Il
Partito Socialista Unitario
fu un
partito politico
italiano
di orientamento
socialdemocratico
fondato nel dicembre
1949
dalla confluenza fra tre diverse formazioni:
Alla Camera il partito fu sufficientemente forte da costituire un proprio gruppo di 15 deputati, mentre nell’altro ramo del parlamento non si riusci a raggiungere la decina di senatori necessari allo stesso scopo.
[1]
Il progetto politico del partito, che si considerava transitorio, era di riunire tutti i socialisti, da qui il termine
Unitario
, con l’obiettivo di sopravanzare sia i
comunisti
che i
democristiani
. Gli appoggi esteri, attraverso l’
Internazionale Socialista
, non mancavano: sia la
SFIO
che il
Labour
, peraltro in quel periodo entrambi al governo, avrebbero gradito sia avere un loro partito fratello con la loro stessa primaria importanza, sia limitare l’influenza esercitata da
statunitensi
e
russi
sull'Italia tramite i due partiti maggiori. Tutto cio era pero evidentemente irrealistico e irrealizzabile sia sul piano della politica interna che di quella internazionale.
Il 1º maggio
1951
, dalla fusione del PSLI e del PSU, si costitui il
Partito Socialista - Sezione Italiana dell'Internazionale Socialista
(PS-SIIS), che il 7 gennaio
1952
assunse la denominazione di
Partito Socialista Democratico Italiano
(PSDI).