Feronia

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Denario dell'epoca di Augusto, in argento, coniato sotto il magistrato monetario Petronio Turpilliano. A destra, il busto di profilo della dea Feronia coronata da un diadema, vestita di un drappo, una collana al collo. Legenda: TURPILLIANUS III VIR FE RON ("Turpillianus essendo un magistrato triumviro monetario, a Feronia")
Testa di Feronia rinvenuta a Punta di Leano ( Terracina ) e conservata nel "Museo della Citta di Terracina". Datata ultimo quarto del II sec. a.C.

Feronia , secondo la mitologia romana , era una dea della fertilita, onorata tanto dai Romani quanto dai Sabini. [1]

Feronia era una dea di origine italica , protettrice dei boschi e delle messi, celebrata dai malati e dagli schiavi riusciti a liberarsi. Tra i luoghi sacri a essa dedicati figurano Scorano [2] , oggi frazione di Capena , ove sorge il Lucus Feroniae , il santuario principale; a seguire Trebula Mutuesca (oggi Monteleone Sabino ), Terracina , Preneste (oggi Palestrina ), Etruria e l'area sacra di largo di Torre Argentina (tempio C) a Roma .

Feronia diede presumibilmente anche il nome a una localita della Sardegna (forse in prossimita dell'attuale Posada ) citata in molte carte antiche, ma mai individuata con precisione.

Si narra che fosse la madre di Erilo , al quale era riuscita a procurare tre corpi e tre anime. Quando Evandro uccise Erilo, infatti, dovette ripetere l'operazione per tre volte.

La popolarita di Feronia nelle regioni dell' Italia centrale e testimoniata da numerose iscrizioni. A San Severino Marche un teatro porta il suo nome poiche nelle sue vicinanze si doveva trovare un tempio a lei dedicato; in frazione Monticchio dell' Aquila si erge tuttora una statua con delle scritte a lei dedicate; il capoluogo abruzzese e inoltre luogo delle piu antiche testimonianze di celebrazione di Feronia. A Narni , nel piazzale della Rocca Albornoziana eretta nel 1367 a fini militari per volere del cardinale Egidio Albornoz , e presente un'antica cisterna per la raccolta dell'acqua preesistente alla roccaforte: la cisterna e stata eretta su un luogo allora sacro, in eta pre-romana, dedicato alla dea Feronia.

Era considerata da alcuni la paredra del dio Soranus e identificata anche con la divinita etrusca Cavatha [3] .

  1. ^ Dionigi di Alicarnasso , Antichita romane , III, 32, 1.
  2. ^ Strabone , Geografia , V, 2,9.
  3. ^ Strabone , Geografia, capitolo V

Bibliografia

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