Il
monaco buddista
(
sanscrito
bhik?u
,
p?li
bhikkhu
,
cinese
比丘
pinyin
b?qi?
Wade-Giles
pi-ch'iu
,
giapponese
biku
,
tibetano
dge slong pha
,
coreano
比丘
pigu
,
vietnamita
t? kh?u
,
thai
?????
bhikkhu
) e la
monaca buddista
(sanscrito
bhik?u??
, p?li
bhikkhun?
cinese 比丘尼 pinyin
b?qi?ni
Wade-Giles
pi-ch'iu-ni
,
giapponese
bikuni
,
tibetano
dge slong ma
, coreano 比丘尼
piguni
, vietnamita
t? kh?u ni
, thai ???????
bhikkhuni
) e colui o colei che, compiuti i venti anni di eta, conferma l'ordinazione dopo un periodo di
noviziato
(sanscrito
?r?ma?era
, p?li
s??anera
).
La piena ordinazione monastica avviene di fronte ad almeno altri dieci membri anziani della comunita monastica (cinque per le regioni considerate di periferia).
La procedura di ammissione al
sa?gha
e dettagliata nel
Vinaya
del
canone
ed e chiamata
Upasampad?
; in breve, il candidato e interrogato sulle sue motivazioni e su eventuali ostacoli. Poi viene annunciata la candidatura per tre volte e, se nessuno esprime obiezioni, e ammesso ed invitato a rispettare i precetti del
vinaya
che sono:
Nelle scuole del
Buddismo Mah?y?na
ovvero tutte quelle afferenti ai Canoni
cinese
e
tibetano
viene aggiunta la recita del
pranidh?na
ovvero i
Voti del Bodhisattva
.
Le scuole giapponesi
Tendai
e
Zen
non seguono le regole del
vinaya
ma solo quelle
Mah?y?na
elencate nel
Brahmaj?las?tra
.
I primi riti di ordinazione monastica prevedevano la rasatura dei capelli e della barba, la recitazione della formula del rifugio (sans.
?ara?a
) nel
Buddha
, nel
Dharma
e nel
Sa?gha
(i
Tre gioielli
, sans.
Triratna
) e la consegna dell'abito color zafferano composto di tre parti (
trich?vara
).
Successivamente il rito si rese piu complesso prevedendo che il candidato a novizio (
?r?ma?era
) si presentasse con la testa rasata di fronte ad un'assemblea composta da almeno dieci monaci gia ordinati, mentre le novizie avevano bisogno anche della presenza di monache per rendere valida l'ordinazione. Poi il novizio prendeva l'abito monastico recitando una formula che ricordava l'uso di questo a sola protezione del corpo, e non suo ornamento. Dopo essersi ritirato per indossarlo, tornava per prendere rifugio nel
Triratna
impegnandosi a rispettare le
??la
,
che il capo dei monaci elencava e il novizio ripeteva.
Nella ordinazione completa (
Upasampad?
), ovvero il passaggio da
?r?ma?era
a
bhik?u
, il novizio ripeteva la sua prima ordinazione, poi un monaco anziano gli domandava se avesse degli impedimenti (eta, malattie, etc.). Poi il novizio citava i due maestri (
?ch?rya
) che lo avevano seguito nella sua formazione fino a quel momento, i quali gli consegnavano l'abito e le ciotole per le elemosine. Successivamente il capo dei monaci elencava le trasgressioni per cui sarebbe stato allontanato dall'ordine monastico e il novizio faceva professione per tre volte dell'intenzione di entrare nella comunita. La comunita monastica presente aveva il diritto di opporsi al suo ingresso. La cerimonia terminava con un discorso sul
Dharma
del capo dei monaci.
Nel
Buddismo cinese
, in passato, l'ordinazione a monaco era preceduta dal rito del 灸
ji?
che consisteva nel bruciare dei coni di incenso composti con l'erba dell'
artemisia vulgaris
sulla testa rasata del candidato monaco, producendo in questo modo un numero di cicatrici variabile da tre a dodici, a seconda del monastero in cui veniva praticata.
- Bechert, Heinz, e
Gombrich, Richard
,
The World of Buddhism: Buddhist Monks and Nuns in Society and Culture
. London, Thames and Hudson, 1984.
- Kieschnick, John.
The Eminent Monk: Buddhist Ideals in Medieval Chinese Hagiography
. Honolulu, University of Hawaii Press, 1997.
- Lopez, Donald S., Jr.,
Buddhism in Practice
. Princeton, NJ, Princeton University Press, 1995.
- Ray, Reginald A.
Buddhist Saints in India: A Study in Buddhist Values and Orientations
. Oxford, Oxford University Press, 1994.
- Suzuki D.T.,
La formazione del monaco buddhista zen
. Firenze, Libreria editrice fiorentina, 1984.