Ferruccio Parri
(
Pinerolo
,
19 gennaio
1890
?
Roma
,
8 dicembre
1981
) e stato un
politico
e
partigiano
italiano
.
Con il nome di battaglia
Maurizio
[3]
fu un capo partigiano durante la
guerra di liberazione italiana
, decorato con la
Bronze Star Medal
. Fu il primo presidente del
Consiglio dei ministri
a capo di un governo di unita nazionale istituito alla fine della
seconda guerra mondiale
.
Amico fraterno dei
Fratelli Rosselli
e di
Luigi Longo
[4]
, riposa nel
cimitero monumentale di Staglieno
a Genova, a pochi metri dalla tomba di
Giuseppe Mazzini
.
Laureato in
Lettere e filosofia
, insegno al
Liceo Parini
di
Milano
e fu redattore del
Corriere della Sera
. Prese parte alla
prima guerra mondiale
in qualita di
ufficiale di complemento
, nella quale fu ripetutamente ferito, meritando tre medaglie d'argento al valor militare, varie onorificenze italiane e francesi, e la promozione a
maggiore
per meriti di guerra. Partecipo come ufficiale di Stato maggiore alla preparazione dell'offensiva che porto alla
battaglia di Vittorio Veneto
.
In qualita di redattore del ≪Corriere della sera≫, sebbene richiesto da
Luigi Albertini
di restare almeno per un certo periodo, dovette allontanarsi dal giornale per non aver accettato l'esproprio fascista del quotidiano nel
1925
; dovette successivamente lasciare il ruolo d'insegnante per non aver preso la tessera del
Partito Fascista
, necessaria per svolgere la professione. Sospettato dunque di attivita antifascista, subi percosse.
Insieme a
Carlo Rosselli
,
Sandro Pertini
e
Adriano Olivetti
, organizzo la celebre fuga di
Eugenio Chiesa
,
Filippo Turati
,
Pietro Nenni
e dello stesso Pertini in
Francia
[5]
, navigando da
Savona
con un motoscafo guidato da
Italo Oxilia
[6]
[7]
. Arrestato insieme con Rosselli a Massa, durante il processo davanti al Tribunale di Savona il suo avvocato, Vittorio Luzzati, lo difese ricordando le tre
medaglie d'argento
conquistate durante la
prima guerra mondiale
. Parri lo interruppe: ≪Se considero l'Italia attuale, mi vergogno delle mie decorazioni!≫.
[
senza fonte
]
Condannato prima a 10 mesi di carcere e poi a 5 anni di
confino
per attivita antifascista, venne relegato a
Ustica
,
Lipari
e
Vallo della Lucania
[8]
.
Liberato nel 1931, fu assunto come impiegato dalla
Edison
di Milano, ove dopo poco tempo fu promosso dirigente e posto a capo della sezione economica dell'Ufficio studi della grande azienda elettrica milanese. Continuo a mantenersi segretamente in contatto con il movimento di
Giustizia e Liberta
, nato in Francia per opera di
Carlo Rosselli
e di altri oppositori del regime, che prospettava la nascita in Italia di una democrazia
liberal-socialista
.
Con l'invasione
nazista
dell'Italia successiva all'armistizio dell'8 settembre, Parri venne subito indicato dai primi
gruppi partigiani
e dai vari
CLN
che si andavano formando nell'
inverno
1943
-
1944
come la persona piu adatta a prendere la guida della
Resistenza
per la sua capacita di mediazione tra le varie componenti politiche del movimento
[9]
, per la preparazione militare
[10]
e per le sue idee
azioniste
e
repubblicane
non estremistiche, e quindi rassicuranti per gli Alleati occidentali.
Incontro il capo dei
servizi segreti
americani,
Allen Dulles
, dopo essere riuscito a oltrepassare il confine
svizzero
. L'incontro, ufficialmente definito come ≪molto cordiale≫, sebbene non producesse risultati immediati, pose comunque le basi per il riconoscimento da parte anglo-americana dell'esercito partigiano come forza di liberazione nazionale.
In seguito, con la costituzione dei primi gruppi di partigiani, egli divenne capo del
Partito d'Azione
nei territori occupati e in seguito lo rappresento nel
Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia
. Con la costituzione, il 9 giugno
1944
, del Comando generale dei volontari per la Liberta, una sorta di guida militare dei partigiani, Parri fu nominato vicecomandante, insieme con il futuro dirigente
comunista
,
Luigi Longo
, e col generale
Raffaele Cadorna
. Assunse il nome di battaglia di "Maurizio".
Qualche tempo dopo (il 2 gennaio
1945
) Parri venne casualmente fatto prigioniero dalle
SS
. Condotto per ulteriori accertamenti nel
campo di concentramento provinciale di San Vittore
, fu duramente percosso da ≪il Porcaro, la belva umana, il terrore di San Vittore≫, ovvero dalla SS, Franz Staltmayer e un suo collega che simultaneamente lo presero anche a calci con scarponi chiodati, successivamente interrogato non venne riconosciuto
[11]
e venne quindi mandato all'
Albergo Regina & Metropoli
, sede del comando delle SS, della Gestapo, della Kripo e SIPO-SD e uno fra i principali luoghi del terrore e di torture in Italia per partigiani, oppositori politici ed ebrei, per decidere cosa fare di quell'anonimo partigiano
[12]
. Qui Parri non sara altrettanto fortunato, e secondo il rapporto che fa lui stesso nel libro
Due mesi con i nazisti : dal tavolaccio alla branda
venne riconosciuto non come il professor Pasolini, cognome riportato sui suoi falsi documenti, bensi come il prof. Parri. E questo fra l'euforia dei nazisti dell'Albergo per l'arresto del pluriricercato capo partigiano "comandante Maurizio" (conosciuto anche con l'appellativo "lo Zio"). A riconoscerlo, senza ombra di alcun dubbio, fu un poliziotto italiano che lo aveva gia precedentemente arrestato nel 1942 quando fu denunciato con l'accusa di "scritti sediziosi" al
Tribunale Speciale
[13]
. Parri sara tradotto successivamente nel carcere di
Verona
, dove aveva sede il Tribunale Speciale della
Repubblica Sociale Italiana
.
Mentre Parri era ancora prigioniero all'albergo Regina fu fatto un temerario tentativo per liberarlo. L'artefice fu il comandante partigiano
Edgardo Sogno
nome di battaglia
Franco Franchi
[14]
. Sogno si presento nell'albergo con altre due persone indossando un'uniforme della milizia tedesca, fingendosi latore di messaggi speciali, con il piano di sparare poi direttamente contro i tedeschi, liberare Parri e scappare con lui: ma fu riconosciuto, catturato e torturato dai nazisti;
[15]
[16]
non nascose le sue intenzioni, ma non rivelo informazioni, e sarebbe probabilmente stato immediatamente fucilato, se non fosse stato che ormai la guerra era quasi finita e, in qualita di militare italiano prigioniero di guerra (e non "bandito", "traditore" o "sovversivo", come venivano definiti i partigiani non militari) aveva lo status di
Internato Militare Italiano
e venne quindi mandato in un
campo di prigionia
in
provincia di Bolzano
, dove sopravvisse fino alla fine del conflitto.
Numerose congetture furono fatte sull'arresto di Parri: dopo la guerra voci di popolo asserivano che esso fosse stato favorito dai servizi segreti inglesi per indebolire la componente di sinistra della Resistenza; la maggioranza della
storiografia
oggi ritiene invece che quello di Parri fu un arresto fortuito.
Successivamente, quando il generale
Karl Wolff
, comandante delle SS in Italia, incomincio a condurre trattative segrete con gli Alleati per una ritirata onorevole delle truppe
tedesche
dal suolo italiano (
Operazione Sunrise
), gli americani, attraverso Allen Dulles, che escogito il piano, chiesero come prova di ≪buona volonta≫ la scarcerazione immediata di Parri e del maggiore degli alpini Antonio Usmiani; Parri e Usmiani, i primi giorni di marzo del 1945, furono liberati e condotti in
Svizzera
. Allen Dulles incontro i due
ex
prigionieri a
Zurigo
, e Parri, con coraggio, dichiaro di voler rientrare al piu presto in
Italia
per riprendere la lotta partigiana.
[
senza fonte
]
Di li a qualche mese, il 25 aprile in Italia terminava la
seconda guerra mondiale
; tuttavia gli Alleati mantennero sotto la loro amministrazione tutto il Settentrione. Il CLN si adeguo alle disposizioni alleate prendendo in giurisdizione tutto il Centro-Sud, mentre al Nord continuava a operare il CLNAI. Parri, rientrato finalmente a
Milano
, fu confermato come rappresentante del
Partito d'Azione
. Sebbene favorevole alla condanna a morte di Mussolini,
[
senza fonte
]
defini una "
macelleria messicana
" l'oltraggio riservato a
Piazzale Loreto
al corpo di
Benito Mussolini
, della
Petacci
e degli altri
fucilati
a
Dongo
[17]
.
Acclamato all'unanimita segretario del
Partito d'Azione
nel dicembre del
1945
, guido il partito al congresso del febbraio
1946
, caratterizzato dallo scontro fra le due correnti dette "radicali" e "socialisti". Parri e Ugo La Malfa uscirono dal partito, dando vita alla
Concentrazione Democratica Repubblicana
, che si presento alle elezioni politiche del 2 giugno 1946 con una propria lista: vi risultarono eletti i due principali esponenti del movimento, che decisero poi di aderire al Gruppo Repubblicano in seno all'
Assemblea Costituente
. Nel settembre dello stesso anno, la Concentrazione Democratica Repubblicana conflui nel
Partito Repubblicano Italiano
. Fu senatore di diritto nella prima legislatura repubblicana (1948) e voto la fiducia ai governi centristi guidati da
Alcide De Gasperi
.
Fondo con altri resistenti nel
1949
la
FIAP - Federazione Italiana Associazioni Partigiane
, per evitare l'insorgente egemonizzazione della Resistenza da parte del Partito Comunista. Fondamentale il suo contributo per la nascita dell'
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia
(INSMLI). Nel
1953
abbandono il Pri in disaccordo con la
nuova legge elettorale
, la cosiddetta "legge truffa", e diede vita con
Piero Calamandrei
al movimento di
Unita Popolare
. Unita Popolare ottenne appena lo 0,6% ma sara decisivo nel far mancare alla coalizione vincente il quorum per ottenere il
premio di maggioranza
.
Nel
1958
in vista delle imminenti elezioni politiche, Parri si candido come indipendente nelle liste del
PSI
risultando eletto, tornando cosi dopo un'assenza di cinque anni al
Senato
. Contesto aspramente il
governo Tambroni
, che godeva dell'appoggio esterno dei neofascisti del
MSI
, e la sanguinosa repressione delle proteste popolari nel "
30 giugno a Genova
" e nella
Strage di Reggio Emilia
.
Nel
1963
, nominato
senatore a vita
dal presidente della
Repubblica
Antonio Segni
, s'iscrisse al
gruppo misto
del
Senato
. Alcune sue dichiarazioni su
L'Espresso
contribuirono alla scoperta del
Piano Solo
e verso la fine di quell'anno, in vista delle
elezioni politiche del 1968
, promosse insieme con alcune eminenti personalita del mondo politico e culturale italiano, un
appello per l'unita delle sinistre
. Alle elezioni molte di queste personalita si presentarono come indipendenti nelle liste PCI-PSIUP. Gli indipendenti eletti al Senato confluirono in un Gruppo parlamentare autonomo denominato
Sinistra Indipendente
di cui Parri fu il presidente per molti anni, mantenendosi all'opposizione dei vari governi di
centro-sinistra
che guidarono l'
Italia
negli
anni sessanta
e
settanta
. La Sinistra indipendente si caratterizzo per essere un gruppo aperto a personalita provenienti dalla Resistenza ma di diversa estrazione politica, religiosa e sociale, in posizione di alleanza critica in particolare con il PCI.
Fondo e diresse, in quegli anni, il periodico
l'Astrolabio
, tribuna da cui condusse campagne per la realizzazione di una democrazia piu compiuta e dalla quale denuncio il risorgente
neo-fascismo
. Parri era
cristiano
[18]
, nonostante durante la propria vita abbia sempre strenuamente difeso posizioni
laiche
. Mori a novantuno anni alle ore 3:25 di martedi 8 dicembre
1981
.
≪Se ci fu un presidente del Consiglio italiano che merito la qualifica di galantuomo, di politico onesto e probo, quello fu Ferruccio Parri≫
Dopo la fine del
governo Bonomi II
, i colloqui svoltisi fra
Roma
e
Milano
fra maggio e giugno fra le sei principali forze politiche del momento (
Democrazia Cristiana
,
Partito Comunista Italiano
,
Partito Socialista Italiano
,
Partito Liberale Italiano
,
Partito d'Azione
e
Democrazia del Lavoro
) portarono, dopo l'affossamento dei nomi di
Ivanoe Bonomi
, di
Pietro Nenni
e di
Alcide De Gasperi
, alla scelta di Ferruccio Parri come nuovo
Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia
.
Il nome di Parri fu proposto da
Leo Valiani
affiancato dal socialista
Rodolfo Morandi
come una personalita intermedia fra le forze di sinistra e quelle centriste presenti nel CNL.
[19]
Nel nuovo governo egli assunse ad interim anche il
Ministero dell'interno
[20]
.
Il suo governo, seppur lacerato dagli scontri fra l'estrema sinistra e i liberali, riusci a varare i primi timidi provvedimenti economici per far uscire il Paese dalla situazione post-bellica: il risarcimento pagato in dollari dagli Stati Uniti per le truppe d'occupazione permise il risanamento delle infrastrutture. La linea perseguita in questo senso dai
ministri delle Finanze
Marcello Soleri
, che mori durante l'incarico, ed
Epicarmo Corbino
creo, secondo alcuni, le condizioni per il "miracolo economico" degli
anni cinquanta
e
sessanta
.
[
senza fonte
]
Furono istituiti il
Ministero per la ricostruzione
, il
Ministero dell'alimentazione
e il
Ministero dell'assistenza post-bellica
(d.l. del 21 giugno 1945, nn. 378, 379, 380). Poco dopo fu varata da Parri la
Consulta Nazionale
, una sorta di Parlamento scelto dai vari partiti in attesa di libere elezioni, creando il
Ministero per la Consulta Nazionale
, con il compito di elaborare e promuovere le norme giuridiche riguardanti la Consulta stessa (d.l. 31 luglio 1945, n. 443). In seguito venne istituito il
Ministero per la Costituente
, con il compito di preparare la convocazione dell'
Assemblea Costituente
prevista dal d.l. 25 giugno 1944, n. 151 e di predisporre gli elementi della nuova Costituzione (d.l. 31 luglio 1945, n. 435)
[21]
.
La produzione industriale e agricola si era dimezzata e la
lira
era fortemente svalutata, inoltre altissimo era il tasso di disoccupazione e sotto-occupazione. Un altro problema era rappresentato dalla profonda spaccatura tra il Nord, che aveva partecipato alla lotta partigiana, e il Sud, che invece aveva unicamente visto lo sbarco degli alleati ma non aveva partecipato alla lotta armata. Il governo Parri propose riforme impegnative: imposte contro i profitti di guerra delle grandi aziende e una “epurazione” del personale statale compromesso con il fascismo, ma questo suscito vaste opposizioni. Su Parri ricadde il compito di incominciare a "riciclare" le organizzazioni statali fasciste in nuovi enti per lo stato in via di formazione (vedi ad esempio la trasformazione dell'
Opera nazionale del dopolavoro
nell'
ENAL
) e di avviare la ricostruzione del paese.
Si rifiuto di considerare il movimento partigiano in via di smobilitazione, pur non nascondendo che la rivoluzione dei
CLN
dovesse essere in qualche misura istituzionalizzata. La politica della responsabilita promossa da Parri era del resto sollecitata da importanti questioni che egli dovette affrontare nel corso dell’estate: la sistemazione del confine orientale e il contrasto all'
indipendentismo siciliano
(sostenuto da
cosa nostra
e da figure come
Salvatore Giuliano
); in tale ultimo caso Parri dispose il confino di
Andrea Finocchiaro Aprile
e inviando sull'isola le divisioni
"Aosta"
e
"Sabauda"
) e gli innumerevoli casi di disordine sociale sparsi per la penisola
[22]
. Parri fu tra i primi politici repubblicani a denunciare la massiccia presenza del
fenomeno mafioso
nell'
Italia meridionale
e a proporre una lotta senza quartiere a tale tipo di
crimine organizzato
.
E l'ultimo Presidente del Consiglio della storia d'Italia ad aver ufficialmente dichiarato guerra a un altro Stato: cio accadde il 14 luglio 1945, quando il suo governo dichiaro aperte le ostilita contro l'
Impero giapponese
.
[23]
In
politica estera
dovette seguire il delicato tema delle trattative di pace: l'Italia era considerata un paese "provocatore della guerra". Per questo venne esclusa dalla Conferenza di San Francisco dove Parri e De Gasperi,
ministro degli Esteri
, tentarono di partecipare. Fu totalmente vano il tentativo di far entrare l'Italia nel novero dei paesi alleati con la dichiarazione di guerra all'ormai sconfitto
Giappone
avvenuta il 15 luglio
[24]
.
Anche alla successiva
Conferenza di Potsdam
, dove doveva essere deciso come risolvere la
questione giuliana
, ovvero se assegnare
Trieste
e l'
Istria
all'Italia o alla Jugoslavia, la partecipazione dell'Italia fu esclusa per un veto esplicito posto da
Winston Churchill
. A Potsdam la
questione giuliana
non fu discussa e in un comunicato venne riconosciuto all'
Italia
di essere stato il primo Paese a rompere l'alleanza con la
Germania
.
Poco dopo, in seguito a una serie di visite all'estero di
Alcide De Gasperi
, si era giunti a convocare un nuovo tavolo di trattative, con la partecipazione d'
Italia
e
Iugoslavia
sulla
questione giuliana
e sulle colonie italiane (
Africa Orientale
,
Libia
e
Dodecaneso
). Al riguardo, Parri espresse una posizione nettamente solidale con De Gasperi, sebbene contestato dai comunisti di
Togliatti
vicini invece a
Tito
. Contemporaneamente alcune sue dichiarazioni di sostegno alle tesi repubblicane gli alienarono il consenso dei liberali, che guidarono una campagna contro di lui.
Benedetto Croce
, esprimendo il malcontento moderato, parlo di ≪un forte distacco fra il Paese reale e il Governo≫; contro il Governo si accani anche il movimento dell'
Uomo qualunque
, fondato in quel periodo da
Guglielmo Giannini
.
[
senza fonte
]
Il 22 novembre la crisi esplose definitivamente: i ministri liberali rassegnarono le dimissioni seguiti dai democristiani. Il PCI e il PSI non lo sostennero, e anche il suo partito non ebbe la forza di contrastare la crisi ormai irreversibile. Il 24 Parri lascio la
Presidenza del Consiglio
. Convoco i giornalisti al
Viminale
e si defini vittima di un
colpo di Stato
ad opera del
Partito Liberale Italiano
con l'appoggio della
Democrazia Cristiana
.
[25]
Poco dopo, nell'ultimo
Consiglio dei ministri
, fu convinto da De Gasperi a rettificare le sue dimissioni e a scusarsi per la sua espressione su un presunto
golpe
.
[
senza fonte
]
Quindi si reco al Quirinale per dimettersi, come voleva la prassi
[26]
.
Nell'immediato
secondo Dopoguerra
, apparve un articolo su
I Meridiani d'Italia
, un
giornale
di
destra
, intitolato ≪Prove clamorose: Parri tradi i partigiani≫, ove si parlava di un suo tradimento nei confronti della resistenza. Parri decise di promuovere un'
azione legale
, ma il processo non fini mai perche cadde tutto in
prescrizione
. Fu un processo all'epoca molto seguito: a favore di Parri testimoniarono importanti politici del periodo come il
comunista
Luigi Longo
e il futuro
presidente della Repubblica
Sandro Pertini
. Pertini ricordo ai giudici come i capi partigiani avessero temuto per la vita del "comandante Maurizio". Uno dei suoi carcerieri riferi che Parri fu duramente percosso dai
fascisti
mentre lo trascinavano al
carcere
. Fu per Parri un duro colpo;
Enzo Biagi
riporta che confido al suo avvocato: ≪Forse non basta vivere pulitamente, per i miei nemici avrei dovuto morire. Ma non e colpa mia se sono ancora qui≫.
[27]
- Piu duri del carcere
, con altri, Genova, E. Degli Orfini, 1946.
- Europa federata
, con
Piero Calamandrei
,
Ignazio Silone
,
Luigi Einaudi
e
Gaetano Salvemini
, Milano, Edizioni di Comunita, 1947.
- La Resistenza italiana e gli alleati
, con
Franco Venturi
, in Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia,
La Resistenza europea e gli Alleati
, Milano, Lerici, 1962.
- Dalla Resistenza alla Repubblica, alla Costituzione
, in
Fascismo e antifascismo. Lezioni e testimonianze
, II,
1936-1948
, Milano, Feltrinelli, 1962.
- La sinistra davanti alla crisi del Parlamento
, con
Leopoldo Piccardi
e
Norberto Bobbio
, Milano, Giuffre, 1967.
- Societa e potere in Italia e nel mondo
, con altri, Torino, Giappichelli, 1970.
- Due mesi con i nazisti. Dal tavolaccio alla branda
, Roma, Carecas, 1973.
- Scritti 1915-1975
, Milano, Feltrinelli, 1976.
- La coscienza della democrazia
, Milano, Mazzotta, 1985.
- Discorsi parlamentari
, Roma, Senato della Repubblica. Segretariato generale. Servizio studi, 1990.
≪Con audacia e rara intelligenza compiva rischiose ricognizioni, fornendo al comando utili informazioni sul nemico. In due attacchi notturni, si spingeva sotto i reticolati, facendovi brillare tubi di gelatina. Contuso fortemente ad una mano, continuava nel lavoro e, per parecchie notti consecutive, guidava i suoi guastatori alla distruzione delle difese accessorie.≫
? Monte Mrzli, 15 agosto 1915
≪Ferito durante un attacco nemico notturno, rimase al suo posto, concorrendo ad altro attacco, seguito nel mattino successivo, durante il quale venne ferito. Si ritiro solamente ad azione compiuta.≫
? Mrzli, 23-24 ottobre 1915
≪Comandante di compagnia, volontariamente piu volte usci in ricognizione, dando sul nemico notizie importanti e precise. All'assalto della trincea avversaria, fu il primo ad occuparla facendo un buon numero di prigionieri, e non abbandono il suo posto che quando senti mancarsi le forze per esser stato piu volte ferito.≫
? Nova Vas 1-6 e 14 settembre 1916
- ^
Tutte le
Gazzette Ufficiali del Regno d'Italia
fino al 10 giugno 1946 (data in cui fu pubblicata l'ultima G.U. prima della proclamazione della Repubblica) riportano tale dicitura. Fonte (ultima G.U. 10-06-1946):
https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/foglio_ordinario1/1/pdfPaginato?dataPubblicazioneGazzetta=19460610&numeroGazzetta=133&tipoSerie=FO&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&progressivo=0&numPagina=5&edizione=5&elenco30giorni=&home=
- ^
Composta da
Altiero Spinelli
,
Vittorio Foa
,
Oronzo Reale
,
Ugo La Malfa
e
Emilio Lussu
- ^
Lo pseudonimo
Maurizio
proveniva dal nome della chiesa di San Maurizio posta sulla cima della omonima collina, nella citta natale di Pinerolo.
[
senza fonte
]
- ^
Claudio Petruccioli
,
E morto Ferruccio Parri: guido la Resistenza, volle l'unita della sinistra
(
PDF
), in
L'Unita - organo del Partito Comunista Italiano
, n. 289, 9 dicembre 1981, p. 1.
URL consultato il 1º luglio 2020
(
archiviato
il 1º luglio 2020)
.
- ^
Luca Irwin Fragale,
La Massoneria nel Parlamento. Primo novecento e Fascismo
, Morlacchi Editore, 2021, pp. 362.
- ^
Commissione di assegnazione al confino di Milano, ordinanza del 15.12.1926 contro Ferruccio Parri (“Intensa attivita socialista, collaboratore di giornali antifascisti italiani e stranieri, favoreggiamento nell'espatrio di Filippo Turati”). In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini,
L'Italia al confino 1926-1943. Le ordinanze di assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943
, Milano 1983 (ANPPIA/La Pietra), vol. I, p. 237
- ^
Per la biografia di Italo Oxilia si rimandano alle seguenti opere di Antonio Martino:
Fuorusciti e confinati dopo l'espatrio clandestino di Filippo Turati nelle carte della R. Questura di Savona
in Atti e Memorie della Societa Savonese di Storia Patria, n.s., vol. XLIII, Savona 2007, pp. 453-516, e
Pertini e altri socialisti savonesi nelle carte della R. Questura
, Gruppo editoriale L'espresso, Roma, 2009.
- ^
Commissione di Roma, ordinanza del 30.3.1931 contro Ferruccio Parri e altri (“Dirigenti di "Giustizia e Liberta", prosciolti dal
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, ma inviati al confino”). In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini,
L'Italia al confino 1926-1943. Le ordinanze di assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943
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Storia dell'Italia partigiana
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- ^
Antonio Quatela,
Hotel Gestapo, Milano settembre 1943 - aprile 1945, pag. 175 -177
, Milano, Ugo Mursia Editore, 2016,
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Piazzale Loreto, la ≪macelleria messicana≫ che indigno anche i partigiani
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URL consultato il 10 aprile 2022
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- ^
Come testimoniato dal prete che lo conforto negli ultimi tempi e racconto della profonda fede di Parri fin dai tempi dell'infanzia, e dal discorso funebre
- ^
{{"Egli era divenuto presidente del Consiglio nel giugno 1945, non per la forza del suo partito, ma come soluzione di compromesso fra le candidature contrapposte di Alcide de Gasperi e Pietro Nenni, segretario del Partito Socialista". Norman Kogan, L'Italia del dopoguerra. Storia politica dal 1945 al 1966}}
- ^
Quando s'insedio per il secondo governo dell'era posfascista, il suo volto era totalmente sconosciuto. Al suo arrivo a
Roma
in treno, notando una calca di giornalisti, domando a uno di essi cosa stesse accadendo. La risposta del cronista fu: ≪Non ci disturbi, stiamo attendendo il presidente del Consiglio≫; pertanto Parri riusci a raggiungere il
Viminale
in tranquillita e nel completo anonimato.
- ^
I Governo Parri - 25 giugno 1945 - al 24 novembre 1945
, su
dellarepubblica.it
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URL consultato il 1º ottobre 2016
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PARRI, Ferruccio in "Dizionario Biografico"
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treccani.it
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URL consultato il 1º ottobre 2016
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- ^
Il Corriere della sera
(consultato il 10/09/2009)
- ^
1945: GUERRA AL GIAPPONE SULLA CARTA, NATURALMENTE
,
Corriere della Sera
, 18 febbraio 2009; questa e stata l'ultima dichiarazione di guerra della storia italiana
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