Marcelino Menendez Pelayo

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Marcelino Menendez y Pelayo

Marcelino Menendez y Pelayo ( Santander , 3 novembre 1856 ? Santander , 19 maggio 1912 ) e stato uno scrittore spagnolo .

Fu un poligrafo ed erudito , dedicato principalmente alla storia delle idee , alla critica e storia della letteratura spagnola e ispanoamericana , alla filologia ispanica . Coltivo, peraltro, la poesia , la traduzione e la filosofia . A lui e dedicata l' Universidad Internacional Menendez Pelayo .

Nato a Santander si dimostro un " bambino prodigio " , cosi all'eta di 15 anni si trasferi a Barcellona dove studio all' universita ( 1871 ? 1873 ) con Manuel Mila y Fontanals , un famoso professore di letteratura. Da Barcellona si sposto alla piu centrale universita di Madrid , dove studio con Nicolas Salmeron , col quale maturo poi una opposta visione del krausismo . Spostatosi a Valladolid ( 1874 ), incontro Gumersindo Laverde, uno scrittore che lo allontano dal suo iniziale liberalismo e lo oriento verso posizioni piu conservatrici , corrispondenti a quelli allora chiamati neocattolici . A venti anni inizio un viaggio di studio che lo porto a visitare le principali biblioteche di Portogallo , Italia , Francia , Belgio e Paesi Bassi ( 1876 ? 1877 ). Rientrato in patria, una legge ad personam gli permise di diventare professore universitario all'eta di 22 anni ( 1878 ). La frequentazione con Juan Valera , un altro scrittore, dette luogo ad una vera e propria tertulia (riunioni periodiche).

A 24 anni divento membro della Real Accademia spagnola ( 1880 ), fu poi deputato ( 1884 ? 1892 ) e direttore, fino alla morte, della biblioteca nazionale spagnola ( 1898 - 1912 ). Nel 1905 fu candidato al Premio Nobel e dal 1909 fu direttore della Real Academia de la Historia .

In vecchiaia torno sulle sue iniziali posizioni liberaliste, benche solidamente ancorate ad un punto di vista cristiano, e corresse molti dei suoi giudizi sfavorevoli su personaggi come Gaspar Nunez de Arce o Benito Perez Galdos , con i quali fini per diventare amico. Mori nella sua citta natale, al cui municipio lascio la sua biblioteca ricca di oltre quarantamila volumi. Una definizione lapidaria appartiene al cardinale Angel Herrera Oria , suo compaesano e, in una certa misura, suo discepolo: ≪ Consacro la sua vita alla sua patria. Volle mettere la sua patria a servizio di Dio ≫.

Mori a Santander il 19 maggio 1912. [1]

  • La novela entre los latinos (Santander, 1875). (La sua tesi di dottorato).
  • Estudios criticos sobre escritores montaneses. Telesforo Trueba y Cosio (Santander, 1876).
  • Polemicas, indicaciones y proyectos sobre la ciencia espanola (Madrid, 1876).
  • La ciencia espanola , 2ª edicion refundida y aumentada (Madrid, 1887?1880).
  • Horacio en Espana (Madrid, 1877, 2ª ed. 1885).
  • Estudios poeticos (Madrid, 1878).
  • Odas, epistolas y tragedias (Madrid, 1906).
  • Traductores espanoles de la Eneida (Madrid, 1879).
  • Traductores de las Eglogas y Georgicas de Virgilio (Madrid, 1879).
  • Historia de los heterodoxos espanoles (Madrid, 1880?1882).
  • Calderon y su teatro (Madrid, 1881).
  • Dramas de Guillermo Shakespeare traduccion (Barcelona, 1881).
  • Obras completas de Marco Tulio Ciceron , traduccion (Madrid, 1881?1884).
  • Historia de las ideas esteticas en Espana (Madrid, 1883?1889).
  • Estudios de critica literaria (Madrid, 1884).
  • Obras de Lope de Vega (1890?1902).
  • Antologia de poetas liricos castellanos desde la formacion del idioma hasta nuestros dias (1890?1908).
  • Ensayos de critica filosofica (Madrid, 1892).
  • Antologia de poetas hispano-americanos (1893?1895).
  • Historia de la poesia hispano-americana (Madrid, 1911).
  • Bibliografia hispano-latina clasica (Madrid, 1902).
  • Origenes de la novela (Madrid, 1905?1915).
  • El doctor D. Manuel Mila y Fontanals. Semblanza literaria (Barcelona, 1908).
  • Obras completas (iniciadas en 1911).
  • ≪Biblioteca de traductores espanoles≫, en Obras completas (Madrid: CSIC, 1952?1953).
  1. ^ Fallecimiento de Marcelino Menendez y Pelayo Hemeroteca de La Vanguardia. Edicion del martes, 21 mayo 1912, pagina 11 (in spagnolo)

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