Provincia di Viterbo
provincia
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La scultura di uno dei
leoni
di Piazza del Plebiscito di
Viterbo
, simbolo della citta.
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Localizzazione
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Stato
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Italia
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Regione
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Lazio
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Amministrazione
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Capoluogo
| Viterbo
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Presidente
| Alessandro Romoli
(
FI
) dal 19-12-2021
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Data di istituzione
| 1927
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Territorio
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Coordinate
del capoluogo
| 42°25′07″N 12°06′15″E
42°25′07″N
,
12°06′15″E
? (
Provincia di Viterbo
)
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Superficie
| 3 615,24
km²
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Abitanti
| 307 523
[1]
(31-10-2023)
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Densita
| 85,06 ab./
km²
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Comuni
| 60 comuni
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Province confinanti
| Grosseto
,
Siena
,
Terni
,
Rieti
,
Roma
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Altre informazioni
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Cod. postale
| 01100, 01010-01039
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Prefisso
| 0761
,
0763
,
0766
,
06
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Fuso orario
| UTC+1
|
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ISO 3166-2
| IT-VT
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Codice
ISTAT
| 056
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Targa
| VT
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Cartografia
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Posizione della provincia di Viterbo all'interno del Lazio.
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Sito istituzionale
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Modifica dati su Wikidata
·
Manuale
|
La
provincia di Viterbo
e una
provincia
del
Lazio
, nell'
Italia centrale
di 307 523 abitanti con capoluogo
Viterbo
.
Confina a nord con la
Toscana
(
province
di
Grosseto
e
Siena
), e con l'
Umbria
(
provincia di Terni
), a est con la
provincia di Rieti
, a sud con la
citta metropolitana di Roma Capitale
, a ovest con il
mar Tirreno
. La sede istituzionale della provincia e Palazzo Gentili a
Viterbo
.
Collocata nella parte nord-occidentale della regione di cui fa parte, la provincia di Viterbo ha un'area di 3.612 km² suddivisa in 60 territori comunali e si sviluppa in territori diversi tra loro che circondano il capoluogo posto abbastanza centralmente.
Il territorio puo essere diviso grosso modo in quattro aree geografiche:
- la zona costiera e pianeggiante della
Maremma laziale
;
- l'
Alta Tuscia
, molto piu collinare e dal territorio di origine vulcanica, corrispondente alle zone limitrofe alla
Toscana
e al
Lago di Bolsena
;
- la zona dei
Monti Cimini
attorno al
lago di Vico
e delle zone confinanti con la citta metropolitana di Roma Capitale;
- infine la parte orientale confinante con l'Umbria delle zone bagnate dal
Tevere
.
Si puo dire che la citta di Viterbo appartenga geograficamente sia all'
Alta Tuscia
che alla zona Cimina, essendo situata proprio sotto i monti, ma a breve distanza dal
lago di Bolsena.
Non ci sono rilievi particolarmente alti nella provincia di Viterbo, essendo il massimo picco il
Monte Cimino
situato accanto all'omonima catena all'interno del comune di
Soriano nel Cimino
, con 1.053 metri d'altitudine. La catena dei
monti Cimini
e anche la piu considerevole in termini di estensione e di altitudine, col
monte Fogliano
(
964,5
m
s.l.m.
), il
Poggio Nibbio
(
896
m
s.l.m.
) e il
monte Venere
(
851
m
s.l.m.
).
L'unica altra catena, poco piu che collinare in realta, e quella dei
Monti Volsini
che coronano a nord il Lago di Bolsena: parlare di catena sembra a volte inappropriato per questi rilievi che raggiungono nel
Poggio del Torrone
l'altezza massima di 690 metri e hanno un andamento piuttosto dolce, dando l'aspetto decisamente piu collinare che montano.
Entrambe le formazioni sono di origine vulcanica, come dimostrano le conformazioni rocciose spesso
tufacee
o di altre rocce tipicamente di origine lavica. Anche le zone pianeggianti o i laghi sono spesso sprofondamenti vulcanici, come le grosse caldere di Bolsena, l'attuale lago, o di Latera.
Il patrimonio idrico della provincia di Viterbo e decisamente consistente. Numerosi sono i laghi, spesso di origine vulcanica, ma anche i fiumi e i torrenti.
Il lago principale, piu vasto e conosciuto e senz'altro il
Lago di Bolsena
, vasta massa d'acqua situata nella zona nord-occidentale della provincia la cui importanza turistica, culturale ed economica e preminente. Dalla forma quasi circolare e di origine vulcanica, il
lago e il quinto in Italia per dimensione
, con un'estensione di 113,5 km². Profondo massimo 151 metri, e considerato il piu vasto lago europeo di origine vulcanica.
Il secondo lago per importanza e dimensione, anch'esso di origine vulcanica, e il
Lago di Vico
, incastonato nella catena dei Cimini. Questo bacino d'acqua e decisamente particolare, essendo il piu alto dei grandi laghi italiani (510 m d'altitudine) e dalla forma piuttosto disomogenea a dispetto della sua origine. La particolarita del lago favorisce fauna e flora molto particolari e interessanti, protette in un parco naturale.
Altri laghi minori sono il
Lago di Mezzano
nel territorio del comune di
Valentano
, dalla forma nettamente circolare, e anche il laghetto di
Monterosi
, entrambi di origine vulcanica.
A livello di fiumi, va innanzitutto citato il Tevere, terzo fiume d'Italia per lunghezza, che scorre sul confine con l'
Umbria
presso
Orte
segnando il confine con la
Provincia di Terni
e
quella di Rieti
. Importanti sono anche il
Marta
, emissario del Lago di Bolsena, che sfocia vicino a
Tarquinia
, il
Paglia
, il
Fiora
e l'
Arrone
.
I
boschi
della provincia di Viterbo, che ha una superficie complessiva di 358 696 ettari, ricoprono il 19% del territorio. Rientrante tra le province italiane piu ampie, quella viterbese si estende dal mar Tirreno sino alle sponde del Tevere, che scende dall'Umbria verso
Roma
, mentre, geomorfologicamente, presenta tre apparati vulcanici tipici: il Vicano, il Vulsino e il Cimino. I primi due, a seguito dello svuotamento dei rispettivi crateri, hanno dato origine ai suggestivi laghi di Vico e di Bolsena; il terzo conserva ancora il tipico aspetto di montagna vulcanica, con una serie di piccole bocche effusive ai lati dell'imponente monte Cimino che, con i suoi 1053 metri sul livello del mare, e la sommita piu alta della provincia. Secondo la classificazione del Pavari, quest'ultima puo essere divisa in due zone forestali:
- Zona del
lauretum
, sotto zona media fredda, comprendente buona parte del territorio della provincia, dalle colline a pendenza moderata alle valli fortemente incise anche dai corsi d'acqua, a est verso il fiume Tevere e a ovest verso la vasta pianura di Viterbo. Questa scende con lievi ondulazioni in direzione del mar Tirreno, attraverso la zona tipica della
maremma
etrusca, per raggiungere il mare e i 38 km circa di costa.
- Zona del
castanetum
, che interessa i tre apparati vulcanici suindicati. I primi due partono dal sud della provincia e, precisamente, dalla sommita del cratere del
lago di Bracciano
per estendersi intorno al lago di Vico e, infine, abbracciare l'intero monte Cimino. Il terzo e quello del lago di Bolsena che comprende importanti complessi boscati che coronano l'intero e l'esterno della conca del lago.
Il 19% della superficie, pari ad ettari 68030, e la copertura forestale della provincia. I
cedui
, con un'estensione di 58209 ettari, sono i boschi piu diffusi, mentre quelli d'alto fusto, con i
castagneti da frutto
, occupano una superficie di 9821 ettari. Il ceduo piu diffuso e quello di
cerro
che si trova ovunque, dal litorale al monte Cimino. In molti casi si trova allo stato puro, ma generalmente nella pianura maremmana e lungo il litorale e consociato ad altre specie, quercine e non, come
leccio
,
sughera
,
carpino
,
olmo
,
ornello
ecc. La coltivazione e la diffusione dei cedui di cerro sono dovute, in prevalenza, al notevole consumo che in passato si faceva di legna da ardere. Ancora oggi si possono vedere nei boschi viterbesi le aree carbonili del passato . Oggi la lavorazione del carbone viene effettuata con metodi piu moderni, utilizzando macchine efficaci. Questi boschi vengono utilizzati in media ogni 14-16 anni; le piste interne spesso sono insufficienti e, per l'esbosco, soprattutto nei sentieri piu impervi si ricorre all'utilizzo dei muli.
Nei cedui di cerro, soprattutto in quelli della
Maremma
, viene praticato il pascolo bovino. Il carico dei bovini, in genere
maremmani
, e sproporzionato in relazione alla grandezza e alla potenzialita del popolamento vegetale su cui il pascolo viene esercitato e pertanto questa pratica genera boschi privi di rinnovazione e sottobosco. Altri nemici dei boschi sono gli incendi, fenomeni ancora molto diffusi, soprattutto a causa della trascuratezza di molti agricoltori che incendiano stoppie e sterpaglie per eliminarle dal proprio territorio. Il fuoco si diffonde con molta intensita dal campo ai boschi vicini soprattutto nel periodo estivo. La produzione legnosa di questi cedui puo variare da zona a zona. e cio dipende dalle diverse condizioni climatiche e dalla differente fertilita del territorio. La linea di massima produzione media e di 800/900 quintali ad
ettaro
, con punte massime che raggiungono anche il doppio della cifra indicata. I boschi attuali sono piu deboli rispetto a quelli del passato e vengono chiamati boschi cedui “invecchiati”; non avendo subito il taglio alla scadenza del turno, sono caratterizzati da ceppaie con numerosi polloni che, con il tempo, non potranno che perdere vigore e vitalita a vantaggio di quelli piu robusti e sviluppati.
Questa situazione ha sollevato diverse interpretazioni: conservazionisti e naturalisti sono favorevoli alla conservazione di tali cedui di cerro in boschi di alto fusto. Tuttavia per queste trasformazioni ci devono essere condizioni climatiche e di terreno favorevoli, come ad esempio terreno profondo, fresco e
fertile
.
Salendo in altitudine verso i tre coni vulcanici, il
cerro
viene sostituito dal
castagno
.
Questi cedui sono, forse, oggi i boschi ritenuti economicamente piu remunerativi degli altri. Dal materiale legnoso si ricavano molti assortimenti: tavolame, travi, travicelli, passoni, filagne, doghe per botti numerose palerie ecc.
I castagneti sono pero attaccati dal
cancro corticale
e dalla cosiddetta “cipolla” (dovuto al
cinipide galligeno del castagno
), patologie che deprezzano notevolmente questo legno. Il cancro e ben manifesto sulla corteccia ma la cipolla e all'interno del tronco, nella zona del cambio, e non e visibile dall'esterno. Per acquistare questi soprassuoli e non trovare piante malate le ditte boschive incontrano seri problemi. I cedui di castagno nella Provincia rappresentano circa il 10% dei boschi e si estendono fino circa 800 metri sul livello del mare. Alla stessa altezza, diffusi attorno al monte Cimino, si trovano castagneti da frutto, importante coltura oggi molto fiorente e redditizia. Il mercato di questo frutto e stato in crisi anni addietro causa di problemi fitosanitari sia per altri aspetti legati alla diminuita richiesta.
Oggi, in seguito a una maggiore conoscenza e valorizzazione qualitativa del prodotto con l'aggiunta dei contributi
CEE
volti al miglioramento e al potenziamento degli impianti, la castanicoltura e diventata un caposaldo dell'economia locale.
Recentemente, per valorizzare ancora di piu questo prodotto, le associazioni di categoria, in collaborazione con il
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
, si sono incontrate per studiare la possibilita di dare un riconoscimento alla castagna viterbese assegnandole il marchio
DOC
.
A cominciare dal basso abbiamo le fustaie di cerro contemporanee e non di quelle del comune di
Vetralla
che dalla localita “Le valli” che si estendono allo stato puro in buona parte del
Monte Fogliano
. Oggi questo tipo di bosco e il meno ricercato sul mercato. In passato i tronchi di cerro venivano impiegati come traverse ferroviarie.
A una maggiore altitudine del
Monte Fogliano
troviamo le fustaie di cerro miste al castagno e poi anche piu in alto insieme ai primi
funghi
. Il
faggio
allo stato puro non e molto esteso, perche in generale questa specie e mista ad altre, come accade nella faggeta del Monte Cimino (che nella parte piu alta e unita all'
acero montano
).
In provincia di Viterbo abbiamo due esempi di “inversione climatica”, un fenomeno secondo il quale non sempre la vegetazione forestale e strettamente legata alla ripartizione della
zona fitoclimatica
delle zone precedentemente descritte, per fattori antropologici, pedologici e di espansione che provocano la discesa delle specie da una zona a un'altra. In tal modo le specie proprie del
fagetum
(zona fitoclimatica posta sopra il
castanetum
), come il
faggio
, si trovano piu in basso rispetto alla zona del
castanetum
(monte Venere e Monte Raschio). Si parla in questo caso di "faggeta depressa". Oggi il
faggio
e la specie forestale di maggior bellezza e maggior valore. Questi popolamenti assolvono a funzioni ecologiche. Inoltre occorre ricordare le foreste artificiali create dall'uomo, cioe le pinete. Altre piantagioni artificiali sono state effettuate dal
Corpo forestale dello stato
.
La provincia di Viterbo venne istituita nel
1927
per distacco dalla
provincia di Roma
; comprendeva il territorio del
circondario di Viterbo
[2]
, contemporaneamente soppresso
[3]
; dopo pochi mesi vi venne aggregato anche il comune di
Monte Romano
[4]
.
Con regio decreto nº 2735 del 2 dicembre
1928
fu ampliata ulteriormente con i comuni di
Montalto di Castro
,
Monterosi
,
Nepi
,
Oriolo Romano
e
Tarquinia
.
Lo stemma della provincia, che riprende quello del capoluogo, e stato concesso con decreto del 21 giugno
1928
; ha la seguente
blasonatura
:
≪scudo appuntato d'azzurro, al leone leopardito, sopra campagna erbosa di verde; al capo di rosso, alla croce d'argento accantonata da quattro chiavi poste in palo e coll'ingegno all'insu sostenuto da un fascio d'oro, con la scritta in nero, in carattere medioevale: “Non metuens verbum, leo sum qui signo Viterbum≫
Secondo
Il Sole 24 Ore
, Viterbo nel 2019 era la 73ª provincia italiana con la qualita di vita piu alta su un totale di 107;
[5]
nel 2014 si trovava invece al 71º posto.
[6]
Appartengono alla provincia di Viterbo i seguenti 60 comuni:
Elenco dei dieci comuni piu popolosi della provincia di Viterbo
Al 31 dicembre
2008
nella provincia viterbese risultano residenti 23.843 cittadini stranieri. I gruppi piu numerosi sono quelli di:
Nei mesi di luglio e agosto, nei comuni della provincia di Viterbo, Caprarola, Bagnoregio, Bagnaia, Sutri e Ronciglione si svolge il Tuscia in Jazz Festival, il piu importante evento italiano dedicato al jazz secondo solo all'
Umbria Jazz Festival
di Perugia. Al Tuscia in Jazz partecipano ogni anno jazzisti provenienti da tutto il mondo, in particolare dagli Stati Uniti. Location dei concerti tra i piu bei monumenti della Tuscia come Palazzo Farnese di Caprarola, Villa Lante di Bagnaia, Civita di Bagnoregio, Teatro Romano di Ferento, Villa Savorelli di Sutri e il suo Parco Archeologico e molti centri storici e borghi medievali. La maggior parte dei concerti e a ingresso libero. Nelle ultime due settimane di luglio a Bagnoregio si tengono i seminari internazionali del jazz e le finali del Jimmy Woode European Award.
Pos.
|
Utilizzazione dei terreni
|
Ettari
|
1
|
Altri erbai
|
35.159,06
|
2
|
Frumento duro
|
30.509,1
|
3
|
Boschi cedui
|
27.850,37
|
4
|
Nocciolo
|
18.546,38
|
5
|
Pascoli
|
17.338,47
|
6
|
Olive per olio
|
13.598,15
|
7
|
Erba medica
|
13.021,44
|
8
|
Orzo
|
6.633,28
|
9
|
Ortive in piena aria
|
5.253,68
|
10
|
Frumento tenero e spelta
|
3.497,7
|
Secondo i dati ISTAT del 2010,
[7]
con riferimento alle coltivazioni legnose, superfici a pascolo e boschive escluse, preponderante e la coltivazione di frumento, duro e tenero, nocciolo e olive per olio.
- ^
Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori)
, su
demo.istat.it
,
ISTAT
.
- ^
R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, art. 1
- ^
R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, art. 3
- ^
R.D.L. 31 marzo 1927, n. 468, art. 1
- ^
Qualita della vita 2019: la classifica delle citta italiane dove si vive meglio. Milano la migliore | Il Sole 24 ORE
, su
ilsole24ore.com
.
URL consultato il 3 giugno 2020
(archiviato dall'
url originale
il 18 aprile 2021)
.
- ^
Wayback Machine
(
PDF
), su
web.archive.org
, 24 luglio 2015.
URL consultato il 3 giugno 2020
(archiviato dall'
url originale
il 24 luglio 2015)
.
- ^
Istat:Censimento Agricoltura 2010