Eterno ritorno

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Uroboro , il serpente che si morde la coda, simbolo esoterico della ciclicita del tempo . Un chiaro riferimento a questo simbolo e il "serpente" di cui scrive Nietzsche in Cosi parlo Zarathustra : ≪Un'aquila volteggiava in larghi circoli per l'aria, ad essa era appeso un serpente, non come una preda, ma come un amico: le stava infatti inanellato al collo≫ [L'aquila e l'oltreuomo per il quale il tempo come "eterno ritorno" non e un ostacolo alla sua volonta di potenza che domina il tempo. ( N.d.R. )] [1]

L' eterno ritorno , e una concezione filosofica secondo cui l'universo rinasce e rimuore in base a cicli temporali fissati e necessari, ripetendo eternamente un certo corso e rimanendo sempre se stesso. Avanzata inizialmente da alcuni filosofi presocratici e stoici [2] e abbandonata nell’eta moderna, e stata successivamente ripresa da Friedrich Nietzsche , che ne ha fatto un aspetto fondante della sua filosofia.

In senso piu specifico l'"Eterno Ritorno dell'Uguale" [3] e uno dei capisaldi della filosofia di Nietzsche che, tuttavia, secondo Eugen Fink rappresenta piu un'oscura profezia che una regolare esposizione filosofica.

≪...il pensiero piu abissale della filosofia di Nietzsche, sta in una singolare penombra. Apparentemente manca di una precisa rielaborazione e impronta concettuale; e piu simile a una oscura profezia , alla rivelazione divinatoria di un segreto, che a una rigorosa esposizione filosofica. [4]

La concezione dell'eterno ritorno viene proclamata per la prima volta da un demone ne La gaia scienza del 1882:

≪Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sara in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovra fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione - e cosi pure questo ragno e questo lume di luna tra i rami e cosi pure questo attimo e io stesso. L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere! [5]

Nietzsche ebbe l'intuizione di questa teoria durante un suo soggiorno in Engadina :

≪Nell’estate del 1881 Nietzsche, che all’epoca ha 37 anni, si trova a Silvaplana in Engadina, un luogo di montagna vicino a un bellissimo lago dove passeggia nel pomeriggio, mentre le sere scrive. Durante una passeggiata, Nietzsche ha questa immagine del tempo che lo spaventa e lo attrae, l’immagine dell’eterno ritorno: visto che il mondo e composto da un numero finito di elementi e questi elementi non si creano e non si distruggono (poiche si parte dall’ipotesi che Dio non esista) e allora per forza di cose questi elementi dovranno riaggregarsi nella stessa maniera per un numero infinito di volte. [6]

Cosi parlo Zarathustra

[ modifica | modifica wikitesto ]
"Lapide di Nietzsche" a Surlej presso il Lago di Silvaplana , luogo dell'ispirazione del filosofo per la sua opera Cosi parlo Zarathustra

≪ecco, tu [Zarathustra] sei il maestro dell’eterno ritorno [....] Vedi, noi sappiamo cio che tu insegni: che tutte le cose eternamente ritornano e noi con esse, e che noi siamo stati gia, eterne volte, e tutte le cose con noi. Tu insegni che vi e un grande anno del divenire, un’immensita di anno grande: esso, come una clessidra, deve sempre di nuovo rovesciarsi, per potere sempre di nuovo scorrere, e finire di scorrere ("...damit es von neuem ablaufe und auslaufe"). [7] [8]

Il tempo senza fine appesantisce la volonta

[ modifica | modifica wikitesto ]
Prima stesura dell'Eterno Ritorno, scritta da Nietzsche dopo l'esperienza "mistica" vissuta ≪all'inizio dell'Agosto 1881 a Sils-Maria, 6000 piedi sopra il mare e molto piu in alto di tutte le faccende umane.≫

Nella prima parte di Cosi parlo Zarathustra il profeta scende dalla montagna per ammaestrare gli uomini sull'avvento dell' oltreuomo , nella seconda s'intrattiene a dialogare con i suoi discepoli e infine nella terza parte per riflettere in solitudine Zarathustra risale sulla montagna lungo ≪Un sentiero, in salita dispettosa tra sfasciume di pietre, maligno, solitario, cui non si addiceva piu ne erbe ne cespugli: un sentiero di montagna digrignava sotto il dispetto del mio piede.≫ [9] La salita nella solitudine e sempre piu difficoltosa perche il profeta sente aumentare il peso dei sentimenti terrestri che lo allontanano da ogni visione superiore: tanto piu egli si allontana dalle bassezze terrestri quanto piu ne sente il peso che ostacola il superamento del limite:

≪O Zarathustra, sussurrava beffardamente sillabando le parole, tu, pietra filosofale! Hai scagliato te stesso in alto, ? ma qualsiasi pietra scagliata deve cadere ? cadere! O Zarathustra, pietra filosofale, pietra lanciata da fionda, tu che frantumi le stelle! Hai scagliato te stesso cosi in alto, ? ma ogni pietra scagliata deve cadere! Condannato a te stesso, alla lapidazione di te stesso: o Zarathustra, e vero: tu scagliasti la pietra lontano, ? ma essa ricadra su di te! [10]

Il nano beffeggia Zarathustra, al quale si rivoltera proprio contro cio che egli stesso ha scoperto: il tempo infinito. Infatti, benche progredisca faticosamente nel suo cammino, tuttavia il profeta non raggiungera mai la meta che e apposta all'infinito:

≪Tutti i progetti dell’uomo devono alla fine cadere, una salita senza fine non e possibile, poiche lo impedisce il tempo senza fine. In esso si esaurisce ogni forza; esso diventa padrone delle volonta piu ostinate, spezza le reni anche alle piu possenti speranze. Lo spirito della gravita riporta indietro ogni slancio e lo piega nella caduta. Lo sguardo nell'abisso del tempo, e percio nella vanita di ogni progetto, paralizza, causa una "vertigine" a colui che pensa alla piu alte possibilita dell'uomo. E chiaro che di fronte al tempo infinito ogni tempo diventa assurdo, ogni rischio senza motivo, ogni grandezza si rimpicciolisce. Lo spirito della gravita, qui inteso come coscienza dell’infinita del tempo, impedisce il vero protendersi dell’esistenza nell’apertura cosmica del mondo. [11]

L'infinita circolare del tempo

[ modifica | modifica wikitesto ]

Il tempo e come una porta carraia, il luogo in cui s'incontrano e da cui si diramano due vie, una verso il futuro all'infinito, l'altra verso il passato infinito:
≪Guarda questa porta carraia! Nano! [12] Continuai: essa ha due volti. Due sentieri convengono qui: nessuno li ha mai percorsi fino alla fine...Questa lunga via fino alla porta e all'indietro: dura un'eternita. E questa lunga via fuori della porta e in avanti ? e un'altra eternita ≫ [13] Nel punto di congiunzione delle due strade si manifesta la dialettica interna del tempo: futuro e passato iniziano assieme in un unico punto e da quell'unico punto divergono e quell'unico punto e il presente: l' attimo (≪Si contraddicono a vicenda, questi sentieri; sbattono la testa l'un contro l'altro: e qui, a questa porta carraia, essi convergono. In alto sta scritto il nome della porta "attimo"≫ [14] ). Si chiede allora il profeta: questi sentieri che si contraddicono in eterno ci impediranno mai di capire cos'e questa eternita del tempo?

Il Nano risponde e risolve a suo modo l'enigma: ≪Tutte le cose dritte mentono, borbotto sprezzante il nano. Ogni verita e ricurva, il tempo stesso e un circolo≫. [15]
Chiarisce Heidegger: ≪La difficolta non e per lui tale che valga la pena di parlarne; infatti, se le due vie scorrono nell'eternita, vanno verso la stessa cosa, quindi vi convergono e si conchiudono in un tragitto ininterrotto. Quelle che a noi sembrano due vie diritte che si dipartono l'una dall'altra, non sono in verita che la parte per ora visibile di un grande circolo che ritorna continuamente su se stesso. Le cose diritte sono una parvenza. In verita il loro scorrere e un circolo, cioe la verita stessa ? l'ente, cosi come esso in verita scorre ? e ricurvo. Il ruotare-in-circolo-su-se-stesso del tempo e quindi il continuo ritornare dell'uguale, di tutti gli enti, nel tempo, e il modo in cui l'ente nel suo insieme e. Esso e il modo dell'eterno ritorno. Cosi il nano e giunto a indovinare l'enigma≫. [16]

Il tempo circolare come eterno ritorno

[ modifica | modifica wikitesto ]

Troppo semplice la risposta del Nano: il tempo, osserva Zarathustra, non e solo un circolo ma ≪Da questa porta carraia che si chiama attimo, comincia all'indietro una via lunga, eterna: dietro di noi e un'eternita.≫ [17] Ed e l'eternita che implica la ripetizione, che rende necessaria la dottrina dell'eterno ritorno: l'infinita eterna del passato e del futuro, infatti, per la loro stessa essenza, includono il tutto, qualsiasi avvenimento passato e futuro che, nell'attimo presente, nella "porta carraia", non si contraddicono piu; anzi, essi si richiamano scambievolmente, proprio perche se il passato si svolge eternamente ed e principio e fine, alfa e omega, allora non e altro che la ripetizione di cio che accadra, e il futuro eterno non ripropone che gli infiniti accadimenti gia presenti nel passato. I due eterni fiumi del passato e del futuro confluiscono nella cascata senza fine dell'eterno ritorno.

Male e bene dell'eterno ritorno

[ modifica | modifica wikitesto ]

L'eterno ritorno ha una duplice natura: puo "soffocarci", "strozzare" la volonta (≪Vidi un giovane pastore rotolarsi, soffocato, convulso, stravolto in viso, cui un greve serpente nero penzolava dalla bocca≫), poiche se tutti gli accadimenti si ripeteranno in eterno, allora cosa mai potra creare di nuovo la volonta umana? Ogni cosa che l'uomo credera di aver creato sara gia stata creata, e non una volta, ma infinite volte. (≪La mia mano tiro con forza il serpente, tirava e tirava invano! Non riusciva a strappare il serpente dalle fauci. Allora un grido mi sfuggi dalla bocca: "Mordi! Mordi! Staccagli il capo! Mordi"≫). Se pero vediamo l'altra faccia dell'eterno ritorno vedremo che ogni nostra piccola scelta entrera nell'eternita del tempo, continuera in eterno a vivere oltre la nostra vita. Ogni nostra opera sara un frammento dell'eternita. Quando il pastore taglia con un morso la testa del serpente, la sua volonta si eternizza e l'uomo si trasfigura, diventa signore dell'eternita del tempo: ≪Non piu pastore, non piu uomo, ? un trasformato, un circonfuso di luce, che rideva! Mai prima al mondo aveva riso un uomo, come lui rise!≫ [18]

L'eterno ritorno: sintesi e conquista del divenire e dell'essere

[ modifica | modifica wikitesto ]

≪Nietzsche volle minuziosamente innamorarsi del proprio destino. Segui un metodo eroico: disseppellire l’intollerabile ipotesi greca dell'eterna ripetizione, e poi cercare di dedurre da quell'incubo mentale un'occasione di giubilo. Cerco l'idea piu orribile dell’universo e la propose per il diletto degli uomini [19] .≫

L'eterno ritorno non e quindi una condanna all'eterna ripetizione

≪Che accadrebbe se un giorno o una notte, un demone strisciasse furtivo nella piu solitaria delle tue solitudini e ti dicesse: "Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sara in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovra fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione [...]. L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere!". Non ti rovesceresti a terra, digrignando i denti e maledicendo il demone che cosi ha parlato? Oppure hai forse vissuto una volta un attimo immenso, in cui questa sarebbe stata la tua risposta: "Tu sei un dio e mai intesi cosa piu divina"? [20]

ma la conquista della realta con l'identificazione di essere e divenire. L'eterno ritorno esprime e soddisfa la volonta di potenza:

≪Il rapporto sintetico che l’attimo ha con se in quanto presente, passato e futuro fonda il rapporto con gli altri attimi. L’eterno ritorno e cosi la risposta al problema del passare; esso percio non va interpretato come ritorno di un qualcosa, di un uno o di un medesimo. Intendere l’espressione "eterno ritorno" come ritorno del medesimo e un errore, perche il ritornare non appartiene all’essere ma, al contrario, lo costituisce in quanto affermazione del divenire e di cio che passa, cosi come non appartiene all’uno ma lo costituisce in quanto affermazione del diverso o del molteplice. In altre parole, nell’eterno ritorno l’identita non indica la natura di cio che ritorna, ma, al contrario, il ritornare del differente; percio l’eterno ritorno dev’essere pensato come sintesi: sintesi del tempo e delle sue dimensioni, sintesi del diverso e della sua riproduzione, sintesi del divenire e dell’essere che si afferma dal divenire, sintesi della doppia affermazione. L’eterno ritorno, allora, non dipende da un principio di identita ma da un principio che, per tutti questi aspetti, deve soddisfare le esigenze di una vera ragione sufficiente. [21]

L'eterno ritorno nei Frammenti Postumi

[ modifica | modifica wikitesto ]

≪La misura della forza del cosmo e determinata, non e "infinita": guardiamoci da questi eccessi del concetto! Conseguentemente, il numero delle posizioni, dei mutamenti, delle combinazioni e degli sviluppi di questa forza e certamente immane e in sostanza "non misurabile"; ma in ogni caso e anche determinato e non infinito. E vero che il tempo nel quale il cosmo esercita la sua forza e infinito [22] , cioe la forza e eternamente uguale ed eternamente attiva: fino a questo attimo, e gia trascorsa un’infinita, cioe tutti i possibili sviluppi debbono gia essere esistiti . Conseguentemente , lo sviluppo momentaneo deve essere una ripetizione, e cosi quello che lo ha generato e quello che da esso nasce, e cosi via: in avanti e all’indietro! Tutto e esistito innumerevoli volte, in quanto la condizione complessiva di tutte le forze ritorna sempre. Se mai, a parte cio , sia esistito qualcosa di uguale, e assolutamente indimostrabile. Sembra che la situazione complessiva plasmi di nuovo, fin nei minimi particolari, le qualita , talche due diverse situazioni complessive non possono avere nulla di uguale. In una situazione complessiva, puo esservi qualcosa di uguale, per esempio due foglie ? Ne dubito: cio presupporrebbe che esse avessero una nascita assolutamente uguale, e con cio dovremmo supporre che, indietro, fino a tutta l'eternita , vi sia stato qualcosa di uguale, nonostante tutti i mutamenti delle situazioni complessive, e la creazione di nuove qualita - ipotesi impossibile! [enfasi e virgolette dell'autore] [23]

L'eterno ritorno, la volonta di potenza e l' amor fati

[ modifica | modifica wikitesto ]

≪La mia formula per la grandezza dell'uomo e amor fati: non volere nulla di diverso, ne dietro ne davanti a se, per tutta l'eternita. [24]

La concezione dell' amor fati (letteralmente dal latino "amore per il fato, per il destino"), gia delineata in due autori ben noti a Nietzsche: Spinoza [25] ed Emerson [26] e in Nietzsche strettamente collegata alla teoria dell'eterno ritorno.

Nel 1° libro della Volonta di potenza Nietzsche avanza la concezione dell' amor fati come unica possibilita di accettazione per l'uomo dell'eternita circolare del tempo. Caduta l'idea dell' andamento rettilineo della storia che si dirige progressivamente a fini razionalmente prevedibili, di fronte alla circolarita caotica del tempo l'uomo, se vuole dare un senso alla sua vita, non puo assistere passivamente al divenire ciclico dell'universo, ne puo abbandonarsi alla disperazione, bensi deve prendere atto della realta dell'esistenza, accettandola nella sua interezza per quella che e, con le sue sofferenze e dolori. Questa accettazione creativa dell'eterno ritorno, lo fara divenire padrone del tempo, cosi che tutto cio che e accaduto sia cio che si voleva che accadesse, cio che diviene e muta sia cio che si vuole che sia il presente, cio che sara si trasformera in cio che si vorra nel futuro ("Riscattare il passato: ogni ≪cosi fu≫ con un ≪cosi volli≫ ? ecco per me la redenzione!" [27] ).

L' amor fati e quindi un atteggiamento non assimilabile alla rassegnazione ma di accettazione attiva, che consiste nella capacita di far coincidere la propria volonta con il corso degli eventi cosi come essi si verificano, ovvero assumendoli nella loro pura casualita . Si rifiuta in questo modo ogni concezione che tenti di "prevedere" il futuro rinchiudendolo in schemi concettuali che tradiscono il divenire essenza della stessa esistenza.

≪Voglio imparare sempre di piu a vedere come bello cio che e necessario nelle cose; allora io saro uno di quelli che fanno le cose belle. Amor fati: lasciate che sia il mio amore d'ora in poi! Non voglio fare la guerra contro cio che e brutto. Non voglio accusare; io non voglio nemmeno accusare chi accusa. Guardare lontano sara la mia unica negazione. E tutto in tutto e su tutto: un giorno desidero essere solo uno che dice sempre di si. [28]

Solo cosi, perpetuando e promuovendo eternamente il processo di creazione e rigenerazione dei valori, e sposando la nuova e "disumana" dimensione morale dell' amor fati - che delinea un amore gioioso e salubre per l'eternita in ogni suo aspetto terribile, caotico e problematico - si giungera all'avvento dell'oltreuomo.

Un'interpretazione affatto differente e stata avanzata a partire da un'analisi decostruttiva del capitolo La visione e l'enigma di Cosi parlo Zarathustra, contenente la piu ampia e compiuta esposizione dell'eterno ritorno pubblicata da Nietzsche in vita: non si tratta ne di un'identificazione del divenire nell'essere, come sostenuto da Heidegger, ne di un'alternativa di ipotesi cosmologica o esperimento esistenziale, come proposto da Loewith, bensi di una rappresentazione letteraria di culti della rinascita connessi alla "serpe attraverso il seno" [29] e inscindibilmente legati ai misteri di Dioniso [30] , da Nietzsche ripresi e rielaborati in seguito ad un progetto sui Paracelsi mirabilia datato alla fine del 1881 e confluito nella redazione dello Zarathustra [31] .

  1. ^ F.Nietzsche, op. cit. , p.18
  2. ^ Eterno ritorno , in Treccani.it ? Enciclopedie on line , Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  3. ^ Virgolettato da E. Fink, all'inizio della citazione sotto riportata.
  4. ^ E. Fink, La filosofia di Nietzsche , tr. it. di Pisana Rocco Traverso, Marsilio Editori, Venezia 1973, p.98. (in Valter Oneili, L'eterno ritorno Archiviato il 3 maggio 2009 in Internet Archive .)
  5. ^ Friedrich Nietzsche, La gaia scienza e Idilli di Messina , Adelphi 1977, [341]
  6. ^ Maurizio Ferraris, Intervista sul tema dell'eterno ritorno Archiviato il 13 marzo 2016 in Internet Archive . [Non essendoci un Dio creatore che ha dato inizio a un mondo composto di esseri finiti allora il mondo non ha ne inizio ne fine, e eterno ed e composto di esseri infiniti. ( n.d.R )]
  7. ^ F. Nietzsche Also sprach Zarathustra , III, "Der Genesende" (Il convalescente), p.180, Goldmann Klassiker 1979.
  8. ^ F.Nietzsche, Cosi parlo Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno, (1883-1885), III, "Il convalescente" in Opere, Adelphi, Milano 1968 p.5
  9. ^ F.Nietzsche, op.cit. p.181
  10. ^ F.Nietzsche, op.cit. p.182
  11. ^ E. Fink, La filosofia di Nietzsche , ed. Marsilio, Venezia 1973, p. 92.
  12. ^ Il nano, che siede sulla spalla di Zarathustra, pesante come il piombo, rappresenta lo spirito di gravita, che cerca di distogliere il profeta dall'ascesa verso la verita. ( N.d.R )
  13. ^ F.Nietzsche, op.cit. p.183
  14. ^ F.Nietzsche, ibidem
  15. ^ F.Nietzsche, op.cit. , p.184
  16. ^ M.Heidegger, Nietzsche , ed. Adelphi, Milano 1985, p. 249.
  17. ^ F.Nietzsche, op.cit.,ibidem
  18. ^ F.Nietzsche, op.cit.,pp.185-186 passim
  19. ^ Jorge Luis Borges , Tutte le opere ? La dottrina dei cicli , vol. I, Mondadori, pag. 574
  20. ^ F.Nietzsche, La gaia scienza , aforisma 341.
  21. ^ Gilles Deleuze , Nietzsche e la filosofia , cit., pp. 72-73.
  22. ^ In questo passo, Nietzsche abbandona il linguaggio poetico criptico per adottare termini quasi matematici. Il discorso pero e sempre lo stesso.
  23. ^ F.Nietzsche, 1881 11[316] in: Idilli di Messina, La gaia scienza e Frammenti postumi (1881-1882) , versioni a cura di F. Masini e M. Montinari, volume V tomo II delle "Opere di Friedrich Nietzsche" a cura di G. Colli e M. Montinari, Arnoldo Mondadori Editore, I edizione Gli Oscar 1971.
  24. ^ F.Nietzsche, Ecce homo , a cura di Roberto Calasso, trad. Giorgio Colli, Adelphi 1991, p.206
  25. ^ Turco Liveri Giuseppe, Nietzsche e Spinoza. Ricostruzione filosofico-storica di un "incontro impossibile". , Roma, Armando, 2003
  26. ^ ≪Fu probabilmente per un caso fortuito che, nel 1862, il giovane Nietzsche, studente a Pforta, si imbatte nella raccolta La condotta della vita , il frutto piu maturo della riflessione di Ralph Waldo Emerson (1803-1882) esposta fresca di stampa nella vetrina di un libraio di Lipsia. Entusiasta del vigore che animava il pensiero dell'americano, Nietzsche si procuro in breve tempo anche i Saggi: prima e seconda serie, i quali lo spinsero ben presto a cimentarsi nelle prime, acerbe riflessioni di carattere filosofico≫ (In Benedetta Zavatta, Per un'estetica della potenza. Emerson e Nietzsche sul grande stile , Universita "Carlo Bo" di Urbino, 2005
  27. ^ Friedrich Nietzsche, Cosi parlo Zarathustra, Parte seconda, "Della redenzione , Milano, Fratelli Bocca Editori, 1915. (Traduzione di Renato Giani).
  28. ^ F. Nietzsche, La gaia scienza , sez.276
  29. ^ Firmico Materno, Errore delle religioni profane, Lanciano 1932, in G. Biondi, L'enigma della serpe secondo Nietzsche, Roma 2001, p.37 .
  30. ^ Cfr. Clemente Alessandrino, Protrettico, Roma 1991, p.52; Arnobio, Contro le nazioni, 45; citati da G. Biondi, L'enigma della serpe secondo Niezsche, cit., p.36 .
  31. ^ Cfr. G. Biondi, L'enigma della serpe secondo Nietzsche, Roma 2001, pp.61-74 .

Bibliografia

[ modifica | modifica wikitesto ]
  • F. Nietzsche, Cosi parlo Zarathustra , ed. Adelphi, Milano 2000;
  • F. Nietzsche, La volonta di potenza , ed. Bompiani, Milano 1992.
  • E. Fink, La filosofia di Nietzsche ,tr. it. di Pisana Rocco Traverso, ed. Marsilio, Venezia 1973;
  • M. Heidegger, Nietzsche , ed. Adelphi, Milano 1985;
  • M. Heidegger, Saggi e discorsi , tr. it di G. Vattimo, Mursia, Milano 1957;
  • M. Heidegger, Cosa significa pensare? , tr. it. di U. Ugazio e G. Vattimo, Sugarco Edizioni, Varese 1971
  • G. Deleuze, Nietzsche e la filosofia , tr. it di Fabio Polidori e Davide Tarizzo, Einaudi, Torino 2002.
  • G. Biondi, L'enigma della serpe secondo Nietzsche , manifestolibri, Roma 2001
  • M. Fini, Nietzsche, l'apolide dell'esistenza , Marsilio, Venezia 2002.
  • G. Pasqualotto, Saggi su Nietzsche , Franco Angeli, Milano 1998.
  • G. Rametta, Responsabilita e potenza nel pensiero di Nietzsche , in Il problema responsabilita , a cura di B. Giacomini, Cleup, Padova 2004.
  • G. Vattimo, Il soggetto e la maschera; Nietzsche e il problema della liberazione , Bompiani, Milano 1974.

Voci correlate

[ modifica | modifica wikitesto ]

Altri progetti

[ modifica | modifica wikitesto ]

Collegamenti esterni

[ modifica | modifica wikitesto ]
  Portale Filosofia : accedi alle voci di Wikipedia che trattano di filosofia