Coordinate : 41°12′57.69″N 15°04′42.82″E

La Starza (Ariano Irpino)

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La Starza
Epoca Neolitico
Localizzazione
Stato Bandiera dell'Italia  Italia
Comune Ariano Irpino
Altitudine 410  m s.l.m.
Scavi
Archeologo Claude Albore Livadie
Amministrazione
Ente Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno ed Avellino
Mappa di localizzazione
Map

La Starza e un'area archeologica dell' Italia meridionale ubicata su un'altura gessosa (sfruttata anche come cava e pertanto denominata Monte Gesso [1] ) a 410  m s.l.m. , nei pressi di una fonte sorgiva perenne della valle del Miscano , in territorio di Ariano Irpino . Sorge a breve distanza dalla sella di Ariano , il principale valico dell' Appennino campano . [2]

Nel sito furono rinvenuti, nel corso del XX secolo , i resti di un insediamento preistorico risalente al neolitico inferiore ( VI millennio a.C. ), sicuramente il piu antico in Campania [3] e tra i principali del Mezzogiorno [2] , come attestato dalla precoce diffusione locale della cultura della ceramica impressa e graffita [4] propagatasi dalla Penisola balcanica al Tavoliere pugliese e da li verso gli Appennini [5] . Oltre a tali primitive testimonianze, il sito mostra anche tutto il lungo evolversi della cultura appenninica , dai suoi primordi fino alla sua progressiva cessazione. [4]

Rinvenimenti [ modifica | modifica wikitesto ]

I reperti rinvenuti testimoniano un'occupazione lunghissima (pluri-millenaria) e pressoche ininterrotta durante tutto il neolitico e l' eta del bronzo [6] fino all'abbandono del sito avvenuto a ridosso dell' eta del ferro ( 900 a.C. ) e preceduto dalla fortificazione dell'insediamento mediante l'erezione di una cinta muraria. [7]

Frammento ceramico di tazza decorata dell' eta del bronzo

I resti piu antichi sono riferibili a un villaggio di capanne risalente alla fase antica del neolitico ( V millennio a.C. ), mentre piu cospicui ed elaborati sono i rinvenimenti dell'eta dei metalli (cuspidi di frecce, asce, lame ecc.), dai quali si evince la presenza di un quartiere artigianale specializzato nelle lavorazioni metallurgiche. Assai numerosi sono anche i reperti in ceramica locale risalenti principalmente all' eta del bronzo medio ( XVI - XIV secolo a.C. ), dapprima non ornati e successivamente incisi ed intagliati [8] ; la ceramica era prevalentemente grossolana, ma una certa quota era rappresentata ceramica fine, piu elaborata e decorata [9] .

Molti erano anche gli strumenti in osso e quelli in selce ; quest'ultimo materiale era in parte di origine locale e in parte di provenienza garganica . Tuttavia i numerosi e vari resti vegetali e animali rinvenuti suggeriscono che l'economia era essenzialmente di tipo agro-pastorale, con forme e metodi ancora assai primitivi. In generale l'allevamento ovi-caprino prevaleva su quello suino e su quello bovino, mentre tra gli animali selvatici comparivano la lepre , il capriolo e la gru (quest'ultima ricercata forse per le piume); non mancavano inoltre i cani, utilizzati anche a scopo alimentare. [9]

Il villaggio di capanne fu piu volte ricostruito sullo stesso sito, specialmente dopo l'eruzione vesuviana delle pomici di Avellino ( II millennio a.C. ), che comunque fece relativamente pochi danni in zona. Le capanne, di forma rettangolare, avevano peraltro dimensioni medio-piccole, ma erano comunque dotate di tetto a doppio spiovente e di focolari interni (e talvolta anche esterni); i forni erano invece sempre esterni alle abitazioni [9] .

Decisamente tardiva fu invece l'erezione della cinta muraria, databile forse agli inizi dell'eta del ferro a giudicare dai frammenti di ceramica geometrica iapigia (di probabile provenienza dauna ) rinvenuta tra gli interstizi delle mura stesse; cio permette anche di ipotizzare che il sito de La Starza doveva trovarsi lungo una delle principali direttrici che dalla Daunia conducevano in Campania , ove notevoli quantitativi di ceramica iapigia iniziavano a essere smerciati proprio a partire da quel periodo. Alla prima eta del ferro sembrano risalire anche le ultime sepolture a fossa, caratterizzate peraltro da corredi assai modesti (un solo vaso e pochi oggetti personali) [10] .

Scavi archeologici [ modifica | modifica wikitesto ]

Gli scavi sono stati avviati dalla Scuola Britannica di Roma [11] tra il 1957 ed il 1962 e poi proseguiti fra il 1988 al 2000 dalla locale Soprintendenza archeologica sotto la direzione dell'archeologa Claude Albore Livadie [4] . Molti dei reperti portati alla luce sono custoditi nel Museo archeologico di Ariano Irpino .

A non molta distanza, sull'altipiano di Camporeale all'altezza della sella di Ariano , sono inoltre venuti alla luce resti sporadici dell'eta del bronzo nell'ambito di un recinto adibito a necropoli [12] .

Note [ modifica | modifica wikitesto ]

  1. ^ Nicola Busino, L’alta valle del Cervaro fra tarda antichita e alto medioevo: dati preliminari per una ricerca topografica ( PDF ), p. 132 ( archiviato il 5 novembre 2020) .
  2. ^ a b Giuseppe Galasso, Storia del Mezzogiorno: Il Mezzogiorno antico , vol. 1, Edizioni del sole, 1986, pp. 83-98.
  3. ^ L'abitato neolitico de La Starza , su Archemail (archiviato dall' url originale il 19 settembre 2015) .
  4. ^ a b c La Starza-1 , su Claude Albore Livadie (archiviato dall' url originale il 25 settembre 2020) .
  5. ^ Giulio De Martino, Storia della Campania e di Napoli. Linee per un curricolo di storia locale e regionale , Liguori Editore, 2007, p. 24, ISBN   9788820738235 .
  6. ^ Alessandra Manfredini, La Starza , in Enciclopedia Italiana , V Appendice, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1993. Modifica su Wikidata
  7. ^ Claude Albore Livadie , Considerazione sui nuovi scavi a La Starza (Ariano Irpino) e sulle comunita pastorali appenniniche , Civilta della Transumanza , Santa Croce del Sannio, novembre 1988, pp. 32-45.
  8. ^ Ente Provinciale per il Turismo di Avellino - L'abitato neolitico de La Starza , su eptavellino.it . URL consultato il 25 agosto 2009 (archiviato dall' url originale il 6 maggio 2006) .
  9. ^ a b c La Starza-2 , su Claude Albore Livadie (archiviato dall' url originale il 2 gennaio 2021) .
  10. ^ Claude Albore Livadie (a cura di), Nuovi scavi alla Starza , in Congresso L'Eta del Bronzo in Italia nei secoli dal XVI al XIV a.C. , Rassegna di archeologia, vol. 10, All’Insegna del Giglio, 1992, p. 483, ISBN   9788878140493 .
  11. ^ Cenni storici , su Comune di Ariano Irpino .
  12. ^ Claude Albore Livadie, La Starza di Ariano Irpino , in Storia illustrata di Avellino e dell'Irpinia , I, Pratola Serra, Sellino & Barra, 1996, pp. 17-32.

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