Insediamenti israeliani

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Mappa degli insediamenti israeliani (magenta) in Cisgiordania

Gli insediamenti israeliani , o colonie israeliane , sono comunita abitate da cittadini israeliani nei territori palestinesi occupati a partire dalla guerra dei sei giorni del 1967. Tali insediamenti sono presenti in Cisgiordania (inquadrati nell'area amministrativa Giudea e Samaria ), che e in gran parte sotto amministrazione civile israeliana, e nelle alture del Golan , annesse a Israele nel 1981. La costruzione di insediamenti israeliani e considerata illegale dalla comunita internazionale. [1] La politica dei diversi governi israeliani nei confronti di questi insediamenti ha oscillato dalla promozione attiva allo sgombero con la forza. La loro perdurante esistenza e status giuridico, fin dagli anni 1970 , e uno dei problemi piu dibattuti e, di fatto, ostacolo a un concreto superamento del conflitto israelo-palestinese dagli anni 1940 del XX secolo .

La definizione abbraccia talora comunita nel territorio conquistato nel 1967 da Israele, che da quel momento in poi e passato sotto l'autorita del codice civile israeliano, della sua amministrazione e della sua giurisdizione. Cio riguarda:

Ulteriori diciotto insediamenti erano presenti nella penisola del Sinai , ventuno nella Striscia di Gaza e quattro nella cosiddetta Samaria settentrionale (regione della Cisgiordania ). Quelli del Sinai furono poi fatti evacuare dalle autorita di governo israeliane nel 1982 , quelli della Striscia nel 2005 .

Terminologia

[ modifica | modifica wikitesto ]
  • In ebraico , il termine impiegato per indicare gli insediamenti creati al di la della cosiddetta " Linea Verde " da Israele e hitnakhluyot (ebraico: ?????????; singolare ???????/ hitnakhlut, hitnakhalut ). Questo termine evoca i comandi biblici e le promesse di "ereditare" la Terra promessa tramite insediamenti umani, e fu introdotto allorche il partito del Likud giunse al potere, sostituendo il piu neutro termine hityashvut fino ad allora impiegato. Allo stesso modo, le espressioni " Territori occupati palestinesi " e " West Bank " (Cisgiordania), in cui sorsero i primi insediamenti, furono proibite nelle notizie di tipo giornalistico. [4] Hitnakhluyot e molto usato dai media e in pubblico, sebbene molti pensino che esso abbia acquisito negli anni piu recenti un'accezione semantica negativa. I coloni degli insediamenti sono chiamati mitnakhalim (ebraico: ???????; singolare - ?????/ mitnakhel ). Questi ultimi, e chi simpatizza per loro, come pure la maggior parte dei riferimenti ufficiali israeliani, usano il termine yishuvim (???????; singolare - ?????/ yishuv ) per gli insediamenti e mityashvim (????????; singolare - ??????/ mityashev ) per indicare i coloni. Tali termini si riferiscono anche agli insediamenti sorti all'interno dei confini israeliani precedenti al 1967. Inoltre, il termine "colono" e spesso associato all'originario movimento sionista religioso e altre popolazioni insediatesi in comunita sul territorio israeliano, quali gli Haredi , residenti di Betar Illit e Modi'in Illit , non associano se stessi a tale termine. [5]
  • In arabo , gli insediamenti sono chiamati mustaw?an?t (arabo: ????????), e i coloni sono chiamati mustaw?in?n (????????). Musta?mar?t (????????) e un altro termine usato fra i palestinesi, [6] traducibile alla lettera con colonie ; dal punto di vista palestinese, molti coloni sono stranieri, estranei alla Palestina.

Situazione giuridica

[ modifica | modifica wikitesto ]
Crescita della popolazione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania (blu), Gerusalemme Est (giallo) e alture del Golan (verde)

Tutti i maggiori organismi internazionali, inclusi il Consiglio di Sicurezza dell'ONU , la Corte internazionale di giustizia dell' Aia , l' Unione europea , Amnesty International e la Human Rights Watch , oltre a numerosi studiosi ed esperti hanno qualificato gli insediamenti come una violazione del diritto internazionale . Secondo il diritto, le colonie di popolamento sono illegali. La Corte internazionale di giustizia ha confermato l'illegalita degli insediamenti israeliani, che violano l'art. 49.6 della Quarta Convenzione di Ginevra : ≪La potenza occupante non potra mai procedere alla deportazione o al trasferimento di una parte della propria popolazione civile sul territorio da essa occupato≫

In piu, l'art. 8.2,b,VIII dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale (Israele non ha ratificato lo Statuto) definisce ≪il trasferimento, diretto o indiretto, da parte di una potenza occupante, di una parte della propria popolazione civile, sul territorio da essa occupato≫ come un crimine di guerra .

Senza distinguere tra insediamenti nuovi o ripristinati (Hebron o Gush Etzion), il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e l' Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno condannato piu volte Israele per la costruzione e l'ampliamento delle colonie.

Nonostante le condanne ricevute, Israele afferma la legalita dell'edificazione di colonie alla luce del diritto internazionale , poiche lo Stato di Israele nega che ci sia occupazione di territorio . A questo proposito si fa notare che una pronuncia della Corte suprema di Israele ha sentenziato, nel giugno 2005 che ne la Cisgiordania ne Gaza fanno parte del territorio nazionale. [ senza fonte ]

  1. ^ Israel’s Settlements Have No Legal Validity, Constitute Flagrant Violation of International Law, Security Council Reaffirms | UN Press , su press.un.org . URL consultato il 16 novembre 2023 .
  2. ^ BBC NEWS | In Depth | Israel and the Palestinians | issues | Jerusalem: Crucible of the conflict
  3. ^ B'Tselem - East Jerusalem Archiviato il 15 giugno 2009 in Internet Archive .
  4. ^ Ian Lustick, 'The Riddle of Nationalism: The Dialectic of Religion and Nationalism in the Middle East', Logos Vol. 1, No-3, Summer 2002 pp. 18-44, a pp. 38-9.
  5. ^ Tovah Lazaroff, We are not settlers. We are Jews [ collegamento interrotto ] , The Jerusalem Post , 18 giugno 2007.
  6. ^ Planned obsolescence - The Slow Death Of The Two-State Solution - Palestinian-Israeli conflict , su findarticles.com , Christian Century , 3 maggio 2003. URL consultato il 15 febbraio 2008 (archiviato dall' url originale il 24 settembre 2015) .

Bibliografia

[ modifica | modifica wikitesto ]

Voci correlate

[ modifica | modifica wikitesto ]

Altri progetti

[ modifica | modifica wikitesto ]

Collegamenti esterni

[ modifica | modifica wikitesto ]