L'
operazione Eagle Claw
, anche nota con il nome di
Evening Light
, e una missione militare segreta che fu organizzata per salvare i
52 ostaggi tenuti prigionieri nell'ambasciata
di
Teheran
. L'operazione, avviata il 24 aprile
1980
, fu un fallimento cosi clamoroso che spinse i vertici statunitensi a creare il
Comando delle Operazioni Speciali degli Stati Uniti
, il
Comando delle operazioni speciali dell'Esercito
(alle cui dipendenze venne messa la
Delta Force
), il
160º Special Operations Aviation Regiment
(
Night Stalkers
) e il
Naval Special Warfare Development Group
(DEVGRU - SEAL Team Six) della Marina.
A causa del fallimento della missione gli ostaggi vennero liberati dopo 444 giorni di prigionia solo dopo lunghe trattative diplomatiche. Nonostante il presidente uscente
Jimmy Carter
fosse determinato a liberare gli ostaggi prima della fine del suo mandato, per ironia della sorte il loro rilascio avvenne il primo giorno della nuova presidenza
Reagan
il 20 gennaio
1981
.
Pianificato dalla Joint Task Force (JTF) con il nome di operazione Rice Bowl, il salvataggio degli ostaggi apparve immediatamente come una missione complessa e rischiosa. Come prima cosa si dovette individuare una zona di atterraggio sufficientemente isolata in territorio
iraniano
da utilizzare come zona di appoggio dove fare atterrare dei velivoli necessari per il supporto logistico e per rifornire gli elicotteri che sarebbero stati necessari a compiere la missione.
Tale zona denominata
Desert One
fu individuata nella
provincia di Khorasan
nella parte orientale del paese.
Desert one
doveva essere utilizzata per fare atterrare due
Hercules C-130
con il compito di rifornire gli otto elicotteri
RH-53D Sea Stallion
dei
marines
, che decollati dalla
portaerei
nucleare
USS
Nimitz
(CVN-68)
di stanza nell'
oceano Indiano
dovevano trasportare le squadre speciali per liberare gli ostaggi.
Una seconda base aerea, denominata
Desert Two
, dovette quindi essere individuata non troppo lontana dalla capitale Teheran. Qui si sarebbero fatti atterrare gli elicotteri in attesa dell'inizio della missione di salvataggio. Per evitare che i velivoli venissero scoperti, tutti i mezzi impiegati volarono a bassissima quota per non essere individuati dai
radar
iraniani e si spostarono esclusivamente nelle ore notturne. Raggiunta quindi
Desert Two
, nelle prime ore dell'alba del 25 aprile gli elicotteri sarebbero atterrati e sarebbero rimasti fermi per tutto il giorno in attesa che in serata iniziasse l'operazione di salvataggio.
Il piano prevedeva che le squadre incaricate di liberare gli ostaggi raggiungessero l'ambasciata via terra a bordo di veicoli forniti da agenti e collaboratori della
CIA
in territorio iraniano, che li avrebbero portati nei pressi dell'ambasciata. Sul posto, per tale proposito, si trovava una squadra di supporto della CIA guidata da Richard Meadows la quale, oltre a fornire il supporto necessario, avrebbe dovuto procurare tutte le informazioni necessarie affinche l'operazione andasse a buon fine.
Assaltata l'ambasciata e liberati gli ostaggi, sempre a bordo degli stessi veicoli che li avevano portati sul posto, i marines e gli ostaggi liberati si sarebbero diretti il piu velocemente possibile allo stadio che si trovava nei pressi dell'ambasciata, dove gli RH-53D Sea Stallion li avrebbero prelevati per portarli alla base aerea di Manzariyeh, circa 90 chilometri a sudovest da Teheran. Nel frattempo, una unita di
rangers
avrebbe assunto il controllo della base aerea e avrebbe permesso ad un
aereo da trasporto
del tipo
Lockheed C-141 Starlifter
di atterrare; sul C-141 sarebbero quindi saliti i marines, i ranger e gli ostaggi per poi fuggire dal Paese.
Per evitare che le forze di polizia iraniane potessero reagire rapidamente, poco prima dell'inizio della missione altri collaboratori della CIA avrebbero sabotato le linee telefoniche e le linee elettriche, lasciando senza energia elettrica il quartiere nel quale si trovava l'ambasciata americana.
Il 24 aprile, su ordine dello stesso presidente Carter, fu avviata l'operazione di salvataggio con il decollo di otto elicotteri
RH-53D Sea Stallion
dalla portaerei
Nimitz
; questi, una volta raggiunto
Desert One
, avrebbero trovato i due C-130 pronti a rifornirli. Nonostante il piano fosse stato elaborato in modo minuzioso fin nei minimi dettagli, una serie di eventi in parte imprevisti, il principale dei quali un'improvvisa ed inaspettata bufera di vento nota localmente anche con il nome di
haboob
, ne causo il fallimento.
Dopo aver lasciato la portaerei, la sabbia levata dal vento danneggio il rotore di un
Sea Stallion
, che dovette percio effettuare un atterraggio di fortuna nel deserto, costringendo gli altri elicotteri a prendere a bordo l'equipaggio dell'elicottero non piu operativo. Un secondo elicottero fu poi costretto ad invertire la rotta quando, sempre a causa della tempesta di vento, le elevate temperature raggiunte misero fuori uso la strumentazione di bordo. Un terzo degli otto elicotteri originariamente partiti accuso un malfunzionamento dell'impianto idraulico dopo che il gruppo dei sei elicotteri rimasti riusci a raggiungere
Desert One
ed anch'esso dovette essere abbandonato sul posto. Gli elicotteri rimasti funzionanti a quel punto della missione erano quindi solamente cinque.
Un'ulteriore complicazione derivo dalla decisione di installare il campo
Desert One
nei pressi di una strada a normale percorrenza da utilizzare come pista d'atterraggio per i C-130. Quando la prima squadra di
marine
atterro a
Desert One
ed inizio a mettere in sicurezza il perimetro, un contrabbandiere di carburante alla guida di un'
autocisterna
di gasolio, pensando che il blocco stradale fosse ad opera dalla polizia iraniana, tento la fuga. I
marine
, temendo che l'allontanamento del mezzo potesse compromettere la missione, tentarono di farlo desistere aprendo il fuoco con un
lanciarazzi
, il quale ando a colpire l'autocisterna incendiandola; le fiamme che si sprigionarono, alimentate dal gasolio, furono cosi intense che illuminarono a giorno la base, rendendola visibile a decine di chilometri di distanza e rischiando inoltre di rivelare la posizione degli elicotteri e dei due
C-130
.
Rimasti oramai con soli 5 elicotteri, quando il numero minimo richiesto dalle specifiche della missione non doveva essere inferiore a sei, un nuovo ordine direttamente impartito dal presidente Carter impose l'abbandono della missione, con conseguente rientro immediato dei mezzi coinvolti rimasti. Nel tentativo di far decollare i due
C-130
che avrebbero dovuto rifornire di carburante i
Sea Stallion
di ritorno, il pilota di uno degli elicotteri perse l'orientamento andando ad impattare contro uno dei due aerei, con conseguente perdita dei due mezzi e di 8 membri degli equipaggi che li occupavano. Gli equipaggi degli ultimi elicotteri, convinti di trovarsi sotto attacco, abbandonarono i loro mezzi per salire a bordo del secondo C-130, che evacuo il restante personale militare.
La
Casa Bianca
annuncio il fallimento della missione il giorno successivo. Nel frattempo, pero, gli ostaggi americani vennero prelevati da Teheran e distribuiti in varie localita differenti allo scopo di evitare che fosse intrapreso un nuovo tentativo di salvataggio.
Da quanto si apprese in seguito dalla ricostruzione delle autorita iraniane, il numero di morti tra i militari americani fu confermato, come pure la morte di un civile iraniano.
Il fallimento dell'operazione, causato in parte anche dal pessimo coordinamento tra le singole forze in causa, spinse i vertici statunitensi a fondare lo
United States Special Operations Command
, il
Comando per le operazioni speciali
, il quale divenne operativo il 16 aprile
1987
. Sempre al fine di sopperire alla carenza di piloti elicotteristi in grado di compiere lunghe missioni notturne a bassa quota venne istituito il
160º Special Operations Aviation Regiment
.
Una seconda operazione di salvataggio, alla quale venne assegnato il nome in codice
Operation Credible Sport
, venne organizzata nei mesi seguenti ma non fu mai messa in atto. Per salvare gli ostaggi si era previsto di utilizzare un C-130 modificato dotato di razzi ausiliari per incrementarne la capacita
STOL
, ovvero diminuire la necessita di spazio per l'arresto e favorirne un piu rapido decollo, permettendo al velivolo di utilizzare come pista uno stadio di calcio. Tre C-130 furono modificati a questo scopo, ma a seguito della perdita di uno dei velivoli durante una dimostrazione, il 29 ottobre
1980
, nonostante questa non avesse causato perdite tra l'equipaggio, ne fu decisa la cancellazione. I restanti due velivoli, riportati alle condizioni iniziali, furono quindi rimessi in servizio.
A causa del fallimento il
Chief of Naval Operations
, ammiraglio
James L. Holloway III
, diede le dimissioni, dopo che un'inchiesta aveva dimostrato che c'erano state gravi carenze nella programmazione della missione.
- Eric L. Haney: Delta Force in azione - Ed. Longanesi & C. Milano 2003.
ISBN 88-304-2106-5
.
- Daniel P. Bolger: Americans at War. 1975-1986, an Era of Violent Peace. Presidio Press, Novato, California 1988.
- James H. Kyle: The Guts To Try - Orion Books 1990