≪Non e la verita vera che io debbo rappresentare nel quadro bensi la verita
ideale
≫
Giuseppe Pellizza da Volpedo
(
Volpedo
,
28 luglio
1868
?
Volpedo
,
14 giugno
1907
) e stato un
pittore
italiano
, dapprima
divisionista
, poi esponente della corrente sociale, autore del celeberrimo
Il quarto stato
, divenuto simbolo della
questione operaia
, a partire dal
XIX secolo
in poi con la
seconda rivoluzione industriale
.
Giuseppe Pellizza nacque a
Volpedo
, in
provincia di Alessandria
, il 28 luglio 1868 da Pietro e da Maddalena Cantu, in un'agiata famiglia di contadini; frequento la scuola tecnica di
Castelnuovo Scrivia
, dove apprese i primi rudimenti del disegno. Grazie alle conoscenze ottenute con la commercializzazione dei loro prodotti, i Pellizza entrarono in contatto con i fratelli Grubicy, che promossero l'iscrizione di Giuseppe all'
Accademia di Belle Arti di Brera
, dove fu allievo di
Giuseppe Bertini
. Contemporaneamente ricevette lezioni private dal pittore
Giuseppe Puricelli
; successivamente divenne allievo di
Pio Sanquirico
. Espose per la prima volta a Brera nel 1885. Terminati gli studi milanesi, Pellizza decise di proseguire il tirocinio formativo, recandosi a
Roma
, dapprima all'
Accademia di San Luca
, poi alla scuola libera di nudo all'
Accademia di Francia
a Villa Medici.
Deluso da Roma, abbandono la citta prima del previsto per recarsi a
Firenze
, dove frequento l'
Accademia di Belle Arti
come allievo di
Giovanni Fattori
. Alla fine dell'anno accademico ritorno a Volpedo, allo scopo di dedicarsi alla pittura verista attraverso lo studio della natura. Non ritenendosi soddisfatto della preparazione raggiunta, si reco a
Bergamo
, dove all'
Accademia Carrara
segui i corsi privati di
Cesare Tallone
. Frequento poi l'
Accademia Ligustica
a
Genova
. Al termine di quest'ultimo tirocinio ritorno al paese natale, dove sposo una contadina del luogo, Teresa Bidone, nel 1892. Nello stesso anno comincio ad aggiungere "da Volpedo" alla propria firma. Nel 1898 partecipo alla
Esposizione generale italiana
a
Torino
.
Negli ultimi anni del
XIX secolo
il pittore abbandono progressivamente la pittura a impasto per adottare il divisionismo, tecnica particolare basata sulla divisione dei colori attraverso l'utilizzo di piccoli punti o tratti. Si confronto cosi con altri pittori che usavano questa tecnica, soprattutto con
Giovanni Segantini
,
Angelo Morbelli
,
Vittore Grubicy de Dragon
,
Plinio Nomellini
,
Emilio Longoni
e, in parte, anche con
Gaetano Previati
. Nel 1891 espose alla
I Esposizione Triennale di Belle Arti di Milano
tenuta nella Pinacoteca di Brera di Milano, facendosi conoscere dal grande pubblico. Continuo a esporre in giro per l'Italia (Esposizione Italo-Colombiana di Genova 1892, poi di nuovo a Milano nel 1894).
Torno a Firenze nel 1893, dove frequento l'Istituto di Studi Superiori; visito poi Roma e
Napoli
. Nel 1900 espose a
Parigi
Lo specchio della vita
. Nel 1901 porto a termine
Il quarto stato
, al quale aveva dedicato dieci anni di studi e fatiche. L'opera, esposta l'anno successivo alla
Quadriennale di Torino
, non ottenne il riconoscimento sperato, anzi scateno polemiche e sconcerto presso molti dei suoi amici.
Deluso, fini per abbandonare i rapporti con molti letterati e artisti dell'epoca con i quali gia da tempo intratteneva fitti rapporti epistolari. Morto nel frattempo
Segantini
, nel 1904 Pellizza intraprese un viaggio in
Engadina
, luogo segantiniano, al fine di riflettere maggiormente sulle motivazioni e sull'ispirazione del pittore, che considerava il suo maestro. Nel 1906, grazie alla sempre maggiore circolazione delle sue opere in esposizioni nazionali e internazionali, fu chiamato a Roma, dove riusci a vendere perfino allo Stato un'opera (
Il sole
), destinata alla
Galleria di Arte Moderna
. Sembrava l'inizio di un nuovo periodo favorevole, in cui finalmente l'ambiente artistico e letterario avrebbe potuto riconoscere i temi delle sue opere. Ma l'improvvisa morte della moglie, nel
1907
, getto l'artista in una profonda crisi depressiva. Il 14 giugno dello stesso anno, non ancora quarantenne, si suicido, impiccandosi nel suo studio di Volpedo.
Giuseppe Pellizza e stato il piu illustre esponente della “scuola di
Tortona
”, costituita da quella feconda generazione di pittori tortonesi che visse ed opero a cavallo tra Ottocento e Novecento e che si fregia di nomi prestigiosi, quali
Angelo Barabino
,
Cesare Saccaggi
, Gigi Cuniolo e Pietro Dossola.
Nel 2003 e stato girato il cortometraggio
Il Quarto Stato
di
Emilio Mandarino
.
[2]
Ambasciatori della fame
, 1892
La fiumana
, 1896
Segue un elenco delle principali opere di Giuseppe Pellizza da Volpedo:
- La sfinge
, 1887,
Volpedo
, collezione privata.
- Da Monleale
, 1891,
Volpedo
, Museo Studio di Pellizza da Volpedo.
- Ambasciatori della fame
, 1892,
Milano
,
Galleria d'Arte Moderna
.
- Il pennello del ponte sul Curone
, 1892, Volpedo, Museo Studio di Pellizza da Volpedo.
- Fiumana
, 1896,
Milano
,
Pinacoteca di Brera
.
- Il quarto stato
, 1901,
Milano
,
Galleria d'Arte Moderna
.
- Statua a Villa Borghese
, 1906, Venezia,
Galleria Internazionale d'arte moderna
.
- Il sole
(
Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma
)
- Carita cristiana
, (
Pinacoteca Malaspina
,
Pavia
)
- L'amore nella vita
(Collezione privata,
Lonedo
)
- Il sorgere del sole
(Collezione privata, Torino)
- Gli emigranti
(Collezione privata, Milano)
- Il prato
(
Museo Nazionale di Capodimonte
,
Napoli
)
- Panni al sole
(Collezione privata, Milano)
- Passeggiata amorosa
(
Pinacoteca Civica, Ascoli Piceno
)
- Prato fiorito
(
Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma
)
- Lo specchio della vita (E cio che l'una fa e l'altre fanno)
(Museo Civico,
Torino
)
- L'annegato
(Pinacoteca Civica,
Alessandria
)
- Idillio primaverile
(Collezione privata)
- Il morticino
(
Museo d'Orsay
,
Parigi
)
- Sul fienile
(Collezione privata)
- Ricordo di un dolore (Ritratto di Santina Negri)
(
Accademia Carrara, Bergamo
)
- La vecchietta
, 1892, (Collezione privata)
- ^
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- ^
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URL consultato il 24 marzo 2018
.
- Associazione Pellizza da Volpedo
, su
pellizza.it
.