vittime complessive dell'incursione ammontarono a circa 5 000 persone.
Gia a partire dal giugno 1944, anche in conseguenza dello
sbarco in Normandia
degli Alleati occidentali, le superstiti unita di superficie della Kriegsmarine erano state ritirate nei porti del Baltico per sottrarle ai raid aerei anglo-statunitensi; sul finire di dicembre queste unita furono intensamente impiegate in missioni di bombardamento costiero in appoggio ai reparti della Wehrmacht sul fronte orientale. In queste azioni si misero particolarmente in luce gli incrociatori pesanti
Prinz Eugen
e
Admiral Scheer
, che operarono prevalentemente nella baia di Danzica: in queste operazioni le unita tedesche spararono piu colpi di quanti ne avessero consumati in tutti i passati anni di guerra, tanto che in piu di un'occasione si rese necessario cambiare le
canne
dei cannoni principali, usurate dall'inteso uso.
[1]
Durante queste operazioni diverse unita andarono perdute per l'urto con mine navali: il 12 dicembre 1944 i cacciatorpediniere
Z35
e
Z36
, appartenenti alla nuovissima classe
Zerstorer 1936B
e da poco entrati in servizio, colarono a picco al largo dell'Estonia dopo essere entrati inavvertitamente in un campo minato tedesco,
[57]
mentre il 3 maggio 1945 l'anziana corazzata
Schlesien
urto una mina davanti
Zinnowitz
, finendo poi arenata in acque basse.
[58]
Il grosso delle perdite fu comunque provocato da attacchi aerei, sia dell'aeronautica sovietica che della
RAF
: il 18 gennaio la vecchia
Schleswig-Holstein
venne colpita da tre bombe a Gotenhafen finendo arenata,
[59]
mentre il 9 aprile l'incrociatore
Admiral Scheer
fu affondato a Kiel da bombardieri della RAF, seguito il 16 aprile dal
Lutzow
messo fuori combattimento al largo di
Swinemunde
.
[60]
L'incrociatore pesante tedesco
Prinz Eugen
, la maggiore delle unita della Kriegsmarine a sopravvivere indenne alla guerra
Il 2 maggio 1945 le forze tedesche accerchiate a Berlino si arresero ai reparti dell'Armata Rossa che assediavano la citta dal 26 aprile precedente; le ultime sacche di resistenza della
Wehrmacht
capitolarono una dopo l'altra, anche se le truppe tagliate fuori in Curlandia riuscirono a resistere fino alla conclusione delle ostilita. Alle 2:41 del 7 maggio il generale
Alfred Jodl
firmo l'atto di capitolazione delle forze tedesche presso il quartier generale Alleato a
Reims
; alle 23:01 dell'8 maggio, in un'analoga cerimonia, il feldmaresciallo
Wilhelm Keitel
firmo un documento simile davanti ai rappresentanti sovietici a Berlino, sancendo la cessazione delle ostilita anche sul fronte orientale.
La capitolazione tedesca pose di fatto fine alle ultime operazioni belliche nel Baltico: l'ultimo convoglio di profughi tedeschi della Prussia orientale lascio
Libau
quello stesso 8 maggio, poco prima che le unita sovietiche bloccassero l'accesso al porto;
[50]
nonostante gli affondamenti a opera delle mine, degli attacchi aerei e dei sommergibili sovietici, le perdite in mare patite durante l'operazione Hannibal furono inferiori al 2% rispetto al numero dei profughi evacuati: tra il gennaio e il maggio 1945 le unita tedesche furono capaci di evacuare a ovest circa 550 000 soldati e poco piu di 2 milioni di profughi civili,
[51]
probabilmente la piu imponente operazione di evacuazione via mare della storia moderna.
[50]
La Kriegsmarine usci comunque semidistrutta dalla guerra: delle sue maggiori unita di superficie, le uniche a sopravvivere indenni al conflitto furono l'incrociatore pesante
Prinz Eugen
(acquisito al termine delle ostilita dalla
United States Navy
) e l'incrociatore leggero
Nurnberg
, passato alla marina sovietica ed entrato in servizio con la Flotta del Baltico sotto il nome di
Admiral Makarow
.
[60]
In una delle ultimissime operazioni belliche del conflitto, il 9 maggio truppe sovietiche sbarcarono sull'isola danese di
Bornholm
, pesantemente bombardata nei giorni precedenti, facendo prigioniera la numerosa guarnigione tedesca dopo un breve combattimento.
[61]
L'occupazione sovietica dell'isola prosegui fino al 5 aprile 1946, quando infine Bornholm fu restituita alla Danimarca.
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