Operazione Earnest Will
fu il
nome in codice
di un'operazione militare intrapresa dalle forze della
United States Navy
nelle acque del
Golfo Persico
tra il luglio 1987 e il settembre 1988, parallelamente ai piu vasti eventi della
guerra Iran-Iraq
.
Il conflitto tra iracheni e iraniani era degenerato in una guerra totale, con attacchi al traffico commerciale in navigazione nel Golfo Persico appartenente anche a nazioni neutrali; dopo la richiesta di assistenza formulata dal
Kuwait
, gli
Stati Uniti d'America
decisero quindi di organizzare un sistema di
convogli navali
scortati da proprie unita da guerra per garantire la libera navigazione nelle acque del Golfo. L'operazione prese quindi avvio il 23 luglio 1987, e vide ben presto lo spiegamento di ingenti forze statunitensi nella zona.
La presenza statunitense inizialmente non fermo gli attacchi al traffico civile, in particolare ad opera dell'Iran, portando cosi a numerosi incidenti e azioni di rappresaglia da parte della US Navy; l'operazione porto a una battaglia aperta tra navi iraniane e statunitensi il 18 aprile 1988, nonche all'abbattimento il 3 luglio seguente di un aereo di linea iraniano da parte di una nave da guerra statunitense. La forte pressione militare generata dall'operazione fu poi alla base della decisione iraniana di porre termine al lungo conflitto con l'Iraq; dopo la formale cessazione delle ostilita tra Iran e Iraq nell'agosto 1988, l'operazione Earnest Will fu ufficialmente sospesa il 26 settembre seguente.
Dopo settimane di scaramucce militari lungo la contesa zona di confine dello
Shatt al-'Arab
, il 22 settembre 1980 le forze armate irachene lanciarono un'invasione su vasta scala lungo tutto il confine con l'Iran, facendo degenerare in poco tempo la disputa diplomatica e politica tra i governi di
Baghdad
e
Teheran
in una
guerra totale
senza esclusione di colpi tra le due nazioni. Concepita come una sorta di
blitzkrieg
che mettesse rapidamente fuori combattimento l'Iran, ancora prostrato dai postumi della
rivoluzione del 1978-1979
, l'offensiva irachena falli davanti alla fanatica resistenza dei reparti iraniani portando ben presto a una fase di stallo nelle operazioni terrestri
[1]
; davanti all'opposizione del governo di Teheran a qualunque composizione diplomatica del conflitto, i vertici militari iracheni iniziarono quindi a guardare a nuove forme di azione bellica per convincere gli iraniani a negoziare la pace.
Le economie tanto dell'Iran quanto dell'Iraq erano dipendenti dall'estrazione e dall'esportazione di
petrolio
attraverso il corridoio del
Golfo Persico
, e fu giocoforza che le operazioni belliche si estendessero anche a questo teatro: se gia il 22 settembre 1980 l'Iran aveva dichiarato il
blocco navale
dei porti iracheni, il 7 ottobre in governo di Baghdad dichiaro come "zona di guerra" tutta la parte settentrionale del Golfo e il 24 dicembre inizio gli attacchi aerei al terminal petrolifero iraniano dell'isola di
Khark
[2]
. L'escalation fu immediata: se tra il 1980 e il 1981 le forze irachene avevano limitato i loro attacchi esclusivamente alle navi battenti bandiera iraniana, dopo che nell'aprile 1982 Teheran aveva ottenuto dal governo della
Siria
l'interruzione del principale
oleodotto
iracheno che consentiva a Baghdad di commercializzare il suo petrolio dalle sicure acque del
mar Mediterraneo
, l'Iraq estese le operazioni a tutte le navi che operavano da porti dell'Iran: il 30 maggio 1982 la
petroliera
Atlas I
, battente bandiera
turca
, divenne la prima nave neutrale a essere oggetto di un attacco nel Golfo quando fu colpita da una bomba sganciata da un aereo iracheno
[3]
.
Per il 1984 il conflitto navale nel Golfo Persico aveva ormai assunto la dimensione di una "guerra delle petroliere", con attacchi da entrambe le parti alle petroliere in navigazione nel Golfo senza distinzione di nazionalita. La ridotta e vulnerabile linea costiera irachena limitava l'accesso del paese alle acque del Golfo, una situazione aggravata nel febbraio 1986 dalla conquista iraniana della penisola di
Al-Faw
; cio spinse gli iracheni a servirsi sempre piu dei porti e delle navi delle nazioni del Golfo (in particolare
Kuwait
e
Arabia Saudita
, piu che mai preoccupati dall'avanzata dell'Iran
sciita
) per commerciare con il resto del mondo; inevitabilmente cio porto a nuovi attacchi iraniani a navi neutrali, in particolare quelle kuwaitiane o che operavano dai porti del Kuwait
[4]
. I continui attacchi spinsero il governo kuwaitiano a reagire: il 10 dicembre 1986 rappresentati dell'emirato avviarono i primi approcci per chiedere la protezione militare degli
Stati Uniti d'America
per le proprie navi
[5]
, e contatti simili furono stabili anche con le autorita dell'
Unione Sovietica
[6]
.
La presenza di unita da guerra statunitensi nelle acque del Golfo Persico era stata alquanto ridotta durante i primi anni della
guerra Iran-Iraq
(nel 1983 la
Middle East Force
della US Navy disponeva di sole quattro navi, appoggiate a distanza da una
portaerei
che incrociava nell'
Oceano Indiano
[7]
), ma prese a crescere dopo che, il 12 gennaio 1986, il mercantile
President Taylor
battente bandiera degli Stati Uniti era stato fermato nel
golfo dell'Oman
da navi iraniane e ispezionato per sincerarsi che non stesse trasportando materiale bellico per l'Iraq: anche se il mercantile e il suo equipaggio furono rilasciati incolumi, l'episodio genero profonda impressione e allarme negli ambienti politici statunitensi; nel maggio seguente l'abbordaggio di un altro mercantile statunitense da parte degli iraniani fu sventato dall'intervento di un
cacciatorpediniere
della US Navy, mentre in settembre il fermo di due navi sovietiche nello
stretto di Hormuz
spinse il governo di
Mosca
a inviare proprie navi da guerra nel Golfo
[8]
.
Una richiesta di protezione per le proprie navi ad opera degli Stati Uniti fu avanzata ufficialmente dal
Kuwait
il 23 dicembre 1986. Poiche la legge statunitense vietava formalmente alla US Navy di scortare navi straniere, l'
amministrazione Reagan
istrui il governo kuwaitiano perche ri-registrasse le proprie petroliere come navi degli Stati Uniti; nel marzo 1987 undici petroliere kuwaitiane furono quindi registrate come appartenenti alla compagnia di navigazione statunitense Chesapeake Shipping Company Incorporated e alzarono la bandiera degli Stati Uniti, mentre il mese successivo il governo kuwaitiano noleggio tre nuove petroliere che furono poste sotto bandiera sovietica
[6]
. L'intervento nel conflitto in corso del Golfo non era unanimemente apprezzato dagli ambienti politici statunitensi, in particolare per l'estrema pericolosita che la missione lasciava prefigurare
[9]
: nel gennaio 1985 il cacciatorpediniere statunitense
USS
John Hancock
era stato preso di mira da un missile iracheno che poi aveva finito con il centrare una nave civile in navigazione poco distante
[10]
, mentre il 17 maggio 1987 la
fregata
USS
Stark
in navigazione nel Golfo
era stata colpita e gravemente danneggiata
da due missili lanciati da un aereo iracheno che l'aveva scambiata per una petroliera iraniana, con la morte di 37 membri dell'equipaggio e il ferimento di altri 21
[11]
.
Il pericolo che il rifiuto della richiesta kuwaitiana potesse portare a un maggior coinvolgimento militare dell'Unione Sovietica nel Golfo Persico spinse pero l'amministrazione Reagan a insistere con i preparativi per la missione; fu inoltre paventata l'opportunita di sfruttare l'operazione per limitare l'influenza iraniana nel Golfo e allentare la pressione politica e militare di Teheran sugli stati filo-statunitensi del
Consiglio di cooperazione del Golfo
[12]
. Il 23 luglio 1987 le missioni di scorta alle petroliere kuwaitiane ebbero quindi inizio sotto la designazione di "operazione Earnest Will" ("Volonta Onesta").
Secondo i piani dei comandi statunitensi, i convogli dell'operazione Earnest Will dovevano prendere il via dal porto
emiratino
di
Khawr Fakk?n
nel golfo dell'Oman, procedere attraverso lo stretto di Hormuz e quindi dirigere lungo una rotta predefinita (Q-route) fino ai porti del Kuwait sotto la protezione di due o tre navi da guerra statunitensi; altre unita sarebbero state dislocate alle due estremita dello stretto di Hormuz e poco sotto il limite meridionale della "zona di guerra" istituita dagli iracheni nella parte nord del Golfo, mentre appoggio aereo sarebbe stato dato dalle portaerei dislocate nell'oceano Indiano e dai velivoli dell'
Aeronautica militare saudita
[13]
.
Il primo convoglio dell'operazione Earnest Will, composto dalla petroliera
Bridgeton
e dalla
gassiera
Gas Prince
, prese il mare da Khawr Fakk?n il 22 luglio scortato dall'incrociatore
USS
Fox
e dal cacciatorpediniere
USS
Kidd
, con l'appoggio a distanza dei velivoli della portaerei
USS
Constellation
e degli aerei
AWACS
statunitensi e sauditi. Il 24 luglio, mentre il convoglio si trovava a occidente dell'
isola di Farsi
, la
Bridgenton
fece detonare una
mina navale
: non si registrarono vittime tra l'equipaggio e il massiccio scafo dell'unita resse bene all'esplosione, consentendo alla petroliera di continuare a procedere con i suoi mezzi fino a destinazione. Nessuna delle due parti in conflitto ammise ufficialmente la propria responsabilita nell'incidente, ma la mina che danneggio la
Bridgeton
apparteneva a una serie di sessanta mine depositate dalla marina iraniana in tre punti distinti del Golfo nei mesi precedenti; benche il governo di Washington avesse minacciato azioni di rappresaglia immediate in caso di attacco alle navi statunitensi, si convenne che, in ragione dell'assenza di vittime e dei danni relativamente limitati, in questo caso si potesse soprassedere. Il governo di Teheran saluto l'accaduto come un'importante vittoria propagandistica sugli Stati Uniti
[14]
.
L'incidente della
Bridgenton
dimostro lo stato di impreparazione con cui le forze statunitensi avevano approcciato la missione: la minaccia piu importante erano ritenute le batterie missilistiche iraniane collocate nella zona dello stretto di Hormuz, mentre nessuna attenzione era stata data alla possibilita di incappare in campi minati navali nonostante nei primi mesi del 1987 gia sei navi civili, tra cui una delle petroliere kuwaitiane battenti bandiera sovietica, avessero urtato mine iraniane nelle acque del Golfo; a riprova dello stato di impreparazione, subito dopo l'esplosione le navi di scorta della US Navy si erano dovute accodare dietro la
Bridgenton
per evitare di far detonare a loro volta altri ordigni
[14]
.
La necessita di neutralizzare gli ordigni iraniani mise a dura prova le capacita della US Navy, che nel suo sviluppo successivo alla
seconda guerra mondiale
aveva quasi completamente trascurato il settore della guerra di mine: gli statunitensi dovettero riattivare in fretta e furia alcuni vecchi
dragamine
classe Aggressive
risalenti agli anni 1950 e gia passati in riserva, attrezzando nel mentre per le operazioni di dragaggio alcuni
rimorchiatori
civili affittati. Gli attacchi a navi civili tramite mine convinsero pero anche altre nazioni a inviare unita nel Golfo: in agosto il
Regno Unito
comunico l'intenzione di inviare nel Golfo Persico quattro moderni
cacciamine
classe Hunt
, mentre la
Francia
decise di inviare due suoi dragamine nelle acque del golfo dell'Oman cui poi si aggiunsero due unita
olandesi
e altrettante
belghe
; dopo che il 3 settembre il mercantile
italiano
Jolly Rubino
era stato oggetto di un attacco da parte di barchini veloci iraniani, il governo di
Roma
decise di dislocare nel Golfo un gruppo navale forte di tre fregate, tre cacciamine e due navi supporto per proteggere il traffico nazionale nella zona (
operazione Golfo 1
). Le azioni di minamento finirono quindi per isolare ancora di piu Teheran sul piano internazionale
[15]
.
Le operazioni di scorta ai convogli ripresero quindi il 1º agosto 1987 procedendo senza interruzioni per le settimane seguenti. Contemporaneamente all'operazione Earnest Will, il governo statunitense aveva avviato una (meno pubblicizzata) seconda azione, detta "
operazione Prime Chance
" e volta in particolare a individuare e impedire con azioni dirette le missioni di posa di mine da parte delle navi iraniane nel Golfo; l'operazione si avvaleva, in particolare, di personale ed elicotteri dello
United States Special Operations Command
addestrati al volo notturno.
L'operazione ottenne il suo primo e piu importante successo il 21 settembre 1987, quando individuo il mercantile iraniano
Iran Ajr
, requisito dai
pasdaran
e impiegato come
posamine
, mentre depositava degli ordigni al largo del
Bahrein
in una zona utilizzata come ancoraggio dalle navi cargo: elicotteri
Hughes MH-6 Little Bird
decollati dalla fregata
USS
Jarrett
attaccarono con fuoco di mitragliatrici inducendo l'equipaggio iraniano ad abbandonare il battello, abbordato e catturato poi da una squadra di
Navy SEAL
; la scoperta a bordo dell'
Iran Ajr
di un carico di mine pronto all'uso e di un diario di bordo che annotava diverse operazioni di minamento gia effettuate fu poi motivo di profondo imbarazzo politico per il governo di Teheran
[16]
.
Nella notte dell'8 ottobre elicotteri e natanti leggeri statunitensi dell'operazione Prime Chance si diressero in direzione dell'isola di Farsi, dove rapporti indicavano la presenza di barchini veloci iraniani pronti ad attaccare le strutture portuali del Kuwait; tre barchini iraniani furono effettivamente individuati al largo dell'isola, e dopo che ebbero aperto il fuoco contro gli elicotteri statunitensi questi risposero al tiro affondandoli: le navi statunitensi recuperarono poi sei naufraghi degli equipaggi iraniani, due dei quali morirono per le ferite riportate
[17]
.
Il 16 ottobre 1987 la petroliera
Sea Isle City
, kuwaitiana ma battente bandiera degli Stati Uniti, mentre era in sosta davanti al terminal petrolifero di
Madinat al-Kuwait
venne colpita da un missile
Silkworm
sparato dalle postazioni iraniane sulla penisola di Al-Faw: diciotto membri dell'equipaggio tra cui il comandante, un cittadino statunitense, rimasero feriti nell'attacco. In ragione della maggiore gravita dell'incidente, questa volta gli statunitensi decisero di reagire e un'azione di rappresaglia fu programmata sotto il nome in codice di
operazione Nimble Archer
.
Il 19 ottobre sei unita da guerra statunitensi si presentarono davanti a due
piattaforme petrolifere
del campo di Rashadat, inattive ma impiegate dagli iraniani come centri di comando per gli attacchi dei barchini: dopo aver intimato agli occupanti di abbandonare le strutture, le navi statunitensi cannoneggiarono le piattaforme fin a incendiarle, e una squadra di SEAL provvide poi a installare delle cariche esplosive per completare la loro demolizione. Nessuna vittima fu causata dall'operazione, ma il governo iraniano protesto violentemente per l'accaduto
[18]
.
Nonostante attacchi anche violenti continuassero ad avvenire in tutta l'area del Golfo, gli statunitensi portarono a compimento tra il novembre e il dicembre 1987 otto missioni di scorta ai convogli portando felicemente a destinazione 27 mercantili; il totale dei primi sei mesi dell'operazione Earnest Will vide l'esecuzione di 22 convogli con 59 mercantili portati a destinazione. Alcuni incidenti minori continuarono a verificarsi: il 1º novembre la fregata
USS
Carr
apri il fuoco su un innocuo
peschereccio
che le si era avvicinato troppo durante il transito nello stretto di Hormuz, uccidendo un marinaio
indiano
; il 12 febbraio 1988, invece, il cacciatorpediniere
USS
Chandler
fu oggetto del lancio di due missili da parte di un aereo iracheno che finirono pero fuori bersaglio
[19]
.
Con l'inizio del nuovo anno gli iraniani indirizzarono i loro attacchi alle navi che navigavano senza scorta, colpendo numerosi mercantili neutrali in particolare al largo delle coste degli
Emirati Arabi Uniti
. Il nuovo comandante delle forze navali statunitensi nel Golfo
viceammiraglio
Anthony Less
, in comando dal febbraio 1988, decise di seguire una strategia piu decisa per proteggere anche il traffico non battente la bandiera degli Stati Uniti, mandando le sue navi da guerra a pedinare e "ombreggiare" le navi iraniane per dissuaderle dallo sferrare attacchi o depositare mine, e arrivando anche a compiere manovre aggressive per intimidire gli iraniani
[19]
. Tra i piu decisi esecutori della strategia di Less vi fu il
comandante
Paul Rinn della fregata
USS
Samuel B. Roberts
, arrivata in teatro il 14 febbraio 1988: Rinn intervenne varie volte a ostacolare le attivita delle fregate iraniane nello stretto di Hormuz, arrivando a violare, almeno da un punto di vista tecnico, i diritti dell'Iran in quanto paese belligerante; questa strategia non fece che rafforzare nella dirigenza di Teheran la convinzione che le manovre statunitensi nel Golfo, piu che proteggere il traffico neutrale, erano volte a ostacolare lo sforzo bellico dell'Iran e appoggiare almeno indirettamente i nemici iracheni
[20]
.
Il 14 aprile 1988, mentre era in rotta per incontrarsi con la nave rifornimento
USS
San Jose
, la
Samuel B. Roberts
incappo in una mina a un centinaio di chilometri a est del Bahrein: la nave riporto gravi danni oltre a dieci feriti, ma fu tenuta a galla grazie a grossi sforzi da parte dell'equipaggio e grazie all'arrivo di un rimorchiatore fu portata in salvo nel porto di
Dubai
. Una forza multinazionale ispeziono il luogo dell'incidente individuando otto mine, e dall'analisi dei numeri di serie risulto che gli ordigni appartenevano alla medesima partita imbarcata sulla
Iran Ajr
e sequestrata tempo prima; si scopri poi che il campo minato era stato posizionato autonomamente dai
pasdaran
contro il volere degli stessi comandi della Marina iraniana
[21]
.
Come azione di rappresaglia, i comandi statunitensi concepirono questa volta un'operazione su piu vasta scala cui fu dato il nome in codice di "Praying Mantis". L'azione scatto la mattina del 18 aprile: due gruppi navali statunitensi attaccarono altrettante piattaforme petrolifere iraniane nella parte sud-orientale del Golfo, impiegate come basi avanzate dai
pasdaran
, cannoneggiandole e distruggendole completamente; contemporaneamente, un terzo gruppo di navi statunitensi rimase in attesa nei pressi dello stretto di Hormuz per attaccare e affondare qualche importante unita da guerra della Marina iraniana che fosse sortita dalla base di
Bandar Abbas
per reagire all'attacco. L'azione degenero quindi in uno scontro a colpi di missili e bombe guidate tra le unita iraniane da un lato e le navi e gli aerei statunitensi dall'altro, la maggiore battaglia tra navi di superficie sostenuta dalla US Navy dalla fine della seconda guerra mondiale: entro sera gli iraniani avevano subito l'affondamento di una fregata, di una cannoniera missilistica e di tre barchini veloci oltre al danneggiamento di una seconda fregata, mentre da parte statunitense si registro la perdita di un elicottero
Bell AH-1 Cobra
con la morte dei due membri dell'equipaggio
[22]
.
La violenta battaglia navale del 18 aprile coincise con una fase di forte pressione per l'Iran sul piano militare: mentre l'aviazione irachena lanciava una serie di attacchi contro i principali centri abitati dell'Iran approfittando dello stato pessimo in cui versavano le forze aeree iraniane, sul fronte terrestre una serie di grandi offensive delle forze di Baghdad scacciarono tra aprile e giugno gli iraniani dalla
penisola di al-F?w
e da tutti i territori dell'Iraq faticosamente conquistati negli anni precedenti
[23]
.
L'operazione Earnest Will era intanto entrata in una nuova fase, dopo che il 29 aprile gli Stati Uniti avevano dichiarato l'intenzione di estendere la loro protezione militare a tutte le navi civili in navigazione nel Golfo al di fuori della "zona di guerra"; di conseguenza il numero di attacchi iraniani a navi neutrali calo drasticamente nelle settimane seguenti, per quanto le unita di barchini veloci controllate dai
pasdaran
continuassero ancora a sferrare occasionali assalti
[24]
. L'ultimo e piu grave incidente si verifico il 3 luglio 1988 nella zona dello stretto di Hormuz: barchini di
pasdaran
aprirono il fuoco contro un elicottero statunitense in ricognizione, causando l'intervento in suo sostegno del moderno incrociatore missilistico statunitense
USS
Vincennes
, da poche settimane giunto in teatro, e della fregata
USS
Elmer Montgomery
. Nell'inseguire i barchini le due unita sconfinarono nelle
acque territoriali
iraniane, ma cosa ben piu grave il
Vincennes
identifico erroneamente un aereo di linea iraniano che passava nella zona come un caccia in fase d'attacco, e gli sparo contro un missile antiaereo: il
volo Iran Air 655
venne cosi abbattuto con la morte di 290 civili
[25]
.
Paradossalmente, le pesanti perdite umane occorse nell'incidente del 3 luglio e la continua pressione militare esercitata dagli Stati Uniti nel Golfo Persico furono ben sfruttate dai membri moderati del governo di Teheran per piegare la resistenza degli elementi piu intransigenti, che chiedevano la prosecuzione della guerra a ogni costo: davanti alla prospettiva di dover affrontare non solo l'Iraq ma piuttosto una coalizione internazionale di "forze imperialiste" guidata dagli Stati Uniti, il governo iraniano ebbe la copertura morale per accettare, il 17 luglio 1988, quel
cessate il fuoco
offerto dagli stremati iracheni prima piu volte respinto, ponendo le basi per la conclusione della lunga guerra
[26]
.
L'operazione Earnest Will continuo ancora per qualche settimana dopo la formale entrata in vigore dell'armistizio iraniano-iracheno il 20 agosto 1988; tra il gennaio e il settembre 1988 le unita statunitensi avevano scortato 68 distinti convogli navali per un totale di 139 mercantili portati felicemente a destinazione
[27]
. La fregata
USS
Vandegrift
porto a termine l'ultima missione di scorta il 26 settembre, dopo di che l'operazione venne dichiarata ufficialmente conclusa.
- ^
Karsh
, p. 31
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Kelley
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