La
filantropia
(dal
greco antico
:
φιλ?α
?
,
philia
, "amore" e
?νθρωπο?
,
anthr?pos
, "
uomo
") e un
sentimento
e un conseguente
atteggiamento
di
benevolenza
[1]
alla base di un comportamento diretto a realizzare il benessere altrui.
[2]
In un frammento dell'originale greco di
Menandro
(342 a.C.-291 a.C.) l'
Heautontimorumenos
non si ritrova un verso che nella rielaborazione latina di
Terenzio
(185 a.C.-159 a.C.) e stato reso in ≪
Homo sum: humani nihil a me alienum puto
≫
[3]
; quindi non si puo affermare se quel verso si rifaccia al valore autonomo romano della
humanitas
o a quei principi etici, tipici del teatro di Menandro, espressi nel concetto di φιλανθρωπ?α (filantropia) che nel significato greco si rapporta a un sentimento di
solidarieta
nei confronti di altri che condividono la stessa situazione di crisi e che cercano nel sostegno reciproco un'ancora di salvezza dalle miserie morali e materiali del loro tempo.
≪Humanitas, per Terenzio, significa anzitutto volonta di comprendere le ragioni dell'altro, di sentire la sua pena come pena di tutti: l'uomo non e piu un nemico, un avversario da ingannare con mille ingegnose astuzie, ma un altro uomo da comprendere e aiutare
[4]
≫
Ma per i Romani del II sec. a.C. che si avviano a un progressivo sviluppo della loro storia, humanitas significava anche riconoscere la nuova complessita di modi di pensare e di vivere che aveva ormai messo da parte la semplicita dei principi e delle istituzioni politiche sociali e culturali del passato.
[5]
Il valore della
humanitas
s'incarna nel
Circolo degli Scipioni
costituito da vari personaggi appartenenti alla nobilta romana che verso la meta del II secolo a.C. diffondono in Roma i valori della
cultura ellenistica
. Si realizza cosi una necessita di ampliamento del mondo spirituale romano tramite la cultura greca, aprendolo ai valori di altre civilta. Dall'incontro dello spirito romano con la filosofia ellenistica nasce quell'humanitas, ripresa dalla
filosofia stoica
, che consiste nella concezione dell'uomo considerato in ogni suo aspetto e la conseguente idea di una missione morale e politica assegnata al dominio universale di Roma. Si esalta, quindi, la
virtus
romana in grado di trasformare un popolo in un insieme di uomini coraggiosi, austeri, capaci di sacrificio.
Simile al concetto menandreo e il significato che
Arthur Schopenhauer
attribuisce alla filantropia che nasce dalla compassione intesa nel significato originario come l'atto del patire insieme (
cum
-
patho
), del provare cioe il dolore condiviso originato dalla comune miseria umana per cui chi cerchera di alleviare quella sofferenza rendera leggera anche la sua divenendo giusto e filantropo:
≪La sconfinata
pieta
per tutti gli esseri viventi e la piu salda garanzia del buon comportamento morale e non ha bisogno di alcuna casistica. Chi ne e compreso non offendera certo nessuno, non danneggera nessuno, non fara del male a nessuno, avra invece indulgenza con tutti, perdonera, aiutera, fin dove puo, e tutte le sue azioni recheranno l'impronta della giustizia e della filantropia. [...] io non conosco nessuna preghiera piu bella di quella che conchiudeva gli antichi spettacoli teatrali dell'India (come anche in altri tempi quelli inglesi terminavano con la preghiera per il re). Dice: ≪Possano tutti gli esseri viventi restare liberi dal dolore!≫
[6]
.≫
Nel pensiero di
Nietzsche
l'etica del padrone nel trattamento dei servi puo essere talora ispirata dalla compassione e dalla filantropia ma ≪
l’etica del piu forte e compassionevole e filantropica non tanto per un sincero sentimento di misericordia, ma come naturale conseguenza di una pienezza di potere che straripa sui sottomessi e sugli schiavi
≫ i quali da parte loro giustificano la loro sottomissione esaltando i valori dell'umilta e della rinuncia.
[7]
In questo caso la compassione non e il segno del comune patire, ma piuttosto un esercizio dell'ampio potere di cui godono, manifestandolo con uno spregiudicato uso della compassione.
Infatti ≪
trattenerci dall'offesa, dalla violenza, dallo sfruttamento
≫ puo valere tra pari non tra signori e servi. La compassione per i piu deboli non ha senso poiche in questo modo si abbassa l'essenza del vivente. La virtu dell'aristocratico e ≪
non avere compassione delle classi di schiavi ringhianti, conculcati, sediziosi che anelano al dominio, essi lo chiamano liberta.
≫
[8]
≪Cristo si e fatto povero per voi
[9]
≫
Nella morale cristiana la filantropia, come strumento per alleviare le sofferenze umane ispirato dalla razionale compassione delle comuni miserie terrene, viene distinta dalla
carita
che rappresenta la piena realizzazione dello spirito dell'uomo che attraverso essa realizza il comandamento dell'amore lasciato da Gesu Cristo ai suoi discepoli: ≪Amatevi come io vi ho amato≫
[10]
.
Papa Benedetto XVI
[11]
ha scritto che nell'attuale societa dell'immagine un'azione filantropica spesso nasconde la volonta di ottenerne un ritorno di interesse personale o di plauso mentre ≪
Quando gratuitamente offre se stesso, il cristiano testimonia che non e la ricchezza materiale a dettare le leggi dell'esistenza, ma l'amore [...] di Dio e dei fratelli
≫
[12]
. Aggiunge Papa Ratzinger che ≪
l’azione pratica resta insufficiente se in essa non si rende percepibile l’amore per l’uomo, un amore che si nutre dell’incontro con Cristo
≫ che si "maschera" da povero e ci provoca alla carita.
[13]
Del resto il soccorso ai poveri, evidenzia il Papa, ≪
e un dovere di giustizia
≫ che impone la ≪
condivisione
≫ soprattutto per quei ≪
Paesi in cui la popolazione e composta in maggioranza da cristiani
≫: qui ≪
e ancora piu grave la loro responsabilita di fronte alle moltitudini che soffrono nell'indigenza e nell'abbandono
≫. Ricorda infine il papa che ≪
i beni materiali rivestono una valenza sociale, secondo il principio della loro destinazione universale
≫.
[12]
Filantropia e carita si differenziano perche la seconda guarda alle intenzioni dei cuori al di la dell'apparire delle forme.
[14]
La filantropia moderna trova espressione teorica negli ideali
illuministici
che saranno esaltati dalla
Rivoluzione francese
dove i diritti dell'uomo e del cittadino si basano su quella comune natura che li rende uguali e
fratelli
.
Dalla filantropia illuminista nascera il cosiddetto "
filantropismo
", un programma di rinnovamento pedagogico che fu elaborato e sperimentato da
Johann Bernhard Basedow
, basato sulle teorie dei
Pietisti
, di
Locke
,
Comenio
e
Rousseau
. L'esperimento avvenne nel 1774 con il
Philantropinum
, un istituto di
Dessau
destinato alla formazione della classe dirigente con tecniche didattiche innovative adottate successivamente dai suoi seguaci, i Filantropini, in Germania e Svizzera.
[15]
Il principio illuminista della "fraternita" sara teoricamente ancora alla base della
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
(1948):
(
FR
)
≪Tous les etres humains naissent libres et egaux en dignite et en droits. Ils sont doues de raison et de conscience et doivent agir les uns envers les autres dans un esprit de fraternite.
[16]
≫
(
IT
)
≪Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali per dignita e diritti. Essi sono dotati di ragione e coscienza e devono agire gli uni nei confronti degli altri in uno spirito di fraternita.≫
La filantropia si sviluppera praticamente nell'ambito dell'
umanitarismo
ottocentesco con la creazione di ospedali per indigenti, scuole per l'alfabetizzazione, societa benefiche che sorsero soprattutto in quei paesi anglosassoni che erano stati i protagonisti della
rivoluzione industriale
e che si ispiravano ai principi religiosi puritani.
[17]
- ^
Benevolenza nella cultura antica romana viene definita come ≪
voluntate benefica benevolentia movetur
≫ (
la benevolenza e messa in moto da una volonta che mira al bene
) intendendo che vi sia una voluntas, un atteggiamento spirituale volontario che genera il desiderio di fare del bene nei confronti degli esseri umani.
- ^
Enciclopedia Treccani
alla voce corrispondente
- ^
Nell'opera menandrea il personaggio Cremete si accorge che un altro protagonista della commedia, Menedemo, sta attraversando un periodo della vita travagliato e che al tentativo di Cremete di conoscere i motivi del suo disagio lo invita a non occuparsi di fatti che non lo riguardano. Cremete allora obietta che e suo dovere e diritto di uomo di interessarsi degli altri uomini e di cercare di sollevarli dal dolore: ≪Sono un essere umano, non ritengo a me estraneo nulla di umano≫
- ^
Giancarlo Pontiggia e Maria Cristina Grandi,
Letteratura latina. Storia e testi
, vol. 1, Milano, Principato, 1996, p.308
- ^
Dario Del Corno
,
Introduzione a Menandro
, Commedie, BUR, Milano 1981, pp. 13-14
- ^
A. Schopenahuer,
Il fondamento della morale
, traduzione di Ervino Pocar, Laterza, Roma-Bari, 1981. III, § 19, 4; 1981, p. 243
- ^
In Ubaldo Nicola,
Atlante illustrato di filosofia
, Giunti Editore, 2000, p.350
- ^
Friedrich Nietzsche, Al di la del bene e del male: Preludio di una filosofia dell'avvenire (Jenseits von Gut und Bose, 1886), Parte nona, "Che cos'e l'aristocratico?" (in Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1976, vol. XXV) p.133
- ^
2 Cor 8,9
- ^
Gv 15,9-17
- ^
Il Papa ha dedicato al tema della carita un'enciclica dal titolo
Deus caritas est
- ^
a
b
Messaggio di sua santita Benedetto XVI per la Quaresima 2008
- ^
Lettera apostolica in forma di motu proprio del pontefice Benedetto XVI
-
Sul servizio della carita
- ^
Il dialogo. Cattolici e massoni, un dialogo a precise (e strette) condizioni
, su
www.avvenire.it
, 6 marzo 2024.
URL consultato il 6 marzo 2024
.
- ^
Ludovico Geymonat e Renato Tisato, ≪L'illuminismo tedesco, Nuove istante pedagogiche : il filantropismo≫. In :
Ludovico Geymonat
(a cura di),
Storia del pensiero filosofico e scientifico
, Vol. III (Il Settecento), Milano, Garzanti, 1971, pp. 515-517.
- ^
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
, art.I, Parigi il 10 dicembre 1948
- ^
Enciclopedia Italiana Treccani
alla voce corrispondente