Il
Partito Sardo d'Azione Socialista
(
PSd'AS
), e stato un
partito politico italiano
nato nel
1948
a seguito di una scissione del
Partito Sardo d'Azione
, da parte della componente minoritaria favorevole alla confluenza nel
Partito Socialista Italiano
, secondo gli intendimenti di
Emilio Lussu
, fondatore e leader “storico” del partito
autonomista sardo
.
Il
Partito Sardo d'Azione
fu fondato il 17 aprile 1921 da
Emilio Lussu
e
Camillo Bellieni
, entrambi reduci della
prima guerra mondiale
. Con l’avvento del
fascismo
, il partito fu sciolto a seguito dell'approvazione delle
leggi eccezionali del fascismo
(regio decreto 6 novembre 1926, n. 1848).
Nel frattempo, Lussu era stato condannato al
confino
a
Lipari
, da dove riusci a fuggire con
Carlo Rosselli
e
Francesco Fausto Nitti
per riparare in
Francia
. A
Parigi
, nell'agosto 1929, insieme a Rosselli,
Salvemini
,
Tarchiani
e Nitti aveva fondato il movimento
Giustizia e Liberta
, di cui divenne leader dopo la morte di Rosselli (1937).
Il 3 marzo
1943
, a
Lione
, Lussu si incontro con i rappresentanti in esilio del
Partito Socialista
e del
Partito Comunista Italiano
e stipulo con essi un impegno programmatico e un patto d’unita d’azione
[2]
.
Lussu rientro in Italia il 15 agosto 1943, dopo la caduta del fascismo e si adopero affinche tutto il movimento Giustizia e Liberta confluisse nel
Partito d'Azione
, nato a Roma, l’anno precedente, con un programma repubblicano e antifascista ma anche con elementi di socialismo liberale. Dopo la liberazione della Capitale, Lussu realizzo l'affiliazione del ricostituito
Partito Sardo d'Azione
, nel piu ampio partito nazionale
[3]
. Al Congresso centro-meridionale del Partito d’Azione dell’agosto 1944, a Cosenza, la corrente di Lussu prevalse su quella liberaldemocratica di
Ugo La Malfa
, imprimendo al partito una svolta piu propriamente socialista.
Alle elezioni per l'Assemblea costituente del 1946, il Psd'Az, elesse
Emilio Lussu
e
Pietro Mastino
. Entrambi costituirono un gruppo parlamentare
Autonomista
insieme ai sette eletti del Partito d'Azione e al valdostano
Giulio Bordon
.
[4]
.
Il 20 ottobre
1947
, il Partito d'Azione si sciolse e, in base alle direttive programmatiche di Emilio Lussu, conflui nel
Partito Socialista Italiano
, per rafforzare il blocco delle sinistre.
E evidente che Emilio Lussu, dopo un ventennio di attivita politica in
Italia
e all’estero, aveva ormai maturato una concezione ideologica che vedeva la
Sardegna
, dove era nato e vissuto sino alla giovinezza, federata a un’Italia repubblicana e socialista. Sulla stessa linea erano anche sardisti della prima ora, poi divenuti dirigenti del Partito d'Azione e gia confluiti nel PSI come
Mario Berlinguer
,
Francesco Fancello
e
Stefano Siglienti
. Al contrario, altri sardisti rimasti per la quasi totalita sull'isola durante il ventennio, non sempre immuni dal collaborazionismo con il
regime
, avevano mantenuto un orizzonte politico limitato e conservatore.
Le intenzioni di Lussu erano, quindi, quelle di portare il Partito Sardo d'Azione nell'alveo del socialismo italiano, tramite un patto federativo, ma dichiaro d'esser pronto a subordinare questa scelta agli esiti del congresso del partito. Nel frattempo, propose ai sardisti l'adesione al
Fronte Democratico Popolare
(PCI-PSI) nella composizione di liste comuni in funzione anti-
democristiana
, alle
elezioni politiche del 1948
.
La direzione del PSd’Az, tuttavia, riunitasi a
Macomer
, respinse la proposta lussiana e, il 18 aprile
1948
, il partito subi un vistoso insuccesso riuscendo a eleggere un solo deputato,
Giovanni Battista Melis
, e un solo senatore,
Luigi Oggiano
, entrambi della componente conservatrice. Lussu, invece, divenne senatore
di diritto
in quanto aveva partecipato alla
secessione dell'Aventino
.
Il successivo congresso fu fissato a
Cagliari
il 3 e il 4 luglio dello stesso anno, dopo che una riunione propedeutica della sezione cagliaritana aveva visto il predominio della corrente lussiana, con la vittoria dell'avvocato
Giuseppe Asquer
. Le mozioni depositate furono, principalmente, quella lussiana, cui aderivano anche
Dino Giacobbe
,
Giuseppe Asquer
,
Anton Francesco Branca
e
Armando Zucca
, denominata "Mozione Socialista Autonomista" e la "Mozione Sardista", dell'ala conservatrice “filodemocristiana”.
"Mozione Socialista Autonomista" intendeva il Psd'Az come partito di classe, inserito nel
movimento internazionale della sinistra
e si presentava particolarmente forte nella
provincia di Cagliari
, tradizionale bacino elettorale di Lussu. Sin dall'inizio, fu chiara l’inconciliabilita delle due posizioni. Lussu, vistosi in minoranza, convoco i suoi e abbandono clamorosamente il congresso. I lussiani raggiunsero il vicino cinema Olimpia e fondarono il
Partito Sardo d'Azione Socialista
.
Il PSd'AzS avvio subito una trattativa coi socialisti ma, nel frattempo, si presento col proprio simbolo alle
prime elezioni regionali dell’isola
, l’8 maggio
1949
. I risultati non furono negativi, in quanto il nuovo partito riusci a conseguire 38.081 voti (il 6,6%) e ad eleggere tre consiglieri ? tutti nella circoscrizione di Cagliari ? tra i quali Lussu e Asquer, a fronte del 10,4% e sei consiglieri, ottenuto dal Partito Sardo d'Azione in tutta l’isola. Lo stesso PSI, in queste prime regionali, si colloco complessivamente al di sotto del partito di Lussu, ottenendo 34.858 voti, pari al 6%.
[5]
.
In sostanza, il voto elettorale dimostro che circa il 40% degli elettori del vecchio PSd’Az stava con Lussu e a favore della scelta autonomista ma in ambito nazionale e vicina all’ideologia socialista; un bacino elettorale interessante per un PSI in crisi, a livello nazionale, per la scissione socialdemocratica di
Palazzo Barberini
. Sulla base di tale relativo successo, ripresero le trattative tra i due partiti e, il 19 novembre 1949, il Partito Sardo d’Azione Socialista conflui nel
Partito Socialista Italiano
.
- Emilio Lussu,
Sardismo e federalismo
(scritti 1932-38) in
Per l'Italia dall'esilio
(a cura di M. Brigaglia), Cagliari, 1976.
- Dino Giacobbe,
Sardismo e antifascismo
in
L'antifascismo sardo: testimonianze dei protagonisti
(a cura di C. Sole), Cagliari, 1978.
- Adriano Bomboi,
L'indipendentismo sardo. Le ragioni, la storia, i protagonisti
, Cagliari, Condaghes, 2014.
- Lussu, Emilio
ampia biografia di Giuseppe Sircana, in
Dizionario Biografico degli Italiani
, volume 66, 2007, edizione online, sito treccani.it.
URL visitato il 10/07/2012
- L'avvenire della Sardegna
articolo di Emilio Lussu, dal sito bellasardegna.it.