Rustico di Narbona
vescovo della Chiesa cattolica
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Incarichi ricoperti
| vescovo di
Narbona
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Nato
| IV secolo
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Consacrato vescovo
| 427
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Deceduto
| 26 ottobre
461
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Manuale
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Rustico di Narbona
(
IV secolo
?
26 ottobre
461
) fu monaco dell'
abbazia di Lerino
e
vescovo di Narbona
dal 427 al 461.
Rustico era figlio di un vescovo di nome Bonoso, e nipote di un altro vescovo di nome Arator, che si prese cura della sua educazione. Fu a
Roma
a perfezionare i suoi studi e ben presto si guadagno una buona reputazione di oratore pubblico. Decise di abbracciare la vita contemplativa e di farsi monaco entrando nell'
abbazia di Lerino
. Qualche tempo dopo venne ordinato sacerdote e il 3 ottobre, 430 (o 427) fu consacrato vescovo di
Narbona
.
Dovette affrontare l'invasione dei
Visigoti
di
Teodorico I
(
436
). L'assedio di
Narbona
da parte dei Visigoti con l'occupazione di gran parte della sua provincia da parte di questo popolo germanico seguace dell'
Arianesimo
(ma la citta non fu presa dai Visigoti fino al 462) e dissidi tra i cattolici lo scoraggiarono al punto da fargli scrivere a
papa Leone I
, rinunciando al vescovado, ma ne fu dissuaso dallo stesso papa. Cercando di consolidare e rafforzare il cattolicesimo nel 441 inizio l'opera di ricostruzione della
cattedrale
, distrutta da un incendio, e il nuovo edificio venne inaugurato nel
445
.
Nel 451 assistette alla convocazione di 44 vescovi della Gallia e approvo la lettera di papa Leone a
Flaviano
riguardo al
nestorianesimo
. Fu presente anche al
concilio di Arles
, con tredici vescovi, per decidere una questione tra Teodoro, vescovo di
Frejus
, e l'abbazia di Lerino. Fu inoltre uno dei 12 vescovi che si riunirono per l'elezione di Ravennio a vescovo di
Arles
nel
449
. Prima di morire, Rustico designo come suo successore l'arcidiacono Ermete, contro il parere del papa. Mori nel
461
.
Si conserva una sua lettera giovanile a
san Girolamo
, al quale chiese consiglio sulla sua vocazione, e due lettere a papa Leone, scritte da vescovo negli anni intorno al 450. Lo stesso papa Leone gli invio una lettera nella quale rispondeva a 19 questioni riguardanti la disciplina e nella quale gli rimproverava di aver manifestato l'intenzione di abbandonare l'episcopato.
La sua festa si celebra il 26 ottobre.