Nell'
Alto
e
Basso Medioevo
fino all'abolizione del
feudalesimo
nel
XIX secolo
, il termine
feudatario
(detto anche signore) indicava genericamente il governatore di un
feudo
. Il termine
feudo
e un
prestito
dal
latino medievale
feudum
,
feodum
, che e un
composto
di origine
basso-francone
alla base di *
fehu
‘beni mobili, averi; possesso di bestiame’, affine al tedesco
Vieh
nel senso proprio di ‘bestiame, armento’
[1]
. In seguito, il termine si ridusse ad indicare gli immobili e non incluse piu il concetto di proprieta.
La figura del feudatario (e tutto il
feudalesimo
in generale) conobbe una progressiva evoluzione nel tempo e, di conseguenza, fu a lungo incompresa da buona parte della
storiografia
. Il feudalesimo medievale, tuttavia, puo essere racchiuso entro i secoli
IX
e
XV
, sebbene in Storia non si dovrebbero mai operare questo tipo di cesure. Altre forme di feudalesimo tuttavia, si diffusero in altre epoche storiche ed in altri luoghi del mondo.
Spesso i termini ≪feudo≫ e ≪feudatario≫ sono usati in modo generico in quanto esistevano vari gradini della gerarchia feudale: alcuni regni, ad esempio, come quello franco, erano divisi in contee (rette da
conti
) e nelle ancor piu estese e potenti
marche
(governate da marchesi). Nel
Basso Medioevo
, poi, si diffusero nuovi titoli feudali come quello
ducale
, quello
langraviale
e quello
margraviale
. La massima proliferazione di nuovi titoli, tuttavia, avvenne nel corso dell'
eta moderna
, quando alla progressiva perdita di potere della nobilta si affianco una crescita dei privilegi e degli incarichi onorifici.
In origine il feudo era il possesso di un
arimanno
, ovvero di un uomo libero di una tribu o di un regno
germanico
che godeva della liberta poiche prendeva parte alla guerra e riceveva una quota di bottino. Lo stanziamento dei popoli barbarici nei territori gia appartenuti all'
Impero romano
e l'influsso del diritto latino, tuttavia, misero in crisi questa concezione di nazione come insieme di pari uniti dalle armi e getto le basi della successiva civilta medievale.
Nel
Medioevo
, con la crisi della figura dell'arimanno e la dominazione
franca
, i feudatari divennero i
nobili
a cui il
sovrano
affidava temporaneamente un territorio del proprio
stato
(un feudo, appunto, anche detto
beneficium
) dove questi lo rappresentavano e potevano legiferare, riscuotere tasse, amministrare la
giustizia
(autorita di
banno
). Alla morte del beneficiario, almeno in origine, tuttavia, il controllo del territorio sarebbe tornato al sovrano. Il feudatario, dunque, non era il proprietario della terra, ma semplicemente un
usufruttuario
che riceveva beni e protezione da un potente in cambio della sottomissione (
omaggio feudale
) e di un
giuramento vassallatico
di fedelta. In base a questo giuramento, il feudatario era tenuto a pagare un tributo e a fornire in caso di guerra un contingente di
cavalieri
e di
fanti
mantenuto a proprie spese (
ost feudale
).
Nei secoli
X
ed
XI
il
potere imperiale carolingio
venne meno ed i vari feudatari cominciarono a comportarsi come piccoli monarchi indipendenti. Gli imperatori, sempre meno capaci di tenere unito il proprio dominio assaltato da ogni lato da
Saraceni
,
Ungari
e
Vichinghi
, cominciarono a concedere l'ereditarieta della carica prima ai feudatari maggiori (
capitolare di Quierzy
) e poi anche a quelli minori (
constitutio de feudis
). Inizio allora quel processo di frammentazione territoriale che trasformo l'Europa nel campo di battaglia di innumerevoli guerricciole tra piccoli staterelli, fenomeno che avra termine (in parte e solo in alcune aree) solo con la formazione degli
Stati nazionali
.
Nel clima di totale insicurezza, comincio un processo di
incastellamento
che fece sorgere in tutto l'occidente medievale castelli in gran numero. Queste fortificazioni divennero presto i nuclei del potere militare e politico della feudalita e resero i vassalli ancora meno dipendenti dal potere centrale. Molto spesso fu proprio il possesso di fortificazioni a far ottenere a molti potenti il rango di
signori
, poiche nessun'autorita poteva piu garantire la legittimita del potere. Si ottennero cosi le cosiddette
signorie di
banno
, cosi chiamate perche non basate sull'affidamento da parte di un sovrano di territori, ma sul potere esercitato dal signore stesso (banno, appunto). Fu questo lo scenario in cui si mossero i feudatari nel periodo successivo.
La cultura era feudale, i grandi movimenti dell'epoca (come le
Crociate
) erano guidati dalla feudalita e la Chiesa tendeva a sacralizzare la figura del vassallo, anche perche anch'essa spesso fu tale. Sebbene rivestiti di una leggenda dorata, molti caratteri dell'epoca precedente rimasero intatti. L'anarchia feudale, ad esempio, non fu scalfita: i vari feudatari continuarono a rinchiudersi nelle proprie rocche (che, anzi, si accrebbero e si rafforzarono ancora di piu), a mantenere i propri eserciti privati di cavalieri e a combattersi a vicenda. Nonostante movimenti come la
pace di Dio
e la Crociata, non si conobbe mai la tanto auspicata unita dei cavalieri cristiani nella lotta contro l'infedele.
Nel corso di questo secolo e di quello successivo si costituirono gli embrioni delle
monarchie
forze che sarebbero realmente state in grado di contrastare il feudalesimo. I Re, tuttavia, non furono realmente i propri vassalli, poiche molto spesso si rivelarono molto piu deboli di loro e, a volte, addirittura piu poveri di terre. Un esempio di questa situazione fu la Francia capetingia che controllo direttamente sempre meno terre di quante non ne avessero i suoi vassalli
Aquitani
e
Plantageneti
.
La
Guerra dei cent'anni
(
1337
-
1453
) fu il primo grande colpo subito dalla feudalita medievale: gli eserciti di cavalleria al servizio del Regno di Francia, infatti, furono spesso sconfitti dagli
arcieri
inglesi, soldati d'origine non nobile. I vassalli si dimostrarono talvolta inaffidabili, incapaci ed insubordinati.
Battaglie come quelle di
Crecy
,
Poitiers
ed
Azincourt
manifestarono l'inadeguatezza delle tecniche belliche feudali davanti all'avanzare degli eserciti e degli armamenti moderni. Fu il primo segno del declino della
guerra medievale
, fatta da pochi nobili professionisti.
L'impiego di nuove milizie, l'avvento delle
armi da fuoco
, l'impiego dei
mercenari
e degli
eserciti permanenti
tolsero a quel mondo la propria ragione di essere: la necessita di difesa. Nel corso del
Quattrocento
, cosi, alla moltiplicazione dei titoli nobiliari, al trionfo delle corti e a tutte quelle altre manifestazioni che denotavano il cosiddetto
Autunno del Medioevo
, si accompagnarono la perdita di potere effettivo da parte dei feudatari, il rafforzamento dell'autorita regia ed il consolidamento dei poteri centrali.
Nel corso dell'
Eta moderna
il feudalesimo conobbe una profonda metamorfosi e si avvio verso il proprio definitivo tramonto. La nobilta cerco di mantenere e di accrescere i propri privilegi, trasformandosi spesso in una classe parassitaria. L'etichetta aristocratica, tuttavia, si perfeziono e divenne piu rigida e, mano a mano che i poteri regi si accrescevano, quelli dei nobili, sommersi di privilegi e di titoli vuoti, calavano. La
Spagna
del
XVII secolo
e la Francia del
re Sole
furono le nazioni simbolo di questo progresso.
Lo sviluppo della
borghesia
, inoltre, fece perdere il primato economico alla classe fondiaria nobiliare e preparo la strada alle nuove rivendicazioni politiche di questo ceto in ascesa. In questo modo la Francia, la nazione che storicamente aveva sempre incarnato la feudalita, conobbe il primo abbattimento di questa antica e obsoleta struttura con la
Rivoluzione francese
. La fine della stagione della feudalita, ormai, era al termine.
La Rivoluzione in Francia e l'
Eta Napoleonica
cercarono di smantellare i resti del mondo feudale europeo, ma il
Congresso di Vienna
e la
Restaurazione
cercarono di ripristinare la situazione precedente. Questi sforzi erano vani: la nuova classe economicamente dominante, la borghesia, era ben lontana dal voler rinunciare alle prerogative che aveva ottenuto durante la stagione rivoluzionaria e tento in ogni momento (tramite
moti
o riforme pacifiche) di vanificare gli sforzi dei congressisti.
Dopo il
1848
, tuttavia, i vari governi, resisi conto che per governare avrebbero dovuto ottenere l'appoggio della borghesia, cancellarono progressivamente tutti gli antichi privilegi feudali. La nobilta, dunque, lentamente perse il proprio ruolo dominante e, nei primi anni del
XX secolo
, il passaggio nell'
eta contemporanea
pote dirsi concluso.
La
Costituzione della Repubblica Italiana
, vigente dal
1948
, ha dichiarato non riconosciuti tutti i titoli nobliari, ma tuttavia riconosce lo status storico -nobiliare di quelle casate che hanno cognomizzato sulla carta di identita il rispettivo predicato feudale, ai sensi infatti del secondo comma della XIV disposizione transitoria dell’attuale costituzione repubblicana, per la quale i predicati nobiliari esistenti prima del 28 ottobre 1922 vanno come parte del nome.
Per intenderci il predicato feudale
(poggiante su un antico titolo nobiliare)
era la localita geografica sulla quale un casato esercitava storicamente i poteri feudali.
Esempi di predicato nobiliare sono:
- Luca Cordero di Montezemolo (il predicato e di Montezemolo, ovvero marchesi di Montezemolo).
- Camillo Benso di Cavour
(il predicato e di Cavour, ovvero conte di Cavour).
I Predicati nobiliari sono chiariti anche nel D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 641 che indica il predicato feudale come “
il nome di antico feudo o possesso territoriale che si unisce al titolo nobiliare”
.
Il feudatario medievale era sempre possessore di alcuni diritti e sottoposto ad altri doveri. Il proprio obbligo principale era quello alla fedelta verso chi gli aveva concesso il
beneficium
, la quale si doveva manifestare in special modo in tempo di guerra: il vassallo era tenuto a partecipare alle campagne militari del proprio signore e a condurre con se i propri cavalieri ed i propri fanti di origine non nobile, detti anche
sergenti
. Cio si riconduceva alla ragione di essere del feudalesimo, ovvero al fatto che il feudatario fosse dotato di terra e di
sudditi
proprio perche potesse garantire il mantenimento di un piccolo esercito.
Proprio per questa ragione, il signore aveva il diritto di pretendere dai propri contadini una certa quantita di
tributi
(come il
legnatico
ed il
pontatico
) e di prestazioni gratuite (dette
corvees
) come il servizio notturno di ronda od il compito di dedicare alcune giornate di lavoro ai campi signorili. Tutte queste prerogative erano riassunte nel potere di
banno
.
Dal momento in cui fu concessa ai feudatari l'ereditarieta dei benefici, essi poterono disporre pienamente di essi, pur non acquisendone mai la reale proprieta. Essi, infatti, avevano il diritto di infeudare a propria volta pezzi della terra loro affidata e di concederla ad altri uomini di propria fiducia, detti
valvassori
(deformazione di
vassi vassorum
, vassalli dei vassalli).
Come gia detto, tuttavia, i feudatari non assunsero mai il diritto di proprieta sulle terre in beneficio, poiche esso rimase prerogativa regia. I concessori del beneficio, dunque, potevano in ogni momento revocare il beneficio, qualora ritenessero che fosse stato male amministrato o che il vassallo fosse infedele. Questo atto di revoca, quindi, era da considerarsi pienamente legittimo e l'unico modo che avevano i feudatari per opporvisi era la rivolta, gesto giudicato generalmente ingiusto. Dalla sollevazione del
Re d'Inghilterra
, anche
duca d'Aquitania
, contro il proprio signore, il
Re di Francia
, scoppio la
Guerra dei cent'anni
.
Il diritto dell'epoca, tuttavia, contemplava anche un caso in cui la rivolta contro il proprio sovrano potesse essere considerata come legittima, ovvero la presunta ingiustizia del sovrano. La Chiesa, in pratica, sosteneva che se il concessore del beneficio si fosse rivelato empio e scellerato (
scomunicato
, ad esempio) o che ricoprisse quella carica in modo illegale, il suddito avrebbe avuto pieno diritto ad opporsi a lui.
Agli occhi di questa analisi storica, e impossibile delineare un profilo unico della feudalita. Se i feudatari dell'Alto Medioevo altro non erano che una casta guerriera incolta e dedita alle campagne di saccheggio stagionali, quelli del periodo successivo coltivavano gia quegli embrioni della
civilta cortese
che divenne poi vita di corte. La nobilta dell'Eta Moderna, poi, fini per sviluppare quella etichetta e quell'ideale di magnanimita e di cortesia che ancora oggi ha tanto peso nel pensare comune. E di conseguenza impensabile fare di un sol fascio l'arimanno germanico ed il cortigiano di
Versailles
, come sono limitati i caratteri in comune tra un signore
provenzale
del XII secolo ed uno coevo dell'Europa orientale.
Sono quindi distinguibili altre forme di feudalesimo al di fuori dell'Europa, come quello
giapponese
dei
Samurai
,
cinese
o quello diffuso nell'
Impero ottomano
. Generalmente, tuttavia, con il termine si tende ad indicare il fenomeno strettamente europeo e, in particolare, medievale.
Nel linguaggio corrente si tende ad usare il termine feudatario per indicare chi detiene una certa influenza non riconosciuta dalla
legge
in una determinata area, detta, appunto,
feudo
. Esistono, per esempio,
feudi elettorali
, ovvero circoscrizioni in cui un uomo
politico
od un
partito
possono contare su un sostegno pressoche assoluto per via della propria popolarita o per altri motivi.
Come feudatario viene anche indicata una persona che e stata investita di pieni poteri in una certa regione od in un certo ambito.
- ^
Ottorino Pianigiani,
Voce ≪feudo≫
, su
Vocabolario etimologico della lingua italiana
,
etimo.it
, Albrighi, Segati & C., 1907.
URL consultato il 24 gennaio 2015
.
- Robert Delort
La vita quotidiana nel Medioevo
Bari-Roma, Laterza, 2006
- Georges Duby
Le origini dell'economia europea. Guerrieri e contadini nel Medioevo
- Bari-Roma, Laterza, 1975
- Ludovico Gatto
Storia universale del Medioevo
- Roma, Newton & Compton, 2003
- Jacques Le Goff
Il Medioevo. Alle origini della civilta europea
- Bari-Roma, Laterza, 2002
- Ottorino Pianigiani
Dizionario etimologico della lingua italiana
- Versione online, 2004