Riccardo Lombardi
|
---|
![](//upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/a/aa/Riccardo_Lombardi2.jpg/236px-Riccardo_Lombardi2.jpg) |
|
Ministro dei trasporti del Regno d'Italia
|
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Durata mandato
| 10 dicembre
1945
–
1º luglio
1946
|
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Presidente
| Alcide De Gasperi
|
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Predecessore
| Ugo La Malfa
|
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Successore
| Giacomo Ferrari
|
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|
Deputato dell'Assemblea Costituente
|
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Durata mandato
| 25 giugno
1946
–
31 gennaio
1948
|
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Collegio
| collegio unico nazionale
|
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Incarichi parlamentari
|
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- Membro della commissione speciale d'inchiesta per l'esame delle accuse mosse dal deputato
Cianca
al deputato
Chieffi
(13 dicembre 1947 - 31 gennaio 1948)
- Membro della prima commissione per l'esame dei disegno di legge (17 settembre 1946 - 31 gennaio 1948)
|
Sito istituzionale
|
|
Deputato della Repubblica Italiana
|
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Durata mandato
| 8 maggio
1948
–
11 luglio
1983
|
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Legislatura
| I
,
II
,
III
,
IV
,
V
,
VI
,
VII
,
VIII
|
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Gruppo
parlamentare
| PSI (1948-1983)
|
---|
Collegio
| Milano
|
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Incarichi parlamentari
|
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I Legislatura:
- vicepresidente della VIII commissione trasporti (15 giugno 1948 - 24 giugno 1953)
- vicepresidente della commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 3077: "Ratifica ed esecuzione degli accordi internazionali per la costituzione della Comunita europea di difesa" (3 febbraio 1953 - 24 giugno 1953)
- membro della commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 20: "Ratifica degli accordi internazionali firmati a Parigi il 16 aprile 1948" (15 giugno 1948 - 24 giugno 1953)
- membro della commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 36: "Ratifica dell'accordo di cooperazione economica tra l'Italia e gli Stati Uniti, concluso a Roma il 28 giugno 1948" (30 giugno 1948 - 24 giugno 1953)
- membro della commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 1762: "Delegazione al governo di emanare norme sulle attivita produttive e sui consumi" (18 gennaio 1951 - 24 giugno 1953)
- membro della commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 2442: "Ordinamento e attribuzioni del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro" (12 maggio 1952 - 24 giugno 1953)
- membro della commissione parlamentare d'inchiesta sulla disoccupazione (12 maggio 1951 - 24 giugno 1953)
|
Sito istituzionale
|
|
Dati generali
|
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Partito politico
| PPI
(1919-1920)
Partito Cristiano del Lavoro (1920-1923)
Pd'A
(1942-1947)
PSI
(1947-1984)
|
---|
Titolo di studio
| laurea in
Ingegneria industriale
|
---|
Universita
| Politecnico di Milano
|
---|
Professione
| Ingegnere, giornalista
|
---|
Riccardo Lombardi
(
Regalbuto
,
16 agosto
1901
?
Roma
,
18 settembre
1984
) e stato un
politico
,
ingegnere
,
giornalista
,
partigiano
e
prefetto
italiano
, esponente storico del
Partito Socialista Italiano
.
Dapprima militante del
Partito Popolare Italiano
, d'ispirazione
liberalcattolica
e
popolarista
, di cui fu esponente della corrente interna di
sinistra
(poi scissasi nel
Partito Cristiano del Lavoro
), divenne membro del movimento antifascista
Giustizia e Liberta
, nelle cui file partecipo attivamente come partigiano alla
Resistenza
. In quello stesso periodo, fu uno dei fondatori e principali animatori del
Partito d'Azione
, di cui determino poi nel
dopoguerra
lo scioglimento e la conseguente confluenza della sua corrente pro
socialista
nelle file del PSI
[1]
.
Eletto all'
Assemblea Costituente
, promotore del distacco delle sinistre dalla sfera d'influenza dell'
Unione Sovietica
, fu deputato ininterrottamente dal
1948
al
1983
e diresse l'
Avanti!
, organo ufficiale del Partito, dal
1948
al
1950
e dal
1963
al
1964
.
[2]
Inizialmente un fautore della politica del
centro-sinistra "organico"
, ne divenne in seguito uno strenuo critico e, fino all'epoca
craxiana
, fu capofila della corrente di sinistra interna, dove erano confluiti anche i vecchi
socialisti rivoluzionari
[3]
e
massimalisti
antisovietici
[4]
, che fu per l'appunto denominata
Sinistra Lombardiana
.
[2]
Lombardi nacque a
Regalbuto
, in
provincia di Enna
(all'epoca in
provincia di Catania
), il 16 agosto del
1901
, figlio di Gustavo Lombardi, capitano dell'
Arma dei Carabinieri
toscano
, deceduto a causa di servizio in
Sicilia
quando lui aveva 3 anni, e di una donna
siciliana
, Maria Marraro. Studio presso il Collegio Pennisi di
Acireale
(in
provincia di Catania
), e, una volta compiuti gli studi liceali, frequento il
Politecnico di Milano
, dove consegui la laurea in
Ingegneria industriale
. Aderi al
Partito Popolare Italiano
di don
Luigi Sturzo
, simpatizzando quindi per il
Partito Cristiano del Lavoro
, fondato nel
1920
da degli esponenti di
sinistra
del PPI, come
Guido Miglioli
, cui fu molto legato. Partecipo ad alcune azioni degli
Arditi del Popolo
, tra cui la difesa del giornale
socialista
Avanti!
dall'assalto degli squadristi fascisti.
[2]
Nel
1923
collaboro con
Il Domani d'Italia
, giornale della sinistra cattolica. Quando il cattolicesimo italiano rinuncio ad opporsi attivamente al fascismo, si avvicino alla cultura
marxista
, ispirandosi anche ad
Antonio Gramsci
, e, progressivamente, si discosto dalla propria formazione cattolica. Dopo la soppressione dei partiti politici decretata il 5 novembre del
1926
dal regime fascista, continuo a partecipare all'attivita clandestina con esponenti
antifascisti
di varie tendenze, in particolare con i
comunisti
dei quali apprezzava l'attivismo, pur rifiutando di iscriversi al
Partito Comunista d'Italia
.
[2]
Conobbe in quegli anni la sua compagna, e poi moglie, che per 52 anni gli fu a fianco: Ena Viatto (
1906
-
1986
), detta il "fenicottero comunista", che, innamoratasi di Lombardi, si separo da
Girolamo Li Causi
. Con Ena, profondamente
atea
, partecipo attivamente alla
Resistenza
. Nel
1930
, a seguito di un'azione di volantinaggio, venne aggredito dalle
camicie nere
, poi arrestato e torturato a
manganellate
dalla
polizia
nella
sede del Fascio
. Non si sarebbe mai ripreso completamente dai postumi delle violenze: le percosse gli lesionarono un
polmone
; unito all'assidua fruizione di
tabacco
, questo fatto gli avrebbe provocato problemi respiratori per tutta la vita (secondo la testimonianza del nipote Gustavo, aveva difficolta a fare piu di tre scalini in eta matura).
[2]
[5]
[6]
Al termine del conflitto, avendo una buona conoscenza del
tedesco
e del
francese
, trovo lavoro quale direttore tecnico presso la sede di
Milano
della
Weise & Sohne
, una societa
germano
-
olandese
d'impiantistica chimica, che in pochi anni porto a diventare uno dei maggiori fornitori di
Montecatini
,
SNIA
e di tutta l'industria
chimica
italiana, allora in piena espansione. Raggiunse cosi un effimero benessere economico.
[5]
Aderi al movimento
Giustizia e Liberta
e, nel
1942
, fu tra i fondatori del
Partito d'Azione
di cui nel gennaio del
1943
creo assieme a
Brenno Cavallari
l'organo clandestino di stampa
L'Italia Libera
. Dopo l'
armistizio di Cassibile
dell'8 settembre 1943 milito nella
Resistenza
quale tenente generale delle brigate
Giustizia e Liberta
. Alla vigilia della
Liberazione
, rappresento GL alle fallite trattative di
resa incondizionata
della
Repubblica Sociale Italiana
, durante l'incontro con
Benito Mussolini
e
Rodolfo Graziani
presso l'
Arcivescovado
di Milano.
[2]
[5]
Fece parte del
CLNAI
da cui alla Liberazione fu nominato
Prefetto
di Milano (dal 30 aprile 1945 al dicembre 1945): in questa veste testimonio a favore dell'ex prefetto fascista di Milano
Piero Parini
[7]
. Partecipo al
primo governo De Gasperi
(10 dicembre
1945
- 1º luglio
1946
) quale Ministro dei trasporti, avviando la rapida ricostruzione della rete ferroviaria.
[2]
In seguito preferi operare fuori dalle cariche di governo o del parlamento, anche quando il suo partito faceva parte della maggioranza governativa. Convinto dell'insufficienza della sola riforma del latifondo a far progredire il Mezzogiorno, nel
1947
ottenne la costituzione dell'
Ente siciliano di elettricita
votato a promuovere l'industrializzazione dell'isola tramite interventi pubblici che ne potenziassero le infrastrutture.
[2]
Sotto alla sua breve iniziale presidenza l'ESE realizzo nuove centrali idroelettriche (Pelino, Troina e Carboi) e i grandi impianti termici di
Termini Imerese
e di
Augusta
. In seguito al I congresso nazionale (febbraio 1946) divenne segretario del
Partito d'Azione
, nelle liste del quale fu eletto alla
Assemblea Costituente
. Dopo il magro risultato elettorale guido il partito verso la confluenza nel
Partito Socialista
(ottobre 1947).
[2]
Nel
PSI
si mise a capo della corrente autonomista rispetto allo stretto rapporto instaurato da
Nenni
con i
comunisti
e fu contrario alle
liste unitarie
per le
elezioni politiche del 1948
e allo stretto rapporto con l'
Unione Sovietica
. Dopo la sconfitta del
Fronte popolare
, con
Fernando Santi
e
Vittorio Foa
vinse il congresso del PSI del giugno 1948, su posizioni autonomiste, ma fu costretto a passare la mano, in meno di un anno, ai frontisti di Nenni e
Morandi
, forti del sostegno sovietico.
[2]
Riccardo Lombardi nel 1966
Negli anni del frontismo, Lombardi tenne una posizione defilata nel PSI e accetto alcuni compromessi con la dirigenza come ricoprire l'incarico di vicepresidente del
Movimento dei Partigiani della Pace
, organizzazione internazionale egemonizzata dal Cremlino. Solo nel
1956
, dopo l'
invasione sovietica dell'Ungheria
,
Nenni
, con l'appoggio di Lombardi, denuncio il patto di unita d'azione col
Partito Comunista Italiano
.
Segno del nuovo orientamento dei socialisti a livello internazionale fu l'atteggiamento diverso tenuto nei confronti dell'
integrazione europea
. Lombardi ottenne il voto favorevole del PSI sull'adesione all'
Euratom
e l'astensione sulla
CEE
.
[2]
Riccardo Lombardi e
Sandro Pertini
Al Congresso di Venezia del
1957
ottenne poi l'adozione di una nuova politica consistente nel costringere la maggioranza governativa centrista ad operare una
svolta a sinistra
. Dopo un anno di tentativi di apertura contraddetti da pericoli di sbandamenti a destra, la
Democrazia Cristiana
ottenne, nel
1962
, l'astensione socialista sulla fiducia al
Governo Fanfani
, segnando l'inizio del "
centro sinistra
". Questa prima fase, definita "programmatica", di cui Lombardi fu il protagonista, era incentrata su una serie di
riforme di struttura
(termine da lui introdotto nel linguaggio politico): tra quelle realizzate, le principali furono:
- l'aumento delle pensioni di circa il 30%, il che porto le pensioni medie a circa centomila lire l'anno;
- l'avvio di un'imponente opera di urbanizzazione dell'Italia, tramite l'esproprio generale di terre ai Comuni;
- la
nazionalizzazione dell'energia elettrica
e la nascita dell'ENEL;
- l'istituzione della scuola media unica e l'elevazione dell'obbligo scolastico a 14 anni di eta;
- la riduzione della leva militare obbligatoria da 18 a 15 mesi.
La sua proposta politica di medio termine, definita "a-comunista", era comunque l'alternativa socialista alla DC e al PCI.
[2]
[5]
Nel luglio del
1964
la corrente "lombardiana" da lui guidata decise di non partecipare al
secondo governo Moro
, denunciando l'involuzione conservatrice della politica del
centro-sinistra
, in particolare a seguito del rifiuto della
DC
a realizzare la riforma urbanistica.
Da quel momento, per anni, Lombardi tenne una posizione di critica costruttiva nei confronti della maggioranza del suo partito; indicando come prospettiva un governo di alternativa alla
Democrazia Cristiana
, che la positiva evoluzione in atto nel
Partito Comunista Italiano
poteva, a suo giudizio, rendere possibile.
[2]
In politica estera si adopero per la
decolonizzazione
, in particolare fornendo sostegno internazionale all'amico
Pierre Mendes France
impegnato nella liberazione dell'
Indocina francese
prima, dell'
Algeria
in seguito. Successivamente fu instancabile animatore di iniziative contrarie alla
Guerra del Vietnam
.
Negli anni settanta partecipo alla campagna innocentista in favore di
Achille Lollo
,
Marino Clavo
e
Manlio Grillo
, i tre militanti di
Potere Operaio
(gruppo della
sinistra extraparlamentare
), condannati per il
rogo di Primavalle
, in cui persero la vita Virgilio e Stefano Mattei, rispettivamente di 22 e 8 anni, figli di Mario Mattei, segretario locale del
Movimento Sociale Italiano
.
Nel
1970
fu uno dei piu attivi sostenitori della legge
Baslini
-
Fortuna
sul
divorzio
e successivamente nel
1974
del NO al
referendum sul divorzio
, cosi come nel
1978
della
legge sulla legalizzazione dell'aborto
.
Lombardi negli anni '80
In occasione delle consultazioni del
Comitato centrale del Midas
del
1976
, svoltesi a seguito delle dimissioni dell'allora segretario
Francesco De Martino
, l'apporto della sua corrente si dimostro determinante per l'elezione a segretario nazionale di
Bettino Craxi
. Il PSI versava infatti in condizioni critiche, essendo sceso al di sotto del 10% alle
elezioni anticipate
indette alla caduta in quell'anno del
quarto governo Moro
, causata peraltro proprio dal ritiro dell'appoggio socialista alla maggioranza di governo, cio nell'ottica - cara appunto alle correnti di sinistra interna del Partito - d'indebolimento della compagine del centro-sinistra per la formazione d'un ideale asse PSI-PCI (regolarmente disattesa dalla ferrea linea berlingueriana del
compromesso storico
).
La crisi interna che ne segui, riconducibile ai dissidi tra le varie correnti sul nuovo posizionamento politico d'assumere, fu dunque tale che emerse praticamente da subito l'esigenza che si trovasse una specie di "segretario transitorio" che riorganizzasse il quadro dirigenziale ormai fuor di sesto e che fosse quindi capace nell'immediato di rilanciare elettoralmente il Partito; per cui quando sul nome di Craxi si convoglio, per merito degli elementi "giovani" delle varie correnti, una certa quota di voti, l'anziano Lombardi acconsenti a farvi convergere in toto quelli della propria area, pur con una certa dose di riserve. Craxi era infatti ben noto all'epoca come il "
delfino
" di Nenni e lo stesso Lombardi, non a caso, non si risparmio quando sottopose a critica serrata il manifesto programmatico "Progetto socialista per l'alternativa" del neosegretario al 40º congresso di
Torino
del
1978
.
[2]
Eletto presidente nazionale del PSI nel gennaio del
1980
, dopo soli due mesi diede le proprie dimissioni a causa di forti dissidi con la segreteria di Craxi, che fin da subito si paleso, con il suo spregiudicato dinamismo e la sua propensione all'accentramento e spettacolarizzazione delle funzioni dirigenziali, quale "uomo forte" del Partito, tanto d'attirarsi l'accusa pubblica, da parte dello stesso Lombardi, di gestirlo con il
Fuhrerprinzip
.
[8]
Da quel momento in poi assunse dunque una posizione estremamente critica nei confronti del segretario socialista e delle sue politiche, indicando nel nuovo indirizzo craxiano un mutamento drastico ed a dir poco deleterio delle istanze storiche che avevano contraddistinto il Partito socialista, rilevandovi dunque una preoccupante mancanza di prospettiva nel senso d'una costruzione dell'alternativa di sinistra, che ponesse il PSI quale forza politica capace di sfidare da
sinistra
tanto la
Democrazia Cristiana
, quanto il
Partito Comunista Italiano
.
Ciononostante, i principali esponenti della sua corrente, come
Claudio Signorile
e
Gianni De Michelis
, e con poche eccezioni quali
Giorgio Ruffolo
e
Michele Achilli
, finirono comunque per confluire a tutti gli effetti nell'orbita di Craxi, lasciandolo di fatto isolato dinanzi al nuovo corso intrapreso dal Partito a guida craxiana.
Nel suo ultimo intervento al Comitato Centrale del PSI, il 30 giugno del
1984
, concluse la sua arringa con la frase ≪un PSI cosi non ha ragione di esistere≫, prevedendo con dieci anni di anticipo anche la fine del suo partito per effetto di
Tangentopoli
(affermo che in quel momento c'erano piu socialisti in carcere che all'epoca del fascismo, criticando la corruzione montante ai vertici dei partiti di governo, tra cui il PSI).
[2]
Pochi mesi dopo, Lombardi mori di
fibrosi polmonare
e
insufficienza respiratoria
presso la clinica
romana
Mater Dei e, per sua esplicita volonta, fu
cremato
senza riti religiosi.
[2]
[6]
Nel
2005
, nel cortile della Prefettura di Milano, in corso Monforte, venne collocata una targa a lui dedicata: ≪25 aprile 1945/ RICCARDO LOMBARDI/ prefetto della Milano libera e democratica/ 25 aprile 2005 - Sessantesimo della Liberazione≫.
[5]
- Scritti politici
, a cura di Simona Colarizi, Venezia, Marsilio, 1978.
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URL consultato il 29 dicembre 2022
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Lombardi cito spesso il motto "Socialismo o barbarie" della
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Rosa Luxemburg
; vedi anche:
[1]
Archiviato
il 5 marzo 2016 in
Internet Archive
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Un socialista lombardiano non puo mai dirsi renziano
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URL consultato il 29 dicembre 2022
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