Giuseppe Angelillo
(
Gioia del Colle
,
8 maggio
1899
?
Monte Zuquala
,
5 maggio
1939
) e stato un
militare
italiano
, insignito della
medaglia d'oro al valor militare
alla memoria nel corso delle
grandi operazioni di polizia coloniali
in
Africa Orientale Italiana
[2]
.
Nacque a Gioia del Colle,
provincia di Bari
, l'8 maggio 1899, figlio di Liborio e Isabella Giura.
[2]
Arruolato nel
Regio Esercito
nel luglio 1917, in piena prima guerra mondiale, fu assegnato
76º Reggimento fanteria
, e nel novembre successivo raggiunse in zona di operazioni il
253º Reggimento fanteria
passando, poi, nel febbraio dell'anno successivo, alla sezione mitraglieri del 2º Reparto d’assalto.
[1]
Rimasto ferito lascio il territorio dichiarato in stato di guerra nel novembre 1918 e, una volta guarito delle ferite, passo in servizio al
16º Reggimento fanteria
dove fu promosso
caporale
nel settembre 1919,
caporale maggiore
nell'ottobre seguente e
sergente
nell'agosto 1920.
[1]
Posto in congedo nel 1923 con il grado di
sergente maggiore
, l'anno successivo entrava nella
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
e nel 1935, dietro sua domanda, parti per l'
Africa Orientale
.
[1]
Dopo aver partecipato alle operazioni nel corso della
guerra d'Etiopia
, chiese di essere assegnato al CCIX Battaglione CC.NN., partecipando alle
grandi operazioni di polizia coloniali
.
[1]
Decorato con una
medaglia di bronzo al valor militare
a Nec Dingal-Giogol, nell'aprile 1939, cadde in combattimento sul Monte Zuquala il 5 maggio successivo, venendo insignito della
medaglia d'oro al valor militare
alla memoria.
[2]
![Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria](//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b5/Valor_militare_gold_medal_-_old_style_BAR.svg/60px-Valor_militare_gold_medal_-_old_style_BAR.svg.png)
≪
Combattente ferito della grande guerra, volontario in Africa Orientale, dopo aver partecipato a tutta la campagna etiopica con un reparto di camicie nere, domandava di partecipare alle operazioni di polizia e di rastrellamento con una banda irregolare. Comandante di un distaccamento di ascari in un presidio, venuto a conoscenza della presenza di formazioni nemiche in una zona vicina, sebbene disponesse di un solo buluc, usciva dal fortino ed affrontava il nemico con la solita decisione. Ferito al braccio sinistro, occultava la ferita per non distrarre i suoi dal combattimento e continuava con sovrano stoicismo la sua azione di comando e di incitamento. Circondato dal nemico soverchiante, non ripiegava e continuava la lotta con le bombe a mano. Colpito mortalmente al cuore, ordinava al suo muntaz di non occuparsi di lui e di continuare la lotta fino alla vittoria. Le sue ultime parole furono: ≪ Andate avanti, Viva l’Italia ≫. Luminosa figura di soldato e di eroe. Monte Zuquala (Gaddile - Gidda), 5 maggio 1939
.
[3]
≫
? Regio Decreto 5 dicembre 1940.
≪
Con ammirevole calma si esponeva al tiro avversario, prodigandosi a rettificare e concentrare il fuoco delle nostre armi nei punti piu opportuni e contribuendo decisamente a fiaccare l'aggressivita dei nemici. Gia distintosi in precedenti fatti d'arme. Nec Dingai-Giogol, 26 aprile 1939
.≫
? Regio Decreto 21 agosto 1940.
- Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare,
Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941)
, Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 374.