Ferdinando Maria Perrone
(
Alessandria
,
10 gennaio
1847
?
Genova
,
9 giugno
1908
) e stato un
imprenditore
e
patriota
italiano
.
Nato nel 1847 in una famiglia del ceto medio
subalpino
, trascorre l'adolescenza senza portare a termine un regolare corso di studi superiore.
[1]
Arruolandosi come
garibaldino
nella campagna del
1866
, ricevendone una decorazione al valore, nel
1873
entro in rapporto con l'economista
Luigi Luzzatti
iniziando nel contempo a svolgere attivita
pubblicistica
e politica. Dal suo matrimonio con Cleonice Omati (
1857
-
1935
), avvenuto nel
1876
, nacquero i figli Pio (31 ottobre 1876 - 16 gennaio 1952) e Mario (1º gennaio 1878 - 29 novembre 1968).
Nel
1884
Perrone si trasferisce in
Argentina
dove si afferma come imprenditore e rappresentante dell'
Ansaldo
di Genova, per la quale nel
1895
vende l'
incrociatore
Garibaldi
. Nel 1885 si stabilisce a
Buenos Aires
, dove si era gia consolidata una robusta comunita di italiani. In Argentina si occupa di aziende vinicole, scrive sui principali giornali del Paese e costruisce una fitta rete di relazioni con politici e uomini d'affari. Nel 1894, su sollecitazione del cognato Antonio Omati, ingegnere e dirigente industriale dell'Ansaldo, allora di proprieta dei fratelli Bombrini, diviene rappresentante per l'Argentina dell'impresa genovese, che grazie alla mediazione di Perrone riesce a vendere al governo del Paese sudamericano un
incrociatore corazzato
. Nel 1895 ottiene l'incarico di rappresentare l'Ansaldo nell'
America del Sud
e in
Messico
e, a partire dal 1896, fa la spola tra Italia e America.
Nel 1897 rileva da
Carlo Bombrini
ed il figlio
Giovanni
, allora proprietari dell'Ansaldo, la proprieta del quotidiano genovese ≪
Il Secolo XIX
≫ che acquisirono da
Pietro Mosetig
. Rapporti di lavoro con la grande impresa industriale, presenza attiva sul mercato internazionale delle
navi da guerra
(e confronto obbligato, e istruttivo, con la realta dei grandi produttori navalmeccanici esteri), impegno diretto nel mondo della stampa e relazioni con la politica: Perrone, nel pieno della sua maturita, acquisisce ulteriori conoscenze e competenze e sviluppa le sue notevoli capacita relazionali. Tutto cio gli serve per ascendere all'inizio del Novecento al vertice dell'Ansaldo.
[1]
Lo stesso argomento in dettaglio:
Ansaldo
.
Nel
1902
entra nella societa Ansaldo, diventandone unico proprietario due anni dopo. Al suo nome si leghera la storia dell'azienda per tutto il primo ventennio del
XX secolo
. Il capitano d'industria persegue - in una maniera assolutamente originale per l'epoca - l'obiettivo della completa autonomia produttiva sia nel campo della
siderurgia
sia in quello degli armamenti che proprio in quegli anni divenivano la principale attivita dell'azienda genovese.
Ferdinando Maria Perrone si impegno in un intenso processo di integrazione verticale della sua azienda nell'economia nel tempo: nel
1918
l'Ansaldo poteva contare su oltre 80.000 dipendenti e sul controllo di numerose societa tra cui A. Cerpelli & C.,
Banca Industriale Italiana
,
Cantieri Officine Savoia
,
Dinamite Nobel
,
Gio. Fossati & C.
[2]
,
Lloyd Italiano
, Nazionale di Navigazione,
Fabbrica Aeroplani Ing. O. Pomilio
, Societa Idroelettrica Negri,
Societa Piemontese Automobili
(SPA) e
Transatlantica Italiana
; poteva disporre di decine di stabilimenti.
Con la proprieta dei Perrone il capitale sociale dell'Ansaldo passo da 30 a 500 milioni di lire nei soli cinque anni della
prima guerra mondiale
(
1914
-
1918
). La crisi post-bellica del
1921
porto al rilevamento dell'Ansaldo da parte di un consorzio di salvataggio promosso dalla
Banca d'Italia
. Diretta conseguenza fu un ridimensionamento delle strategie e delle strutture dell'impresa diretta da Perrone. Da allora venne a cessare ogni suo impegno in campo industriale mentre continuo quello nell'ambito editoriale, concretizzatasi fra l'altro con l'acquisizione dello storico quotidiano di Genova,
Il Secolo XIX
, ancor oggi controllato dagli eredi della famiglia Perrone. Il 2 agosto 2014 la
Societa Edizioni e Pubblicazioni (SEP)
di
Carlo Perrone
, editrice del quotidiano, ha annunciato in un comunicato congiunto con l'
Editrice La Stampa
di
John Elkann
(
Fiat Chrysler Automobiles
), editrice de
La Stampa
, il progetto di fusione della SEP nella seconda, creando cosi una
joint venture
denominata "
Italiana Editrice
S.p.A.", partecipata da
Fiat Chrysler Automobiles
per il 77% e dalla famiglia Perrone per il 23%, compresa anche l'integrazione delle
sussidiarie
pubblicitarie e
mass media
, come Publikompass (di Ed. La Stampa), Publirama e Radio19 (entrambe di SEP).
Con questa operazione, a partire dal 1º gennaio 2015, e nato un
gruppo editoriale
composto da 240
giornalisti
tra le
redazioni
dei due quotidiani e con una quota giornaliera di 260 000 copie vendute, alla pari degli altri maggiori gruppi editoriali, quali
RCS MediaGroup
, editore del
Corriere della Sera
, e
Gruppo Editoriale L'Espresso
, editore de
la Repubblica
.
Nel 2017
Italiana Editrice
S.p.A. si e fusa con il
Gruppo Editoriale L'Espresso
per costituire il
GEDI Gruppo Editoriale
S.p.A..
La documentazione prodotta da Ferdinando Maria Perrone durante il periodo della sua attivita nell'Ansaldo e conservata nel fondo
Famiglia Perrone
(estremi cronologici: 1843-1945)
[3]
dell'Archivio storico Ansaldo della Fondazione Ansaldo (Gruppo Finmeccanica).
[4]
Tale borsa viene istituita nel 1929, destinata ad uno studente del terzo anno di applicazione regolarmente iscritto alla Regia Scuola d'Ingegneria Navale di Genova. "La somma capitale da cui deriva la borsa, di L. 100.000, donata dalla Societa Gio Ansaldo & C. sara investita in titoli nominativi dello Stato, intestati alla R. Scuola d'Ingegneria Navale di Genova con annotazione di vincolo a favore della borsa stessa".
[5]
- Hertner P.,
Storia dell'Ansaldo [volume 3] Dai Bombrini ai Perrone (1903-1914)
- Rugafiore P.,
Ferdinando Maria Perrone
, Utet, 1992,
ISBN 88-02-04500-3