Il deserto dei Tartari
e un
romanzo
di
Dino Buzzati
. Pubblicato nel
1940
, segno la consacrazione di Buzzati tra i grandi
scrittori
del
Novecento
italiano.
Lo scrittore bellunese in un'intervista affermo che lo spunto per il romanzo era nato:
≪... dalla monotona routine redazionale notturna che facevo a quei tempi. Molto spesso avevo l'idea che quel tran tran dovesse andare avanti senza termine e che mi avrebbe consumato cosi inutilmente la vita. E un sentimento comune, io penso, alla maggioranza degli uomini, soprattutto se incasellati nell'esistenza ad orario delle citta. La trasposizione di questa idea in un mondo militare fantastico e stata per me quasi istintiva.≫
Il tema centrale del romanzo e dunque quello della "fuga del tempo".
[1]
Il libro e stato inserito alla posizione 29 della classifica
I 100 libri del secolo di le Monde
.
Il romanzo e ambientato in un paese immaginario. La trama segue la vita del sottotenente Giovanni Drogo dal momento in cui, divenuto ufficiale, viene assegnato come prima nomina alla Fortezza Bastiani, molto distante dalla citta.
La Fortezza, ultimo avamposto ai confini settentrionali del Regno, domina la desolata pianura chiamata "deserto dei Tartari", un tempo teatro di rovinose incursioni da parte dei nemici. Tuttavia, da innumerevoli anni nessuna minaccia e piu apparsa su quel fronte; la Fortezza, svuotata ormai della sua importanza strategica, e rimasta solo una costruzione arroccata su una solitaria montagna, di cui molti ignorano persino l'esistenza.
Dopo un viaggio a cavallo di piu giorni, Drogo ha una cattiva impressione della fortezza. Confida al superiore maggiore Matti di voler chiedere l'avvicinamento alla citta e questi gli consiglia di attendere quattro mesi fino alla visita medica periodica, dopo la quale potra farlo trasferire per motivi sanitari. Drogo si pente subito di avere acconsentito, ma in questo periodo subisce inconsciamente il fascino degli immensi spazi desertici che si aprono a settentrione. La vita alla Fortezza Bastiani si svolge secondo le norme ferree che regolano la disciplina militare ed esercita sui soldati una sorta di malia che impedisce loro di lasciarla. I militari sono sorretti da un'unica speranza: vedere apparire all'orizzonte, contro le aspettative di tutti, il nemico. Fronteggiare i
Tartari
, combatterli, diventare eroi: sarebbe l'unica via per restituire alla Fortezza la sua importanza, per dimostrare il proprio valore e, in ultima analisi, per dare un senso agli anni buttati via in quel luogo di confine.
Il giorno della visita medica che dovrebbe sancire la sua inabilita per il servizio alla Fortezza, Drogo la vede improvvisamente trasformata; davanti ai suoi occhi si espande a dismisura con camminamenti, spalti e mura che mai ha visto. Il selvaggio paesaggio del nord gli appare bellissimo. Rinuncia al trasferimento e si lascia affascinare dalle rassicuranti e ripetitive abitudini che scandiscono il tempo alla Fortezza, dalla speranza, condivisa da altri compagni, di una futura gloria.
Un giorno un soldato di nome Giuseppe Lazzaro rientra dopo essere uscito per recuperare un cavallo sbandato, ma avendo dimenticato la parola d'ordine viene abbattuto dalla sentinella, come impongono le regole del servizio, che pure lo ha riconosciuto. Qualche tempo dopo sembra che cio che tutti attendono stia per accadere: lunghe colonne di uomini armati si avvicinano da settentrione attraverso la pianura deserta. La Fortezza e in fermento, i soldati sognano battaglia e gloria, ma si scopre che non sono tartari, bensi soldati del Regno confinante che vengono a definire la linea di
frontiera
.
Dopo quattro anni Drogo torna a casa in licenza, ma non si ritrova piu nei ritmi della citta: prova un senso di estraneita e smarrimento nel ritornare al suo vecchio mondo, a una casa che non puo piu dire sua, ad affetti a cui scopre di non saper piu parlare. Si reca da un generale per ottenere il trasferimento, come sarebbe prassi dopo quattro anni in Fortezza, ma il superiore gli dice che l'organico della
piazzaforte
sara drasticamente ridotto e molti suoi colleghi hanno presentato domanda prima di lui, senza dirgli nulla.
Drogo ritorna alla Fortezza e ai suoi ritmi immutabili. Ora la
guarnigione
e appena sufficiente. Il collega
tenente
Simeoni crede di avvistare del movimento in fondo alla pianura settentrionale, il comandante e il primo a disilluderlo. In realta con il tempo si scopre che il Regno del Nord sta probabilmente costruendo una strada diretta verso le montagne di confine, ma occorreranno quindici anni di lavori attraverso il vasto deserto per arrivare nei paraggi della Fortezza. Nel frattempo tutti si sono abituati a considerarlo un lavoro di ingegneria civile.
Nell'attesa della "grande occasione" si consuma la vita dei soldati di guarnigione; su di loro trascorrono, inavvertiti, i mesi, poi gli anni. Drogo vedra alcuni dei suoi compagni morire, altri lasciare la fortezza ancora giovani o al contrario ormai vecchi, e dopo trent'anni di servizio e diventato
maggiore
e vicecomandante della Fortezza. Una malattia al fegato lo corrode fino a costringerlo a letto, quando improvvisamente accade cio che giustificherebbe tutta la vita trascorsa in questo avamposto: la guerra contro il Regno del Nord, che fa affluire truppe e artiglierie lungo la strada.
Ma mentre arrivano due reggimenti di rinforzo alla Fortezza Bastiani, il comandante e suo ex collega Simeoni fa evacuare Drogo malato per far alloggiare nella sua stanza i nuovi ufficiali. La
morte
lo cogliera solo, in un'anonima stanza di una sperduta locanda, ma senza piu sentimenti di rabbia e delusione. Drogo, infatti, riflettendo su tutta la sua vita, capisce nei suoi ultimi istanti quale fosse in realta la sua personale missione, l'occasione per provare il suo valore che aveva atteso per tutta la vita: affrontare la morte con dignita, "mangiato dal male, esiliato tra ignota gente". Drogo non ha quindi centrato l'obiettivo della sua esistenza ma ha sconfitto il nemico piu grande: non la morte ma la paura di morire. Con la consapevolezza di aver combattuto questa battaglia decisiva, Drogo muore da vero soldato, rappacificato con la sua storia, della quale ha finalmente trovato un senso che supera la sua individualita.
I Tartari, o
Tatari
, sono una popolazione nomade dell'
Asia centrale
, federata nel Medioevo con i
Mongoli
; il nome
Tatari
veniva storpiato in
Tartari
per l'assonanza con uno dei nomi dell'
inferno
, il
Tartaro
appunto. Essi, tuttavia, in realta non hanno nulla a che vedere con il
romanzo
. Lo scrittore sfrutta il nome dei Tartari per evocare l'idea di una minaccia militare, di un'invasione da parte di un popolo crudele, guerriero e sconosciuto, sulla scia di un immaginario medievale che ha la sua origine ne
Il Milione
, il primo grande libro di viaggi, in cui lo stupore per il favoloso e il meraviglioso e sempre confuso alla tendenza catalogatrice di
Marco Polo
.
[2]
- Nel
1976
si traspose il romanzo in un
film omonimo
diretto da
Valerio Zurlini
(nel cast
Vittorio Gassman
,
Jacques Perrin
,
Philippe Noiret
,
Max von Sydow
,
Jean-Louis Trintignant
,
Fernando Rey
e
Giuliano Gemma
).
- Il film italiano
Fortezza Bastiani
del
2002
, diretto da Michele Mellara, fa riferimento all'ambientazione del romanzo. Nella pellicola, viene chiamato Fortezza Bastiani l'appartamento in cui vivono i cinque studenti protagonisti.
- L'
anime
Sora no Woto
, trasmesso a partire dal
2010
, presenta una trama per certi aspetti molto simile al romanzo di Buzzati. Protagoniste sono cinque soldatesse che occupano una fortezza sul confine, in cui trascorrono i giorni simulando missioni di guerra e addestrandosi alle armi, nonostante non vi sia alcun nemico da affrontare.
- Nel
2019
il regista colombiano
Ciro Guerra
ha realizzato il film
Waiting for the Barbarians
, tratto dal romanzo di
J. M. Coetzee
Aspettando i barbari
, la cui trama si ispira al romanzo di
Dino Buzzati
.
- Il cantante
Franco Battiato
, nel brano omonimo tratto dall'album
Dieci stratagemmi
del
2004
, paragona la sua esistenza alla Fortezza Bastiani sentendosi come il sottotenente Drogo in cerca della sua personale missione tra le mura della Fortezza.
- Il brano
Prima guardia
, contenuto nell'album
Terremoto
della
rock band
italiana
Litfiba
del
1993
, e stato ispirato dalle vicende del romanzo.
- Il brano
Zangra
di
Jacques Brel
, che racconta del destino tragico di un soldato in cerca di gloria, e ispirato al romanzo.
- Dino Buzzati
,
Il deserto dei Tartari
, collana
Il Sofa delle Muse
, Milano,
Rizzoli
, 1940.
- Dino Buzzati
,
Il deserto dei Tartari
, collana
Lo specchio. I narratori del nostro paese
, Milano,
Arnoldo Mondadori Editore
, 1945.
- Dino Buzzati
,
Il deserto dei Tartari
, collana
La Medusa degli italiani
, Milano,
Arnoldo Mondadori Editore
, 1949.
- Dino Buzzati
,
Il deserto dei Tartari
, collana
Narratori Italiani
, Milano,
Arnoldo Mondadori Editore
, 1958.
- Dino Buzzati
,
Il deserto dei Tartari
, collana
Oscar Mondadori
, introduzione di
Alberico Sala
, Milano,
Arnoldo Mondadori Editore
, 1966.
- Dino Buzzati
,
Il deserto dei Tartari
, collana
L'Airone
, Milano,
Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori
, 1966.
- Dino Buzzati
,
Il deserto dei Tartari
, collana
Tesori della Narrativa Universale
, Milano,
De Agostini
, 1985.
- Dino Buzzati
,
Il deserto dei Tartari
, collana
Oscar Classici Moderni
, Milano,
Arnoldo Mondadori Editore
, 1989,
ISBN
8804327030
.
- Dino Buzzati
,
Il deserto dei Tartari
, collana
I Miti del Novecento
, introduzione di
Enzo Di Mauro
, Milano,
Arnoldo Mondadori Editore
, 2000,
ISBN
8804483482
.
- (
EN
)
Dino Buzzati
,
The Tartar Steppe
, traduzione di
Stuart Hood
, Manchester, Carcanet Press, 1996,
ISBN
185754286X
.
- (
EN
)
Dino Buzzati
,
The Tartar Steppe
, traduzione di
Stuart Hood
, introduzione di
Tim Parks
, Londra,
Penguin Books
, 2000,
ISBN
0141184124
.
- (
FR
)
Dino Buzzati
,
Le desert des Tartares
, collana
Le livre de poche
, traduzione di
Michel Arnaud
, Parigi,
Editions Robert Laffont
, 1963.
- (
DE
)
Dino Buzzati
,
Die Tatarenwuste
, traduzione di
Stephan Oswald
, Stoccarda, Klett-Cotta, 1990,
ISBN
3608956433
.
- (
ES
)
Dino Buzzati
,
El desierto de los Tartaros
, collana
Gadir ficcion
, traduzione di
Carlos Manzano
, Madrid, Gadir, 2008,
ISBN
9788493443917
.
- Vittorio Caratozzolo,
La finestra sul deserto. A oriente di Buzzati
, Acireale, Bonanno, 2006,
ISBN
88-7796-285-2
.
- Marcello Carlino,
Come leggere ≪Il deserto dei Tartari≫ di Dino Buzzati
, 4ª ed., Milano, Mursia, 1993,
ISBN
88-425-1372-5
.