Il
Liri
e un
fiume
dell'
Italia centro
-
meridionale
, che si sviluppa tra l'
Abruzzo
, il
Lazio
e la
Campania
, con un percorso di 120 chilometri dalla sorgente
marsicana
fino alla confluenza col
Gari
, dove prende il nome di
Garigliano
.
Con questo nome scorre per altri 38 km, segnando il confine di Lazio e Campania, fino allo sbocco nel
mar Tirreno
. Per la fusione con questo fiume e conosciuto anche con la denominazione
Liri-Garigliano
, dalla lunghezza complessiva di 158 chilometri. Attiene all'
Autorita di bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno
. Per secoli ha segnato il confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli.
Nasce in
Abruzzo
a
Petrella Liri
, frazione di
Cappadocia
, a 1 108
m
s.l.m.
[1]
dal Monte Camiciola (1 701
m
s.l.m.
-
Monti Simbruini
) scorrendo copioso di acque nella
Valle Roveto
, dove riceve tramite un
emissario artificiale
le acque della piana del
Fucino
, e attraversa i comuni di
Castellafiume
,
Capistrello
,
Civitella Roveto
,
Canistro
,
Civita d'Antino
,
Morino
,
San Vincenzo Valle Roveto
e
Balsorano
.
Nel territorio di Capistrello esistevano due centrali elettriche, oramai dismesse. Della prima, nota come "Karai", non si hanno notizie; della seconda, chiamata "Officina
Torlonia
" e alimentata dalle acque dell'
emissario fucense
, sono visibili i resti.
Lungo il percorso riceve le acque di numerosi torrenti come La Sponga,
Lo Schioppo
, Mola di
Meta
, Rianza e Rio Sparto.
All'altezza di Canistro le acque del Liri sono in parte captate da un'opera idraulica denominata "La Presa" e convogliate in galleria fino a Morino dove alimentano una centrale idroelettrica
[1]
.
Entrato nel
Lazio
, alle porte di
Sora
riceve da sinistra il torrente
Lacerno
ed attraversa la citta con una portata media di circa
10
m³
/
s
.
Dopo aver ricevuto da sinistra il fiume
Fibreno
(11 m³/s), incrementando cosi notevolmente la propria portata, attraversa il comune di
Isola del Liri
biforcandosi e dando luogo a due
cascate
di cui una alta 25 metri. I due rami cosi formatisi, circondano il centro di Isola del Liri (da cui il nome della cittadina) riunendosi subito dopo.
Il Liri raggiunge
Anitrella
(frazione di
Monte San Giovanni Campano
) e
Fontana Liri
alimentando in successione due centrali. Entra quindi nel territorio del comune di
Arce
dove riceve da destra il
torrente Amaseno
.
Con andamento sinuoso attraversa il territorio di Arce e per lunghi tratti segna il confine con il territorio comunale di
Strangolagalli
. Giunge poi all'altezza di
Ceprano
dove alimenta un'altra centrale, per poi rientrare in territorio arcese dove, nella frazione di
Isoletta
riceve il suo principale affluente di destra, il
fiume Sacco
(anticamente noto come Teretum o Tresus) (16 m³/s); subito dopo una diga sbarra il suo corso formando il lago di Isoletta nei pressi di
San Giovanni Incarico
.
A valle del lago artificiale, dopo aver alimentato altre due centrali, nei pressi di
Roccasecca
, riceve da sinistra le acque del fiume
Melfa
, proveniente dai
Monti della Meta
, raggiungendo dopo poco la cittadina di
Pontecorvo
con una portata media di circa 50 m³/s.
Superato quest'ultimo centro il fiume riceve da destra il
Rio Forma Quesa
e da sinistra il
Rio le Forme d'Aquino
dopodiche attraversa il comune di
San Giorgio a Liri
.
In breve giunge cosi sulla linea di confine tra
Lazio
e
Campania
nei pressi di
Sant'Apollinare
e nel punto in cui riceve le acque del
fiume Gari
, a
Giunture
, vicino a
Cassino
, prende il nome di
Garigliano
. Alcune cartografie storiche attestano la denominazione
Garigliano
sin dalla sorgente
[2]
[3]
.
Il corso d'acqua prosegue per altri 38 chilometri ricevendo da sinistra il
fiume Peccia
e, presso la foce, il torrente
Ausente
andando poi a sfociare nel
Mar Tirreno
nel
golfo
di
Gaeta
mantenendo per tutto il percorso i confini naturali tra il
Lazio
e la
Campania
.
Il bacino complessivo del Liri-Garigliano e di 5 020 km².
Il Liri e un fiume dalla portata notevole grazie anche alla permeabilita di gran parte del suo bacino di raccolta. Il suo regime pero e irregolare con notevoli piene autunnali e invernali e magre estive. Il fiume e anche soggetto ad un pesante sfruttamento delle sue acque tanto da risentirne notevolmente in alcuni tratti.
Il nome e attestato in
Plinio il Vecchio
(
Naturalis Historia
, II, 227) e
Strabone
, nel quale leggiamo che il Liri, nato dalle montagne, dopo Sora raggiunge
Fregellae
e
Minturno
(
Geografia
, V,3): dunque per gli antichi la denominazione
Liris
e riferita all'intero percorso di quello che oggi chiamiamo Liri-Garigliano. Da Strabone apprendiamo pure che precedentemente si chiamava
Clanis
.
Fin dal Medioevo e documentato anche con il nome
Verde
, in cui era comunque compreso anche l'attuale Garigliano: cosi e menzionato da
Dante
a proposito di
Manfredi di Sicilia
, i cui resti mortali per ordine papale furono dissotterrati a
Benevento
e traslati fuori dei confini del
Regno di Sicilia
[4]
.
La denominazione Garigliano, riferita al tratto che va dalla confluenza col Gari fino alla foce, e di origine tardomedievale.
L'
etimo
e incerto, forse e collegato un tema preromano
*liri-
che indica acqua melmosa (cfr.
lira
nel senso di
fango
di alcuni
dialetti
abruzzesi-molisani); e stata di recente avanzata l'ipotesi di una derivazione dall'arabo "garil" (palude), con riferimento alla morfologia del tratto finale del suo corso.
- AA. VV.,
Dizionario di toponomastica
, Utet, Torino 1992 e 1997.
- AA. VV.,
Enciclopedia italiana di scienze lettere ed arti.
Vol. XXI. Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 1934.
- Abruzzo Molise. Milano: Touring Club Italiano, 1979 (4.ed.) (Guida d'Italia del T.C.I; 17)
- Lazio. Roma: Milano: Touring Editore, c2005. (La Biblioteca di Repubblica. L'Italia; 14) [Edizione a cura di Repubblica su concessione del T.C.I.]