Luigi Giampietro
(
Napoli
,
13 febbraio
1861
?
Roma
,
27 maggio
1950
) e stato un
magistrato
e
politico
italiano
, Senatore del Regno d'Italia.
Figlio di Raffaele Giampietro e Maria Mazzacane. In gioventu visse a
Brienza
, in Basilicata.
Laureatosi in Giurisprudenza, si iscrisse nel
1885
all'albo dei procuratori della
corte d'appello di Napoli
.
Nel 1927 si sposo con Teresa Dolcini.
Nell'ottobre 1886 entro nella
magistratura italiana
come
uditore giudiziario
. Nel
1896
fu sostituto procuratore presso il tribunale di Roma; nel 1904 e procuratore del Re del tribunale di Catanzaro e nel 1906 di quello di Bari, infine nel
1913
sostituto procuratore generale presso la Cassazione. Diviene
Procuratore Generale
presso la Corte di appello di Roma (12 febbraio 1922-11 marzo 1923). Nel settembre dello stesso anno venne nominato Capo di Gabinetto del
Ministero della giustizia
, con in ministro
Aldo Oviglio
, divenne poi procuratore generale presso la Corte di appello dell'Aquila (22 febbraio 1924-5 febbraio 1925)
[1]
.
Il 5 febbraio
1925
venne inviato come procuratore generale presso la
Corte di appello
di
Palermo
; la nomina fu voluta, unitamente a quella di
Cesare Mori
come prefetto, direttamente da
Mussolini
nell'ambito della sua strategia di lotta dura alla mafia, per assicurarsi che anche le condanne fossero esemplari
[2]
. L'azione di repressione di Mori trovo quindi la piena collaborazione sul piano giudiziario del procuratore Giampietro, grazie allo spregiudicato uso del confino e dell'applicazione ai mafiosi della accusa di associazione a delinquere
[3]
[4]
.
Giampietro resto a Palermo nell'incarico fino al 13 febbraio
1931
, quando lascio la magistratura per limiti d'eta e solo allora prese la tessera del PNF.
Nel frattempo il 22 dicembre
1928
era stato nominato
Senatore del Regno
(nomina convalidata il 6 maggio 1929), e insieme a lui anche Mori.
Fu presidente della Commissione del Senato per le petizioni (19 maggio 1937 - 2 marzo 1939) e da quella data membro della Commissione Interni e Giustizia. Rimase al Senato fino alla sentenza di decadenza nel gennaio 1946
[5]
.