La
parrocchia
e la porzione di una
diocesi
in una
comunita cristiana
, retta da un presbitero detto
parroco
. Sono organizzate in parrocchie la
Chiesa cattolica
, la
Comunione anglicana
, la
Chiesa ortodossa
, la
Chiesa di Svezia
e alcune altre
confessioni protestanti
.
E l'articolazione piu decentrata della
Chiesa cattolica
ed e il luogo e il soggetto insieme della
cura pastorale
ordinaria. Secondo la
dottrina cattolica
, nella parrocchia "sussiste realmente" la Chiesa, anche se non in senso pieno come nella diocesi. Scrive infatti la
Sacrosanctum Concilium
al n. 26: le parrocchie, definite
comunita
dei fedeli, ≪rappresentano in un certo modo la Chiesa visibile stabilita su tutta la terra e in modo eminente≫.
Il termine "parrocchia" potrebbe derivare dal greco παροικ?α (
paroikia
), derivato da παροικ?ω (composto di παρα e οικ?ω nel significato di "abitare vicino")
[1]
, divenuto in latino
paroecia
e significa "vicino alla casa, chi non e della casa": indicherebbe, in tal senso, lo straniero residente tra i cittadini del luogo
[2]
. Secondo la
Septuaginta
,
Abramo
e
paroikos
in
Egitto
; anche i figli di
Giacobbe
formano una
paroikia
in Egitto. Al tempo di
Gesu
gli
ebrei
hanno ancora coscienza di formare una
paroikia
, cioe una comunita di stranieri in cammino. Nel
Nuovo Testamento
rimane questo significato: ≪Noi non abbiamo quaggiu una citta nella quale resteremo per sempre; noi cerchiamo la citta che deve venire ancora≫ (cf.
Eb
13,14). Le prime comunita cristiane sanno che la loro patria definitiva e il cielo: ≪Carissimi, voi siete come stranieri e pellegrini in questo mondo≫ (
1Pt
2,11).
In senso etimologico, quindi, la parrocchia (
paroikia
) non e la comunita di persone che vivono attorno a un
luogo di culto
, e nemmeno e una ripartizione del territorio. Sarebbe invece la comunita di fede che vive in questo mondo come straniera, pellegrina, in quanto ha una patria diversa a cui tendere.
Questo concetto e presente anche nell'eta
sub-apostolica
:
Clemente di Roma
, verso l'anno 100 scrive: ≪La chiesa di Dio esule (straniera) a Roma, alla chiesa di Dio esule a Corinto≫.
Policarpo
qualche anno dopo si esprime allo stesso modo ≪alla chiesa di Dio che dimora esule a Filippi≫. Sembra che nel
II secolo
il termine indicasse le comunita cristiane che vivevano tra
pagani
e
giudei
, in situazione di
diaspora
, di dispersione, in mezzo alle genti come stranieri. Del resto gia
san Pietro
nella prima lettera si era espresso cosi: ≪...a voi che siete stati scelti da Dio e che ora vivete come stranieri, dispersi nelle regioni del Ponto, della Galazia, della Cappadocia, dell'Asia e della Bitinia…≫ (1Pt 1,1).
Col tempo il termine assumera il significato di "distretto",
circoscrizione
che comprende diversi centri rurali, per indicare soprattutto la
diocesi
nel significato che intendeva il
diritto romano
.
Originariamente le prime comunita cristiane affidavano tutta la liturgia ad un
vescovo
, che risiedeva in una citta. Al di fuori delle sedi vescovili non esistevano chiese, fino a quando nel
IV secolo
le comunita cristiane rurali non divennero tanto numerose da richiedere la residenza permanente di un membro del clero. Nel
320
il
Concilio di Neocesarea
parla dei
corepiscopi
, presbiteri e vescovi rurali. Inizialmente le comunita rurali erano sotto la diretta amministrazione del vescovo, ma in Oriente il
Concilio di Calcedonia
(
451
) prescrive un'amministrazione distinta. In Occidente il processo di creazione delle parrocchie fu piu lungo e graduale. Dal IV al
VI secolo
furono erette chiese rurali dapprima nei villaggi, poi anche nei latifondi ecclesiastici e privati. (In alcune zone tali chiese dipendevano da una
pieve
, detta anche chiesa matrice o plebana). Uno o piu
sacerdoti
risiedevano presso la chiesa. In principio l'amministrazione pastorale e patrimoniale delle chiese rurali era di competenza del vescovo, le parrocchie non avevano confini ben definiti.
Nel VI e
VII secolo
i concili provinciali fanno menzione di
ecclesia rusticana
o
parochitana
e infine di
parochia
. Gradualmente l'amministrazione e affidata ai sacerdoti residenti, che possono ricevere direttamente donazioni e legati dai fedeli. Conseguentemente il sacerdote residente diviene beneficiario delle rendite della parrocchia. Oltre alle chiese parrocchiali vengono erette anche chiese secondarie, cappelle e oratori, che restano pero sotto la dipendenza della parrocchia. Questo vincolo di dipendenza e sottolineato dal diritto delle chiese parrocchiali di amministrare il
battesimo
, in ragione del quale i fedeli sono tenuti a ricevere i sacramenti e a pagare le decime alla chiesa del proprio battesimo. A partire dall'
VIII secolo
le campagne circostanti le parrocchie vengono assegnate come territorio proprio della parrocchia, che assume cosi confini certi. Verso l'
XI
-
XII secolo
la parrocchia rurale diviene il centro della vita cristiana della comunita e accanto alle chiese sorgono spesso scuole e istituti di carita. Si puo dire che la parrocchia si sia conservata inalterata da allora. Le parrocchie urbane invece si svilupparono piu lentamente a partire dall'
XI secolo
, perche la chiesa cattedrale rimase a lungo l'unica parrocchia della citta sede del vescovo. A
Roma
tuttavia alcune delle funzioni parrocchiali furono svolte dai
titoli
e dalle chiese cimiteriali, gia a partire dal IV secolo.
[3]
La diffusione delle parrocchie era comunque molto diversa tra diocesi e diocesi. Il
Concilio di Trento
[4]
sancisce l'erezione delle parrocchie nelle diocesi che ne erano ancora sprovviste. Tuttavia, la numerosita delle parrocchie e tuttora molto differente a seconda delle aree geografiche. Nei territori dell'
Impero austriaco
ad esempio la densita delle parrocchie fu notevolmente incrementata durante l'epoca del
giuseppinismo
, in cui i benefici ecclesiastici furono ridistribuiti da provvedimenti governativi per avvantaggiare la pastorale. Anche in
Italia
la suddivisione in parrocchie aveva evidenti disparita, almeno fino all'
Ottocento
.
[5]
Alcune diocesi, anche estese, costituivano un'unica parrocchia e il vescovo era l'unico parroco. L'
arcidiocesi di Catania
riusci a salvarsi dall'incameramento dei beni della mensa arcivescovile previsto dalla legge nº 3838 del
1867
dimostrando che l'arcivescovo era appunto l'unico parroco dell'arcidiocesi e che i beni erano quindi annessi alla cura d'anime
[6]
. La stessa cosa avvenne per la
diocesi di Cefalu
[7]
.
≪La parrocchia e una determinata comunita di fedeli che viene costituita stabilmente nell'ambito di una Chiesa particolare, e la cui cura pastorale e affidata, sotto l'autorita del Vescovo diocesano, ad un parroco quale suo proprio pastore. Spetta unicamente al Vescovo diocesano erigere, sopprimere o modificare le parrocchie; egli non le eriga, non le sopprima e non le modifichi in modo rilevante senza aver sentito il consiglio presbiterale. La parrocchia eretta legittimamente gode di personalita giuridica per il diritto stesso.≫
Centro della vita di una parrocchia e la celebrazione dell'
Eucaristia
domenicale
, dove tutta la comunita cristiana di quel territorio si riunisce per ascoltare la Parola di Dio, lodare
Dio
e
spezzare il pane
. In seguito a un numero diversissimo di fattori, una parrocchia puo avere un numero di abitanti molto basso (alcune centinaia di cattolici o meno), fino a comprendere il territorio di una piccola citta: in
America Latina
esistono parrocchie che possono avere centomila abitanti, e che di fatto sono piu grosse di intere
diocesi
di altri paesi
La parrocchia e una comunita di fedeli, ovvero una circoscrizione ecclesiastica dove il
vescovo
invia un suo
presbitero
per la
cura delle anime
che in quel territorio si trovano, in un'ottica di
evangelizzazione
e di attivita pastorale. Durante i lavori preparatori per la stesura del nuovo
Codice di Diritto Canonico del 1983
, l'espressione "comunita di fedeli" si preferi a quella utilizzata nel
codice Pio-Benedettino
del 1917
[
non chiaro
]
"porzione del popolo di Dio", perche il termine "porzione" esprime piu un fatto fisico, statico, mentre "comunita di fedeli" significa una dinamica interazione tra piu persone unite come un'unica "famiglia di Dio" sotto la guida di un pastore. Tale concetto viene espresso bene nel documento conciliare del Vaticano II
Lumen Gentium
al nº 28. Essa e "determinata", ossia e costituita da tutti i fedeli in un determinato territorio. Ed e resa stabile in quanto collocata all'interno di una
Chiesa particolare
. Quest'ultima e principalmente una
diocesi
.
La parrocchia e costituita tale, ossia e "eretta", dal Vescovo diocesano attraverso un decreto, detto appunto "decreto d'erezione", nel quale vengono indicati i confini territoriali che saranno all'interno della propria Diocesi. Nel caso dell'Italia la circoscrizione delle parrocchie e determinata dall'autorita ecclesiastica. L'atto di erezione legittimamente compiuto rende la parrocchia personalita giuridica ecclesiastica pubblica. La comunita dei fedeli, cioe la parrocchia, da quel momento diventa soggetto di diritti e doveri.
Ogni parrocchia e affidata alle cure pastorali di un
parroco
, la cui nomina e condizionata da alcuni principi che vengono regolati direttamente dal Codice di Diritto Canonico. I requisiti fondamentali sono: essere nella comunione della Chiesa; essere
sacerdote
; non essere una persona giuridica; si deve distinguere per sana dottrina e onesta di costumi, dotato di zelo per il prossimo. Il parroco puo essere aiutato da uno o piu
vicari parrocchiali
, che, in maniera subordinata, condividono le stesse responsabilita del parroco. Ci possono essere anche uno o piu
collaboratori parrocchiali
, che collaborano alla celebrazione dell'
Eucaristia
, all'amministrazione del
sacramento della riconciliazione
, alla visita e all'
unzione degli infermi
. Sia i vicari parrocchiali che gli aiuti pastorali devono essere anch'essi
presbiteri
.
Il Codice di Diritto Canonico prevede che in ogni parrocchia il parroco sia coadiuvato e assistito da:
- Il Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPP), i cui membri sono nominati dal parroco a seguito di una consultazione pubblica fra parrocchiani che sono chiamati ad esprimere con il voto i loro candidati al CPP, sono quindi scelti dalla comunita parrocchiale tenendo conto dei criteri fondamentali per far parte di un CPP che sono: ≪...persone aperte al cammino di fede, condividano la vita della comunita, abbiano compiuto 18 anni d'eta (cfr.Statuti,art.1 e 5). Ha la funzione di aiutare il parroco nel discernimento pastorale, cioe nel formulare e portare avanti le grandi linee della pastorale parrocchiale. In genere e composto da 5 fino a 20 membri. A norma del CDC (can. 536) ha soltanto voto consultivo. Dura in carica 5 anni≫
- Il Consiglio Parrocchiale per la Gestione Economica (CPGE) o Consiglio per gli affari economici (COPAE), anch'esso nominato dal parroco su suggerimento dei membri del consiglio pastorale, e dopo l'approvazione da parte del Vescovo. Aiuta il parroco nell'amministrazione dei beni della parrocchia. Dura in carica 5 anni. Il parroco presidente, designa un suo rappresentante al CPGE, inoltre puo scegliere una persona esterna che funga da segretario. Il parroco puo affidare a singoli consiglieri deleghe particolari per facilitare l'azione del consiglio stesso.
Nelle parrocchie si conservano i documenti dell'"anagrafe ecclesiastica": atti di
battesimo
, atti di
confermazione
(non in tutte le diocesi: in alcune sono conservati nel
vescovado
), atti di
matrimonio
, atti di
morte
.
Inoltre, la parrocchia e tipicamente il motore dell'attivita pastorale nel suo territorio. In essa si porta avanti:
Il
vescovo diocesano
puo affidare una parrocchia a un
istituto religioso
, a tempo determinato o indeterminato, stipulando una convenzione.
Il vescovo diocesano puo erigere anche parrocchie personali, cioe senza giurisdizione territoriale, ma con cura d'anime di gruppi di fedeli che hanno particolari caratteristiche, ad esempio per gruppi di
rito orientale
, o in base alla lingua o alla nazionalita.
[8]
Dal
2007
al
2021
, l'Ordinario del luogo poteva "erigere una parrocchia personale a norma del can. 518 per le celebrazioni secondo la forma piu antica del
rito romano
",
[9]
facolta ritirata il 16 luglio 2021.
[10]
- ^
Ottorino Pianigiani
,
Vocabolario etimologico della lingua italiana
, su
etimo.it
.
URL consultato il 17 novembre 2014
.
- ^
Per approndire l'etimologia di questa voce vedi il testo di V. Grolla,
L'agire della chiesa. Teologia pastorale
, Edizioni Messaggero, Padova 2003, 88-89.
- ^
(
EN
)
Parish
, in
Catholic Encyclopedia
, New York, Encyclopedia Press, 1913.
- ^
Sess. XXIV, c. XIII
- ^
Interessanti i raffronti esposti da Salvatore Palese,
Seminari, parrocchie e laicato nel pensiero dei vescovi pugliesi a fine Ottocento
, Archivio Storico Pugliese 1982, pp. 385-386
- ^
Maurilio Guasco,
Storia del clero in Italia dall'Ottocento a oggi
, Bari 1997, p. 92-93
- ^
La diocesi di Cefalu in eta contemporanea
, sul
sito ufficiale
della diocesi
- ^
Codice di diritto canonico
, canone 518.
- ^
Summorum Pontificum
, articolo 10
- ^
Traditionis custodes
, articolo 3 §2
- parrocchia
, su
Treccani.it ? Enciclopedie on line
,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana
.
- Arturo Carlo Jemolo, Pietro Pisani,
PARROCCHIA e PARROCO
, in
Enciclopedia Italiana
,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana
, 1935.
- parrocchia
, in
Dizionario di storia
,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana
, 2010.
- (
IT
,
DE
,
FR
)
Parrocchia
, su
hls-dhs-dss.ch
,
Dizionario storico della Svizzera
.
- (
EN
)
parish
, su
Enciclopedia Britannica
, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Network web ecumenico di siti parrocchiali cattolici/ortodossi
, su
soliidomini.com
.
URL consultato l'8 febbraio 2012
(archiviato dall'
url originale
il 6 agosto 2013)
.
- Dati essenziali sulle parrocchie italiane
, su
chiesacattolica.it
.
- Sito completo di tutti i siti delle parrocchie italiane
, su
siticattolici.it
.
- Parrocchie.it
, Motore di ricerca con i dati di tutte le parrocchie italiane
- Parrocchiemap.it
, Motore di ricerca con i dati di tutte le parrocchie italiane