Le borchie, un tipico dettaglio
metallaro
dai primi anni ottanta
Il termine
metallaro
identifica una tipologia di persone appassionate della
sottocultura
caratterizzata dall'interesse per la
musica
heavy metal
, le band esponenti di tale genere e le tematiche da esso trattate.
Vestiario e accessori tipici del cosiddetto
metallaro
sono un giubbotto in pelle nera (il
chiodo
), ma anche bianco o rosso, indossato in estate e inverno, stivali o sneakers, jeans, catene e borchie, capelli lunghi e
tatuaggi
.
Il termine viene utilizzato anche per riferirsi al cosiddetto "movimento metal".
Dossier metallari a Milano, 1981
Giubbotto in jeans, personalizzato con riferimenti ai principali gruppi heavy metal
Il "movimento Metallaro" nacque tra la fine degli
anni settanta
e i primi
anni ottanta
del
XX secolo
[1]
e fu piena espressione dell'ondata disimpegno che segui il turbolento e politicizzato degli
anni settanta
[2]
[3]
.
D'ispirazione erano i
modelli
del
rock
britannico
e
statunitense
di status e agli eccessi delle rockstar propagati dalle radio e televisioni.
Ebbe dapprima particolare diffusione nella citta di
Milano
, dove i giovani di vari quartieri
difficili
(come ad esempio
Lorenteggio
,
Barona
,
Baggio
,
Lampugnano
,
San Siro
,
Quarto Oggiaro
), avevano in comune la passione per la musica
heavy metal
e le aggregazioni presso i locali tematici hard rock, i concerti dal vivo e le mete internazionali per i festival musicali del settore, principalmente in Inghilterra, Francia, Germania ed Olanda.
Questo incontro favori un'uniformita identificativa nel comportamento, aspirazioni e vestiario, perlopiu in stile rocker angloamericano. Iniziarono i ritrovi pomeridiani nel centro di Milano nella zona di Via Torino presso negozi di strumenti musicali, di dischi o di vestiario, ovvero il tipico giubbotto di origine motociclistica in pelle detto
chiodo
(spesso rivestito da una giacca di jeans personalizzata con scritte, spille e
pezze
), stivali o sneakers, jeans, catene e borchie, dalle quali, assieme alla passione per la musica
metal
, scaturi l'appellativo di
Metallaro
[4]
.
Nella meta degli
anni ottanta
si ebbero scontri e aggressioni, comprese risse e vandalismi, soprattutto all'uscita dei locali e nei luoghi di aggregazione delle bande violati da altri gruppi. Gli episodi di cronaca scaturivano dalla pura rivalita tra gruppi che non da una vera contrapposizione ideologica
[5]
.
Nota infatti la spartizione territoriale attorno alla chiesa di
Santa Croce
, con l'omonima piazza luogo di ritrovo per paninari, e l'adiacente
piazza Vetra
ai Metallari, o la spartizione di corso Vittorio Emanuele con
paninari
e la spartizione della Piazza delle colonne di San Lorenzo con gli
skinhead
.
Al movimento segui la fioritura di riviste dedicate, tra esse
Metal Hammer
,
Metal Shock
ed altre ad origine anglosassone o germanica, con una discreta tiratura.
- ^
Cfr. pag 112 Zamputo, 2003
- ^
vedi
la proliferazione delle tribu
in Laura Cocciolo, Davide Sala,
Storia illustrata della moda e del costume
, Giunti Editore, 2004
- ^
pag 66 et passim, Giovanni Di Franco,
Far finta di essere sani: valori e atteggiamenti dei giovani a Roma
FrancoAngeli, 2006
- ^
Nicola Zingarelli
,
Dizionario della Lingua Italiana
, 2008, Bologna,
Zanichelli
- ^
Cfr. pag 113 Zamputo, 2003
- Carlo Signorelli,
L'estetica del metallaro. La fuori ci sono i mostri
, Costa & Nolan Ed., 1997
- Matteo Zambuto,
Generazione giovani. Avvenimenti, personaggi, miti, musica e moda dell'ultimo cinquantennio
, Paoline, 2003