Il
Ministero delle comunicazioni
e stato un
dicastero
del
Governo Italiano
cui erano attribuiti funzioni e compiti in materia di
poste
,
telecomunicazioni
, reti
multimediali
,
informatica
,
telematica
,
radiodiffusione sonora
e
televisiva
,
tecnologie innovative
applicate al settore delle comunicazioni (art. 32-
bis
,
decreto legislativo
30 luglio 1999, n. 300).
A partire dal
governo Berlusconi IV
e stato accorpato al
Ministero dello sviluppo economico
.
Il ministero fu istituito il 12 dicembre
1944
[1]
dal
governo Bonomi III
con il nome di
Ministero delle poste e delle telecomunicazioni
, per effetto dello scioglimento del vecchio
Ministero delle poste e dei telegrafi
(che era stato rinominato anch'esso "Ministero delle comunicazioni" durante il
governo Mussolini
). Al contrario del vecchio dicastero, il ministero mantenne solo le competenze sulle comunicazioni, laddove le competenze sulle vie di comunicazione ordinarie (strade e ferrovie) furono assegnate al neocostituito
Ministero dei trasporti
.
Nel 1992 intervenne la riforma delle telecomunicazioni
[2]
, con la quale i servizi di telecomunicazioni e quelli telefonici passarono da una gestione statale diretta al settore delle partecipazioni statali per essere in seguito riorganizzate nella nuova societa
Telecom Italia
S.p.A., proprio nell'estate del 1994. La riorganizzazione del Ministero avvenne con la Legge 29 gennaio 1994, n.71
[3]
.
Nel
1997
l'amministrazione autonoma delle poste e dei telegrafi, incardinata presso il Ministero, venne scorporata e trasformata in un
ente pubblico
economico e successivamente nella
societa per azioni
(a partecipazione interamente statale) delle
Poste italiane
. In quell'anno
[4]
, il nome del dicastero venne modificato in
Ministero delle comunicazioni
. La
riforma Bassanini
di cui al d.lgs. 300/1999 prevedeva il suo accorpamento al
Ministero delle attivita produttive
, ma il
governo Berlusconi II
decise di modificare ulteriormente la normativa, mantenendolo autonomo.
Infine, con la legge finanziaria del 2008
[5]
, il
governo Prodi II
decise di riformare ulteriormente la disciplina relativa all'organizzazione dei ministeri; la riforma fu attuata dal
governo Berlusconi IV
e il Ministero delle comunicazioni venne accorpato al
Ministero dello sviluppo economico
(nuovo nome assunto dal precedente Ministero delle attivita produttive), cui e stato aggiunto il dipartimento delle comunicazioni
[6]
.
Il Ministero delle Comunicazioni era cosi organizzato:
Segretariato Generale
- Direzione Generale per la Gestione delle Risorse Umane
- Direzione Generale per i Servizi di Comunicazione Elettronica e di Radiodiffusione
- Direzione Generale per la Pianificazione e la Gestione dello Spettro Radioelettrico
- Direzione Generale per la Gestione delle Risorse Strumentali ed Informative
- Direzione Generale per la Regolamentazione del Settore Postale
- Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell'Informazione
- Ispettorati Territoriali
Organi Interni
- Comitato Esecutivo per la Larga Banda
- Consiglio Superiore delle Comunicazioni
- Commissione per lo studio e l'elaborazione delle carte valori postali
L'elenco comprende i nominativi dei Ministri che ressero il dicastero delle comunicazioni, delle poste e delle telecomunicazioni, a far data dal 1946.
Inoltre, e possibile accedere all'elenco dei Ministri delle poste e Telegrafi del Regno d'Italia (
1889-1929
), nonche dei Ministri delle comunicazioni, sempre del Regno d'Italia (
1929-1944
). Da notare che il dicastero muta nome nel 1944 per prendere quello di Ministero delle poste e delle telecomunicazioni.