Il Serenissimo
Giovanni Battista Cattaneo Della Volta
(
Genova
,
23 giugno
1638
?
Genova
,
24 dicembre
1721
) fu il 131º
doge della Repubblica di Genova
e re di
Corsica
.
Figlio del senatore Nicolo Cattaneo Della Volta e di Anna Maria Pallavicini, nacque a
Genova
il 23 giugno 1638 e fu battezzato nella
chiesa di San Torpete
. Ascritto nel Libro d'oro della nobilta genovese dal 15 gennaio 1660, Giovanni Battista Cattaneo Della Volta ebbe nel 1667 il suo primo incarico istituzionale nel magistrato straordinario addetto alla protezione di vedove e orfani; nel 1669 fece parte del magistrato Visorum et Revisorum (l'organo preposto al controllo delle spese e delle provviste dello Stato); nel 1670 nel magistrato dei Revisori dei libri criminali e nel 1671 nel magistrato del Nuovo Armamento. Intorno al 1672 si trasferi da Genova per il feudo di
Mallare
nel
val Bormida
, dove amministro il territorio in sostituzione dell'ancora minorenne cugino Filippo Cattaneo Della Volta.
E proprio nel territorio feudale mallerese ebbe modo di scoprire la congiura contro il governo genovese ordita da
Raffaele Della Torre
, quest'ultimo in stretto contatto con il duca
Carlo Emanuele II
e con un certo Angelo Maria Vico, residente a Mallare. L'amministratore Giovanni Battista Cattaneo Della Volta vide in prima persona i massicci movimenti di truppe sabaude nei vicini territori di
Altare
e
Carcare
e subito diede un'urgente informativa al Senato della
Repubblica di Genova
. La confessione dei congiurati Della Torre e Vico fece scoppiare nel giugno 1672 una nuova ostilita tra lo stato genovese e il
Ducato di Savoia
e lo stesso "signore di Mallare", dopo aver ottenuto un riconoscimento politico da Genova, fu inviato in
Svizzera
in qualita di ambasciatore straordinario per l'arruolamento di soldati da affiancare alle truppe genovesi.
Cattaneo Della Volta giunse a
Lucerna
il 4 ottobre 1672, ma ottenne udienza alla Dieta solamente il 1º dicembre e al Senato il 21 gennaio 1673: il 18 gennaio, grazie alla mediazione delle potenze europee e della
Francia
, gia si firmava un trattato di pace tra le parti e l'ambasciatore pote quindi sciogliere a stretto giro il contratto di cooperazione militare e, il 19 marzo, partire da
Zurigo
alla volta di Genova.
Nella capitale genovese ricevette grandi onori dal Senato della Repubblica che, in svariate occasioni, offri a Giovanni Battista Cattaneo Della Volta il ruolo d'ambasciatore straordinario nelle diverse corti di
Roma
,
Milano
,
Parigi
: ogni volta rifiuto l'impegno "di trasferta" preferendo un analogo impiego in terra genovese. Difficilmente, se non per motivi personali e d'affari, si allontano dal feudo di Mallare ove di fatto risiedeva e che ancora gestiva per conto del cugino Filippo; il "passaggio di consegne" avvenne nel corso del 1677 con la maggiore eta di quest'ultimo.
Torno quindi stabilmente a Genova in tale anno e dal successivo adempi a diversi incarichi istituzionali: inquisitore di Stato (1678); commissario della
fortezza del Priamar a Savona
(1679); protettore dell'
ospedale di Pammatone
(nel 1680, rieletto piu volte e in cui si distinse per munificenza); deputato alle Provvigioni (1682) e membro del magistrato di Guerra nel 1683 quando si accumulo la tensione con la Francia di
Luigi XIV
che sfocio nel
bombardamento navale francese del 1684
d'innanzi la costa genovese.
Piu volte sindacatore supremo tra il 1685 e il 1691, nelle elezioni (4 settembre 1691) del Gran Consiglio per il ruolo di doge la sua persona ricevette 342 voti a favore rispetto alle 307 preferenze dell'altro candidato,
Bendinelli Negrone
. In qualita di doge fu investito anche della correlata carica biennale di re di
Corsica
.
Il mandato del doge Cattaneo Della Volta - l'ottantaseiesimo in successione biennale e il centotrentunesimo nella storia repubblicana - fu caratterizzato dall'ordinaria amministrazione dello stato. Tra i provvedimenti piu importanti: l'autorizzazione concessa alla comunita di
Nervi
per la costruzione del nuovo porticciolo; l'appoggio in Senato alla causa dei corallieri genovesi delle isole di
Tavolara
e
Molara
contro un possibile appalto sardo; un nuovo regolamento per i sottocancellieri e i giovani di cancelleria che, giudicato efficace, venne trasformato in decreto legislativo il 7 settembre 1694; il diniego e stroncamento della "bassetta", un gioco d'azzardo di origine francese. In politica estera cerco equamente il dialogo istituzionale e diplomatico con l'
Impero
, con la
Francia
e con il
Ducato di Savoia
.
Terminato il dogato il 5 settembre 1693 usci dalla residenza biennale di
palazzo Ducale
per il suo palazzo nel centro storico (nei pressi della
chiesa di San Torpete
) e continuo a servire lo stato genovese (con il titolo di procuratore perpetuo) pressoche per altri vent'anni. Dal 1694 fece costantemente parte della giunta di Marina; fu quattro volte preside del magistrato degli Inquisitori di Stato (1695, 1697, 1700, 1702), cinque volte preside del magistrato di Guerra (1696, 1699, 1701, 1703, 1705), una volta preside del magistrato di Corsica (1698).
Nel 1713 si ritiro vita privata e a
Genova
mori il 24 dicembre 1721.
Dal matrimonio del 3 gennaio 1675 con Maddalena Gentile ebbe i figli maschi
Nicolo
e
Cesare
(entrambi futuri dogi, uno nel 1736 e l'altro nel 1748) e le figlie Livia Maria (sposa di Giovan Battista Centurione), Benedetta, Anna Maria e Francesca, che si fecero monache.
- Sergio Buonadonna, Mario Mercenaro,
Rosso doge. I dogi della Repubblica di Genova dal 1339 al 1797
, Genova, De Ferrari Editori, 2007.