Rudolf Diels
(
Berghausen
,
16 dicembre
1900
?
Katzenelnbogen
,
18 novembre
1957
) e stato un
politico
e
militare
tedesco
, nonche
SS
Oberfuhrer
. Pupillo di
Hermann Goring
, Diels e stato a capo della
Gestapo
dal 1933 al 1934.
Nasce a Berghaus in Taunus, figlio di un agricoltore. Presta servizio nell'esercito durante la
prima guerra mondiale
per poi studiare legge all'
Universita di Marburgo
dal
1919
. Fu proprio negli anni da studente universitario che si procuro, in una serie di
duelli accademici
, alcune vistose cicatrici al volto. Nel
1930
si unisce al ministero degli interni prussiano e viene promosso ad una posizione di consulenza nella polizia prussiana nel 1932. Quando
Adolf Hitler
sale al potere, e capo della polizia politica prussiana a
Berlino
.
Quando Goring viene nominato Ministro per la Prussia, viene messo a capo, nel mese di aprile 1933, del nuovo dipartimento di polizia di stato prussiana (Dipartimento 1 A), per contrastare i reati politici. Il Dipartimento viene poi presto ribattezzato Gestapo. Quando il controllo della Gestapo viene dato ad
Heinrich Himmler
, Diels viene licenziato il 1º aprile 1934.
Successivamente e per breve tempo diventa vice presidente di polizia di Berlino, prima di essere nominato membro del governo locale di Colonia come
Regierungsprasident
. Mantiene la sua stretta amicizia con Goring, sposando una cugina del suo protettore. Goring lo salva dal carcere in diverse occasioni, in particolare una volta nel 1940
quando Diels rifiuto di ordinare l'arresto di alcuni ebrei
[
senza fonte
]
.
Al
processo di Norimberga
testimonia di avere ricevuto tutti gli ordini di eliminazione degli oppositori politici direttamente dal ministro
Hermann Goring
. In seguito ha servito nel governo post-bellico della Bassa Sassonia dal
1950
e poi nel Ministero degli Interni fino al suo pensionamento nel 1953.
Muore nel
1957
in seguito ad un incidente durante una battuta di caccia. La sua figura e ampiamente citata nel libro di
Erik Larson
"
Il giardino delle bestie - Berlino 1934
" e nel libro di Jennifer Chiaverini "Le donne dell'orchestra rossa".