Nadia Ponti
(
Torino
,
26 ottobre
1949
) e un'ex
brigatista
italiana
, esponente di spicco delle
Brigate Rosse
. Non si e mai
pentita
o
dissociata
ed e per questo considerata un'irriducibile. Il suo nome di battaglia era "Marta".
Militante attiva della colonna torinese delle
Brigate Rosse
, Nadia Ponti, il 20 aprile
1977
a
Torino
, partecipa insieme a
Cristoforo Piancone
e
Dante Di Blasi
al tentato
omicidio
dell'
avvocato
e
funzionario
Dante Notaristefano
, all'epoca dei fatti
consigliere comunale
della
Democrazia Cristiana
.
[1]
Il 13 luglio
1977
, a
Torino
, assieme ad altri tre brigatisti partecipa alla "gambizzazione" di
Maurizio Puddu
,
consigliere provinciale
della
Democrazia Cristiana
. L'anno seguente il 10 marzo
1978
, a Torino, con altri tre terroristi
Patrizio Peci
,
Cristoforo Piancone
(all'epoca suo fidanzato
[2]
) e
Vincenzo Acella
partecipa all'assassinio del maresciallo
Rosario Berardi
della Pubblica Sicurezza.
[3]
. A sparare sono Piancone e Acella, mentre Peci e la Ponti svolgono i compiti di appoggio e copertura .
[4]
L'11 aprile 1978, sempre a Torino, partecipo all'uccisione dell'agente di custodia
Lorenzo Cotugno
, sorpreso mentre usciva da un ascensore. L'agente tento di reagire e benche ferito riusci a sparare ai brigatisti, ferendo Cristoforo Piancone e la stessa Nadia Ponti, prima di essere ucciso con un colpo alla nuca da Vincenzo Acella che intervenne, non visto, alle spalle dell'agente. Piancone fu lasciato davanti all'ospedale e venne arrestato, mentre Nadia Ponti venne condotta da un suo familiare infermiere che la curo senza denunciarla. Il 12 maggio
1980
a Venezia prese parte all'assassinio di
Alfredo Albanese
, vice questore della polizia di Stato.
Arrestata il 22 dicembre 1980, assieme a
Vincenzo Guagliardo
, Nadia Ponti fu processata nei
processi Moro
e condannata alla pena dell'ergastolo.
[5]
Dal 2003 gode della semiliberta, mentre nel
2008
le e stata respinta la richiesta di usufruire della liberta condizionale.
Non si e mai pentita e, in una lettera aperta
[6]
, cosi spiega la scelta della lotta armata:
≪
...Quando e nata la lotta armata possiamo dire che e stato un tentativo disperato e certo ingenuo di difesa degli spiragli di speranza di un modo diverso di vivere che si sentiva chiudersi sopra di noi; in cambio di un aumento di stipendio e con la minaccia di licenziamento, con la repressione e il terrorismo delle stragi. Una scelta obbligata per chi voleva prendere un biglietto di sola andata per la rivoluzione, perche in Europa non c'e stato un movimento non violento che ponesse un'altra opzione per il cambiamento che non fosse opportunista, che non fosse un comodo paravento per non rischiare di persona. Come nella citazione di Gandhi ripresa da Martin Luther King: "Credo che quando la scelta e solo tra la vigliaccheria e la violenza, si debba scegliere la violenza...". Come diceva una canzone di oltre vent'anni fa: "cinque anatre volavano a sud, solo una arrivava, ma quel suo volo certo vuole dire che bisognava volare.
≫
Con il marito
Vincenzo Guagliardo
, ex brigatista e uno degli uccisori del sindacalista
Guido Rossa
, lavora di giorno in una cooperativa di libri per non vedenti a
Melegnano
, mentre la sera rientra nel carcere milanese di Opera.
- Giovanni Bianconi,
Stesso verdetto del marito. L'ex br Ponti resta in carcere
, articolo del quotidiano il Corriere della Sera, 23 ottobre 2008
- Gianni Cipriani,
Lo stato invisibile: (storia dello spionaggio in Italia dal dopoguerra a oggi
), 2002
- Giulio Andreotti
,
Onorevole, stia zitto
, 1992