Le
Isole Italiane dell'Egeo
, spesso chiamate
Dodecaneso
(in
greco
Ιταλικ? Νησι? του Αιγα?ου
?
,
Italika N?sia tou Aigaiou
), furono un gruppo di
isole greche
situate di fronte alla costa
turca
e appartenute all'
Italia
dal 18 ottobre 1912 al 10 febbraio 1947, anche se l'effettivo controllo politico sull'arcipelago da parte dell'Italia cesso gia il 16 novembre 1943, con la fine della
battaglia di Lero
e la sconfitta delle truppe italiane e britanniche.
Il
Dodecaneso
, sottoposto al dominio dell'
Impero ottomano
, fu attaccato dall'
Italia
nel 1912. Durante la
guerra italo-turca
culminata nell'occupazione della
Libia
, l'Italia penso di affrettare la fine della guerra occupando un gruppo di isole in prossimita del territorio metropolitano dello Stato nemico. Il 26 aprile venne conquistata
Stampalia
, il 12 maggio
Scarpanto
,
Caso
,
Piscopi
,
Nisiro
,
Calino
,
Lero
,
Patmo
,
Coo
,
Simi
e
Calchi
, il 4 maggio sbarcarono delle truppe anche a
Rodi
che venne completamente occupata il 16 maggio.
[1]
Il 5 maggio 1912 si insedio il primo di una serie di comandanti del corpo di occupazione dell'
Egeo
, il generale
Giovanni Ameglio
.
Con la
pace di Losanna
del 18 ottobre 1912, l'Italia ottenne il riconoscimento dell'amministrazione civile sulla
Libia
in cambio del ritiro delle truppe dal
Dodecaneso
.
[2]
Tale clausola non fu rispettata perche subordinata alla cessazione di atti di ostilita contro l'amministrazione italiana in Libia, apparentemente fomentati e appoggiati dalla Turchia; atti che non smisero di verificarsi dando cosi all'Italia la possibilita di mantenere l'occupazione delle dodici isole per tutto il periodo della
prima guerra mondiale
, combattuta nuovamente anche contro l'
Impero ottomano
. Il 29 luglio 1919 fu sottoscritto un
accordo segreto
dal ministro degli Esteri
Tommaso Tittoni
con il ministro greco
Eleutherios Venizelos
in cui l'Italia rinunciava alle isole del
Dodecaneso
salvo
Rodi
, in cambio dell'appoggio greco a un “mandato” italiano sull'
Albania
. Tale accordo, peraltro, fu denunciato dal successivo ministro degli esteri
Carlo Sforza
nel giugno 1920. La sconfitta dell'Impero ottomano porto nel frattempo al
trattato di Sevres
del 10 agosto 1920, che confermo all'Italia il possesso su tutto il Dodecaneso con l'inclusione dell'isola di
Castelrosso
. Il
savonese
Mario Lago
si insedio come primo governatore civile il 16 novembre 1922.
Dopo la costituzione della
Repubblica turca
, il trattato di Sevres fu annullato, e con il
trattato di Losanna del 1923
Kemal Ataturk
e la comunita internazionale riconobbero per la prima volta all'Italia la sovranita a titolo definitivo sul Dodecaneso e sulla Libia. Dal 1926 le isole vennero trasformate in "Governo delle Isole italiane dell'Egeo". Tra il 19 e il 24 maggio 1929 alcune isole furono visitate dal re
Vittorio Emanuele III
.
Il 28 marzo 1928 in forza della bolla
Pastoris aeterni
di papa
Pio XI
fu ripristinata l'
arcidiocesi di Rodi
, che dal 1930 coincideva coi territori dei possedimenti italiani, a seguito della assegnazione di Stampalia, Patmo e
Lisso
. Fu amministrata da arcivescovi italiani dell'
ordine dei frati minori
fino al 1970. Nell'ottobre 1951 l'arcivescovo Acciari fu richiamato in Italia alla fine del processo di decolonizzazione
[3]
.
Fu organizzata l'amministrazione civile delle isole con elezioni svoltesi nel 1928, 1930, 1932 e 1934. Nel 1937 i sindaci vennero sostituiti dal podesta di nomina governativa.
Le tracce della presenza italiana rimane visibile nei seguenti edifici:
- l'ex
Grande Albergo delle Rose
(oggi
Casino Rodos
), costruito da
Florestano Di Fausto
e
Michele Platania
tra il 1925 e il 1927, che unisce elementi dell'architettura islamica, bizantina, veneta ed elementi gotici
deco
;
- l'ex
Casa del Fascio
di
Rodi
, realizzata tra il 1936 e il 1939, ora sede del
municipio
;
- l'
Acquario
/Stazione idrobiologica di
Rodi
, su disegno di
Armando Bernabiti
, completato nel 1935;
- l'ex
Casa del Fascio
di
Coo
, con annesso cinematografo e dopolavoro, di
Armando Bernabiti
, realizzata tra il 1934 e il 1935;
- il Mercato delle Erbe di Coo, di
Rodolfo Petracco
, realizzato tra il 1934 e il 1935, ancora adibito allo stesso uso;
- il Palazzo del Governo di Coo, di Florestano Di Fausto, realizzato tra il 1927 e il 1929;
- l'ex chiesa cattolica di San Giovanni, costruita tra il 1924 e il 1925 da
Rodolfo Petracco
, che ricostruisce la chiesa di San Giovanni di Collachio dei
Cavalieri di San Giovanni
, distrutta da un'esplosione nel 1856;
- le
Terme di Kallithea
, vicine a
Rodi
, inaugurate nel luglio 1929, complesso restaurato nel 2006;
- l'ex
Teatro
Giacomo Puccini
, oggi
Teatro Nazionale
, inaugurato il 1º agosto 1937, che conteneva 1200 spettatori;
- l'ex
Villaggio rurale San Benedetto
oggi
Kolymbia
, costruito tra il 1935 e il 1938 con la scuola, la chiesa, la casa del fascio, la caserma e le case allineate verso il mare; oggi e un ricovero per anziani;
- l'ex
Palazzo del Governo
di Rodi, costruito nel 1926-27, sede del governatore del Dodecaneso e che ospitava anche gli uffici governativi e l'ufficio del turismo, ispirato al gotico veneziano con mobili in stile, lampadari di
vetro di Murano
e pavimenti in
maiolica
, oggi ristrutturato e sede della
prefettura del Dodecaneso
;
- l'ex
Caserma Principe di Piemonte
, sede dell'
Arma dei Carabinieri
e ora della polizia greca;
- il centro di
Portolago
(oggi
Lakki
) nell'isola di
Lero
, sullo
stile razionalista italiano
anni 1930, costruita tra il 1934 e il 1938 ed ora in cattivo stato di conservazione.
Al censimento del 21 aprile 1936, l'ultimo prima della perdita dell'arcipelago da parte dell'Italia, la popolazione totale residente nel Dodecaneso risultava composta da 129 135 unita, di cui 7 015 regnicoli italiani e 4 333 stranieri di varie nazionalita. Gli italiani erano concentrati a Rodi citta, da dove monopolizzavano la vita socio-economica del Possedimento. Nel 1939 risultavano 122 410 abitanti, piu i militari.
Le Isole Italiane dell'Egeo ebbero un notevole sviluppo economico negli anni trenta, anche grazie alle floride attivita economiche e commerciali della elite italiana, attivamente sostenuta dal governo coloniale. La densa attivita di costruzione di edifici pubblici e infrastrutture valse al governatore
Mario Lago
la nomea di governatore dalle politiche morbide. A lui viene attribuito il cosiddetto periodo degli "anni d'oro", tra il 1923 e il 1936.
[4]
Entrambe le amministrazioni operarono nel quadro di una politica di
italianizzazione
di una parte della popolazione egea e di espulsione degli elementi avversi al regime fascista e al dominio italiano.
Nei primi anni della
seconda guerra mondiale
il Dodecaneso fu un importante base navale e aerea italiana e circa 40 000 militari italiani erano stanziati nelle isole.
Dopo l'
8 settembre 1943
il Dodecaneso venne
attaccato
dai
tedeschi
, che non volevano fornire agli
Alleati
una base operativa per l'attacco alla Grecia. Le isole furono teatro di violenti scontri tra italiani e tedeschi nella
battaglia di Rodi
, allorquando caddero in mano alle forze armate naziste. La divisione d'assalto Rhodos, comandata dal generale
Ulrich Kleemann
, riusci a conquistare le isole, grazie a una mescolanza di azioni di forza e tattiche dilatorie, entro pochi giorni. Cio fu possibile anche grazie alla scarsa iniziativa del comando italiano, che pero era vincolato alle clausole armistiziali e alla estrema ambiguita delle informazioni inviate dallo Stato Maggiore.
Inizialmente non furono attaccate le isole di
Coo
,
Calino
,
Piscopi
,
Levita
,
Simi
,
Stampalia
,
Lero
con la piu importante base navale italiana nell'Egeo,
Lisso
e
Patmo
. Coo fu
attaccata
dai tedeschi il 3 ottobre e conquistata il 6 ottobre. Calino fu occupata il 7 ottobre. Piscopi e Levita furono occupate a meta ottobre. Stampalia fu occupata il 22 ottobre, dopo un primo tentatitivo fallito un mese prima. Simi fu occupata il 2 novembre, dopo che un primo assalto tedesco in ottobre era stato respinto dalle truppe italiane e
britanniche
. Lero rimase in mano italiana fino a meta novembre 1943, difesa dalle forze italiane di guarnigione, comandate dal contrammiraglio Luigi Mascherpa, e da rinforzi inviati dagli Alleati. Le ultime isole a essere evacuate dalle truppe italiane furono Lisso e Patmo, dopo che era giunta la notizia della
caduta di Lero
. Gran parte dei soldati italiani fuggiti dalle isole riparo in Turchia, dove furono internati. Chi scelse di rimanere fu fatto prigioniero e internato in
Germania
. A Coo i prigionieri italiani furono oggetto di giustizia sommaria in quello che e ricordato come l'
eccidio di Coo
.
Sorte diversa per Castelrosso, che fu occupata il 10 settembre dai britannici, senza che i tedeschi tentassero successivamente di conquistarla.
Il governatore, l'ammiraglio Inigo Campioni, rimase in carica fino al 18 settembre 1943, quando fu deportato. Divennero nominalmente territorio della
Repubblica Sociale Italiana
. Il comando passo al vicegovernatore
Iginio Ugo Faralli
, che aveva aderito alla
RSI
e resto nominalmente in carica fino al 1945, ma il vero potere passo all'esercito tedesco, comandato dai generali Ulrich Kleemann (1943-1944) e
Otto Wagener
(1944-1945).
Secondo il suo racconto ex post, durante l'occupazione nazista Antonio Macchi, podesta di
Rodi
, avrebbe tenuto contatti con i britannici, mentre un gruppo di radiotelegrafisti italiani si sarebbe infiltrato, facendosi assumere dal comando tedesco di Rodi. Due di essi,
Giorgio Ottone Levitz
e
Osvaldo Remotti
, ricevettero la
medaglia d'oro al valor militare
alla memoria per aver trasmesso segretamente informazioni al Comando inglese dalla stazione radio tedesca di Rodi per oltre un anno
[5]
[6]
.
Il 23 luglio 1944 l'intera comunita ebraica di Rodi e quella di Coo vennero deportate ad Atene e quindi ad Auschwitz, dove sopravvissero 150 persone su circa 1900. L'amministrazione italiana, su richiesta delle SS, nell'aprile 1944 preparo una lunga lista di ebrei residenti contenente 1660 nomi, che venne usata dai tedeschi nei giorni in cui gli ebrei furono assembrati nella ex sede dell'Aeronautica di Rodi, in attesa del trasporto.
L'8 maggio 1945 le isole vennero occupate dai britannici e venne nominato governatore Peter Bevil Edward Acland. Essi si avvalsero dell'amministrazione civile italiana, fino al passaggio di sovranita sotto la Grecia. L'ingegnere
Antonio Macchi
, gia
podesta
di Rodi, fu autorizzato a costituire la Commissione per la tutela degli interessi italiani nel Dodecaneso che opero fino alla fine del 1947, con lo scopo di riferire al Governo italiano e organizzare il rimpatrio degli italiani e di tutelare quelli che ancora restavano nel Dodecaneso. La Commissione contribui anche alla ricostruzione degli avvenimenti bellici in madrepatria. Il 26 dicembre 1945 usciva l'ultimo numero del Messaggero di Rodi, il giornale in lingua italiana.
Il 1º gennaio 1947 i britannici introdussero l'amministrazione civile greca, con a capo il colonnello Gigantes, che revoco l'ordine d'espulsione degli italiani perche li riteneva utili a risollevare l'economia locale. Successivamente, con il
trattato di pace
di
Parigi
del 10 febbraio 1947, le isole passarono alla
Grecia
come prevedeva l'articolo 14 del trattato:
- Articolo 14.
- L'Italia cede alla Grecia in sovranita piena le Isole del Dodecaneso in appresso indicate e precisamente: Stampalia (Astropalia), Rodi (Rhodos), Calki (Kharki), Scarpanto, Casos (Casso), Piscopis (Tilos), Misiros (Nisyros), Calimnos (Kalymnos), Leros, Patmos, Lipsos (Lipso), Simi (Symi), Cos (Kos) e Castellorizo, come pure le isolette adiacenti.
- Le predette isole saranno e rimarranno smilitarizzate.
- La procedura e le condizioni tecniche che regoleranno il trapasso di tali isole alla Grecia saranno stabilite d'accordo fra i Governi del Regno Unito e di Grecia ed accordi verranno presi per il ritiro delle truppe straniere non oltre 90 giorni dall'entrata in vigore del presente Trattato.
Il ritorno alla Grecia e il ritiro degli italiani
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Il 15 settembre 1947 a
Rodi
vi fu la cerimonia che trasferi i poteri al governatore greco Periklis Ioannidis, sostituito nel 1948 da Nikolaos Mavris. Il 7 marzo 1948 le isole si trasformarono ufficialmente nella Prefettura del Dodecaneso entrando quindi a far parte a tutti gli effetti della
Grecia
. L'amministrazione greca attuo un regime di repressione dell'elemento italiano. Le chiese cattoliche furono convertite in ortodosse, l'ospedale di Rodi fu organizzato per zone separate tra italiani e greci. Le proteste dell'ingegner Macchi, che si era recato a Roma per perorare la causa degli italiani nel Dodecaneso, aveva prodotto l'invio di alcuni mercantili che il 1º settembre del 1947 evacuarono circa 6 000 italiani, che furono ospitati in campi profughi nella zona di
Bari
e nell'ex Ospedale militare Mussolini di
Aversa
.
Il 31 agosto 1949 fu siglato un accordo tra il governo italiano e quello greco che prevedeva il rimpatrio entro un anno di tutti gli italiani restanti. I profughi dovettero svendere le proprieta, portando con se solo pochi beni mobili. I pochi italiani rimasti avevano gia in precedenza ottenuto la doppia cittadinanza.
Il 9 settembre 1950 gli ultimi due
Fratelli delle scuole cristiane
, Flavio Ughetto e Fulgenzio Baracco, lasciarono Rodi e la loro scuola italiana venne chiusa definitivamente. L'associazione degli ex alunni lasalliani di Rodi, fondata nel 1969, mantiene i contatti coi pochi cattolici e italiani che vivono nel Dodecaneso.
[7]
Nell'ottobre del 1951 fu rimpatriato in Italia anche l'arcivescovo cattolico Florido Ambrogio Acciari,
O.F.M.
, titolare dell'
Arcidiocesi di Rodi
, su pressione dei vertici dell'ordine religioso, nella speranza di allentare le tensioni col governo greco
[3]
.
Vi sono molti abitanti delle isole in grado di comprendere la
lingua italiana
, insegnata fino al 1950 nelle scuole e parlata soprattutto dagli anziani. L'italiano e conosciuto in quasi tutti gli esercizi commerciali anche per il consistente afflusso turistico.
[8]
Isola
|
Superficie
|
Popolazione (1931)
[9]
|
Popolazione (1936)
[9]
|
Rodi
e isolotti dipendenti
|
1 412 km²
|
54 797
ab.
|
61 886
ab.
|
Patmo
e isolotti dipendenti
|
57,1 km²
|
2 990 ab.
|
3 184 ab.
|
Lero
|
52,9 km²
|
6 158 ab.
|
13 657 ab.
|
Lisso
|
17,4 km²
|
961 ab.
|
977 ab.
|
Calino
e isolotti dipendenti
|
128,2 km²
|
16 512 ab.
|
15 247 ab.
|
Coo
|
296 km²
|
21 169 ab.
|
19 731 ab.
|
Stampalia
e isolotti dipendenti
|
113,6 km²
|
1 610 ab.
|
2 006 ab.
|
Nisiro
e isolotti dipendenti
|
48 km
|
3 436 ab.
|
3 391 ab.
|
Simi
e isolotti dipendenti
|
63,6 km²
|
9 462 ab.
|
6 195 ab.
|
Piscopi
e isolotti dipendenti
|
64,3 km²
|
1 228 ab.
|
1 215 ab.
|
Calchi
e isolotti dipendenti
|
30,3 km²
|
1 788 ab.
|
1 461 ab.
|
Scarpanto
e isolotti dipendenti
|
306 km²
|
6 575 ab.
|
7 770 ab.
|
Caso
e isolotti dipendenti
|
69,4 km²
|
1 925 ab.
|
1 890 ab.
|
Castelrosso
e isolotti dipendenti
|
11,5 km²
|
2 230 ab.
|
2 238 ab.
|
ISOLE ITALIANE DELL'EGEO
|
2 721,2 km²
|
130 842 ab.
|
140 848 ab.
|
Comandanti delle isole occupate dell'Egeo:
Comandanti della Colonia del Dodecaneso:
Governatori della Colonia delle Isole Italiane dell'Egeo:
Governatore della Colonia:
- Iginio Ugo Faralli
dal 18 settembre 1943 al 7 maggio 1945 (come vice, per la RSI, con limitati poteri civili)
Comandanti militari tedeschi:
Comandanti militari britannici:
Capi dell'amministrazione civile italiana
- Antonio Macchi (7 maggio 1945 al 31 dicembre 1946)
Comandanti militari greci:
- Luigi Vittorio Bertarelli
,
Guida d'Italia: possedimenti e colonie
,
Touring Club Italiano
, Milano, 1929
- Antonicelli, Franco.
Trent'anni di storia italiana 1915-1945
. Mondadori. Torino, 1961.
- Calace, Francesca (a cura di),
≪Restituiamo la Storia≫ ? dagli archivi ai territori. Architetture e modelli urbani nel Mediterraneo orientale.
Gangemi, Roma, 2012 (collana PRIN 2006 ≪Restituiamo la Storia≫)
- Levi, Aldo.
La Marina italiana nella Seconda guerra mondiale. Avvenimenti in Egeo dopo l'armistizio. Rodi, Lero e isole minori
. Ufficio Storico della Marina Militare. Roma, 1957
- Manicone, Gino.
Italiani in Egeo
, La Monastica. Casamari, 1989.
- Manicone, Gino.
I martiri dell'Egeo
, La Monastica. Casamari, 2001.
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Oltremare. Storia dell'espansione coloniale italiana
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Una faccia, una razza. Le colonie italiane nell'Egeo
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L'esercito italiano nel Dodecaneso. Speranze e realta. I documenti dell'Ufficio Storico dell'Esercito
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Il Dodecaneso italiano. Una storia da rivisitare (1912-1943)
, in "Eurostudium", 15 (2010)
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Atlante geostorico di Rodi. Territorialita, attori, pratiche e rappresentazioni (1912-1947)
, Roma, Gangemi (collana PRIN 2006 ≪Restituiamo la Storia≫), 2010
- Grosselli, Enzo Maria. Gli uomini del legno sull'isola delle rose. La vicenda storica del villaggio italiano di Campochiaro a Rodi 1935-1947, Trento, Curcu & Genovese, 2012.
- Clementi Marco
,
Camicie nere sull'Acropoli. L'occupazione italiana in Grecia 1941-1943
, Roma, DerivApprodi, 2013.
- Giovanni Cecini
.
La Guardia di Finanza nelle Isole italiane dell'Egeo 1912-1945
, Roma,
Museo storico della Guardia di Finanza
/ Gangemi, 2014
- Clementi Marco
e Eirini Toliou,
Gli ultimi ebrei di Rodi. Leggi razziali e deportazioni dal Dodecaneso italiano
, Roma, DeriveApprodi 2015
- Clementi Marco
,
Storia della comunita ebraica di Rodi (1912-1947)
, Roma, TAB Edizioni 2022