Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico:
leggi le avvertenze
.
Il
disturbo da
stress post-traumatico
(
PTSD
,
post-traumatic stress disorder
), in
psicologia
e
psichiatria
, e l'insieme delle forti sofferenze psicologiche che conseguono ad un evento
traumatico
,
catastrofico
o
violento
, subito.
E denominato anche
nevrosi
da guerra
, proprio perche inizialmente riscontrato in soldati coinvolti in pesanti combattimenti o in situazioni belliche di particolare drammaticita (con definizioni e sottotipi diversi:
Combat Stress Reaction
,
Battle Fatigue
,
Shell shock
,
Thousand-yard stare
), o anche come conseguenza di atti di
mobbing
. La risposta che il soggetto puo fornire include incubi, flashback e un profondo disagio psichico di fronte a eventi o persone che gli ricordano l'evento traumatico. I traumi da combattimento sono stati definiti anche
disturbo da stress post-traumatico complesso
e associati per il tipo di conseguenze, a esperienze subite di stupro o abusi nell'infanzia
[1]
. Le persone con disturbo da stress post-traumatico corrono un rischio maggiore di commettere suicidio e auto-danno intenzionale.
[2]
[3]
Anche se la descrizione delle classiche sintomatologie post-traumatiche e reperibile anche in testi molto antichi (dall'
Epopea di Gilgamesh
e dall'
Iliade
in poi)
[4]
, lo studio delle sindromi post-traumatiche strutturate inizio ad articolarsi compiutamente durante la
prima guerra mondiale
(anche se le prime osservazioni cliniche strutturate di merito risalgono alla
guerra di secessione americana
e alla
guerra russo-giapponese
), per opera degli psichiatri militari dei diversi schieramenti. Dopo le iniziali difficolta di classificazione nosografica, sia gli psichiatri di scuola "classica" (come i francesi
Jean Lhermitte
e Roissy, gli inglesi
William Rivers
e Charles Myers, lo statunitense Thomas Salmon, ecc.) sia quelli di scuola psicoanalitica (
Freud
stesso,
Viktor Tausk
,
Karl Abraham
,
Sandor Ferenczi
, ecc.) iniziarono a ipotizzare la parziale autonomia nosologica delle sindromi traumatiche conseguenti all'esposizione a intensi eventi bellici.
Queste prime riflessioni
psicopatologiche
ebbero conseguenze importanti anche sulla nosologia psicoanalitica negli anni successivi alla guerra. Durante la
seconda guerra mondiale
e la
guerra di Corea
gli psichiatri militari (soprattutto statunitensi e inglesi, tra cui
Wilfred Bion
e
S. H. Foulkes
) ripresero gli spunti dei loro colleghi della generazione precedente, e iniziarono a sviluppare trattamenti specifici per le sindromi traumatiche nel personale militare.
Con la
guerra del Vietnam
la prevalenza delle sindromi post-traumatiche nel personale militare inizio a manifestarsi in proporzioni ancora piu ampie, e il tema inizio a essere portato all'attenzione dell'opinione pubblica. Le
lobby
dei veterani statunitensi della guerra del Vietnam, con l'assistenza di alcuni psichiatri sensibilizzati al problema, riuscirono infine a ottenere, alla fine degli
anni 1970
, il reinserimento anche formale delle sindromi traumatiche nel
DSM
, la principale classificazione nosografica internazionale di ambito psichiatrico, con l'importante risultato di poter finalmente ottenere il riconoscimento e il rimborso delle relative
terapie psichiatriche
dalle assicurazioni sanitarie private e dal sistema della
Veteran Administration
(che, in assenza di una classificazione nosografica precisa delle sindromi stesse, si rifiutavano spesso di riconoscerle da un punto di vista formale)
[5]
[6]
. Il
DSM-III
del
1980
introdusse quindi la diagnosi di
Post-Traumatic Stress Disorder
, riprendendo e modificando la "vecchia" definizione di
Gross Stress Reaction
che era presente nella prima versione del manuale.
Questo disturbo rappresenta dunque la possibile risposta di un soggetto a un evento critico abnorme (terremoti, incendi, nubifragi, incidenti stradali, abusi sessuali, atti di violenza subiti o di cui si e stati testimoni, inclusa
tortura
[7]
, attentati, azioni belliche, ecc.)
In molti casi puo essere adeguatamente affrontato in sede clinica attraverso trattamenti
psicoterapeutici
specifici, diretti sia alla vittima sia (in funzione di supporto, quando necessario e possibile) alla sua famiglia. Quando necessario, la
psicoterapia psicotraumatologica
puo eventualmente essere coadiuvata da una specifica
terapia farmacologica
.
E importante ricordare che la maggior parte delle persone, anche se vive eventi potenzialmente traumatici, subisce solo delle reazioni emotive transitorie ("reazioni normali a eventi anormali") che, seppur dolorose, raramente si trasformano in un vero e proprio PTSD strutturato. Si valuta che la prevalenza
lifetime
del PTSD in una popolazione normale sia del 7,8%
[8]
.
Il PTSD puo prodursi a partire da poche settimane dall'evento (anche se sintomatologie similari, definite di ASD/DAS -
disturbo acuto da stress
, possono prodursi anche dalle prime ore post-evento), e perdurare per molto tempo; in altri casi, il disturbo si manifesta a una certa distanza di tempo dall'evento, anche dopo diversi mesi (PTSD tipo "Delayed Onset").
I pazienti con PTSD vengono abitualmente classificati in tre categorie, in base al loro tipo di coinvolgimento nell'evento critico che ha originato il disturbo:
- primari
, le vittime dirette che hanno subito personalmente l'evento traumatico;
- secondari
, i testimoni diretti dell'evento, o i parenti delle vittime primarie (ad esempio, nel caso di un lutto);
- terziari
, il personale di soccorso (volontario o professionale) che si trova ad operare con le vittime primarie o secondarie.
I principali disturbi, accusati dalla maggior parte dei pazienti, sono riassunti dalla cosiddetta "triade sintomatologica", per come definita dalla classificazione del DSM-IV-TR:
intrusioni
,
evitamento
,
hyperarousal
(iperattivazione psicofisiologica)
[4]
. In particolare, si possono riscontrare tra gli altri sintomi:
- Flashback
: un vissuto intrusivo dell'evento che si propone alla coscienza, "ripetendo" il ricordo dell'evento;
- Numbing
(intorpidimento): uno stato di coscienza simile allo stordimento e alla confusione;
- Evitamento
: la tendenza a evitare tutto cio che ricordi in qualche modo, o che sia riconducibile, all'esperienza traumatica (anche indirettamente o solo simbolicamente);
- Incubi
: che possono far rivivere l'esperienza traumatica durante il sonno, in maniera molto vivida;
- Hyperarousal
(iperattivazione psicofisiologica): caratterizzato da insonnia, irritabilita, ansia, aggressivita e tensione generalizzate;
- Attacchi di panico
: caratterizzati da palpitazioni, sudore, pallore, tremore generale, crisi di pianto improvvise e paura intensa di scontrarsi con l'oggetto evitante;
In alcuni casi, la persona colpita cerca "sollievo" (spesso peggiorando la situazione) con abusi di:
Spesso sono associati sensi di colpa per quello che e successo o come ci si e comportati (o per il non aver potuto evitare il fatto), sensi di colpa che sono spesso esagerati e incongruenti con il reale svolgimento dei fatti e delle responsabilita oggettive (sono detti anche complessi di
colpa del sopravvissuto
); spesso, sono compresenti anche forme medio-gravi di
depressione
e/o
ansia
generalizzata.
In alcuni casi si vengono a produrre delle significative tensioni familiari, che possono mettere in difficolta i parenti della persona con PTSD
[9]
.
E quindi importante riferirsi a un professionista specializzato,
psicoterapeuta
e/o
psichiatra
, per affrontare il disturbo il prima possibile, perche con un adeguato trattamento e possibile risolverne la sintomatologia o mitigarla in maniera significativa (in molti casi, anche se si e gia instaurata da anni).
Grande attenzione al tema delle sequele post-traumatiche ha iniziato a essere posta, in anni recenti, anche nell'ambito della medicina delle migrazioni e della cooperazione sanitaria internazionale (a causa dell'elevato numero di sindromi traumatiche, in bambini e adulti, in contesti di guerra, violenza, poverta).
L'Associazione multidisciplinare per gli studi psichedelici (MAPS) ha ricevuto l'approvazione della
FDA
e la designazione
Breakthrough Therapy
per gli studi di fase 3 con psicoterapia assistita con
MDMA
per disturbo da stress post-traumatico.
[10]
[11]
[12]
La diagnosi di PTSD necessita che i sintomi siano sempre conseguenza di un evento critico, ma l'aver vissuto un'esperienza critica di per se non genera automaticamente un disturbo post-traumatico. La prevalenza
lifetime
nella popolazione generale e infatti di circa il 6,8%, con una variabilita dovuta al tipo di evento, al significato soggettivo che esso assume, e al diverso equilibrio dei fattori psicosociali di tipo protettivo o di rischio.
[13]
.
Nel
DSM-5
(2013) il PTSD e collocato nel capitolo dei
disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti
.
La diagnosi nei bambini puo invece essere affidata al CD0-3R, dove il PTSD rientra nel primo asse.
Una causa primaria sono i traumi subiti nell'infanzia, che aumentano le probabilita di sviluppare un PTSD da adulti in quanto il cervello in via di sviluppo viene colpito dal trauma in modo diverso rispetto al cervello adulto.
Come la maggior parte dei disturbi psichiatrici, il disturbo comporta l'interazione di una predisposizione genetica con un innesco ambientale.
Su 100 persone esposte allo stesso evento traumatico circa 4 uomini e 10 donne svilupperebbero il disturbo.
[14]
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