Con il termine
meccanica classica
si intende generalmente, in
fisica
e in
matematica
, l'insieme delle
teorie
meccaniche
, con i loro relativi
formalismi
, sviluppate fino alla fine del 1904 e comprese all'interno della
fisica classica
, escludendo quindi gli sviluppi della
meccanica relativistica
e della
meccanica quantistica
.
Essa descrive in modo sostanzialmente accurato gran parte dei
fenomeni
meccanici osservabili direttamente nella nostra vita quotidiana ed e applicabile ai
corpi continui
, a
velocita
non prossime alla
velocita della luce
e per dimensioni superiori a quelle
atomiche
o
molecolari
. Dove non sono valide queste ipotesi e necessario applicare teorie meccaniche differenti, che tengano conto delle caratteristiche del sistema in esame.
Abitualmente si individuano all'interno della meccanica classica due formulazioni ben distinguibili:
- la
meccanica newtoniana
, formalizzata da
Newton
nel celebre testo pubblicato nel
1687
Philosophiae Naturalis Principia Mathematica
,
anche noto come
Principia
. Gli strumenti matematici tipici della meccanica newtoniana sono il calcolo aritmetico e i fondamenti dell'analisi matematica. Talvolta, specie nella letteratura anglofona, con "meccanica classica" non s'intende tutta la branca della fisica, ma soltanto la meccanica newtoniana.
- la
meccanica razionale
, o analitica, sviluppata da
Lagrange
,
Hamilton
,
Maupertuis
,
Liouville
,
Jacobi
e altri fra la seconda meta del
XVIII secolo
e la fine del
XIX secolo
. Gli strumenti matematici tipici della meccanica razionale sono il
calcolo delle variazioni
ed elementi di
analisi matematica
superiore.
E bene osservare che le due formulazioni sono perfettamente equivalenti, dato che dall'una si puo dimostrare l'altra e viceversa; pur partendo da
principi
diversi, i
principi di Newton
nel primo caso e il
principio di minima azione
nel secondo, e utilizzando metodi matematici differenti, giungono a risultati identici dal punto di vista sperimentale.
Per qualsiasi formulazione della meccanica classica risulta indispensabile introdurre un principio di relativita. Nonostante esistano teorie piu generali, dotate di una validita piu estesa, per definire la meccanica classica e piu che sufficiente il principio di relativita enunciato nel
1639
da
Galileo Galilei
nel suo
Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
:
La meccanica newtoniana si basa su tre principi fondamentali:
- primo principio della dinamica
(o principio di
inerzia
): "In un sistema inerziale, un corpo libero, cioe non sottoposto ad alcuna interazione reale, mantiene il suo stato di moto rettilineo uniforme o di quiete finche non interviene una interazione reale esterna a variare tale moto". Il principio di inerzia e una diretta conseguenza del principio di relativita di Galileo, ma non e possibile dimostrare quest'ultimo a partire dal principio di inerzia.
- secondo principio della dinamica
: "Una forza impressa ad un corpo produce una variazione della sua quantita di moto nel verso della forza in maniera direttamente proporzionale alla forza applicata", cioe
. Nel caso di masse costanti il secondo principio ha una formulazione ridotta, che e quella piu nota: "L'accelerazione di un corpo e direttamente proporzionale alla forza ad esso applicata", cioe
[1]
, dove la costante di proporzionalita tra la
forza
e l'
accelerazione
e proprio la
massa inerziale
del corpo;
- terzo principio della dinamica
: "In un sistema di riferimento inerziale, la quantita di moto e il momento angolare totale rispetto ad un polo fisso di un sistema materiale libero, cioe non sottoposto a forze esterne, si conservano". Da cio discende il principio di azione e reazione: "ad ogni azione corrisponde una reazione, uguale e contraria, agente sulla stessa retta di applicazione", dove per "azione" s'intendono le forze e i momenti
reali
.
Questa non e l'unica formulazione possibile dei principi della meccanica newtoniana, ma ne esistono altre perfettamente equivalenti.
In meccanica razionale, al posto dei tradizionali principi newtoniani, si definisce il principio di minima azione, noto anche come principio di azione stazionaria, che impone una condizione di tipo variazionale. Anche di quest'ultimo principio esistono molteplici definizioni, una di quelle piu utilizzate afferma che:
"Il moto naturale di un sistema e tale da minimizzare l'azione
del sistema", dove l'
azione
risulta definita come:
dove
e la funzione
Lagrangiana
, dipendente dalle
coordinate generalizzate
, dalle loro
derivate
temporali e dal tempo. Minimizzando questo funzionale si ottengono le equazioni del moto tramite le
equazioni di Eulero-Lagrange
.
Le discipline della
meccanica newtoniana
sono:
Ciascuna disciplina puo essere studiata nell'ambito del
punto materiale
, di un sistema di punti, di un
corpo rigido
o un
corpo continuo
.
- ^
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