Giovanni Filippo Cobenzl
(
Lubiana
,
28 marzo
1741
?
Vienna
,
30 agosto
1810
) e stato un
politico
e
diplomatico
austriaco
di origine goriziana.
Figlio dell'ex capitano dell'esercito imperiale
Guidobaldo Cobenzl
(1716-1797) e della contessa
Maria Benigna Montrichier
(1720-1793), nel
1747
si trasferi assieme alla famiglia nella citta di
Gorizia
, da cui provenivano i
Cobenzl
e nella cui
contea
si concentravano i possedimenti paterni. La sua educazione avvenne in casa con un precettere ma vi contribuirono notevolmente i genitori che, sin dal loro arrivo a
Lubiana
, si erano applicati alle materie letterarie e alle scienze da autodidatti. Nel
1755
fu iscritto, assieme al fratello
Ludovico
(1744-1792), alla prestigiosa
Accademia di Savoia
a Vienna, dove rimase fino al
1758
diplomandosi in diverse materie, tra cui la
fisica
e la
storia naturale
, in cui si sentiva particolarmente versato. I rudimenti di
disegno
e
architettura
appresi nell'istituto stimolarono i suoi interessi verso l'arte e il confronto con le correnti intellettuali del suo secolo.
Nell'autunno
1758
Guido
iscrisse i due figli all'universita di
Salisburgo
per frequentare i corsi di diritto civile e canonico. Al termine del biennio di studi decise di accompagnare il figlio maggiore a
Bruxelles
, dove il fratello
Carlo
(1712-1770) ricopriva la carica di ministro plenipotenziario nei
Paesi Bassi austriaci
, reggendo di fatto le redini del governo al posto del duca
Carlo di Lorena
. Lo zio, figura non solo di grande rilievo nell'ambito diplomatico ma altresi accorto mecenate di artisti, scrittori e filosofi, lo accolse come segretario e lo instrado nella lunga gavetta di funzionario asburgico. Decise inoltre di coinvolgerlo nelle sue attivita di collezionismo d'arte, affidandogli l'incarico di ordinare la sua collezione di stampe e disegni in seguito venduta alla zarina
Caterina
ed oggi conservata all'
Ermitage
. Nell'estate
1762
Cobenzl ebbe per la prima volta occasione di visitare
Parigi
e di conoscere importanti artisti, collezionisti e diplomatici.
Il primo incarico pubblico, nel
1763
, fu assegnato alla camera dei conti dei
Paesi Bassi austriaci
e dopo otto mesi passo al consiglio delle finanze. Nel
1764
fu incaricato di una missione ispettiva nel
Lussemburgo
e tre anni piu tardi fu chiamato a
Vienna
per un'ampia relazione sulle questioni doganali e, piu in generale, sulle possibili riforme da apportare al governo dei
Paesi Bassi
. Lo zio
Carlo Cobenzl
non accetto volentieri quella che visse come un'ingrata ingerenza negli affari; l'incarico tuttavia gli valse l'attenzione di
Kaunitz
il quale lo accompagno nei primi passi all'interno della grande politica dell'
impero
. Nel dicembre
1768
Kaunitz
, con la nomina a consigliere aulico effettivo, gli fece affidare la presidenza del consiglio delle dogane ma solo pochi mesi piu tardi Cobenzl ricevette la notizia dell'improvvisa morte dello zio
Carlo
, a soli 58 anni, a
Bruxelles
. Divenne tutore del cugino
Louis
(1753-1809), destinato ad un'eccezionale carriera diplomatica, e lo volle con se nella capitale. Nel
1774
Filippo assunse anche la vicepresidenza della deputazione del
Banco di Vienna
.
La svolta nella sua carriera giunse tuttavia nel
1777
quando l'imperatore
Giuseppe II
lo volle nel ristretto seguito che l'avrebbe accompagnato in
Francia
, dal 1º aprile al 2 agosto. Durante il viaggio Cobenzl visito con il sovrano non solo
Parigi
ma praticamente l'intero paese, la
Svizzera
e l'
Austria anteriore
, entrando in contatto con il re
Luigi XVI
, la regina
Maria Antonietta
sorella dell'imperatore, politici, artisti, banchieri, tecnici e amministratori di ogni genere. Il diario da lui redatto in tale occasione e stato edito solo nel
2022
.
Dopo una carriera fino ad allora votata agli affari interni, al
1779
risale il coinvolgimento in diplomazia. Scoppiata la
Guerra di successione bavarese
, fu designato il cugino
Louis Cobenzl
(allora giovanissimo ambasciatore in
Danimarca
) come rappresentante austriaco al congresso di pace convocato a
Teschen
, sennonche Louis si ammalo rientrando da
Gorizia
. L'imprevisto fu risolto inviando l'altro conte Cobenzl che si trovava a
Vienna
, cioe Giovanni Filippo, che porto a termine la missione concludendo il
Trattato di Teschen
. Il poeta
Lorenzo Da Ponte
nell'occasione gli dedico la sua prima opera,
La gara degli uccelli
, pubblicata a spese di
Guidobaldo Cobenzl
.
L'inaspettato successo gli spiano l'incarico a vicecancelliere di Stato (1779-1793) che lo vide instancabile braccio destro del principe
Kaunitz
. Fedele interprete del
Giuseppinismo
, Cobenzl fu incaricato di scortare da
Gorizia
a
Vienna
il papa
Pio VI
che si era deciso a compiere, nel marzo
1782
, l'inedito viaggio come estremo quanto vano tentativo di frenare le politiche
giurisdizionaliste
dell'imperatore. Nel
1783
su iniziativa di
Giuseppe II
ricevette la Gran Croce dell'Ordine di Santo Stefano d'Ungheria per la dedizione e la competenza negli affari. Fu in questi anni che comincio, tuttavia, a maturare le prime perplessita sull'effettiva applicabilita delle riforme giuseppine. Il piu delicato banco di prova si rivelarono proprio le
province belghe
che conosceva meglio di altre. Qui nel
1789
scoppio una rivolta sfociata ben presto in
rivoluzione
. In veste di rappresentante cesareo fu inviato sin dal
1787
a negoziare la tardiva ritrattazione dell'
imperatore
di quelle riforme che avevano ridotto le tradizionali autonomie.
Lo smacco patito a
Bruxelles
e la morte di
Giuseppe II
, di cui era noto come fedele interprete, furono determinanti per emarginarlo rispetto alle nuove correnti di potere alimentate dall'avvento di
Leopoldo II
(1790-1792), che volle ribaltare con la massima determinazione gli aspetti piu eversivi delle politiche operate dal fratello, esautorando di fatto gli uomini del vecchio corso. Solo l'improvvisa scomparsa dell'imperatore e l'ascesa al trono del figlio
Francesco II
(1792-1835) riaprirono a Cobenzl residui margini di agibilita politica. Il 19 agosto
1792
fu nominato ministro degli Esteri e vicecancelliere di corte e di Stato succedendo al suo mentore
Kaunitz
. Il suo ministero duro tuttavia poco, dal momento che commise l'errore fatale di fidarsi della
Prussia
la quale si accordo alle sue spalle per concludere la
Seconda spartizione della Polonia
. In tal modo
Berlino
opero un ingente accrescimento della propria potenza che rese praticamente impossibile l'esistenza autonoma della residua
Polonia
indipendente, proprio mentre i rivolgimenti nella
Francia
rivoluzionaria facevano temere il peggio nello scacchiere occidentale dell'
Europa
.
Fu cosi che, il 27 marzo
1793
, si consumo un traumatico rimpasto ministeriale che porto agli Esteri il barone
Thugut
, assai critico nei confronti di Cobenzl, e il trasferimento di quest'ultimo alla neoistituita cancelleria d'
Italia
, in pratica un dicastero tutto da creare. Da quel momento si trovo, per sua stessa ammissione, ad avere molto tempo libero che dedico alla famiglia e alla sua antica passione per l'arte.
Sin dal
1791
Cobenzl era stato nominato presidente dell'
Accademia di Belle Arti di Vienna
, un incarico di rappresentanza che pero, nel
1796
, divenne operativo con il nuovo ruolo di "protettore", cioe di amministratore dell'istituzione imperiale, che avrebbe mantenuto fino alla morte. In questa veste promosse l'adozione del nuovo statuto, la professionalizzazione degli insegnamenti e l'assunzione di nuovi professori, aperti alle correnti internazionali del
neoclassicismo
, primo fra tutti il pittore
Francesco Caucig
.
Nel
1797
il cugino
Louis
fu richiamato dalla
Russia
per negoziare, in un frangente disperato per l'
Austria
, la pace con l'invasore
Napoleone Bonaparte
. Louis firmo cosi il trattato di
Campoformido
ed ebbe nelle sue mani la politica, non solo estera, della
monarchia
. Nel
1801
il cugino lo convinse a sostituirlo nel delicato incarico di ambasciatore a
Parigi
, dove Giovanni Filippo sarebbe rimasto fino alla caduta dello stesso
Louis
nel
1805
e stabilendo la propria residenza all'Hotel de Montmorency, in Rue de Lille. Assistette all'incoronazione di
Napoleone
il 2 dicembre
1804
e fu rappresentato, con altri capi missione diplomatici, nel celebre
dipinto
di
Jacques-Louis David
.
Dopo la
pace di Presburgo
del 26 dicembre
1805
Cobenzl termino la propria carriera e si ritiro a vita privata. Negli ultimi anni si dedico a redigere le proprie memorie, pubblicate con qualche intromissione testuale nel
1885
da
Alfred von Arneth
, e a curare la formazione del proprio erede, il pronipote
Michele Coronini Cronberg
. Con Giovanni Filippo si estinse infatti (con l'eccezione della sorella
Carolina Cobenzl
, morta nel 1823) la casata attestata nel
Goriziano
sin dal
1508
.
- Alfred von Arneth,
Graf Philipp Cobenzl und seine Memoiren
, in ≪Archiv fur osterreichische Geschichte≫, 67 (1886), pp. 1?181.
- David Do Paco,
Patronage and Expertise, the Making of a Trans-Imperial Knowledge, 1719-1848
, in Lothar Schilling, Jakob Vogel (eds.),
A Trans-National Culture of Expertise. Circulating State Related Knowledge in the 18th and 19th Centuries
, Augsburg, De Gruyter, 2019, pp. 45?58.
- David Do Paco,
The Cobenzl Family and the East in the 18th century
, in
I Cobenzl. Una famiglia europea tra politica, arte e diplomazia (1508-1823)
, a cura di Federico Vidic e Alessio Stasi, Roma-Gorizia, Lithos-Archivio di Stato di Gorizia, 2022, pp. 903?927.
ISBN 9791280197528
- Georges Englebert, Federico Vidic,
Le voyage de Joseph II en France (1777) : la transcription de Georges Englebert du journal de Philippe Cobenzl
, in
I Cobenzl. Una famiglia europea tra politica, arte e diplomazia (1508-1823)
, a cura di Federico Vidic e Alessio Stasi, Roma-Gorizia, Lithos-Archivio di Stato di Gorizia, 2022, pp. 775?826.
ISBN 9791280197528
- Christian Hlavac,
Die kulturhistorische Bedeutung der Familie Cobenzl in Wien
, in
I Cobenzl. Una famiglia europea tra politica, arte e diplomazia (1508-1823)
, a cura di Federico Vidic e Alessio Stasi, Roma-Gorizia, Lithos-Archivio di Stato di Gorizia, 2022, pp. 929?952.
ISBN 9791280197528
- Maddalena Malni Pascoletti,
Filippo Cobenzl e Francesco Caucig: indizi sul rapporto mecenate-artista
, in
I Cobenzl. Una famiglia europea tra politica, arte e diplomazia (1508-1823)
, a cura di Federico Vidic e Alessio Stasi, Roma-Gorizia, Lithos-Archivio di Stato di Gorizia, 2022, pp. 827?836.
ISBN 9791280197528
- Paola Predolin,
Michele Coronini Cronberg e l’eredita dei Cobenzl
, in
I Cobenzl. Una famiglia europea tra politica, arte e diplomazia (1508-1823)
, a cura di Federico Vidic e Alessio Stasi, Roma-Gorizia, Lithos-Archivio di Stato di Gorizia, 2022, pp. 1121?1169.
ISBN 9791280197528
- Alphonse Sprunck,
Vizekanzler Johann Philipp von Cobenzl und der belgische Aufstand von 1790 nach seinen Berichten an Kaunitz
, in ≪MOSTA≫, 9 (1956), pp. 48?117.
- Antonio Trampus,
Giovanni Filippo Cobenzl e le riforme giuseppine
, in
I Cobenzl. Una famiglia europea tra politica, arte e diplomazia (1508-1823)
, a cura di Federico Vidic e Alessio Stasi, Roma-Gorizia, Lithos-Archivio di Stato di Gorizia, 2022, pp. 861?876.
ISBN 9791280197528
- Roberta Vidic,
Vienna and beyond: Cobenzls’ engagement with music and the stylistic change around 1781
, in
I Cobenzl. Una famiglia europea tra politica, arte e diplomazia (1508-1823)
, a cura di Federico Vidic e Alessio Stasi, Roma-Gorizia, Lithos-Archivio di Stato di Gorizia, 2022, pp. 827?902.
ISBN 9791280197528
- Gabriele Zanello,
La
Raccolta di composizioni e di poesie
per Giovanni Filippo Cobenzl in occasione della Pace di Teschen
, in
I Cobenzl. Una famiglia europea tra politica, arte e diplomazia (1508-1823)
, a cura di Federico Vidic e Alessio Stasi, Roma-Gorizia, Lithos-Archivio di Stato di Gorizia, 2022, pp. 837?860.
ISBN 9791280197528