L'
insurrezione della Valtellina
fu un episodio della
seconda guerra d'indipendenza italiana
che ebbe luogo in
Valtellina
dal 27 maggio
1859
tra gli
austriaci
ed i
piemontesi
.
Dopo la
cacciata degli austriaci di Novara
, il 27 maggio la Valtellina insorse innalzando la bandiera italiana a
Sondrio
, proclamando la sua annessione al
Piemonte
. L'esempio della citta capoluogo venne imitato da tutta la provincia sino al
Tirolo
. A
Chiavenna
, piu a nord, uno degli snodi principali di collegamento con la
Valle Spluga
, l'autorita austriaca venne rovesciata con la forza. Tali opposizioni erano state possibili grazie ad un incontro avvenuto tra i rappresentanti degli insorti a
Como
con
Garibaldi
e con
Emilio Visconti Venosta
, i quali pero avvertirono gli stessi insorti che, almeno per i primi tempi, il Piemonte non avrebbe potuto fornire loro alcun appoggio materiale dal momento che l'Alta Valtellina rimaneva ancora saldamente ancorata nelle mani dell'Impero austriaco.
[1]
Nelle circostanze critiche in cui vessava l'esercito austriaco dopo le sconfitte della prima parte della campagna militare, l'insurrezione della Valtellina presento da subito un pesante inconveniente perche rischiava di mettere a repentaglio i collegamenti con il
Tirolo
da cui provenivano la maggior parte dei rifornimenti dalla madrepatria destinati alle operazioni in
Lombardia
. I chiavennaschi ed i valtellinesi, erano a conoscenza dell'importanza strategica delle loro valli e pertanto minacciarono gli austriaci di bloccare il
passo dello Stelvio
, proprio mentre il feldmaresciallo
Ferencz Gyulai
era in attesa di un corpo d'armata di 40.000 uomini che era in viaggio tramite ferrovia dalla
Sassonia
e dalla
Baviera
, forze che si sarebbero dovute concentrare in
Valtellina
e nel
Vorarlberg
.
[1]
Gyulai di fronte a questa minaccia rispose tramite un proclama nel quale dichiarava che le comunita che avessero dato il loro appoggio ai rivoltosi sarebbero state punite "col ferro e col fuoco" oltre a sfruttare la figura del generale
Friedrich Zobel
ed i suoi metodi violenti per terrorizzare le popolazioni alpine in agitazione (questi aveva gia sospeso in loco la legge ordinaria e proclamato la legge marziale).
[1]
Malgrado la situazione di terrore instauratasi, gli insorti aderirono alla Guardia Nazionale piemontese e si unirono a quella gia proclamatasi a
Como
con l'intervento di
Garibaldi
per portarsi al passo dello Stelvio al fine di impedire l'accesso in Lombardia del corpo di spedizione austriaco da poco concentratosi nel
Vorarlberg
. Se l'imperatore
Francesco Giuseppe d'Austria
da
Verona
dove aveva posto il proprio quartier generale minacciava intimando di rimanere al loro posto gli autonomisti del
Sudtirol
, dall'altro il progetto degli insurrezionisti riusci a concludere ben poco pur con l'appoggio del generale
Giacomo Medici
che riusci ad occupare
Bormio
ma non oltre.
[2]
I combattimenti si mantennero serrati su ambo i fronti sino al 12 luglio
1859
quando, con l'
armistizio di Villafranca
, gli austriaci abbandonarono il passo dello Stelvio per ritornare in patria, lasciando quindi anche la Valtellina nelle mani dei sabaudi.
[2]
L'appoggio costante agli ideali dell'insurrezionalismo su base mazziniana venne garantito da personaggi di rilievo come il patriota tiranese
Ulisse Salis
il quale provvedette col fratello Giuseppe a rispolverare buona parte degli armamenti delle rivolte del
1848
accantonati a
Poschiavo
presso un convento delle suore agostiniane ed un cannone austriaco che avevano sottratto a suo tempo, sotterrato in un campo di loro proprieta.
[2]
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a
b
c
Victor Paul,
La guerra d'Italia del 1859. Quadro storico, politico e militare
, ristampa ed. Zeisciu, 2009.
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b
c
Monteforte Franco,
Il risorgimento e la Valtellina
, Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 2011.
- Monteforte Franco,
Il risorgimento e la Valtellina
, Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 2011
online
- Victor Paul,
La guerra d'Italia del 1859. Quadro storico, politico e militare
, ristampa ed. Zeisciu, 2009