Raffaele Mattioli
(
Vasto
,
20 marzo
1895
?
Roma
,
27 luglio
1973
) e stato un
banchiere
,
economista
e
mecenate
italiano
.
Per il suo impegno a favore della
cultura
e spesso ricordato come
il banchiere umanista
[1]
.
Dopo aver frequentato il Regio Istituto Tecnico F. Galiani a
Chieti
, nell'autunno
1912
si iscrive all'
Universita degli Studi di Genova
. Allo scoppio della
prima guerra mondiale
, si arruola come
volontario
in
fanteria
. Dopo la fine del conflitto presta servizio nell’ufficio politico-militare del corpo d’occupazione interalleato di
Fiume
e in seguito si aggrega come osservatore alle legioni di
Gabriele D’Annunzio
per il quale svolge mansioni di addetto all’
ufficio stampa
. Lasciato definitivamente l’esercito nel gennaio del
1920
, ritorna agli studi universitari, laureandosi nel dicembre dello stesso anno con una tesi di
Economia monetaria
[2]
. Nel
1921
diviene segretario generale della
Camera di Commercio
di
Milano
e tiene corsi di
economia
all'
Universita Bocconi
di Milano anche grazie all'ausilio del Rettore
Angelo Sraffa
, giurista insigne della cui stima ed amicizia il Mattioli godeva.
Nel
1925
entra alla
Banca Commerciale Italiana
(detta Comit) e nel
1931
rimpiazza l'amico
Giuseppe Toeplitz
nella carica di Direttore Generale, poi, nel
1933
, in quella di Amministratore Delegato. Convinto
antifascista
, ha comunque rapporti, legati alla sua carica, con
Benito Mussolini
, ma incontra in segreto anche
Palmiro Togliatti
.
Il rapporto col
Partito Comunista d'Italia
e con Togliatti avviene attraverso l'amicizia con
Piero Sraffa
, al quale fa pervenire cospicui contributi alle spese di ricovero di
Antonio Gramsci
; dopo la morte dell'intellettuale sardo nel
1937
, Mattioli si adoperera per salvare i suoi
Quaderni del carcere
. In quegli anni l'ufficio studi della
Comit
diventa una sorta di universita "segreta" della
classe dirigente
laica e antifascista, dove saranno accolti, tra gli altri,
Ugo La Malfa
,
Giovanni Malagodi
,
Guido Carli
ed
Enrico Cuccia
, con cui costrui il progetto dell'
IRI
e di
Mediobanca
.
Discepolo e amico di
Benedetto Croce
, nel
1942
partecipa alla stesura del manifesto del
Partito d'Azione
, ma, allo stesso tempo, lavora al salvataggio di
casa Savoia
. Nel
dopoguerra
svolse attraverso la
Comit
un'intensa azione di
mecenatismo
culturale, finanziando riviste ("
La Fiera Letteraria
", "
La Cultura
"), istituzioni (fu Presidente e finanziatore dell'
Istituto Italiano per gli Studi Storici
), case editrici (fu consigliere culturale della
Riccardo Ricciardi editore
promuovendone la storica collezione letteraria di
Studi e testi
).
Il mecenatismo secondo
Gadda
Nell'azione di mecenatismo compiuta da Mattioli un posto a se merita il sostegno fornito a
Carlo Emilio Gadda
, ospitato dopo che lo scrittore era sfollato da Firenze, bombardata nella primavera del '44. Gadda fu soccorso con committenze e generosi prestiti e col finanziamento di un premio al suo
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
. Lo scrittore ringraziera il banchiere dedicandogli le
Novelle dal Ducato in fiamme
(1953): ≪A Raffaele Mattioli\despota dei numeri veri\editore dei numeri\e dei pensieri splendidi\in segno di ammirata gratitudine≫;
Verso la Certosa
(1961) ≪A Raffaele Mattioli\dedicando queste pagine≫ (con una lunga prefazione-dedica di quattro pagine); infine semplicemente ≪a Raffaele Mattioli≫ il racconto
San Giorgio in casa Brocchi
, nella raccolta degli
Accoppiamenti giudiziosi
(1963).
Fu il primo banchiere italiano a sostenere
Enrico Mattei
finanziando la sopravvivenza dell'
AGIP
nei primi periodi di amministrazione Mattei.
Nel
1972
rifiuto la carica di Presidente onorario della
Comit
, passata, secondo le logiche della lottizzazione politica, al
democristiano
Gaetano Stammati
, membro della
loggia massonica P2
di
Licio Gelli
.
Mori a Roma il 27 luglio 1973 e venne riportato a Milano. I funerali si tennero il 30 luglio nella
chiesa di San Fedele
. Aveva scelto di essere sepolto nel
cimitero
dei monaci sul retro dell'
Abbazia di Chiaravalle
, nella campagna periferica a sud di Milano, chiesa al cui restauro aveva contribuito in modo munifico, si ritiene in ricordo di
Guglielma la Boema
, oggetto nel
Medioevo
di un culto disapprovato dalla
Chiesa cattolica
. In previsione di cio, aveva fatto pressione sul dirigente Comit Bernardo Crippa, divenuto
assessore
comunale: il piccolo cimitero, sconsacrato e dismesso da oltre un secolo e mezzo, era stato per delibera comunale riaperto a monaci e benefattori, anche se non sara mai reso visitabile al pubblico
[3]
.
La casa natia di Mattioli e stata donata dai figli alla cittadinanza di Vasto con destinazione culturale, insieme a un fondo librario di oltre 3800 volumi, tra cui alcuni autografi.
I libri di maggior valore sono invece stati conferiti alla Fondazione Raffaele Mattioli per la storia del pensiero economico, la cui biblioteca aveva sede a Milano nei locali della Banca Commerciale Italiana e comprende anche l'archivio Verri.
[4]
La fondazione, gestita dagli eredi di Mattioli e presieduta (al 2011) da
Enrico Decleva
, ha arricchito la raccolta libraria vendendo alcuni libri di filosofia e acquisendone altri di storia del pensiero economico; la raccolta risultante, di circa 4000 volumi fra cui alcuni appartenuti ad
Adam Smith
, e stata donata nel 2011 all'
Universita degli Studi di Milano
, nei cui locali era precedentemente ospitata, andando a costituire la Biblioteca Raffaele Mattioli per la storia del pensiero economico.
Raffaele Mattioli sposo Emilia Tarni, dal quale ebbe un primo figlio, Giuliano, nato nel 1920
[5]
. La moglie mori nel
1923
, e Mattioli nel 1925 sposo in seconde nozze Lucia Monti, diciannovenne figlia di un medico condotto modenese stabilitosi per lavoro a
San Giuliano Milanese
, dalla quale ebbe tre figli:
Maurizio
, Stefano e Letizia, che diventera scrittrice col nome di
Letizia Fortini
[6]
. Cognato di Raffaele Mattioli fu Antonio Monti (
1917
-
1996
), fratello minore della moglie e a sua volta dirigente della Comit. L'omonimia di quest'ultimo con l'Antonio Monti fratello di Abramo Monti, produttore di
birra
in
Argentina
nonche nonno paterno dell'economista della Bocconi e presidente del consiglio italiano
Mario Monti
, ha fatto si che questi venisse erroneamente indicato come nipote acquisito di Raffaele Mattioli, col quale non ha invece alcuna parentela
[7]
[8]
.
Parte della biblioteca di Raffaele Mattioli, relativa particolarmente alla storia del pensiero economico, e conservata a Milano presso la Fondazione Raffaele Mattioli per la storia del pensiero economico. Centro di documentazione
[9]
, nel fondo
famiglia Verri
[10]
.
- ^
Mattioli, vita e opere di un mecenate
di Giovanni Russo,
Corriere della Sera
, 11 giugno 2000, p. 31, Archivio storico.
- ^
Raffaele Mattioli
, su
SAN - Portale degli archivi d'impresa
.
URL consultato il 28 agosto 2018
.
- ^
Piazza Scala
, su
piazzascala.altervista.org
.
URL consultato l'8 dicembre 2018
.
- ^
Dati
Archiviato
il 5 marzo 2016 in
Internet Archive
.;
scheda dell'archivio storico degli economisti
Archiviato
il 29 febbraio 2012 in
Internet Archive
..
- ^
Raffaele Mattioli - Dizionario Biografico Treccani
, su
treccani.it
, 31/01/2013.
- ^
Letizia Fortini
, su
zam.it
, 31/01/2013.
- ^
La lunga (e misteriosa) vita del professor Monti
, su
linkiesta.it
, 31/01/2013.
URL consultato il 31 gennaio 2013
(archiviato dall'
url originale
il 10 giugno 2012)
.
- ^
Il nipote di Mattioli
, su
effedieffe.com
.
URL consultato il 13 novembre 2019
.
- ^
Fondazione Raffaele Mattioli per la storia del pensiero economico. Centro di documentazione
, su
SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche
.
URL consultato il 3 agosto 2018
.
- ^
fondo famiglia Verri
, su
SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche
.
URL consultato il 3 agosto 2018
.
- Sandro Gerbi,
Raffaele Mattioli e il filosofo domato
, Torino, Einaudi, 2002 (nuova ed., Hoepli, 2017).
- Francesca Pino, ≪
MATTIOLI, Raffaele
≫, in
Dizionario Biografico degli Italiani
, Volume 72, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
- Sandro Gerbi,
Mattioli e Cuccia. Due banchieri del Novecento
, Torino, Einaudi, 2011.
- Francesca Pino,
Le Carte di Raffaele Mattioli (1925-1945)
, in "Antologia Vieusseux", a. XIX (2013), n. 55, pp. 87-96.
- Alberto Saibene,
L'eredita di Raffaele Mattioli il banchiere che amava le lettere
, in la Repubblica Milano, 21 luglio 2023, pag. 9
- Mattioli, Raffaele
, su
Treccani.it ? Enciclopedie on line
,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana
.
- MATTIOLI, Raffaele
, in
Enciclopedia Italiana
, III Appendice,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana
, 1961.
- Mattioli, Raffaele
, in
Dizionario di storia
,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana
, 2010.
- Mattioli, Raffaele
, su
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,
De Agostini
.
- Francesca Pino,
MATTIOLI, Raffaele
, in
Dizionario biografico degli italiani
, vol. 72,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana
, 2008.
- Raffaele Mattioli
, su
accademicidellacrusca.org
,
Accademia della Crusca
.
- Cuccia e pochi intimi ricordano Mattioli
di Giuliana Ferrarino,
Corriere della Sera
, 28 luglio 1998, p. 17, Archivio storico.
(URL acceduto il 6 settembre 2014)
- Raffaele Mattioli
, su
SAN - Portale degli archivi d'impresa
.