Please Please Me
e il primo
album
del
gruppo musicale
britannico
The Beatles
, pubblicato il 22 marzo 1963
[11]
dalla
Parlophone
e
prodotto
da
George Martin
[12]
; ne segna il debutto nel mercato dei
long playing
del
Regno Unito
e del resto d'Europa mentre negli U.S.A. venne pubblicato con il titolo
Introducing... The Beatles
l'anno successivo con una sequenza di brani modificata
[12]
. Nella classifica della rivista
Rolling Stone
, "
500 Greatest Albums of All Time
", viene posizionato al 39º posto
[13]
, mentre la rivista
NME
lo posiziona al 264º posto nella sua analoga classifica dei migliori 500 album
[14]
[15]
.
Prima di questo album il gruppo aveva pubblicato solo due singoli:
Love Me Do
nell'ottobre 1962
[16]
e
Please Please Me
nel gennaio 1963
[17]
. Il primo riscosse un discreto successo, mentre il secondo fu la prima canzone dei Beatles a raggiungere la posizione di testa nelle classifiche di vendita del Regno Unito, come lo stesso Martin aveva previsto
[18]
.
Una cosa sorprendente e il fatto che l'album venne registrato in sole quindici ore di lavoro l'11 febbraio 1963, ad eccezione dei singoli che erano stati incisi nell'autunno precedente
[19]
. Il lavoro costitui inoltre una novita per quei tempi, dato che i cantanti raramente componevano i brani interpretati nei loro album, e i 33 giri erano costruiti rilanciando un singolo di successo attorniato da materiale riempitivo di mediocre fattura
[20]
.
Originariamente il produttore aveva pensato di intitolare l'album
Off the Beatle Track
, ma quest'idea tramonto a favore di
Please Please Me
. Quanto alla copertina, dopo aver scartato altre ipotesi, alcune originali e altre “dozzinali” e “atroci”, Martin si rivolse al fotografo Angus McBean che convoco i membri del gruppo presso la
EMI
in Manchester Square e chiese loro di sporgersi dalla ringhiera della tromba delle scale dell'edificio
[11]
.
Il disco usci con tre etichette di colore diverso, corrispondenti alle diverse ristampe, la prima
(oggi molto preziosa)
[
senza fonte
]
in mono in rosso indaco, poi rossa, quindi nera
[12]
.
Nel 1970, (dopo il confluire della Parlophon nel gruppo EMI Italiana), il disco fu ristampato ma con etichetta Parlophone nera.
[
senza fonte
]
I
Beatles
pubblicarono un disco con quattordici canzoni, sette per lato, con brani gia pubblicati come singoli e altri inediti. Oltre agli otto brani originali firmati da Lennon e McCartney sono presenti anche sei cover:
Agli inizi delle produzioni discografiche, la coppia degli autori era indicata come “McCartney-Lennon” che divenne “Lennon-McCartney” a cominciare dalla pubblicazione di
She Loves You
[21]
.
La versione di
Love Me Do
presente nell'
LP
vede come
batterista
Andy White
, in quanto il produttore dei Beatles,
George Martin
, nel 1962 non aveva ancora piena fiducia in
Ringo Starr
, mentre la prima versione del 45 giri britannico ha come batterista quest'ultimo
[16]
; e la versione con Ringo alla batteria a essere stata poi inclusa nei successivi CD antologici.
Alcune versioni pubblicate all'estero vennero pubblicate con variazioni nel titolo e nella copertina:
- Argentina:
La prima versione argentina venne pubblicata nel 1964 intitolata
Por Favor, Yo
e con diversa copertina ma stessa sequenza di brani dei quali venne tradotto in spagnolo il titolo.
[22]
- Cile:
La prima versione cilena venne pubblicata nel 1964 intitolata
Otro De Los Beatles (Por Favor... Complaceme) (Please Please Me)
e con diversa copertina ma stessa sequenza di brani dei quali venne tradotto in spagnolo il titolo.
[23]
- Francia:
La prima versione francese venne pubblicata nel 1964 intitolata
Les Beatles - N°1
con diversa copertina ma stessa sequenza di brani.
[24]
- Germania:
La prima versione tedesca venne pubblicata nel 1964 intitolata
Please Please Me Und Andere Knuller
con diversa copertina ma stessa sequenza di brani.
[25]
[26]
- Italia:
In Italia l'album usci nel novembre 1963 col titolo
The Beatles
e con diversa copertina seppur le canzoni contenute erano le stesse della versione britannica; la casa discografica era la
Parlophon
(etichetta distribuita dalla
Carisch
) e il numero di catalogo era PMCQ 31502.
[27]
[28]
Solo a fine 1976 anche in Italia l'album e stato stampato con titolo e copertina uguali all'edizione britannica, con etichetta EMI-Parlophone celeste (3C06404219).
[
senza fonte
]
- Stati Uniti
: L'etichetta Vee Jay Records nel 1964 pubblico una versione dell'album con diversa copertina intitolata
Songs,
Pictures And Stories Of The Fabulous Beatles
con solo 12 delle 14 tracce dalla quale mancavano
Love Me Do
e
P.S. I Love You
. E la seconda versione dell'album
Introducing... The Beatles
il quale e l'edizione USA dell'album inglese
Please Please Me
.
[29]
- Uruguay
: La prima versione uruguaiana venne pubblicata nel 1964 intitolata
Por Favor, Yo
ma stessa foto di copertina e stessa sequenza di brani.
[30]
Composta con l'aiuto delle chitarre e del pianoforte da Lennon e McCartney nella casa di Paul in
Forthlin Road
un giorno in cui i due avevano marinato la scuola
[31]
, il titolo era inizialmente
Seventeen
ed era un pezzo vigoroso costituito da progressioni blues che il gruppo aveva nel proprio repertorio gia nel periodo di Amburgo
[32]
e che, grazie alla struttura armonica, nei concerti era prolungato con l'innesto di piu assolo di chitarre. I testi d'apertura di Paul erano originariamente
“She was just seventeen/never been a beauty queen”
(“Aveva solo diciassette anni/non era mai stata una reginetta di bellezza”)
, ed erano state cosi concepite in modo che le teenager, che costituivano parte rilevante del pubblico, vi si potessero immedesimare. Ma quasi subito i due compositori si accorsero che il secondo verso era banale e non adatto allo scopo. In sostituzione, per non cadere nei luoghi comuni zuccherosi allora in voga, Lennon tiro fuori
“You know what I mean”
(“sai che cosa intendo dire”)
, che rappresentava un'ammiccante allusione sessuale e che divenne uno dei tratti distintivi del brano
[31]
[33]
.
Era una creazione targata Beatles nelle sonorita, nel ritmo graffiante e nella grinta con cui veniva eseguita, anche se Paul ammise in seguito di avere copiato il giro di basso da
I'm Talking About You
di
Chuck Berry
[34]
.
Per rendere l'atmosfera calda “da palco” dei concerti fu deciso di premettere all'introduzione di chitarra il conteggio iniziale, e questo contribui a fare di
I Saw Her Standing There
il pezzo di rock'n'roll energico e incalzante che apre l'album
[35]
.
Questo assaggio di romantico vittimismo (
“The world is treating me bad, misery”
e il significativo verso d'apertura)
[36]
e per gran parte opera di John Lennon e, come ricorda Tony Bramwell (che al tempo lavorava per Brian Epstein), al resto contribuirono ? oltre a Paul ? Allan Clarke e
Graham Nash
, componenti degli
Hollies
[37]
.
Una volta composta, la canzone venne proposta alla sedicenne
Helen Shapiro
? detta “Vocione” per via della profondita della voce ?, che gia due anni prima con
Please Don't Treat Me Like a Child
era entrata nella Top Ten e con cui i Beatles avrebbero suonato dal vivo come gruppo di spalla nel febbraio successivo. Ma a causa di un equivoco
[38]
, l'offerta di
Misery
fu respinta dal
management
della Shapiro che non riteneva il brano in armonia con il repertorio ottimistico della giovane artista, e il pezzo fu ceduto al cantante Kenny Lynch che lo registro alterandone i pronomi per ottenere un testo rivolto direttamente al destinatario
[39]
. L'interpretazione ricevette la disapprovazione dei quattro musicisti e non conquisto il successo sperato. Comunque, Lynch sara ricordato come il primo artista fuori dalla cerchia dei Beatles a incidere una canzone scritta dal duo Lennon-McCartney
[40]
.
Registrata dal quartetto su undici nastri l'11 febbraio, fu ultimata con una sovraincisione effettuata il 20 dello stesso mese
[41]
. In quella sessione George Martin esegui e registro una parte ? chiamata dal produttore “wind-up piano” ? consistente nel suonare la sezione di pianoforte a velocita dimezzata e in un'ottava piu bassa rispetto all'
altezza
del brano, per poi inserirla velocizzata e all'altezza normale, tecnica a cui Martin avrebbe fatto ricorso in
Rubber Soul
col suo assolo di sapore baroccheggiante di
In My Life
[42]
.
Era impensabile che a quell'epoca un gruppo musicale riuscisse a riempire un album con materiale interamente prodotto in proprio. Effettivamente i Beatles fecero ricorso a composizioni di altri autori, collaudate nella propria carriera di concerti dal vivo e che per questo essi erano in grado di riprodurre senza problemi. La sicurezza nell'esibizione era richiesta anche dal fatto che al gruppo era stato concesso di occupare gli studi di registrazione di
Abbey Road
per non piu di un giorno, diviso nella seduta antimeridiana e in quella pomeridiana ? mentre quella serale fu una concessione non programmata ? e cosi i quattro sostanzialmente fecero ricorso al rodato repertorio che faceva parte delle loro esibizioni
live
[43]
.
La prima
cover
ad apparire sul nuovo LP fu
Anna
, che era gia stata portata al successo dall'affermato cantante statunitense
Arthur Alexander
, noto agli estimatori inglesi di
rhythm and blues
. Questo motivo ballabile, in cui John canta la propria arrendevolezza in un contrastato rapporto sentimentale
[44]
, venne registrata in tre
take
nella sessione serale
[45]
.
Quarta traccia e seconda
cover
, era una composizione di
Gerry Goffin
e
Carole King
e aveva gia raggiunto il successo in un'incisione targata Cookies
[46]
.
Gia dall'inizio della carriera, Lennon e McCartney tenevano in grande considerazione i due compositori americani. Come ebbe a dire John, ≪Paul e io volevamo essere i Goffin e King d'Inghilterra […] Perche Gerry Goffin e Carole King all'epoca scrivevano materiale eccellente≫
[47]
.
Gradevole ballabile, vede l'introduzione di John all'armonica e un buon lavoro corale delle voci di John, Paul e George
[48]
[49]
.
Si trattava di un rock'n'roll in dodici battute composto da Luther Dixon e Wes Farrell ed eseguito dal gruppo delle
Shirelles
. Nel periodo di Amburgo il quartetto suonava nei concerti dal vivo altri tre pezzi delle Shirelles:
Will You Love Me Tomorrow?
,
Mama Said
e
Baby It's You
; e
Boys
era stato introdotto in scaletta in quanto ritenuto idoneo per fare posto al batterista
Pete Best
[50]
.
Per rispettare la tradizione, il ruolo della linea vocale principale fu percio assegnato a Ringo Starr, che canta in primo piano con i cori degli altri tre sullo sfondo a sostenerlo, e che a circa meta del pezzo introduce un assolo di chitarra secondo l'impronta di
Chet Atkins
eseguito da George Harrison. E d'altra parte, per Ringo questo brano non costituiva una novita: Starr lo cantava infatti quando militava nel gruppo di
Rory Storm and the Hurricanes
[51]
.
Considerando la giovane eta e la relativa inesperienza, i Beatles degli esordi, nel loro stile strumentale e compositivo, non potevano non subire l'influenza di musicisti contemporanei di successo. Nel caso di
Ask Me Why
, composta in gran parte da John Lennon nella primavera del 1962, il pezzo risente dell'influsso del
sound
Motown
e in particolare di
Smokey Robinson
and The Miracles
[52]
.
La prima registrazione di
Ask Me Why
risale al 6 giugno 1962. Si trattava allora di grezze incisioni di prova che aspettavano ancora il beneplacito di George Martin. Fu proprio il produttore che, al termine di quella seduta, volle riunire i quattro musicisti e spiegare loro i dettagli tecnici per migliorare le esecuzioni. Successivamente il motivo fu ripreso ed eseguito in studio il 26 novembre 1962, e vennero incisi sei nastri di quello che sarebbe diventato il lato B di
Please Please Me
[53]
.
Il titolo
Please Please Me
trae origine dai ricordi d'infanzia di Lennon a cui la madre cantava
Please
, il successo di
Bing Crosby
del 1932 che conteneva il verso
“Please lend your ears to my pleas”
[54]
.
Il pezzo era stato scritto da John quando ancora abitava a Liverpool nella
casa
della zia Mimi
[55]
. La composizione, fiacca e lamentosa, si ispirava al
Roy Orbison
di
Only the Lonely
, e nella seduta dell'11 settembre 1962 la versione del pezzo non soddisfece Martin che, confidando nelle potenzialita del brano, intuiva che fosse pero necessario accelerare e infondere maggiore brillantezza e dinamismo nell'interpretazione
[56]
. Per vivacizzare il pezzo, Paul McCartney elaboro una soluzione armonica sullo stile degli
Everly Brothers
[57]
.
Dopo due settimane il pezzo venne eseguito su diciotto nastri col tempo accelerato rispetto all'originale ? secondo le istruzioni del produttore ?, con la sovraincisione dell'armonica di John, con un Ringo rinfrancato e determinato rispetto all'umiliazione di quindici giorni prima e complessivamente con un'esecuzione energica e aggressiva. Come ricorda Paul a proposito dell'incisione, ≪improvvisamente ecco che nacque il ritmo veloce alla Beatles≫
[58]
.
E rimasta celebre la frase con cui George Martin, al compimento dell'incisione del pezzo, si rivolse ai quattro attraverso l'
interfono
: ≪Signori, avete appena finito di incidere il vostro Numero Uno!≫
[59]
. Come previsto da Martin, il brano ebbe grande successo, Radio Luxembourg trasmise la canzone decretandola un trionfo e perfino la
BBC
mando in onda il pezzo dietro le richieste incessanti dei fans
[60]
.
La canzone era stata composta nel 1958
[61]
da Paul McCartney con l'aiuto di Lennon. C'e chi ritiene che, assieme ad altri pezzi scritti da Paul e John,
Love Me Do
non facesse parte del repertorio di composizioni che i Beatles suonavano dal vivo ad Amburgo, dato che (al pari di
P.S. I Love You
e
Please Please Me
) avrebbe frenato i ritmi martellanti che quelle esibizioni richiedevano
[62]
. E lo stesso Lennon ammise in seguito che non fu mai un successo, pur decantando le qualita del brano
[63]
.
George Martin voleva arricchire il brano per fargli assumere un sound distinguibile e caratterizzante; percio, rifacendosi alle sonorita del duo blues composto da
Sonny Terry
e
Brownie McGhee
, suggeri di inserire fra gli strumenti anche l'armonica a bocca
[64]
. Il compito spetto di diritto a John, che aveva imparato i rudimenti dello strumento e ne aveva perfezionato e raffinato la tecnica sotto la guida di Delbert McClinton, armonicista americano che era in tournee in Gran Bretagna nella primavera del 1962
[65]
. Nei concerti dal vivo era di John la voce principale del pezzo; ma in sala di incisione, al fine di permettere che la voce si amalgamasse con il suono dell'armonica, Martin chiese che fosse Paul a eseguire la linea vocale principale e che l'armonica di John fungesse da controcanto
[66]
.
Senza considerare la registrazione di prova del 6 giugno, la canzone venne incisa per la prima volta il 4 settembre. George Martin, pero, preferiva piuttosto
How Do You Do It?
considerandola piu adatta al gruppo e candidata al successo
[67]
, percio in quella seduta i Beatles dovettero insistere a voler registrare anche il loro materiale e cosi
Love Me Do
fini su quindici nastri. Quella sera Ringo non era in forma, e risentendo il nastro Martin concluse che il batterista era il punto debole del gruppo e che sarebbe stato necessario rifare la registrazione sostituendo Starr con un
sessionman
[68]
. Cosi, dopo una settimana, il quartetto si ritrovo in studio e li Ringo scopri con delusione che si sarebbe limitato a suonare il tamburello, rimpiazzato da Andy White alla batteria; e con questa formazione furono registrati diciotto nastri del pezzo. Tuttavia la versione della seduta del 4 settembre non venne scartata, fu anzi pubblicata come il lato A del primo 45 giri del gruppo; la variante dell'11 costituisce invece il pezzo d'apertura del lato B dell'album. Pertanto la presenza o meno del tamburello permette a chi ascolta di comprendere quale delle due versioni si stia riproducendo
[69]
.
Questa e la prima canzone dei Beatles impiegata come “messaggio” dedicato alle proprie fidanzate ? ve ne saranno ben tre in
Rubber Soul
.
Nel 1961, Paul conduceva una relazione sentimentale con una ragazza di Liverpool, Dorothy (Dot) Rhone. Lontano perche impegnato nella estenuante trasferta di Amburgo, Paul compose questa canzone-lettera con l'intenzione di confermare a Dot il proprio amore e di prometterle un veloce ritorno in Inghilterra
[70]
.
Anch'essa eseguita nel provino del 6 giugno,
P.S. I Love You
venne rifatta e completata in dieci nastri nella seduta dell'11 settembre. Quella circostanza vide Andy White alla batteria, mentre a Ringo fu chiesto di suonare le maracas. La canzone divenne il lato B del 45 giri
Love Me Do
[71]
.
E (oltre a
Boys
) l'altro pezzo dell'album precedentemente portato al successo dalle Shirelles.
Composto da Hal David, Barney Williams e
Burt Bacharach
,
Baby It's You
dal 1961 faceva parte del repertorio dei Beatles in scaletta nelle esibizioni
live
[72]
ed e una melodia lenta e ballabile in cui Lennon esegue la parte vocale solista. In studio, oltre a quello dei quattro musicisti, il pezzo vide il contributo di George Martin alla
celesta
[73]
.
E la voce di George Harrison a condurre la linea vocale principale, sebbene la canzone sia stata composta da John Lennon nell'agosto del 1962. Lo spunto per la composizione derivo all'autore dalle parole
“Wanna know a secret? Promise not to tell?”
, l'introduzione parlata di una delle canzoni presenti nel film d'animazione
Biancaneve
di
Walt Disney
, melodia con cui la madre del piccolo Lennon cullava il figlio
[74]
. Con una certa altezzosita, l'autore la offri a George in quanto ≪sarebbe stata adatta alle sue capacita perche aveva solo tre note e lui non era certo il miglior cantante al mondo≫
[75]
.
Dopo che l'11 febbraio 1963 la canzone venne incisa, l'autore la cedette a un altro gruppo della scuderia di
Epstein
, Billy J. Kramer and The Dakotas, che nell'estate dello stesso anno con quel motivo inaspettatamente scalo le vette della classifica inglese
[76]
.
La canzone si ispirava direttamente all'omonimo film del 1961. Paul era rimasto colpito in special modo dal tema musicale, composto da Ric Marlow e Bobby Scott che nel 1962 erano stati premiati in qualita di compositori con un
Grammy Award
per il miglior tema strumentale
[77]
. L'impressione fu talmente viva che dopo piu di quattro anni dall'incisione da parte dei Beatles, Paul si sarebbe richiamato di nuovo al film ? in particolare a un frammento di dialogo ? per comporre
Your Mother Should Know
[78]
.
Appartenente al repertorio dei motivi ballabili del gruppo,
A Taste of Honey
venne inciso su sette nastri l'11 febbraio e, primo caso di una lunga e fortunata serie di espedienti tecnici, la voce solista di McCartney dei nastri 5 e 7 fu oggetto di
doubletracking
[79]
.
E un pezzo che per la prima volta cerca di discostarsi dal soggetto ricorrente dell'amore per affrontare i temi della solitudine, delle angustie quotidiane e della malinconia, e del rifugio in cui ripararsi in queste circostanze
[80]
; e in questo senso anticipa motivi ben piu celebri ed elaborati, da
In My Life
a
Strawberry Fields Forever
.
John Lennon prese ispirazione dalla musica dei neri d'oltreoceano, volendo ricreare un sound “alla
Motown
” e per questo richiamandosi ai brani di Arthur Alexander e delle
Marvelettes
, in particolare al loro successo
I Want a Guy
[81]
.
Fu la prima canzone a essere registrata nella sessione dell'11 febbraio; venne incisa su 10 nastri, e le due voci che procedono parallelamente sono quelle di Paul, al registro piu alto, mentre a quello basso e la voce di John
[82]
? che esegue anche le parti da solista.
Conclusione speculare a un'apertura altrettanto energica
[83]
,
Twist and Shout
? composta da Phil Medley e Bert Russell ed eseguita dagli Isley Brothers ? era il brano che piu degli altri mandava in visibilio il pubblico dei Beatles negli spettacoli dal vivo
[84]
e quello con cui il gruppo era solito chiudere i concerti al
Cavern
[85]
.
Dopo la registrazione di tutti gli altri pezzi, il quartetto si trovo a serata avanzata con ancora una canzone da eseguire per completare l'album e poco tempo a disposizione da poter sfruttare in sala di incisione. Percio, radunate le forze residue, i Beatles ? consapevoli di non poter sbagliare ? si lanciarono in una scatenata esecuzione del pezzo, in particolare John, con la responsabilita della linea vocale solista e con le corde vocali in fiamme a causa di dodici ore di registrazione quasi continuate
[86]
.
Ma nonostante la fatica accumulata, il primo nastro ci consegna un rock'n'roll possente, aggressivo e aspro
[87]
che suscito perfino l'entusiasmo dell'abitualmente controllato staff tecnico. Richard Langham, secondo ingegnere del suono, affermo: ≪Mi sarei messo a saltare su e giu, sentendoli cantare a quel modo. Fu un pezzo di bravura stupefacente≫. E George Martin disse a conferma: ≪Non so come ce l'hanno fatta. E tutto il giorno che registriamo, ma piu vanno avanti e meglio suonano!≫
[88]
.
Dagli archivi della
EMI
risulta che fu fatto il tentativo di una seconda incisione completa di
Twist and Shout
; ma, come ammise lo stesso produttore, ormai le ugole sforzate avevano arrochito le voci, e comunque rimaneva il primo
take
di qualita eccellente
[41]
.
Lato A
- I Saw Her Standing There
? 2:59
(
Lennon-McCartney
)
- Misery
? 1:52
(Lennon-McCartney)
- Anna (Go to Him)
? 3:01
(
Alexander
)
- Chains
? 2:30
(
Goffin
,
King
)
- Boys
? 3:31
(Dixon, Farrell)
- Ask Me Why
? 2:31
(Lennon-McCartney)
- Please Please Me
? 2:07
(Lennon-McCartney)
Durata totale: 18:31
Lato B
- Love Me Do
? 2:26
(Lennon-McCartney)
- P.S. I Love You
? 2:07
(Lennon-McCartney)
- Baby It's You
? 2:41
(Williams,
Bacharach
,
David
)
- Do You Want to Know a Secret
? 2:02
(Lennon-McCartney)
- A Taste of Honey
? 2:07
(Scott, Marlow)
- There's a Place
? 1:52
(Lennon-McCartney)
- Twist and Shout
? 2:36
(Russell, Medley)
Durata totale: 15:51
- ^
Turner
, p. 27
.
- ^
(
EN
)
"ARIA Charts ? Accreditations ? 2009 Albums"
, su
aria.com.au
.
- ^
(
EN
)
"Canadian album certifications ? The Beatles ? Please Please Me"
, su
musiccanada.com
.
- ^
(
ES
)
Certificaciones
, su
Camara Argentina de Productores de Fonogramas y Videogramas
.
URL consultato il 19 gennaio 2022
(archiviato dall'
url originale
il 6 luglio 2011)
.
- ^
(
DA
)
Please Please Me
, su
IFPI Danmark
.
URL consultato il 22 dicembre 2020
.
- ^
(
EN
)
Please Please Me
, su
British Phonographic Industry
.
URL consultato l'11 settembre 2020
.
- ^
(
EN
)
"American album certifications ? Beatles, The ? Please Please Me"
, su
riaa.com
.
- ^
pitchfork.com
,
https://pitchfork.com/reviews/albums/13419-please-please-me/amp/
.
- ^
consequence.net
,
https://consequence.net/2009/09/album-review-the-beatles-please-please-me-remastered/
.
- ^
allmusic.com
,
https://www.allmusic.com/album/please-please-me-mw0000649873
.
- ^
a
b
Lewisohn
, p. 65
.
- ^
a
b
c
The Beatles - Please Please Me
, su
Discogs
.
URL consultato il 3 aprile 2017
.
- ^
500 Greatest Albums of All Time
, su
Rolling Stone
.
URL consultato il 3 aprile 2017
(archiviato dall'
url originale
il 22 ottobre 2012)
.
- ^
Rocklist.net....NME: The 500 Greatest Albums Of All Time : October 2013
, su
rocklistmusic.co.uk
.
URL consultato il 3 aprile 2017
.
- ^
(
EN
)
The 500 Greatest Albums Of All Time: 100-1 - NME
, in
NME
, 25 ottobre 2013.
URL consultato il 3 aprile 2017
.
- ^
a
b
The Beatles - Love Me Do
, su
Discogs
.
URL consultato il 3 aprile 2017
.
- ^
The Beatles - Please Please Me
, su
Discogs
.
URL consultato il 3 aprile 2017
.
- ^
MacDonald
, pp. 55 e 59
.
- ^
≪Non piu di 585 minuti di sala di registrazione: eppure e probabile che siano stati tra i piu produttivi di tutta la storia della musica registrata.≫
Lewisohn
, p. 58
.
- ^
Hertsgaard
, p. 51
.
- ^
MacDonald
, p. 358
.
- ^
Los Beatles* - Por Favor, Yo
, su
Discogs
.
URL consultato il 5 aprile 2017
.
- ^
The Beatles - Otro De Los Beatles (Por Favor... Complaceme) (Please Please Me)
, su
Discogs
.
URL consultato il 3 aprile 2017
.
- ^
Les Beatles* - N°1
, su
Discogs
.
URL consultato il 3 aprile 2017
.
- ^
Die Beatles* - Please Please Me Und Andere Knuller
, su
Discogs
.
URL consultato il 3 aprile 2017
.
- ^
Die Beatles* - Please Please Me Und Andere Knuller
, su
Discogs
.
URL consultato il 3 aprile 2017
.
- ^
The Beatles - The Beatles (Beatles Story)
, su
Discogs
.
URL consultato il 3 aprile 2017
.
- ^
The Beatles - The Beatles
, su
Discogs
.
URL consultato il 3 aprile 2017
.
- ^
The Beatles - Songs, Pictures And Stories Of The Fabulous Beatles
, su
Discogs
.
URL consultato il 5 aprile 2017
.
- ^
Los Beatles* - Por Favor, Yo
, su
Discogs
.
URL consultato il 5 aprile 2017
.
- ^
a
b
Everett, 2001
, p. 145
.
- ^
Spitz
, p. 238
.
- ^
Racconta Paul: ≪Ci fermammo e dicemmo: “Non va, bisogna cercare un'altra rima” e per cercarla passammo tutto l'alfabeto. “
Between, clean, lean, mean, she wasn't mean, You Know What I Mean
; fantastico! Scrivila cosi.≫, in
Miles
, p. 80
.
- ^
≪Suonai esattamente le stesse note, e si inserirono perfettamente alla nostra canzone. Perfino ora, quando lo dico, sono in pochi a crederci. Ecco perche continuo a sostenere che un
riff
non dev'essere necessariamente originale≫, in
Miles
, p. 80
.
- ^
Riley
, p. 49
.
- ^
Everett, 2001
, p. 153
.
- ^
≪John e Paul temevano di non riuscire a portarla a termine, […] e cosi Clarke e Nash cominciarono a offrire suggerimenti≫, in
Turner
, p. 27
.
- ^
Ricorda la Shapiro che i Beatles ≪offrirono
Misery
prima a me, tramite Norrie [Paramor della
Columbia
], ma io non ne seppi nulla finche non li incontrai in occasione del primo giorno del tour [...]. A quanto pareva, lui l'aveva rifiutata, senza neanche darmi il modo di ascoltarla≫, in
Turner
, p. 28
.
- ^
Everett, 2001
, pp. 152-153
.
- ^
Spitz
, p. 241
.
- ^
a
b
Lewisohn
, p. 61
.
- ^
Everett, 1999
, p. 21
.
- ^
Ricorda George Martin: ≪Chiesi loro che cosa avevamo che si potesse registrare in fretta, molto in fretta, e loro mi portarono tutto il loro spettacolo dal vivo≫, in
Lewisohn
, p. 58
.
- ^
MacDonald
, p. 70
.
- ^
Lewisohn
, p. 57
.
- ^
Harry
, p. 185
.
- ^
Wenner
, p. 54
.
- ^
Everett, 2001
, p. 154
.
- ^
Riley
, p. 53
.
- ^
Spitz
, p. 196
.
- ^
Harry
, p. 680
.
- ^
Harry
, p. 64
.
- ^
Lewisohn
, pp. 47 e 53
.
- ^
Everett, 2001
, p. 131
.
- ^
Badman
, p. 46
.
- ^
Lewisohn
, p. 52
.
- ^
Ingham
, p. 242
.
- ^
Miles
, p. 78
.
- ^
Martin, 1994
, p. 130
.
- ^
Spitz
, pp. 234-235
.
- ^
Pete Best ricorda invece che la nascita di quella che egli ricorda intitolata originariamente
Love, Love Me Do
? in seguito accorciata ? risale al terzo periodo di Amburgo, cioe fra l'aprile e il maggio del 1962, in
MacDonald
, p. 358
.
- ^
Spitz
, p. 154
.
- ^
≪
Love Me Do
era rock'n’roll. Ottimo ritmo≫, in
Wenner
, p. 89
.
- ^
Martin, 2008
, p. 58
.
- ^
Turner
, p. 31
.
- ^
Martin, 2008
, p. 45
.
- ^
Harry
, p. 365
.
- ^
Emerick
, pp. 46 e 49
.
- ^
Emerick
, p. 53
.
- ^
Turner
, p. 33
.
- ^
Lewisohn
, p. 51-52
.
- ^
Harry
, p. 71
.
- ^
MacDonald
, p. 73
.
- ^
Everett, 2001
, p. 151
.
- ^
Dall'intervista a
Playboy
, riportata in
Turner
, p. 35
.
- ^
Harry
, p. 256
.
- ^
Nel 1965,
A Taste of Honey
(questa volta interpretato da
Herb Alpert
) avrebbe conquistato ben quattro Grammy Awards.
- ^
MacDonald
, p. 255
.
- ^
Il
doubletracking
, o raddoppio, consiste nella sovrapposizione di due piste musicali in modo che vi sia tra esse un lieve scarto, cosi che il suono che si ottiene sia piu rotondo,
v.
Lewisohn
, p. 59
.
- ^
Come disse Paul, ≪nel nostro caso il posto stava nella testa, e non dietro la tromba delle scale per un bacio e due coccole. Eravamo sempre un po' piu cerebrali≫, in
Miles
, p. 81
.
- ^
Everett, 2001
, pp. 143-145
.
- ^
MacDonald
, p. 63
.
- ^
≪
I Saw Her Standing There
e
Twist and Shout
sono i due reggilibro [dell'album]≫.
Riley
, p. 58
.
- ^
MacDonald
, p. 74
.
- ^
Riley
, p. 58
.
- ^
Riguardo a Lennon in
Twist and Shout
, avrebbe commentato George Martin: ≪Dio solo sa cosa facesse alla sua laringe ogni volta che lo cantava, perche emetteva un suono come di carne lacerata.≫ In
Martin, 1994
, p. 131
.
- ^
Spitz
, p. 240
.
- ^
Lewisohn
, pp. 60-61
.
- (
EN
) Keith Badman,
The Beatles Off the Record
, London, Omnibus Press, 2007,
ISBN
978-1-84772-101-3
.
- (
EN
) Geoff Emerick,
Here, There and Everywhere
, New York, Gotham Books, 2007,
ISBN
978-1-59240-269-4
.
- (
EN
) Walter Everett,
The Beatles as Musicians - Revolver through the Anthology
, Oxford/New York, Oxford University Press, 1999,
ISBN
978-0-19-512941-0
.
- (
EN
) Walter Everett,
The Beatles as Musicians - The Quarry Men through Rubber Soul
, Oxford/New York, Oxford University Press, 2001,
ISBN
0-19-514105-9
.
- Bill Harry,
Beatles - L’enciclopedia
, Roma, Arcana, 2001,
ISBN
88-7966-232-5
.
(
The Beatles Encyclopedia
, Blandford, London, 1997)
- Chris Ingham,
Guida completa ai Beatles
, Milano, Vallardi, 2005,
ISBN
88-8211-986-6
.
(
The Rough Guide to the Beatles
, Rough Guide Ltd, 2003)
- Mark Lewisohn,
Beatles - Otto anni ad Abbey Road
, Milano, Arcana Editrice, 1990,
ISBN
88-85859-59-3
.
(
The Complete Beatles Recording Sessions
, EMI Records Ltd, London, 1988)
- Ian MacDonald,
The Beatles. L’opera completa
, Milano, Mondadori, 1994,
ISBN
88-04-38762-9
.
(
Revolution in the Head
, Fourth Estate, London, 1994)
- (
EN
) George Martin,
All You Need Is Ears
, New York, St. Martin’s Griffin, 1994,
ISBN
978-0-312-11482-4
.
- George Martin,
Summer of Love - The Making of Sgt. Pepper
, Roma, Coniglio Editore, 2008,
ISBN
978-88-6063-160-2
.
(
Summer of Love - The Making of Sgt. Pepper
, Macmillan, London, 1994)
- Barry Miles,
Paul McCartney - Many Years From Now
, Milano, Rizzoli, 1997,
ISBN
88-17-84506-X
.
(
Many Years From Now
, Kidney Punch Inc., 1997)
- (
EN
) Tim Riley,
Tell Me Why - The Beatles: Album by Album, Song by Song, The Sixties and After
, Da Capo Press, USA, 2002,
ISBN
978-0-306-81120-3
.
- Bob Spitz,
The Beatles. La vera storia
, Milano, Sperling & Kupfer, 2006,
ISBN
88-200-4161-8
.
(
The Beatles - The Biography
, Little, Brown and Company Inc, New York, 2005)
- Steve Turner,
La storia dietro ogni canzone dei Beatles
, Firenze, Tarab, 1997,
ISBN
88-86675-23-2
.
(
A Hard Day's Write - The Stories Behind Every Beatles Song
, Carlton Books Ltd, 1994)
- Jann S. Wenner,
John Lennon ricorda - Intervista integrale a ‘Rolling Stone’ del 1970
, Vercelli, White Star, 2009,
ISBN
978-88-7844-473-7
.
- (
EN
)
Please Please Me
, su
Enciclopedia Britannica
, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (
EN
)
Stephen Thomas Erlewine
,
Please Please Me
, su
AllMusic
,
All Media Network
.
- (
EN
)
Please Please Me
, su
Discogs
, Zink Media.
- (
EN
)
Please Please Me
, su
MusicBrainz
, MetaBrainz Foundation.
- (
EN
)
Guida all'ascolto commentata dagli stessi Beatles
, su
home.att.net
.
URL consultato il 2 marzo 2006
(archiviato dall'
url originale
l'8 novembre 2006)
.
- (
EN
) Alan W. Pollack,
Notes on
"Anna (Go To Him)"
,
"Baby It's You"
,
"Boys"
,
"Chains"
,
"Do You Want To Know A Secret"
,
"Misery"
,
"P.S. I Love You"
,
"There's A Place"
, in
Notes on ... Series
, Rijksuniversiteit Groningen.
- Recensione del disco a cura di Paolo Vites, nella prima puntata dello speciale de ilsussidiario.net: Ritorno ad Abbey Road
[
collegamento interrotto
]
, su
ilsussidiario.net
.
- Recensione del disco a cura di Piero Scaruffi
, su
scaruffi.com
.
- Recensione di Pitchfork
, su
pitchfork.com
.
- Recensione di ConsequenceOfSound
, su
consequence.net
.
Portale Rock
: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di rock