Strage di via Palestro
attentato
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Via Palestro poco dopo la strage
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Tipo
| autobomba
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Data
| 27 luglio
1993
23:14 circa
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Luogo
| Via Palestro, 16 -
Milano
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Stato
|
Italia
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Obiettivo
| Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano
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Responsabili
|
- Giovanni e Tommaso Formoso, Pietro Carra, Cosimo Lo Nigro, Giuseppe Barranca, Francesco Giuliano,
Gaspare Spatuzza
, Luigi Giacalone, Antonino Mangano, Salvatore Benigno, Antonio Scarano,
Salvatore Grigoli
e Cosimo D'Amato (esecutori materiali)
- Salvatore Riina
,
Bernardo Provenzano
,
Filippo
e
Giuseppe Graviano
,
Matteo Messina Denaro
,
Leoluca Bagarella
,
Giovanni Brusca
, Giuseppe Ferro e Francesco Tagliavia (mandanti)
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Motivazione
| Rappresaglia contro la lotta alla mafia
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Conseguenze
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Morti
| 5
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Feriti
| 12
[1]
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Modifica dati su Wikidata
·
Manuale
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La
strage di via Palestro
e stato un
attentato terroristico
compiuto da
Cosa nostra
a
Milano
la sera del 27 luglio
1993
.
L'esplosione di una
autobomba
in via
Palestro
, presso la
Galleria d'arte Moderna
e il
Padiglione di arte contemporanea
provoco l'uccisione di cinque persone: i
vigili del fuoco
Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l'agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Driss,
immigrato
marocchino
che dormiva su una panchina. Tale attentato viene inquadrato nella scia degli altri
attentati del '92-'93
che provocarono la morte di 21 persone (tra cui i giudici
Giovanni Falcone
e
Paolo Borsellino
) e gravi danni al patrimonio artistico.
Nel maggio
1993
alcuni mafiosi di
Brancaccio
e
Corso dei Mille
(Giuseppe Barranca,
Gaspare Spatuzza
, Cosimo Lo Nigro e
Francesco Giuliano
) provvidero a macinare e confezionare esplosivo in una casa fatiscente a
Corso dei Mille
, messa a disposizione da Antonino Mangano (capo della famiglia di
Roccella
)
[2]
; a meta luglio le due balle di esplosivo vennero nascoste in un doppiofondo ricavato nel camion di Pietro Carra (autotrasportatore che gravitava negli ambienti mafiosi di Brancaccio), che le trasporto ad
Arluno
, in
provincia di Milano
, insieme a Lo Nigro, che porto con se una miccia e altro materiale: ad Arluno, Carra e Lo Nigro furono raggiunti da una persona che li condusse in una stradina di campagna, dove scaricarono l'esplosivo
[2]
. Il 27 luglio Lo Nigro e Giuliano giunsero a
Roma
, provenendo da
Milano
, per organizzare anche gli
attentati alle chiese di Roma
[2]
.
La sera del 27 luglio l'agente di polizia locale Alessandro Ferrari noto la presenza di una
Fiat Uno
(che risultera poi rubata qualche ora prima) parcheggiata in via Palestro, di fronte al
Padiglione di arte contemporanea
, da cui fuoriusciva un fumo biancastro e quindi richiese l'intervento dei
vigili del fuoco
, che accertarono la presenza di un ordigno all'interno dell'auto; tuttavia, qualche istante dopo, l'autobomba esplose e uccise l'agente Alessandro Ferrari e i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno ma anche l'immigrato marocchino Moussafir Driss, che venne raggiunto da un pezzo di lamiera mentre dormiva su una panchina
[3]
.
L'onda d'urto dell'esplosione frantumo i vetri delle abitazioni circostanti e danneggio anche alcuni ambienti della vicina
Galleria d'arte moderna
, provocando il crollo del muro esterno del
Padiglione d'Arte Contemporanea
[3]
. Durante la notte esplose una sacca di
gas
formatasi in seguito alla rottura di una tubatura causata dalla deflagrazione, che procuro ingenti danni al padiglione, ai dipinti che ospitava e alla circostante
Villa Reale
[3]
.
Le indagini ricostruirono l'esecuzione della strage di via Palestro in base alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Pietro Carra, Antonio Scarano, Emanuele Di Natale e Umberto Maniscalco: nel
1998
Cosimo Lo Nigro, Giuseppe Barranca, Francesco Giuliano,
Gaspare Spatuzza
, Luigi Giacalone, Salvatore Benigno, Antonio Scarano, Antonino Mangano e Salvatore Grigoli vennero riconosciuti come esecutori materiali della strage di via Palestro nella sentenza per le
stragi del 1993
[2]
; tuttavia, nella stessa sentenza, si leggeva: ≪ [...]
Purtroppo, la mancata individuazione della base delle operazioni a Milano e dei soggetti che in questa citta ebbero, sicuramente, a dare sostegno logistico e contributo manuale alla strage non ha consentito di penetrare in quelle realta che, come dimostrato dall'investigazione condotta nelle altre vicende all'esame di questa Corte, si sono rivelate piu promettenti sotto il profilo della verifica “esterna”
≫
[2]
.
Nel
2002
, sempre in base alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Carra e Scarano, la procura di
Firenze
dispose l'arresto dei fratelli Tommaso e Giovanni Formoso ("uomini d'onore" di
Misilmeri
), identificati dalle indagini come coloro che aiutarono Lo Nigro nello scarico dell'esplosivo ad
Arluno
e che compirono materialmente la strage di via Palestro
[4]
. Nel
2003
la
corte d'assise
di Milano condanno i fratelli Formoso all'
ergastolo
[5]
e tale condanna venne confermata nei due successivi gradi di giudizio
[6]
.
Nel
2008
Gaspare Spatuzza inizio a collaborare con la giustizia e forni nuove dichiarazioni sugli esecutori materiali della strage di via Palestro: in particolare, Spatuzza riferi che lui, Cosimo Lo Nigro, Francesco Giuliano, Giovanni Formoso e i fratelli Vittorio e Marcello Tutino (mafiosi di Brancaccio) parteciparono a una riunione in cui vennero decisi i gruppi che dovevano operare su
Roma
o
Milano
per compiere gli attentati
[1]
; secondo Spatuzza, Formoso e i fratelli Tutino operarono su Milano e in un primo momento lui, Lo Nigro e Giuliano li raggiunsero per aiutarli nello scarico dell'esplosivo e nel furto della
Fiat Uno
utilizzata nell'attentato, per poi tornare a Roma al fine di compiere gli attentati alle chiese
[1]
.
In seguito Spatuzza scagiono anche Tommaso Formoso, dichiarando che all'attentato partecipo soltanto il fratello Giovanni, che da Tommaso si era fatto prestare con una scusa la villetta di
Arluno
dove venne scaricato l'esplosivo
[7]
: tuttavia nell'aprile
2012
la
Corte d'assise
di
Brescia
rigetto la richiesta di revisione del processo a Tommaso Formoso, adducendo che le sole dichiarazioni di Spatuzza non bastavano
[7]
. Sempre sulla base delle dichiarazioni di Spatuzza, nel
2012
la procura di Firenze dispose l'arresto del pescatore Cosimo D'Amato, cugino di Cosimo Lo Nigro, il quale era accusato di aver fornito l'esplosivo, estratto da residuati bellici recuperati in mare, che venne utilizzato in tutti gli
attentati del 1992-1993
, compresa la strage di via Palestro
[1]
[8]
. Nel
2013
D'Amato venne condannato all'
ergastolo
con il
rito abbreviato
dal
Giudice dell'udienza preliminare
di Firenze
[9]
; la condanna venne confermata in appello nel
2014
[10]
e, due anni dopo, in Cassazione
[11]
; nel
2015
lo stesso D'Amato inizio a collaborare con la giustizia e confermo il suo coinvolgimento nella fornitura di esplosivi
[12]
[13]
.
Nel
2014
la
Direzione Distrettuale Antimafia
di Milano emise un'ordinanza di
custodia cautelare
nei confronti di Marcello Tutino per il reato di
strage
perche accusato da Spatuzza di essere stato il "basista" dell'attentato di via Palestro
[14]
. L'anno successivo, la
Corte d'assise
di Milano assolse Tutino perche le sole dichiarazioni di Spatuzza furono considerate insufficienti per una condanna
[15]
; l'assoluzione venne confermata in appello e in
Cassazione
[16]
.
- Carlo La Catena, vigile del fuoco permanente
- Alessandro Ferrari, agente polizia locale di Milano
- Driss Moussafir, cittadino del Marocco,
[17]
44 anni
- Sergio Pasotto, vigile del fuoco permanente
- Stefano Picerno, vigile del fuoco permanente
Il 22 novembre 1993 il
Presidente della Repubblica
Oscar Luigi Scalfaro
ha conferito la
medaglia d'oro al valor civile
alla memoria alle quattro vittime italiane per il "nobile esempio di altissimo senso del dovere ed elette virtu civiche, spinti sino all'estremo sacrificio".
[18]
A Driss Moussafir e stata intitolata una scuola del quartiere Stadera.
[19]
Il 27 luglio 2013, nel giorno del ventesimo anniversario dell'esplosione, e stata posizionata sul luogo della strage una targa commemorativa con i nomi dei caduti.
Il 29 luglio 2015 i giardinetti di via
Giovanni Battista Morgagni
, che si trovano a circa un chilometro dal luogo dell'attentato, sono stati intitolati alle vittime della strage, mentre la vicina caserma dei vigili del fuoco e stata intitolata alla memoria dei loro tre morti.
[20]
- ^
a
b
c
d
Sentenza del processo di 1º grado a Francesco Tagliavia per le stragi del 1993
(
PDF
).
URL consultato il 28 luglio 2022
(
archiviato
il 3 luglio 2022)
.
- ^
a
b
c
d
e
Valutazione delle prove - Sentenza del processo di 1º grado per le stragi del 1993
(
PDF
).
URL consultato il 28 luglio 2022
(
archiviato
il 7 aprile 2022)
.
- ^
a
b
c
BOMBA CONTRO MILANO: E STRAGE - La Repubblica.it
- ^
Via Palestro due ordini di cattura - La Repubblica.it
- ^
Due ergastoli per via Palestro la base era un pollaio di Caronno - La Repubblica.it
- ^
Strage via Palestro Confermati gli ergastoli - La Repubblica.it
- ^
a
b
Via Palestro, niente revisione del processo Le rivelazioni di Spatuzza non bastano
Corriere della Sera, 12 aprile 2012
- ^
Relazione della Commissione Parlamentare Antimafia XVI LEGISLATURA
(
PDF
).
- ^
Stragi del '93, ergastolo per il pescatore che forni il tritolo - La Repubblica.it
- ^
Stragi '93: ergastolo per il pescatore, Corriere della Sera - Ultime Notizie
, su
corriere.it
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URL consultato l'11 marzo 2022
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Firenze, confermato l'ergastolo per D'Amato: forni il tritolo per le stragi di mafia del '92-93
, su
la Repubblica
, 18 gennaio 2016.
URL consultato l'11 marzo 2022
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- ^
Strage di Capaci, si pente Cosimo D'Amato, il pescatore che reperi il tritolo - Sicilia
, su
ANSA.it
, 28 settembre 2015.
URL consultato l'11 marzo 2022
.
- ^
Strage di Capaci, il pescatore D’Amato collaboratore di giustizia
, su
Giornale di Sicilia
.
URL consultato l'11 marzo 2022
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- ^
Strage di via Palestro, un altro arresto:"Tutino mise l'esplosivo nella Fiat Uno"
, su
la Repubblica
, 13 gennaio 2014.
URL consultato l'8 marzo 2022
.
- ^
Via Palestro, "Spatuzza? Attendibile ma senza prove": ecco perche Tutino fu assolto
, su
la Repubblica
, 17 settembre 2015.
URL consultato l'8 marzo 2022
.
- ^
Milano, strage di via Palestro: diventa definitiva l'assoluzione per il presunto basista Tutino
, su
la Repubblica
, 12 luglio 2018.
URL consultato l'8 marzo 2022
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Vittime attentato P.A.C. 27/07/1993
, su
chieracostui.com
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- ^
Ministero dell'interno,
Comunicato: Ricompense al valor civile
, in
Gazzetta Ufficiale
, n. 294, 16 dicembre 1993.
- ^
John Foot,
Memoria e rappresentazione: vita e memoria di Driss Moussafir
, in
Milano dopo il miracolo: biografia di una citta
, Feltrinelli Editore, 2003, p. 80,
ISBN
978-88-07-10342-1
.
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Andrea Galli,
E solo dopo 22 anni Milano ≪ricorda≫ le vittime di via Palestro
, in
Corriere della Sera
, 29 settembre 2015
(
archiviato
il 13 dicembre 2017)
.