La
fontana di
piazza Santa Croce
a
Firenze
si trova sul lato opposto alla
basilica di Santa Croce
, lungo l'asse di
via de' Benci
e
via Giuseppe Verdi
e davanti al
palazzo Cocchi Serristori
.
Gia individuabile come presente (anche se in forme indistinte) nella pianta di
Stefano Bonsignori
(1584), la fontana fu oggetto di una commissione tesa a renderla di maggior pregio affidata a
Pietro Tacca
da parte della famiglia
Medici
nel
1609
, che tuttavia non ebbe esito. Ancora incompleta nel
1639
quando fu risistemata con materiale di reimpiego, fu oggetto di nuovi e definitivi lavori nel
1673
su progetto dell'architetto
Pier Maria Baldi
, che le conferi l'attuale forma utilizzando come materiale la
pietra serena
.
Agli inizi dell'Ottocento sono documentati progetti di Giuseppe Del Rosso (
1810
) e di
Giuseppe Manetti
(
1815
) finalizzati a rinnovare l'insieme. Tuttavia solo nel
1816
si aprira il cantiere che definira nelle attuali forme la fontana, diretto da
Giuseppe Del Rosso
. Questi, pur mantenendo il disegno seicentesco, ricostrui il tutto con l'impiego di marmi policromi, piu duraturi e consoni alla tradizione.
Cosi Federico Fantozzi: "nel 1673 vi fu eretta una fontana su disegno di Pier Maria Baldi che fu rinnovata in marmo, come si vede, sull'antico disegno, l'anno 1816". "Dopo l'
alluvione
venne restaurata da un gruppo di maestri elementari, in ricordo del pedagogista
Dazzi
, che nei suoi ricordi aveva lasciato scritto di essersi abbeverato, da fanciullo, a quella fontana" (Bargellini-Guarnieri).
La fontana l'11 aprile 2017 ha ricominciato a zampillare. Si e cosi conclusa la fase di restauro durata sei mesi dopo che per molti anni la fontana era inattiva. I lavori, dal costo di 57.000 euro, sono stati eseguiti grazie alla donazione di una famiglia indiana, i Mehta (imprenditori del settore petrolchimico a Firenze).
La struttura si compone di un basamento ottagonale in marmo brecciato che presenta sui due lati maggiori due conche a forma di conchiglia. Qui, attraverso due teste di leone, confluisce l'acqua di una vasca a sua volta rifornita da un piccolo bacino posto superiormente e alimentato dagli zampilli che fuoriescono dalla sommita della struttura, coronata da un plastico un
giglio fiorentino
trilobato, sormontato da un'elegante corona granducale.
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