I
Rockets
sono un gruppo musicale
francese
che ottenne il maggior successo in Italia a cavallo tra la fine degli
anni settanta
e i primi
anni ottanta
con brani quali
Future Woman
,
Space Rock
,
One More Mission
,
Electric Delight
e soprattutto la reinterpretazione di
On the Road Again
, e
Galactica
, vero e proprio tormentone del
1980
che ha permesso loro di vincere il
Telegatto
come miglior gruppo straniero in Italia. Il loro genere iniziale era rock, definito subito dalla stampa "
space rock
" per le venature fantascientifiche dei testi, per le sonorita elettroniche e per l'aspetto scenico. Piu avanti venne invece associato alla disco, e infine al pop elettronico (
synth pop
), anche se in quest'ultimo caso probabilmente a torto.
Le origini: il grande successo del "periodo argentato"
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A meta degli
anni settanta
, il produttore francese Claude Lemoine entro in contatto con un gruppo di giovani e giovanissimi (all'epoca tra i 15 e i 20 anni) che, polarizzati dal sound tipo Led Zeppelin, avevano iniziato a sperimentare sonorita congruenti al Rock Blues ma con qualcosa di diverso. Il gruppo, dopo gli inevitabili assestamenti e cambi di formazione e di nome avvenuti tra il 1974 e il 1976, si consolidera a partire dal secondo LP (1978) nella formazione sopracitata, composta da Le Bartz, L'Her, Quagliotti, Maratrat e Groetzinger.
Il primo album dei Rockets e
l'omonimo lavoro
del 1976 (uscito l'anno seguente nel resto d'Europa). Il disco e anche conosciuto familiarmente come
Future Woman
dal nome del brano-guida, presente in due versioni differenti che aprono e chiudono il disco, o come "Disco Verde", dal cromatismo prevalente in copertina.
Gia in quell'anno il loro
look
spaziale, argenteo e alieno, e completo: usano costumi in lame di taglio fantascientifico, chitarre e bassi fatti costruire in forma di stella, sole o altri simboli arcani; l'uso del vocoder non e ancora arrivato ma le voci sono gia fortemente elaborate in modo da sembrare provenienti da altri mondi; negli spettacoli fanno uso di fumi, luci e pirotecniche non comuni in gruppi di piccolo calibro. L'unico pezzo che viene trasmesso frequentemente in radio e il sopracitato
Future Woman
, ma anche lo strumentale
Apache
, cover di un classico degli inglesi
Shadows
del 1962 si fa notare. Il resto dell'album e ricco di paesaggi sonori alieni ed anche rockeggianti, ma nessuno degli altri pezzi lascia il segno.
Il secondo album (1978) porta il nome del brano che a tutti gli effetti li lancera nelle classifiche centro-europee:
On the Road Again
. La base e un vecchio pezzo dei
Canned Heat
, blues band del Sud degli
USA
, pezzo che i Rockets interpretano secondo il loro caratteristico stile, facendone un tormentone disco-psichedelico che vende un gran numero di copie ed e ballato in tutte le discoteche nell'estate 1978. Il resto dell'album e della stessa caratura; i pezzi sono omogenei tra loro sia in stile che in sonorita e mantengono, per cosi dire, l'atmosfera costante per tutta la durata dell'LP. Inoltre, la quantita e l'uso degli strumenti elettronici (vocoder, sintetizzatori ed effetti per chitarra) e dominante ed avveniristico. Con questo album il tastierista Fabrice Quagliotti entra a fare parte della band.
La contemporanea uscita di
On the Road Again
e di
The Robots
eseguita dal gruppo tedesco
Kraftwerk
(entrambi i pezzi facevano uso della voce modificata con il
vocoder
) ha fatto si che i due gruppi venissero accomunati, anche se il loro stile era a larghi tratti differente.
Nel 1978 i Rockets, si puo dire, "emigrano" in Italia. Il produttore Maurizio Cannici, manager della
CGD-Messaggerie Musicali
, storica etichetta italiana, si "innamora" di loro dopo aver assistito a una loro esibizione in una discoteca di
Cannes
e riesce quasi a trapiantarli, con l'effetto che dall'estate 1978 in poi i Rockets saranno presenti in pianta stabile in Italia molto piu di quanto non lo siano nella stessa Francia o nel resto d'Europa. L'operazione commerciale di Cannici sortisce ottimi risultati: i Rockets in Italia arrivano subito in TV partecipando a trasmissioni quali
Stryx
e
Arrivano i mostri
; le vendite dei dischi, le presenze ai concerti e sulle riviste sono pari a quelle dei piu grandi calibri della musica internazionale.
I Rockets, per nulla intontiti dal successo, lavorano molto bene, velocemente e in maniera molto competente: nel 1979 esce il loro disco di maggior successo,
Plasteroid
, che aumenta ed espande il lavoro fatto sul disco precedente. Qui la produzione e ancora piu decisa; i suoni piu ricercati e percussivi; gli strumenti sono di piu, meglio suonati e meglio registrati; l'elettronica e quanto di meglio offrisse la tecnologia di quel tempo (gli strumenti digitali non erano ancora disponibili e si lavorava solo in analogico), ma e anche ben calibrata e non ossessiva. Ma e soprattutto il materiale musicale a fare la differenza: poca concessione ai pezzi strumentali rispetto ai vecchi album, ma le canzoni hanno molte colorazioni, sonorita accattivanti e preponderanti melodie, rimangono facilmente in testa e contribuiscono a far vendere l'album ben oltre il disco d'oro e di platino (oltre 1 milione di copie).
Plasteroid
e unanimemente considerato il loro lavoro migliore, e il piu rappresentativo in senso globale; le canzoni sono scritte quasi tutte a quattro mani: dal bassista Gerard L'Her, che di solito le canta anche tutte, e dal chitarrista Alain Maratrat. Il loro successo e dovuto ad un mix di 4 musicisti ricercatori di suoni nuovi che lavorano in perfetta simbiosi insieme a Claude Lemoine. Il cantante Christian Le Bartz e sicuramente il frontman dal vivo e catalizza l'attenzione del pubblico "interpretando" le canzoni anche con le movenze sul palco, ma in realta canta molto poco (solo alcuni interventi col vocoder e alcune strofe qua e la). La voce principale di tutti gli album dei Rockets dal '77 all'85 e infatti del bassista Gerard L'Her.
I testi, nella stragrande maggioranza, parlano di visioni di un mondo futuro, di possibilita tecnologiche e umane, di desiderio di altri mondi su cui ricominciare. Non ci sono testi d'amore, di introspezione, di denuncia, o altro; una ragione per la quale parte del pubblico li considera, in ogni caso, un gruppo "leggero". Un'altra nota va fatta sui numerosi brani strumentali presenti nei loro dischi. E raro che un gruppo di nascita "rock" si dilunghi in brani strumentali, a meno che non siano code o "jam-sessions" alla fine di brani cantati. I Rockets in 5 dischi ne inseriscono addirittura 8 (10 se non consideriamo alcune voci di sottofondo presenti in un paio di brani).
Tra il 1979 e il 1980 escono in Italia anche un album dal vivo,
Live
, ed una compilation con un paio di brani inediti,
Sound of the Future
; essi nulla aggiungono e nulla tolgono alla loro fama e sono destinati solo ai fans piu fedeli e ai collezionisti.
Nel 1979 i Rockets si presentano in scena con i costumi adottati nel 1978 durante l'ultima fase del tour di "On The Road Again" (Settembre/novembre) e lo show dal vivo cresce a misura di stadio.
Nella primavera 1980 esce il loro lavoro-culmine,
Galaxy
, un concept album molto ambizioso, in cui il gruppo riversa tutte le energie e potenzialita. Il successo commerciale rimane costante anche per questo disco soprattutto grazie alla main track "Galactica" che imperversa in tutte le discoteche e viene trasmessa quasi quotidianamente per radio.
E il culmine anche dei loro concerti dal vivo; i Rockets "atterrano" ora sul palco con astronavi a forma di uovo in un tripudio di fumo, luci e laser sulle note di
One More Mission
.
Il successivo disco dei Rockets, quasi pronto per il 1981, viene rifiutato dalla casa discografica e il gruppo viene forzato a rimettere in discussione look e sound per adeguarsi alle nuove tendenze: finiti i fasti degli anni settanta infatti, la grande riscossa della musica indipendente ha inizio con il
punk
e soprattutto la
New Wave
gia nel '77-'78, e giunge ormai a maturita commerciale nel 1980. L'elettronica non e piu appannaggio di pochi eletti e le sonorita cambiano.
Questo creera grosse diversita di vedute tra i Rockets e il loro management, infatti dopo varie questioni ed incomprensioni con i produttori, la situazione si assesta in una forma ibrida: molte nuove canzoni portano la firma del produttore Lemoine e di altri collaboratori e vengono letteralmente svestiti anche dei loro caratteristici costumi argentei da extra terrestre.
L'album che esce nel 1981,
π 3,14
, e pieno di sorprese; ma il grande pubblico ha ormai spostato l'attenzione sulle produzioni new wave inglesi e il disco non puo reggerne il confronto. I suoni piu scarni, la produzione piu moderna, l'intervento di altri musicisti e le voci femminili non ottengono i risultati sperati. Nel complesso l'album non sconvolge le classifiche e gli show dal vivo si restringono parecchio in dimensioni e in affluenza di pubblico.
Il successivo
Atomic
(autunno 1982), e l'ultimo album registrato in collaborazione con Claude Lemoine, in cui c'e un ritorno alle sonorita e al look "spaziale", caratteristica imprescindibile della band: ottiene un certo successo di classifica anche grazie all'ottima hit
Radio Station
che lo precede in primavera ma, nonostante l'evidente maturita anche a livello di produzione, ormai l'attenzione del pubblico e rivolta altrove: anche i live purtroppo risentono delle grandi difficolta tecniche e di alcuni sfortunati intoppi.
Ufficialmente e la fine del "periodo argentato" e in seguito la band rischiera di finire nel dimenticatoio.
Nel 1984, per la prima volta senza Claude Lemoine, i Rockets, quasi irriconoscibili (Christian Le Bartz e stato sostituito da
Sal Solo
, inglese, ex new-waver, gia cantante dei
Classix Nouveaux
ed oggi interprete di musica cristiana negli USA), si presentano ancora rapati a zero, pero struccati, con gilet gialli hi-tech che poco hanno a che fare con il
look
"spaziale", e propongono
Imperception
, album di buon riscontro, il cui singolo
Under the Sun
diviene la sigla di chiusura del
festival di Sanremo
di quell'anno.
Per il successivo
One Way
(1986) addirittura adottano un
look
"new romantic" con pizzi e ciuffi laccati e il nome modificato in "Rok-etz". Segue un tour che ha un discreto successo, ma il cambiamento dei componenti storici, stanchi di suonare dal vivo e troppo affezionati al passato, ha fatto perdere ai Rockets/Rok-etz una parte della loro originalita e della loro forza. Il gruppo si scioglie alla fine del tour.
Dopo un lungo silenzio, nel 1992 il produttore Claude Lemoine richiama il tastierista Quagliotti, il chitarrista Maratrat e il cantante Sal Solo per assemblare un album sfruttando la nuova tecnologia digitale e il sampling, affiancandogli i nomi di alcuni musicisti di studio, tra cui
Nick Beggs
, ex bassista dei
Kajagoogoo
,
Mike "Clip" Payne
, cantante e percussionista che collaboro con
Prince
, e altri. Viene realizzato cosi
Another Future
che pero non viene promosso da stampa e TV e non entra nelle classifiche.
Nel 2000 viene creato il progetto Rockets N.D.P, con una formazione cambiata con Fabrice Quagliotti alle tastiere,
Bruno Durazzi
"Little B" alla batteria,
Matt Rossato
alla chitarra e Luca Bestetti voce. Nel 2003 esce un nuovo album a marchio Rockets,
Don't Stop
, prodotto da Fabrice Quagliotti e dal DJ
Joe T Vannelli
, e un
look
diverso. La band subisce ulteriori cambi di formazione: nel 2004 arrivano
Gianluca Martino
(chitarra) e
Rosaire Riccobono
(basso) bassista dei Visitors e gia con i Rockets sia nel disco
π 3,14
che nei live del 1984. Nel 2005 "Little B" viene sostituito da
Eugenio "UG" Mori
. Nel 2006 esce il singolo
Back to Woad
.
Nel giugno 2007 e stato pubblicato da Quagliotti in tiratura limitata il cofanetto
The Silver Years
, che ripropone per la prima volta su CD i primi 7 album dei Rockets, dall'
omonimo
LP del 1976 fino ad
Atomic
uscito nel 1982, comprendendo anche
Live
uscito solo in Italia nel 1980 e alcune bonus track, tra cui due brani inediti del 1980 che avrebbero fatto parte del "disco fantasma", mai uscito dopo il clamoroso successo di
Galaxy
.
Il 3 aprile 2009 e stato pubblicato un secondo cofanetto:
A Long Journey
, contenente per la prima volta i video storici, alcune parti di concerti e 5 CD di rarita/live/demo. A causa di tale scelta esso risulta piu indirizzato ai fan che al grande pubblico. Rimane tuttavia, grazie ai 2 DVD.
All'inizio di ottobre 2012 e uscito il singolo
World on Fire
. La band si esibisce in Russia con live e showcase con grande successo.
Dopo l'uscita nel 2014 del nuovo disco dei
Duck Sauce
, che include un remix di
Space Rock
intitolato
Chariot of the Gods (Featuring Rockets)
, dopo un accordo con Fabrice Quagliotti durato 1 anno, un altro album,
Kaos
, esce il 30 settembre 2014 distribuito dalla Warner con etichetta affidata a Roby Benvenuto e Smilax, dove spiccano ancora le sonorita space/electropop. L'album contiene 12 brani inediti di cui 3 strumentali. Esce anche il videoclip del nuovo singolo
Party Queen
featuring
Muciaccia
.
Nel 2019 esce un nuovo album "Wonderland", il quale verra anticipato da tre singoli con tre videoclips. Il filo conduttore per questo nuovo lavoro e "i bambini, il futuro e la salvezza del nostro pianeta".
Il 2 novembre 2019 la formazione tiene un concerto al
Lucca Comics & Games
.
[1]
Il 15 e il 16 febbraio 2020 presso la Fiera del Disco & Spazio Fumetto di Rimini, vengono vendute e distribuite 100 copie in vinile della traccia
Rebel Yell
(cover di
Billy Idol
)
.
In fiera e presente anche Fabrice Quagliotti
[2]
che autografa personalmente tali copie e saluta i fan. Particolarita del vinile e la sua produzione artigianale e la sua originale forma: trasparente e quadrata.
[3]
Nel 2021 viene rilasciato
Alienation
, il mitologico album fantasma che i Rockets nella formazione storica registrarono sulla scia del successo di
Galaxy
tra il 1980 ed il 1981 e rifiutato dalla casa discografica dell'epoca che pubblico al suo posto il controverso
π 3,14
facendo cosi di fatto terminare i cosiddetti S
ilver Years
.
Nel 2023 un album di covers,
Time Machine
, vede la luce. Contiene riproposizioni storiche (
On the road again
dall'omonimo album del 1978,
Rebel Yell
gia singolo nel 2005 e
Doot Doot
, cover dei
Freur
gia presente col titolo leggermente modificato in Dootdoot in
Wonderland
del 2019) e rivisitazioni inedite "rockettizzate" tra le quali una curiosa versione di
Piccola Katy
dei
Pooh
ed una versione in inglese featuring
Alberto Camerini
di
Rock 'n Roll Robot
.
- Fabri Kiarelli ?
voce
(2023-presente)
- Gianluca Martino ?
chitarra
(2004-presente)
- Rosaire Riccobono ?
basso
(1985-presente)
- Fabrice Quagliotti ?
tastiere
(1977-presente)
- Eugenio Mori ?
batteria
, percussioni (2005-presente)
- Patrick Mallet ? batteria (1974)
- Guy Maratrat ? chitarra (1974-1975)
- Andre Thus ? tastiere (1974-1975)
- Christian Le Bartz
? voce, vocoder, sintetizzatore (1974-1983) (
Montreuil
, 25 aprile 1951)
- Alain Groetzinger ? batteria,
percussioni
(1974-1983) (
Auxerre
, 18 maggio 1955)
- "Little" Gerard L'Her ? basso, tastiere, voce (1974-1984) (
Parigi
, 25 settembre 1952)
- Alain Maratrat ? chitarra, tastiere, voce (1974-1992) (
Tonnerre
, 19 aprile 1956)
- Michel Goubet ? tastiere (1976)
- Bernard Torelli ? chitarra (1976-1977)
- Louis Francois Bertin "Loulou" Hugault ? tastiere (1977)
[4]
- Sal Solo
? voce (1984-1992)
- Little B. Bruno Durazzi ? batteria (2000-2005)
- John Biancale?Frontman Voce (2005-2023)
- Chantal Ricci ? voce (1981)
- Phil Gould ? batteria (1986)
- Andrew Paresi ? batteria (1986)
- Bruce Nockles ?
tromba
(1986)
- Alison Lee ? voce (1986)
- Paul McClements ? voce (1986)
- Carole Cook ? voce (1986)
- Nick Beggs ? basso (1992)
- Herve Koster ? batteria (1992)
- Mike "Clip" Payne ? percussioni, voce (1992)
- Matt Rossato ? chitarra (2003-2004)