Giovanna di Trastamara
, o
Giovanna di Aragona e Castiglia
, conosciuta anche come
Giovanna la Pazza
(in
castigliano
Juana I de Trastamara
, o
Juana la Loca
, in
catalano
Joana d'Arago i de Castella
o
Joana la Boja
;
Toledo
,
6 novembre
1479
?
Tordesillas
,
12 aprile
1555
), e stata duchessa consorte di
Borgogna
, fu regina di Castiglia dal 1504 e di Aragona dal 1516, regni dalla cui unione si e evoluta la Spagna moderna.
Giovanna sposo
Filippo il Bello
, arciduca di Casa d'Asburgo, il 20 ottobre 1496. Dopo la morte di suo fratello
Giovanni
, principe delle Asturie, nel 1497, di sua sorella maggiore
Isabella
nel 1498 e di suo nipote
Michele della Pace
nel 1500, divenne l'erede presunta delle corone di Castiglia e Aragona. Quando sua madre, la regina
Isabella I di Castiglia
, mori nel 1504, Giovanna divenne regina di Castiglia, mentre suo padre, il re
Ferdinando II d'Aragona
, si autoproclamo governatore e amministratore di Castiglia.
Nel 1506, l'arciduca Filippo divenne re di Castiglia
jure uxoris
, dando inizio al dominio degli Asburgo nei regni spagnoli, ma mori nello stesso anno. Nonostante fosse la regina di Castiglia, ebbe scarso potere sulla politica nazionale durante il suo regno poiche fu dichiarata pazza e imprigionata nel Convento Reale di Santa Clara, a Tordesillas, da suo padre. Egli governo come reggente fino alla sua morte nel 1516, lasciando anche l'Aragona in eredita a Giovanna.
Su questi territori regno di fatto suo figlio
Carlo V
, mentre lei rimase quasi ininterrottamente imprigionata per 46 anni, fino alla sua morte, nel 1555.
Giovanna nacque il 6 novembre 1479, nella citta di Toledo, la capitale del Regno di Castiglia. Discendente dal casato di
Trastamara
, era la figlia terzogenita del re di Sicilia e
re
della
corona d'Aragona
e futuro re dell'
Alta Navarra
,
Ferdinando II
e della regina di
Castiglia
e
Leon
,
Isabella I la Cattolica
.
Aveva una carnagione chiara, occhi azzurri e il colore dei suoi capelli era tra il biondo fragola e il ramato, come sua madre e sua sorella
Caterina
. I suoi fratelli erano
Isabella
, regina del Portogallo;
Giovanni
, principe delle Asturie;
Maria
regina del Portogallo; e
Caterina
, regina d'Inghilterra, sventurata prima moglie del sovrano inglese
Enrico VIII
.
Sua madre teneva molto all’educazione di tutti i suoi figli per prepararli a matrimoni vantaggiosi. La sua formazione accademica consisteva nello studio del diritto civile, della genealogia e dell’araldica, storia, matematica, filosofia, oltre a ortografia e scrittura, studio le diverse lingue iberiche quali castigliano, leonese, galiziano-portoghese e catalano, ed era fluente in francese e latino.
La sua formazione includeva inoltre l'etichetta di corte, la danza, la musica, il disegno, le abilita equestri, le buone maniere, la musica e le arti del ricamo e del cucito. Imparo anche attivita all'aria aperta come la falconeria e la caccia.
La politica matrimoniale tipica per l'epoca di Ferdinando e Isabella, i
re cattolici
(in
spagnolo
:
los Reyes Catolicos
) come li aveva titolati nel 1494
papa Alessandro VI
Borgia
, sempre attenta a intrecciare unioni utili agli interessi della
casata
sul piano internazionale, porto matrimoni molto prestigiosi ai cinque figli.
Nel 1496 Giovanna, all'eta di sedici anni, fu promessa in sposa al diciottenne
Filippo d’Asburgo
, figlio di
Massimiliano I
, Imperatore del Sacro Romano Impero. Il matrimonio faceva parte di una serie di alleanze familiari tra Asburgo e Trastamara progettate per rafforzare entrambi contro il crescente potere francese. Questa unione e considerata una delle scelte di politica matrimoniale meglio riuscite nella
storia europea
: l'
erede
di Giovanna e di Filippo sarebbe divenuto possessore di un territorio vastissimo oltre che pretendente alla Corona imperiale.
Il viaggio per giungere alla nuova corte fu lungo e travagliato. Giovanna si separo dalla sua terra nell'agosto del 1496, quando il mare che bagna la costa
cantabrica
lo permise: il viaggio via terra attraversando la nemica
Francia
era impensabile. Il 21 ottobre 1496 furono celebrate le nozze a
Lier
in veste ufficiale, in quanto Filippo era rimasto talmente affascinato dalla bellezza e dalla forza di Giovanna da volerla sposare nel giorno stesso dell'arrivo di Lei nelle Fiandre. Giovanna aveva avuto un colpo di fulmine verso il marito Filippo, che ricambiava in pieno l'amore. Nei successivi undici anni diede alla luce sei figli (due maschi e quattro femmine): futuri imperatori e future regine.
Giovanna e Filippo si insediarono a
Bruxelles
, dove nel 1498 nacque la loro prima
figlia
,
Eleonora
.
E facile comprendere come Giovanna vivesse il matrimonio anche come un atto liberatorio; inoltre la corte fiamminga era molto raffinata, completamente differente dall’austerita cui era stata abituata. Ma quella felicita sarebbe durata poco. Amante delle donne e della vita mondana, Filippo si concedeva lunghe assenze mentre Giovanna, accecata dalla gelosia, iniziava a mostrare i segni di quella pazzia che sarebbe stata utilizzata come tattica politica in mano agli uomini che la circondavano per accaparrarsi il potere.
La prematura morte del fratello Giovanni nel 1497, a distanza di un anno da quella della sorella Isabella, regina del Portogallo, e del suo erede Michele, avvenuta nel 1500, pochi mesi dopo la nascita di Carlo, secondo figlio di Giovanna, fecero si che Giovanna divenisse l'erede ai
troni
di
Castiglia
e di
Aragona
.
Con il matrimonio tra Ferdinando di Aragona e Isabella di Castiglia, genitori di Giovanna, infatti, l'
Aragona
e la
Castiglia
non si erano fuse in uno stato unitario nel senso moderno del termine, ma erano rimaste due Corone autonome, sottoposte alle proprie leggi. La conseguenza fu che gli affari relativi alle due Corone venivano trattati ≪come se fossero l'uno un problema esclusivamente castigliano e l'altro un problema aragonese, e cioe li si affronto come se l'unione fra le due corone non fosse mai avvenuta≫.
[2]
Nel 1502, Filippo e Giovanna si recarono a Toledo per ricevere la fedelta dalle Cortes di Castiglia come principessa delle Asturie, il titolo tradizionalmente dato all'erede di Castiglia. Filippo e la maggior parte della corte rientrarono nei Paesi Bassi l'anno successivo, mentre Giovanna, incinta, rimase a Madrid per partorire il loro quarto figlio,
Ferdinando
. Giovanna si risolse quindi a partire per raggiungere il marito, ma i suoi genitori, che pretendevano che il piccolo Ferdinando fosse allevato in Spagna, glielo impedirono. Le tolsero i cavalieri della scorta e le fecero trovare sbarrato il portone della fortezza di Medina del Campo, in cui alloggiava. Giovanna comincio a digiunare e a urlare di essere reclusa. La madre, malgrado la malattia, decise di farle visita, per convincerla dell’opportunita delle scelte fatte, ma la figlia a quanto pare l’accolse “con epiteti talmente oltraggiosi e cosi lontani da cio che una figlia deve dire a sua madre” che alla fine i Re Cattolici si risolsero a lasciarla partire, pur trattenendo alla corte spagnola il piccolo Ferdinando.
Quando Giovanna e Filippo si riunirono, la loro relazione si complico poiche, nell'anno in cui Giovanna era stata assente, Filippo era stato con un'altra donna. La loro relazione si mantenne comunque appassionata e salda anche nei periodi di tensione. Nonostante i due non rinunciassero alla passione (nacque infatti un'altra figlia, Maria), i continui tradimenti di Filippo provocavano in Giovanna violente crisi di gelosia.
Nel novembre del 1504, alla morte della madre, si apri il problema della
successione
al trono di Castiglia, che per Giovanna ebbe sviluppi drammatici.
Ferdinando, il padre di Giovanna, assunse immediatamente la reggenza, facendo addirittura coniare delle monete con inciso "Ferdinando e Giovanna, re e regina di Castiglia, Leon e Aragona". Il genero Filippo pero non era d’accordo: la Castiglia spettava a sua moglie (e dunque a lui) e fece a sua volta coniare monete in nome di "Filippo e Giovanna, re e regina di Castiglia, Leon e arciduchi d'Austria, ecc."
Ferdinando, in risposta, intraprese una politica filo-francese, sposando
Germana de Foix
, nipote di
Luigi XII di Francia
(e sua pronipote), nella speranza che avrebbe generato un figlio per ereditare l'Aragona e forse la Castiglia. Filippo e Giovanna decisero di recarsi in Castiglia.
Lasciando le Fiandre il 10 gennaio 1506, le loro navi naufragarono sulla costa inglese e la coppia fu ospite di Enrico, Principe di Galles (in seguito
Enrico VIII
), e della sorella di Giovanna, Caterina d'Aragona, al Castello di Windsor. Non furono in grado di ripartire fino al 21 aprile, quando in Castiglia ormai si profilava la guerra civile. Sembra che Filippo considerasse lo sbarco in Andalusia per radunare i nobili e prepararsi allo scontro armato; invece sbarcarono a La Coruna il 26 aprile, dopodiche la nobilta castigliana abbandono Ferdinando in massa.
Ferdinando incontro Filippo a Villafafila, il 27 giugno 1506, per un colloquio privato, dove accetto di cedere la Castiglia a Filippo promettendo di ritirarsi in Aragona, ma con un secondo trattato concordarono anche l’esclusione di Giovanna dal governo, a causa del suo “stato mentale”. Immediatamente dopo, pero, il trattato fu smentito da Ferdinando, con l’affermazione che i diritti sulla Castiglia spettavano solo alla figlia Giovanna. Una quindicina di giorni dopo, non avendo raggiunto un nuovo accordo con Filippo, e mantenendo cosi il suo diritto di interferire se riteneva che i diritti di sua figlia fossero stati violati, Ferdinando abbandono la Castiglia per l'Aragona, lasciando Filippo a governare in vece di Giovanna.
In questa controversia appare evidente la contraddizione tra la prima dichiarazione di incapacita della figlia e la successiva affermazione dei diritti regali della stessa: una volta folle, un'altra savia.
≪ambedue hanno interesse ad accreditare l'idea che Giovanna sia incapace di governare.≫
In virtu dell'accordo di Villafafila, i procuratori delle Cortes si riunirono a Valladolid, Castiglia il 9 luglio 1506. Il 12 luglio giurarono fedelta a Filippo e Giovanna come re e regina di Castiglia e Leon e dichiararono il figlio Carlo, in seguito
Carlo I di Castiglia, Leon e Aragona
e Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero, come loro erede apparente. Questa disposizione duro solo pochi mesi.
Il 25 settembre 1506 Filippo mori dopo una malattia di cinque giorni nella citta di
Burgos
, in Castiglia. La causa ufficiale della morte fu la
febbre tifoide
. L'opinione pubblica pero sospetto che suo suocero Ferdinando II, che aveva sempre detestato le sue origini asburgiche straniere e con il quale non aveva mai voluto condividere il potere, lo avesse avvelenato.
Giovanna era incinta del loro sesto e ultimo figlio, una bambina di nome Caterina (1507?1578), che in seguito divenne regina del Portogallo.
Qui comincio la tragedia di Giovanna di Castiglia: il padre Ferdinando, reggente, scrisse a tutte le Corti lamentando la demenza della figlia causata dall'improvvisa morte dell'amato sposo. Nacque la leggenda, opportunamente esaltata e diffusa, degli strani comportamenti di Giovanna, vedova inconsolabile, verso il feretro del marito, comportamenti di cui non vi e documentazione o testimonianza che non provenga dagli ambienti di corte.
Dalla morte della madre e fino alla sua, Giovanna detenne solo formalmente il titolo di regina di Castiglia, in quanto il vero potere fu esercitato dal padre, re d'Aragona, che governava anche la Castiglia attraverso una serie di quattro diversi reggenti.
Dalla morte del marito, avvenuta nel
1506
, e fino al
1520
Giovanna venne confinata, per ordine del padre, nel monastero-castello di
Tordesillas
, completamente isolata dal mondo esterno. Dieci anni dopo, quando il padre Ferdinando mori il 23 gennaio
1516
a
Madrigalejo
, la Spagna fu unificata, con le due corone passate al figlio di Giovanna e Filippo, il sedicenne
Carlo di Gand
, che fu incoronato il 14 marzo e divenne poi imperatore con il nome di
Carlo V d'Asburgo
.
Giovanna, esclusa dalla successione, rimase confinata e solo il 4 novembre
1517
Carlo si reco in visita alla madre, che non vedeva da dieci anni, essendo stato allevato nelle
Fiandre
dalla zia Margherita. Di lei non ricordava le sembianze e aveva solo sentito descrivere la sua follia. L'incontro, peraltro, era dettato dalla necessita di ottenere la legittimazione all'assunzione del potere, ma la situazione per Giovanna non cambio.
Carlo temeva le idee poco convenzionali della madre, specie per quanto riguarda la religione: un governo della madre avrebbe avuto effetti dirompenti su quegli interessi del clero e della nobilta che si erano consolidati negli anni della reggenza di Ferdinando; avrebbe altresi escluso dalla gestione della corona lui e l'entourage fiammingo di cui era circondato e che si stava arricchendo enormemente alle sue spalle; un'incapacita mentale di Giovanna faceva comodo a molti e ovviamente gli interessati ne erano consapevoli. Carlo continuo la politica del nonno lasciando la madre nella stessa condizione in cui l'aveva trovata: prigioniera nel palazzo di Tordesillas.
≪Egli sacrifico risolutamente la madre alla sua missione, come Filippo aveva sacrificato la moglie alla sua avarizia, come Ferdinando aveva immolato la figlia ai suoi piani politici.≫
Carlo pose a custodia di Giovanna il marchese di
Denia
, don Bernardino de Sandoval y Royas, che si dimostro un feroce aguzzino non migliore del suo predecessore
Luis Ferrer
, che, peraltro, dichiarava di non avere mai sottoposto la regina alla tortura della
cuerda
[5]
se non per ordine del padre Ferdinando.
[6]
La prigionia a
Tordesillas
di Giovanna, regina di Castiglia, fu estremamente dura, per quanto coerente con i tempi, e resa ancora piu dura sia dal rigoroso isolamento a cui fu sottoposta sia dai tentativi di costringerla a pratiche religiose, come la confessione, che ostinatamente rifiutava.
Il Marchese di Denia manifesto uno zelo esemplare nella sua funzione di custode-carceriere-aguzzino, come dimostra la corrispondenza intrattenuta con Carlo, nella quale a volte gli ricordava che prima dei sentimenti filiali dovevano venire gli interessi politici: a volte suggeriva di applicare alla regina la tortura, in coerenza ai tempi, perche questa sarebbe stata utile alla sua salvezza e certamente avrebbe reso un servizio a
Dio
e spesso gli ricordava che egli agiva nel suo esclusivo interesse.
Il Marchese allontanava quei frati che, messi vicino alla regina nel tentativo di
convertirla
, ne divenivano, invece, amici e difensori, come accadde per il futuro santo
Giovanni d'Avila
. Di tutto veniva sempre informato il figlio Carlo, che temeva una Giovanna libera e attiva, che potesse infiammare il serpeggiante sentimento popolare antifiammingo, mettendo in pericolo il suo potere.
Da tempo covava in Castiglia un forte risentimento contro Carlo e i fiamminghi del suo seguito per la rapacita con cui esercitavano il potere e per averne monopolizzato quasi tutte le leve. A cio si aggiungeva il fatto che Carlo si sarebbe dovuto allontanare per cingere la corona del
Sacro romano impero
cui era pervenuto dopo la morte del nonno
Massimiliano
in seguito a una confusa serie di intrighi e immense somme di danaro spese per comprare i voti necessari all'elezione. In effetti Carlo parti il 20 maggio
1520
lasciando come suo reggente l'odiato fiammingo Adriano di Utrecht, futuro
papa Adriano VI
.
Alla fine del maggio 1520 scoppio la cosiddetta
rivolta dei
Comuneros
, con carattere prevalentemente antifiammingo, a capo della quale emerse Juan de Padilla. Nell'agosto dello stesso anno i rivoltosi occuparono
Tordesillas
, allontanarono il Denia liberando Giovanna, convinti del suo buono stato mentale e cercando di farla passare dalla loro parte. Giovanna ricevette diverse volte i rappresentanti degli insorti ma non accetto mai di porsi in contrasto con il figlio mettendosi dalla loro parte anche se l'avevano liberata: rifiuto sempre di firmare qualsiasi documento che legittimasse la loro azione.
E in questa situazione che dimostro con il suo comportamento di non essere folle preservando gli interessi del figlio. Lo stesso
Adriano di Utrecht
, diventato vescovo di
Tortosa
, comunicava a Carlo che tutti testimoniavano della sanita mentale di Giovanna precisandogli anche: ≪…vostra altezza ha usurpato il titolo reale e ha tenuto prigioniera a forza la regina, che e del tutto assennata, sotto il pretesto che e folle…≫
[4]
.
La rivolta venne repressa con la battaglia finale di Villalar, il 23 aprile
1521
e i suoi capi furono giustiziati.
Dopo il fallimento della rivolta dei
comuneros
vi fu una sorta di restaurazione: prevalse la grande nobilta, trionfo l'ortodossia religiosa
[7]
[8]
, Giovanna fu costretta a una seconda prigionia, piu dura della precedente, sotto la custodia del Denia, richiamato per l'occasione, ancora piu ostile a causa delle vessazioni subite durante la rivolta
[9]
.
Lentamente, dopo una serie infinita di piccole e grandi angherie, Giovanna fu ridotta a uno stato bestiale
[10]
da cui la libero solo la morte: il 12 aprile
1555
(
Venerdi santo
), dopo avere rifiutato per l'ennesima volta la confessione, mori assistita da
Francesco Borgia
, che testimonio la sua lucidita. Giovanna fu sepolta nella
Capilla Real
(Cappella Reale) della cattedrale di
Granada
, insieme con il marito e i re cattolici.
Giovanna venerava il padre di cui pero fu vittima, ma egli ravvisava in lei
pensieri non abbastanza ortodossi, e non abbastanza disposti a seguirlo nella prediletta politica di Inquisizione e di roghi
[11]
.
Giovanna dimostro fino all'ultimo una fermezza e una forza morale che neanche la prigionia dura e senza alcun privilegio per la sua posizione regale riusci a piegare. A distanza di pochi mesi dal decesso di Giovanna, il figlio Carlo V abdichera nel gennaio
1556
e morira due anni dopo nel
Monasterio de Yuste
, il 21 settembre
1558
.
Il tema centrale della storia di Giovanna e la sua, vera o presunta,
follia
.
Giovanna di Castiglia passo alla storia con il soprannome di "Pazza" (
Juana la Loca
) un epiteto dai risvolti ingiuriosi, e forse alla fine lo divento davvero dopo 46 anni di prigionia durissima, quasi ininterrotta. Fu solo dopo il matrimonio che sorsero i primi sospetti di malattia mentale, cosicche alcuni storici ritengono che possa aver sofferto di
malinconia
, di un
disturbo depressivo
, di una
psicosi
o di un caso di
schizofrenia ereditaria
. Potrebbe anche essere stata ingiustamente dipinta come "pazza" poiche suo marito Filippo il Bello e suo padre Ferdinando avevano molto da guadagnare dal fatto che Giovanna fosse dichiarata malata o incapace di governare.
[12]
Secondo G. Belli, Giovanna,
Reina proprietaria
di
Castiglia
e di
Leon
, di
Galizia
, di
Granada
, di
Siviglia
, di
Murcia
e
Jaen
, di
Gibilterra
, delle
Isole Canarie
, delle
Indie Occidentali
, di
Aragona
, di
Sardegna
, di
Navarra
, di
Napoli
e
Sicilia
, contessa di
Barcellona
e signora di
Biscaglia
, ≪non era pazza bensi vittima delle circostanze politiche dell'epoca≫
[13]
.
Lo storico Michael Prawdin
[14]
ha visto in questo il segreto di Tordesillas: la ragion di Stato sarebbe stata la causa della prigionia di Giovanna, con il pretesto della sua follia, e cio l'avrebbe resa veramente tale
[15]
.
Le ricerche di
Gustav Adolf Bergenroth
[16]
e gli studi di
Karl Hillebrand
[17]
gettano nuova luce su un fatto storico archiviato frettolosamente, secondo questi studiosi, sotto la voce 'pazzia'; fatto che avrebbe visto vittima non solo una
regina
ma anzitutto una donna sacrificata non alla ragion di Stato, bensi all'
egoismo
personale e politico di un padre prima, di un figlio poi, con un breve intermezzo coniugale, in cui un marito colpiva negli affetti e nella femminilita una donna, la cui vera colpa era di essere regina e di avere espresso, fin dalla fanciullezza, un anticonformismo religioso inconsueto per i tempi
[18]
.
Giovanna fin dalla fanciullezza dimostro un carattere non convenzionale e anticonformista, anche in ambito religioso, in una fase storica in cui la religione costituiva un elemento importante dell'
identita nazionale
[2]
.
Se, una volta ultimata la
Reconquista
con la sconfitta definitiva di
Boabdil
, ultimo sultano musulmano di
Granada
, 2 gennaio
1492
, e con l'ingresso ufficiale dei Re cattolici in Granada, 6 gennaio
1492
, la nazione era sotto controllo dal punto di vista militare, vi erano tensioni politiche e socio-religiose. Sotto l'aspetto politico si era nella fase di consolidamento del potere reale, teso alla costruzione di una nascente unita nazionale; sotto l'aspetto socio-religioso incombeva il problema dei musulmani (
moros
), degli
ebrei
e delle
eresie
, problema risolto drasticamente con l'espulsione delle comunita giudaiche e dei
moros
.
Giovanna era forse giovanilmente e caratterialmente ribelle e suscitava scandalo nella corte reale della madre, che la sottoponeva a una disciplina sempre piu rigida. La sua freddezza nei confronti del
Cattolicesimo
e l'insofferenza per i suoi metodi si rivelarono una miscela esplosiva
[19]
.
Questo atteggiamento aveva suscitato l'ostilita della madre
Isabella, Regina di Castiglia
, di
Ferdinando II d'Aragona
e dei conservatori che facevano della religione un mezzo di consolidamento della recente unita nazionale e di consenso alla propria politica
[20]
.
Lo studioso tedesco
Gustav Adolf Bergenroth
, nella seconda meta dell'
Ottocento
, con un lavoro da certosino e con spirito investigativo minuzioso, ha scavato negli archivi di
Simancas
, riuscendo ad aprire quegli armadi segreti che per piu di quattro secoli avevano celato le testimonianze che avrebbero dato un corso diverso alla storia di Giovanna di Castiglia. I documenti furono messi a disposizione della comunita storica con la loro pubblicazione nel
Calendar of letters, despaches and State papers relating to negotiations between England and Spain
,
1868
. Si dischiuse, cosi, un nuovo scenario storico che ha portato
Karl Hillebrand
al riesame del caso e a conclusioni che divergono dalla versione piu conosciuta, ricostruendo, sulla base dei nuovi ritrovamenti documentali, la vicenda storica e umana di Giovanna di Castiglia
[4]
.
Il tema della follia di Giovanna di Castiglia ha suscitato, anche di recente, l'interesse di storici e scrittori. Alcuni autori non lo hanno approfondito, ritenendolo trascurabile nel gioco della "grande storia", mentre altri hanno messo in dubbio la versione ufficiale della pazzia di Giovanna, pur riconoscendole un certo anticonformismo
[4]
. E tuttavia impossibile, dati il tempo trascorso, la documentazione frammentaria e la marginalita storica della questione, fugare i dubbi in un senso o nell'altro e sciogliere cosi definitivamente l'enigma della presunta pazzia di Giovanna.
Curiosamente, la presunta malattia mentale potrebbe avere carattere ereditario per la documentazione della malattia mentale che colpi sua nonna materna,
Isabella del Portogallo
, regina di Castiglia, esiliata dal figliastro nel castello di Arevalo ad Avila in Castiglia.
[21]
Dal matrimonio con Filippo nacquero sei figli:
- Eleonora
(15 novembre
1498
- 18 febbraio
1558
), sposo
Emanuele I re del Portogallo
(
1469
-
1521
), e divenne regina del Portogallo; sposo successivamente
Francesco I di Francia
;
- Carlo V d'Asburgo
(24 febbraio
1500
- 21 settembre
1558
), sposo
Isabella di Portogallo
;
- Isabella
(18 luglio
1501
- 19 gennaio
1526
), sposo
Cristiano II
, re di Danimarca (
1481
-
1559
);
- Ferdinando
(10 marzo
1503
- 25 luglio
1564
), sposo
Anna Jagellone
;
- Maria
(17 settembre
1505
- 18 ottobre
1558
), sposo
Luigi II
, re di Boemia e Ungheria (
1506
-
1526
);
- Caterina
(14 gennaio
1507
- 12 febbraio
1578
), sposo
Giovanni III
, re del Portogallo (
1502
-
1557
).
La vita di Giovanna di Castiglia e stata rappresentata in alcune produzioni cinematografiche:
- ^
a
b
Giovanna regno nominalmente fino al 12 aprile 1555, ma il potere era di fatto nelle mani del figlio Carlo.
- ^
a
b
Elliott H. J. -
La Spagna Imperiale, 1469-1716
.
- ^
Joseph Perez,
Foix
1931
, docente di Storia e Civilta della Spagna e dell'America Latina, professore emerito presso l'Universita di Bordeaux, e uno storico dell'eta moderna spagnola. Perez e anche membro corrispondente della
Real Academia de la Historia
ed e stato insignito della Legion d'Onore francese.
- ^
a
b
c
d
Hillebrand K. -
Un enigma della storia
. Traduzione Calapso Jole.
- ^
La
cuerda
consisteva nell'appendere una persona per i polsi dopo averle legato dei pesi ai piedi
- ^
K. Hillebrand, op. cit. pag. 39
- ^
Karl Hillebrand,
op. cit.
, p. 57.
- ^
H. J. Elliott,
op. cit. in bibliografia
, pp. 174-178.
- ^
Karl Hillebrand,
op. cit.
, p. 59.
- ^
Karl Hillebrand,
op. cit.
, p. 60.
- ^
La Lumia I. -
La Sicilia sotto Carlo V Imperatore
.
- ^
(
EN
) Medievalists.net,
The Tragic Story of Joanna the Mad
, su
Medievalists.net
, 8 dicembre 2015.
URL consultato il 25 agosto 2023
.
- ^
no estaba loca, sino que fue victima de las circustancias politicas de la epoca
G. Belli,
El pergamino de la seducion
, 2005.
- ^
Michael Prawdin,
Tabarka
20 gennaio
1894
,
Londra
23 dicembre
1970
, fu uno storico e scrittore.
- ^
ex J. Perez,
op. cit.
, p, 324.
- ^
Gustav Adolf Bergenroth (26 febbraio
1813
,
Prussia orientale
- 13 febbraio
1869
,
Madrid
) fu uno
storico
tedesco
che per raccogliere materiale per una
storia
dei
Tudor
, si reco in
Spagna
per esaminare i documenti dell'
archivio
di
Simancas
. Centoquattro tra i documenti esaminati riguardavano la vicenda storico-politica di Giovanna di Castiglia e portavano a conclusioni diverse dalla versione ufficiale della pazzia di Giovanna, evidenziandone anzi, la sanita mentale.
- ^
Karl Hillebrand (17 settembre
1829
, Giessen-19 ottobre
1884
,
Firenze
) fu uno storico e
saggista
tedesco. Pubblico, fra gli altri, i saggi raccolti con il titolo
Zeiten, Volker and Menschen
, quelli sull'
Italia
con il titolo
Italia
, 1877 e in inglese
German Thought during the Last Two Hundred Years
, 1880.
Sulla scorta dei documenti ritrovati dal Bergenroth a Simancas e di sue nuove ricerche pubblico a
Parigi
nel
1869
Une enigme de l'histoire. La captivite de Jeanne la Folle d'apres des documents nouveaux
con cui contesto la follia di Giovanna di Castiglia.
- ^
K. Hillebrand,
op. cit.
in fonti, p. 26.
- ^
Karl Hillebrand,
op. cit.
, pp. 26-27.
- ^
H. J. Elliott,
op. cit.
in bibliografia.
- ^
(
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Juana of Castile: History and Myth of the Mad Queen
, Associated University Presse, 2008,
ISBN
978-0-8387-5704-8
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URL consultato il 25 agosto 2023
.
- Gabriella Airaldi, Consuelo Varela.
Isabella di Castiglia
. Genova, Costa e Nolan, 1992.
ISBN 88-7648-145-1
.
- Adriana Assini,
Le rose di Cordova
, Scrittura & Scritture, Napoli, 2007.
ISBN 978-888968-276-0
.
- Ernest Belenguer.
Ferdinando e Isabella, i re cattolici nella politica europea del Rinascimento
. Roma, Salerno, 2001.
ISBN 88-8402-325-4
.
- Gioconda Belli.
La pergamena della seduzione
. Milano, 2007.
ISBN 88-17-01836-8
.
- Elena Bonoldi.
Giovanna la Pazza. L'erede di Isabella la Cattolica
. Milano, Nuovi Autori, 1988.
ISBN 88-7230-565-9
.
- Karl Brandi
.
Carlo V
. Torino, Einaudi, 2001.
ISBN 88-06-15725-6
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