Tiziano Vecellio
,
Ritratto di Giulio Romano
,
Mantova
, collezioni provinciali,
1536
Disegno per una saliera in argento
Giulio Pippi de' Jannuzzi
, o
Giannuzzi
, detto
Giulio Romano
(
Roma
, 1492 o 1499
[1]
?
Mantova
,
1º novembre
1546
), e stato un
pittore
e
architetto
italiano
, importante e versatile personalita del
Rinascimento
e del
Manierismo
.
Fu un artista completo, come era normale per un artista di corte che doveva occuparsi di ogni aspetto legato alla residenza e alla vita di rappresentanza del proprio signore, dovendo anche fornire modelli grafici per arazzi, opere scultoree e oggetti in argento,
[2]
coordinando collaboratori e artigiani.
Autoritratto
Non e nota la data di nascita, ma nell'atto di morte del 1546 gli si attribuisce un'eta di 46 anni; pertanto si e ritenuto fosse nato intorno al 1499 nell'
Urbe
. Tuttavia
Vasari
, che lo conosceva personalmente, lo dice morto a 54 anni, anticipandone quindi la nascita intorno al 1492, piu consona all'inizio della collaborazione con
Raffaello
intorno al 1515.
[3]
Nato da padre commerciante, crebbe in una condizione familiare agiata. La dimora paterna di Giulio sorgeva in via Macel de' Corvi, vicino alla casa di Michelangelo, nei paraggi del
Foro Romano
e di
piazza del Campidoglio
, nell'area dove oggi sorge l'
Altare della Patria
.
Fin da giovane fu l'allievo piu dotato
[4]
e uno tra i principali collaboratori di
Raffaello Sanzio
all'interno dell'affollata bottega. Collaboro con il maestro nelle sue grandi imprese pittoriche come gli affreschi della
villa Farnesina
, delle
Logge
e delle
Stanze Vaticane
. Gia nel 1513-1514 la mano di Giulio e riconoscibile in alcuni affreschi eseguiti da Raffaello nella
Stanza dell'Incendio di Borgo
quali l'
Incendio di Borgo
, in particolare nelle
erme
a monocromo incoronate da foglie di alloro che reggono il
cartiglio
sopra il capo degli imperatori, affrescate nel prospetto inferiore delle pareti. Nel periodo intorno al 1518 sono documentati i suoi primi disegni di architettura, in particolare di studi di angoli per il
Palazzo Branconio dell'Aquila
che Raffaello progetto per farne dono a un amico lasciando allo stesso Giulio la piena liberta nella creazione del cortile interno.
Dati i complessi rapporti stilistici all'interno della bottega, non risulta facile distinguere gli apporti personali di Giulio Romano in tali opere, tanto che esiste un corpus di dipinti e disegni di discussa attribuzione tra lui e Raffaello, tra cui, per esempio, il
Ritratto di Dona Isabel de Requesens
.
In altre opere di Raffaello, la critica ha riconosciuto la mano di Giulio Romano nei particolari di ambientazione.
Alla prematura morte di Raffaello nel 1520 ne eredito, per testamento, la bottega e le commissioni gia avviate, assieme al collega
Giovan Francesco Penni
con il quale collaboro a lungo. In tale periodo si occupo di coordinare gli affreschi di
Villa Madama
e di completare la
sala di Costantino
nelle
stanze Vaticane
, in cui gli viene riconosciuta l'esecuzione di alcune scene come la
Visione della croce
e la
battaglia di ponte Milvio
(1520-1524).
Come narra il Vasari, tra i suoi viaggi di lavoro e culturali visito
Pozzuoli
,
Napoli
e
Campagna
nel regno di Napoli, al seguito di dignitari pontifici originari di quella terra (tra questi,
Melchiorre Guerriero
), ma pote contemporaneamente attingere ai modelli classici della cultura greca e latina da cui fu molto influenzato.
[5]
E proprio a Campagna (la Civitas, che defini come "una delle bellezze antiche") ebbe l'incarico di ri-disegnarla nell'urbanistica, da Melchiorre Guerriero (natio di quella citta), figura potente nella curia vescovile romana
[
senza fonte
]
.
Dopo aver collaborato ai progetti di Raffaello (per esempio al cortile del Palazzo Branconio dell'Aquila), i suoi primi autonomi progetti di architettura furono a Roma: il
palazzo Adimari Salviati
(dal
1520
), la
Villa Lante
sul
Gianicolo
per
Baldassarre Turini
da
Pescia
(1518-1527) e il
Palazzo Maccarani Stati
(1521-1524).
Il
cortile della Cavallerizza
nel
Palazzo Ducale
di Mantova
Fu invitato, come artista di corte, a
Mantova
da
Federico II Gonzaga
, a cui era stato indicato fin dal
1521
da
Baldassarre Castiglione
, letterato e suo ambasciatore a
Roma
. Nonostante la prestigiosa carriera avviata a Roma, accetto l'invito dopo lunghe insistenze e dopo aver completato i lavori lasciati incompiuti da Raffaello, per raggiungere la citta lombarda nel 1524.
[6]
Il suo primo incarico fu di occuparsi del cantiere della villa di
Marmirolo
(oggi distrutta) e successivamente gli fu affidata la realizzazione di un casino fuori delle mura della citta, in una localita chiamata
Te
, dove il marchese Federico II aveva delle scuderie. Giulio Romano realizzo un grandioso edificio a meta tra il palazzo e la villa extraurbana, conosciuto come
Palazzo Te
, utilizzando, per affrescarlo, numerosi aiuti, tra cui, per esempio,
Raffaellino del Colle
e per un certo periodo Giovan Francesco Penni.
Il lavoro di Giulio Romano dedicato a Palazzo Te, lo vide impegnato per dieci anni a partire dalla fine dell'anno 1525. Subi frequenti pressioni del marchese committente affinche si procedesse piu speditamente. Il 2 aprile del 1530 gli fu affidata la regia di una festa in onore dell'imperatore
Carlo V
, ospite del prossimo duca Federico II, tenutasi all'interno dei cortili e delle stanze di Palazzo Te.
Nel 1526 venne nominato prefetto delle fabbriche dei
Gonzaga
e "superiore delle vie urbane", cariche che gli davano la possibilita di sovrintendere a tutte le architetture e le produzioni artistiche della corte, portando avanti un'ampia opera come pittore e architetto, improntata a un fasto decorativo e gusto della meraviglia e dell'artificio ingegnoso e bizzarro che ebbero larga diffusione nella cultura
manierista
delle corti europee.
Dopo l'elevazione a ducato della casata, Giulio Romano si occupo della sistemazione anche del
Palazzo Ducale
, dove realizzo, tra l'altro, il
cortile della Cavallerizza
oltre che alcuni affreschi.
Nel decennio 1530-1540, si occupo di molteplici progetti, tesi a trasformare Mantova secondo le ambizioni dei
Gonzaga
.
Quando Vasari gli fece visita nel 1541, trovo un uomo ricco e potente. Il suo
status
gli consenti di realizzare per se un palazzo nel centro di Mantova, denominato oggi la
casa di Giulio Romano
.
Nel 1546 la morte gli impedi di ritornare a Roma per divenire primo architetto della fabbrica di
San Pietro
. Fu sepolto nella
chiesa di San Barnaba
e la sua tomba fu profanata e dispersa durante la ristrutturazione conclusasi nel 1737.
[7]
Giulio sposo a Mantova nel 1529 la nobile mantovana Elena Guazzo Landi ed ebbero un figlio, Raffaello, nato a Mantova nel 1532 e ivi morto nel 1562.
[8]
Roma
,
Villa Lante
Mantova
,
Palazzo Te
,
La caduta dei giganti
(particolare della sala dei Giganti)
- Palazzo Te
a Mantova. Costruito tra il 1524 e il 1534, a Palazzo Te si mescolano varie funzioni: abitativa, di svago, di ospitalita, di intrattenimento e di rappresentanza. Il vasto edificio ha un impianto a corte quadrata di chiara discendenza vitruviana, ispirato ad una
domus
romana, con quattro entrate sui quattro lati. Si presenta come un blocco basso e massiccio con i prospetti esterni caratterizzati in modo diverso sui vari lati, anche se la facciata meridionale non e stata realizzata. La facciata principale posta a est e la cosiddetta Loggia Grande, caratterizzata dall'ingresso sormontato da un timpano, con tre grandi aperture a
serliana
su colonne binate. Gli altri prospetti sono caratterizzati da lesene
doriche
lisce poste ad interassi diversi secondo un ritmo complesso e da un possente bugnato liscio e rustico, alternanza questa che concorre a creare uno squilibrio anticlassico, caratteristica del nuovo linguaggio architettonico manierista. Nel cortile interno, scandito da semicolonne doriche sormontate da una possente
trabeazione
, i timpani spezzati e i triglifi centrali scivolati in basso con forte effetto dinamico sono ulteriori elementi mirati a suscitare stupore. All'interno, nella
Sala di Amore e Psiche
, troviamo un composito sistema di riquadrature prospettiche della volta. Nella
Sala dei Giganti
viene applicato uno sperimentalismo illusivo, raffigurando figure grottescamente deformate e il crollo di enormi architetture, cosi da dare l'impressione a chi vede l'opera di essere sepolto sotto le rovine e risucchiato dal gorgo musivo del pavimento. Inoltre lo spazio architettonico e stato aumentato e reso grandioso tramite l'affresco e la smussatura degli angoli delle pareti. Il paradosso e la chiave di lettura che va a sostituire la logica e la razionalita rinascimentali.
- Pescherie di Giulio Romano
a Mantova. Edificate nel 1536, erano dedicate al commercio del pesce.
Mantova
,
casa di Giulio Romano
.
- Villa dei Vescovi
a
Torreglia
. Giulio Romano fu incaricato dal vescovo di Padova di ristrutturate la sua grandiosa villa a
Torreglia
(PD), ispirata ad una
domus
romana. Giulio chiuse la loggia sud e introdusse un rivestimento di
bugnato
rustico al piano terra, per aumentarne la grandiosita.
- Progetto per il cortile dello scomparso Palazzo Branconio dell'Aquila
a Roma,
1518
circa,
Firenze
,
Galleria degli Uffizi
, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe.
- Allegoria delle Virtu di Federico II Gonzaga
,
1531
-
1534
, penna e inchiostro marrone, gesso nero e lumeggiature bianche, 249 x 317 mm,
Los Angeles
,
J. Paul Getty Museum
.
- Vittoria, Giano, Crono e Gea
,
1532
-
1534
, penna, inchiostro marrone e nero bagnato su gesso nero, 374 x 317 mm,
Los Angeles
, J. Paul Getty Museum.
- Nascita di Bacco
,
1533
circa, penna, inchiostro marrone e nero bagnato su gesso nero, 250 x 406 mm,
Los Angeles
, J. Paul Getty Museum.
- Bambino nudo con braccia aperte
, gesso rosso su carta bianca, 270 x 209 mm,
Firenze
, Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe.
- Monumento funebre di
Claudio Rangoni
(1542),
duomo di Modena
.
[14]
Ritratto di Margherita Paleologa
,
Royal Collection
, 1531
Relativamente al periodo trascorso nella bottega di Raffaello, l'integrazione e il sistema di lavoro all'interno della bottega di Raffaello rende arduo agli studiosi l'attribuzione di disegni, di parti piu o meno secondarie solo di affreschi ma anche di pale di altare o di altre opere di Raffaello nonche di singole opere pittoriche su tavola che gli studiosi, tra molti dubbi, attribuiscono all'esecuzione di Giulio Romano e al disegno di Raffaello, con le molte variabili che tale schema presuppone e con le complicazioni dovute alla morte prematura del maestro. Lo stile pittorico di Giulio Romano, tuttavia, ben presto si differenzia notevolmente da quello raffaellesco, rifuggendo dalla tipica "dolcezza" del maestro e dallo "sfumato" leonardesco, a favore di un segno inciso, quasi grafico e da una tavolozza fredda
[15]
.
- Affreschi di
Villa Farnesina
a Roma
- Affreschi di
Villa Madama
a Roma
- Affreschi della
sala di Costantino
nelle stanze Vaticane
- Madonna col Bambino e san Giovannino
(
1518
circa), Olio su tavola, 29 x 25 cm,
Museo del Louvre
,
Parigi
- Ritratto di Dona Isabel de Requesens
(Giovanna d'Aragona) (1518), Olio su tavola
trasportato su tela
,
Museo del Louvre
,
Parigi
(opera di
Raffaello
con la mano di Giulio)
- Sacra Famiglia sotto la quercia
(1518 circa), Olio su tavola, 144 x 110 cm,
Museo del Prado
,
Madrid
(opera di
Raffaello
con la mano di Giulio)
- La perla
(1518-1520 circa), Olio su tela, 144 x 115 cm,
Museo del Prado
,
Madrid
(su disegno di Raffaello)
- Madonna col Bambino e san Giovanni Battista
(Madonna Novar) (1518-1520 circa), Olio su tavola,
National Gallery of Scotland
,
Edimburgo
- Deesis con i santi Paolo e Caterina
(
1520
circa), Olio su tavola, 122 x 98 cm,
Galleria Nazionale
,
Parma
- Ritratto di giovane
(Alessandro de' Medici?) (1520 circa), Olio su tavola,
Museo Thyssen-Bornemisza
,
Madrid
- Santa Maria Maddalena sostenuta dagli angeli
(
1520
-
1521
circa), pittura murale staccata, 165,1x236,2 cm,
National Gallery
,
Londra
- Madonna col Bambino
(1520-1522), Olio su tavola, 195x77 cm,
Galleria degli Uffizi
,
Firenze
- Sacra Famiglia
(1520-1523 circa), Olio su tavola,
Los Angeles
, J Paul Getty Museum
- Simboli degli Evangelisti
(1520-1525 circa), Olio su tavola, 22x22 cm,
Vienna
,
Kunsthistorisches Museum
- Lapidazione di santo Stefano
(1521 circa), Olio su tavola, 288x403 cm,
Chiesa di Santo Stefano
,
Genova
- Madonna col Bambino (Madonna Hertz)
(1522-1523), Olio su tavola, 37 x 30,5 cm, Palazzo Barberini,
Galleria Nazionale di Arte Antica
,
Roma
- Circoncisione
(1522-1523), olio su tavola riportata su tela, 111,5x122 cm,
Parigi
,
Museo del Louvre
[16]
- Madonna col Bambino e sant'Anna
(
Madonna della gatta
) (1522-1523), Olio su tavola, 171 x 143 cm,
Gallerie Nazionali di Capodimonte
,
Napoli
- Madonna col Bambino e san Giovanni Battista
(1523 circa), Olio su tavola, 126 x 85 cm,
Galleria Borghese
,
Roma
- Incoronazione della Vergine
(Madonna di Monteluce) (
1523
-
1525
), Olio su tavola,
Pinacoteca Vaticana
,
Roma
(con la collaborazione di
Giovan Francesco Penni
su disegno di
Raffaello
)
- Donna allo specchio
(
1523
-
1524
), Olio su tela trasportata su tavola, 111 x 92 cm,
Museo Pu?kin
,
Mosca
- Sacra Famiglia e committenti
(
Pala Fugger
) (1523-1524 circa), Olio su tela,
Chiesa di Santa Maria dell'Anima
,
Roma
- Due amanti
(1523-1524 circa), Olio su tavola trasferito su tela, 163 x 337 cm,
Ermitage
,
San Pietroburgo
- Affreschi nella
Sala di Psiche
in
Palazzo Te
a
Mantova
,
1526
-
1528
,
- Santa Margherita
,
1528
circa, olio su tavola, 185x117 cm,
Parigi
, Louvre
- Nascita di Bacco
,
1530
circa, olio su tavola,
Los Angeles
, J Paul Getty Museum
- Ritratto di Margherita Paleologa
[17]
(
1531
circa), Olio su pannello, 115 x 90 cm,
Richmond upon Thames
,
Hampton Court
- Adorazione dei pastori e santi (
1532
-
1534
), Olio su tavola, 275 x 212 cm, Museo del Louvre,
Parigi
- Plutone sul carro
, 1532-1536 circa, olio su tela, 92x62 cm,
Vienna
, Kunsthistorisches Museum
- Affreschi nella
Sala dei Giganti
in
Palazzo Te
,
Mantova
, 1532-1535
- Adorazione dei pastori con San Longino e San Giovanni Evangelista
, 1535 ca., Museo del Louvre,
Parigi
- Trionfo di Tito e Vespasiano (1537), olio su tavola, 122 x 171 cm, Museo del Louvre,
Parigi
Castel Goffredo
,
Palazzo Gonzaga-Acerbi
- Imperatore a cavallo
, 1536-1539, olio su tavola, 83 x 54 cm,
Hampton Court
,
Londra
- Affreschi nella
Sala di Troia
,
1536
-
1540
,
Mantova
,
Palazzo Ducale
- Allegoria dell'Immortalita (1540 circa), Olio su tavola,
Institute of Arts
,
Detroit
- Con nuova e stravagante maniera. Giulio Romano a Mantova
, Mantova, 6 ottobre 2019-6 gennaio 2020.
[28]
- ^
Secondo quanto riportato da Vasari, che lo conobbe, Giulio sarebbe morto all'eta di cinquantaquattro anni, mentre il meno attendibile necrologio romano gliene attribuisce quarantasette. Cfr.
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