L'
Esarcato d'Africa,
o
di Cartagine,
fu una divisione amministrativa dell'
Impero romano d'Oriente
. Similmente all'
Esarcato d'Italia
questa magistratura deteneva sia il potere civile sia il potere militare.
Nel
VII secolo
i Bizantini non riuscirono a contenere l'espansione degli
Arabi
. Dapprima cadde in mano islamica la
Siria
, subito dopo l'
Egitto
. Piu difficile, da parte degli Arabi, fu la conquista dell'Esarcato, dovuta all'ostinata resistenza di
Bisanzio
, ma soprattutto delle popolazioni autoctone. Ciononostante, l'Esarcato di Cartagine cadde solo nel
698
.
Quando sali al trono nel
527
, a
Costantinopoli
,
Giustiniano I
, considerandosi l'erede di
Augusto
, senti il compito di ricompattare e restaurare la potenza imperiale romana, in parte svanita, dato che i territori occidentali erano occupati dai
barbari
. Il suo disegno era di riportare le terre dell'ex-
Impero romano d'Occidente
sotto il suo scettro. La prima missione fu diretta verso il
regno dei Vandali
che comprendeva l'
Africa settentrionale
, la
Sardegna
e la
Corsica
.
Nel
534
il generale
Belisario
riconquisto l'Africa romana, ed il re
Gelimero
venne condotto come schiavo a Costantinopoli.
Intanto vennero riorganizzate l'amministrazione civile e militare del territorio riconquistato che solo in parte ricopriva i confini dell'antica
diocesi romana
. L'amministrazione civile fece capo ad un
prefetto del pretorio
, quella militare ad un
magister militum
, il quale aveva in subordine quattro
duces
in Africa ed uno in Sardegna. La separazione del potere civile da quello militare venne cosi mantenuta. Tuttavia, la necessita di dover difendere l'Africa dai
Mauri
fece si che, gia all'epoca di Giustiniano, le cariche di prefetto del pretorio d'Africa e di
magister militum Africae
in piu occasioni furono ricoperte contemporaneamente dalla stessa persona, che diventava di fatto la massima autorita sia civile che militare della prefettura del pretorio d'Africa. Tuttavia l'unificazione dei due poteri non divenne permanente e non appena l'Africa fu pacificata le due cariche tornarono ad essere separate. Tra il
550
e il
560
circa, una spedizione imperiale riusci a riconquistare la
Spagna
sudorientale, insinuandosi nelle contese dei
Visigoti
. Dopo la riconquista, l'Africa fu agitata da una serie di rivolte da parte delle tribu berbere (i
Mauri
), che furono represse dall'Impero.
Nella seconda meta del
VI secolo
l'
Impero romano d'Oriente
si trovo impegnato in diversi teatri di guerra, cosi
Maurizio
(582-602), per rafforzare l'organizzazione militare, in Africa, come in Italia, instauro il regime dell'
Esarcato
. L'
esarca
deteneva poteri sia civili che militari; venne dunque meno la tradizionale suddivisione delle competenze, tipica invece dell'
Impero romano
. Il
prefetto del pretorio
continuo comunque ad esistere come funzionario civile subordinato all'esarca. La capitale dell'Esarcato fu
Cartagine
, e la nuova formazione amministrativa comprendeva l'Africa settentrionale, la Sardegna, la Corsica, le Baleari e la Spagna meridionale. Stando alla
Descriptio orbis romani
di
Giorgio Ciprio
, redatta agli inizi del
VII secolo
, la Tripolitania fu sottratta alla giurisdizione dell'esarca e trasferita nella
diocesi d'Egitto
. Secondo Giorgio Ciprio, all'epoca l'Africa bizantina era suddivisa in sei eparchie:
Byzacena
,
Carthago Proconsularis
,
Numidia
,
Mauritania I
,
Mauritania II
,
Sardinia
(Sardegna). All'epoca probabilmente la provincia di Sardegna comprendeva anche la Corsica, mentre la
Mauritania II
comprendeva la fortezza di
Septem
in
Mauritania Tingitana
, la
Spagna bizantina
e le Isole Baleari.
In passato, studiosi come l'
Ostrogorsky
avevano supposto che la creazione dell'esarcato fosse una precisa riforma attribuibile all'imperatore
Maurizio
(582-602), volta ad arginare l'invasione longobarda: per l'Ostrogorsky, Maurizio, creando gli esarcati di Ravenna e Cartagine, cerco di rendere i residui territori in Occidente in grado di difendersi da se senza dover dipendere da eventuali aiuti da Costantinopoli; per volere dell'Imperatore ≪l'amministrazione sia militare che politica fu affidata agli esarchi≫, inaugurando ≪il periodo della militarizzazione dell'amministrazione bizantina≫ e precorrendo ≪il sistema dei temi≫.
[1]
Piu recentemente questa tesi storiografica e stata contestata: in particolare, si e rimarcato come l'istituzione degli esarcati fosse stato il risultato di un'evoluzione graduale durata decenni e non di una "riforma" ascrivibile alla volonta di un singolo imperatore.
[2]
Secondo Ravegnani la presunta riforma degli esarcati, lungi dall'essere una vera e propria riforma, sarebbe consistita in un mero cambiamento di denominazione della massima autorita militare.
[3]
Le autorita civili in effetti non scomparvero: l'epistolario di
papa Gregorio I
attesta ancora a fine VI secolo l'esistenza del
Prefetto del pretorio d'Africa
, nonche dei governatori provinciali (come il
praeses
di Sardegna). Essi di fatto erano subordinati all'autorita militare, ≪un fenomeno d'altronde gia in atto durante l'epoca giustinianea e inevitabile conseguenza della preminenza delle necessita militari in una regione [...] soggetta a uno stato di guerra pressoche permanente≫.
[4]
Furono quindi le necessita belliche, e non una precisa volonta imperiale (la presunta "riforma" degli esarcati), a far si che le autorita militari si arrogassero competenze non proprie, esautorando le loro controparti civili.
Il primo esarca d'Africa (
exarchus Africae
) di cui si hanno notizie,
Gennadio
, viene menzionato per la prima volta in un'epistola di
papa Gregorio I
scritta nel 591.
[5]
Va detto comunque che alcuni studiosi, come il Borri, hanno avanzato dubbi sull'effettiva esistenza di un esarcato d'Africa, in quanto l'esistenza di un esarca di Cartagine (Gennadio) viene attestata solo nelle epistole di Gregorio, mentre tutte le altre fonti primarie (compresa un'epigrafe) lo definiscono
patricius
o
magister militum
. Altri governatori definiti "esarchi d'Africa" dalle fonti moderne, come ad esempio
Eraclio il Vecchio
o
Gregorio il Patrizio
, non vengono mai definiti esarchi dalle fonti primarie, dove risultano invece avere il titolo di
patricius
, o
magister militum
(nelle fonti greche
strategos
). Non e quindi da escludere che Gregorio in quella lettera abbia usato un termine dalla valenza non ufficiale, forse diffuso tra il popolo, chiamando
exarchus
chi in realta deteneva la carica di
patricius
o
magister militum
.
[6]
Tra la fine del
VI secolo
e l'inizio del
VII secolo
si ebbe una controffensiva in Spagna dei Visigoti, che porto all'espulsione degli imperiali dal territorio iberico intorno al 624. Nella stessa Africa, l'Esarcato subiva sovente incursioni dalle tribu berbere dell'interno.
Nel VII secolo i Bizantini non riuscirono a contenere l'
espansione
degli
Arabi
. Dapprima caddero in mano islamica la
Siria
, subito dopo anche l'
Egitto
. La perdita di queste regioni fu anche favorita dalle continue conflittualita religiose, infatti qui era prevalente la dottrina
monofisita
. L'arrivo massiccio in Africa di rifugiati monofisiti e
melchiti
provenienti da Siria, Palestina ed Egitto esacerbo le tensioni religiose a Cartagine. Nel 641 l'imperatore Costantino III, informato dal prefetto e dal vescovo di Cartagine dei sospetti su presunti tentativi di proselitismo messi in atto dai monofisiti in Africa, avvio una persecuzione dei monofisiti che subirono la confisca dei beni e la detenzione in monasteri cattolici.
[7]
Nello stesso anno, tuttavia, Costantino III mori e i suoi successori, sostenendo la dottrina teologica eretica del
monotelismo
, si alienarono le elite africane. Nel novembre del 641 il prefetto di Cartagine, Giorgio, ricevette l'ordine di rilasciare i monofisiti detenuti in prigione e di interrompere ogni misura persecutoria ai loro danni; tuttavia il prefetto rifiuto di eseguire l'ordine e per tale motivo fu successivamente convocato a Costantinopoli per essere processato.
[8]
Nel frattempo gli Arabi intorno al 641-642 avevano completato la conquista dell'Egitto. Nel 642/643 le citta di
Oea
e
Sabratha
, in Tripolitania, furono saccheggiate dagli Arabi di
?Amr ibn al-???
. Nel 646, in seguito al fallimento del tentativo da parte del governo centrale di Costantinopoli di arrestare l'avanzata islamica, l'esarca d'Africa
Gregorio il Patrizio
si rivolto al governo centrale separando l'Africa dal resto dell'Impero e autoproclamandosi imperatore. Secondo
Charles Diehl
costituiva ≪una grande tentazione per il potente governatore d'Africa secedere dal debole e remoto impero che sembrava non in grado di difendere i propri sudditi≫. I dissidi in materia religiosa, a cui si aggiunse la semiautonomia di lunga data dell'esarcato africano, favorirono l'usurpazione.
[9]
Gregorio, in effetti, ottenne l'appoggio non solo delle tribu maure e dei provinciali ma anche dal clero cattolico ostile al monotelismo imposto dall'imperatore Costante II.
[10]
Il cronista arabo
al-Tabari
afferma invece che la rivolta di Gregorio fu provocata dalla richiesta da parte di Costante di un tributo di 300 libbre d'oro. Nel 647 il governatore ribelle dovette fronteggiare l'invasione degli Arabi, i quali lo sconfissero e lo uccisero.
[11]
[12]
Gli Arabi accettarono di ritirarsi in Cirenaica solo nel 648, dopo che l'esarcato d'Africa accetto di pagare loro un tributo annuale di 330 000
nomismata
, pari a oltre due tonnellate d'oro.
[13]
I successivi governatori militari dell'Africa bizantina riconobbero l'autorita dell'imperatore ma governarono in regime di semiautonomia, senza subire interferenze dalla corte imperiale, appoggiati dai vescovi africani risolutamente
Calcedoniani
(cioe non eretici), che si opponevano al monotelismo favorito da Costante II.
[13]
[12]
Successivamente la corte imperiale uso il clero calcedoniano dell'Africa come capro espiatorio per l'
espansione islamica
: uno dei principali oppositori al monotelismo, il monaco e teologo
Massimo il Confessore
, nel 655 fu processato e condannato con l'accusa, non provata, di aver agevolato l'espansione degli Arabi in Africa.
[N 1]
Il malcontento delle popolazioni locali crebbe, a causa dell'aumentata pressione fiscale dovuta all'esigenza di pagare il tributo agli Arabi e le tasse al governo centrale, nonche per la ricostruzione e il mantenimento dell'esercito. In particolare le tribu berbere cominciarono a venir meno alla fedelta all'Impero, e la maggior parte della
Tunisia
meridionale sembrerebbe essere diventata indipendente da
Cartagine
intorno alla meta del VII secolo.
[14]
La situazione rimase immutata fino al 663 allorquando Costante II trasferi la corte imperiale a
Siracusa
in
Sicilia
, molto piu prossima all'Esarcato, e, stando alle fonti islamiche, pretese che le province africane pagassero al governo centrale una tassa pari al tributo pagato agli Arabi, ma la richiesta fu respinta dalle autorita locali.
[N 2]
Secondo le spesso problematiche fonti islamiche, il malcontento per le tasse troppo elevate fu la causa di rivolte contro il governo centrale, che compromise ogni unita di intenti contro la comune minaccia islamica. Nel 665, approfittando di tale situazione, gli Arabi, governati all'epoca dal califfo
Mu??wiya ibn Ab? Sufy?n
, invasero di nuovo l'Africa bizantina.
[N 3]
Secondo Pringle l'incursione non intendeva conquistare l'Esarcato ma soltanto saccheggiarlo.
[12]
Durante la spedizione araba, un esercito imperiale sotto il comando del patrizio Niceforo sbarco nei pressi di Hadrumetum, non e chiaro se per sconfiggere gli invasori arabi o per reprimere una rivolta della popolazione provinciale.
[12]
In ogni caso l'esercito imperiale, intimorito dall'avvicinarsi dell'esercito arabo, evito la battaglia preferendo piuttosto reimbarcarsi e fuggire via mare.
[12]
Gli Arabi fecero ritorno in Egitto nello stesso anno carichi di bottino.
Nel 669 gli Arabi, godendo dell'appoggio delle tribu berbere della Tripolitania, invasero di nuovo l'Esarcato, questa volta con il proposito di conquistarlo. Gli invasori occuparono la provincia di Byzacena e avanzarono fino all'odierna
al-Qayrawan
, citta che fu costruita dagli Arabi stessi tra il 670 e il 675 e divenne la capitale della nuova provincia islamica di Africa (
Ifriqiya
).
[15]
Una nuova invasione dell'Esarcato ebbe luogo intorno al 682 nella quale gli Arabi, dopo alcuni successi iniziali, subirono una grave sconfitta contro le tribu berbere alleate con Bisanzio, in seguito alla quale furono costretti a evacuare la capitale al-Qayrawan che fu occupata dai Mauri.
[16]
Gli Arabi furono impossibilitati a reagire per il momento a causa di una
nuova guerra civile
scoppiata nel califfato, ma gli Imperiali non riuscirono ad approfittarne. L'esarcato d'Africa, che comprendeva ancora la Proconsolare, parte della Numidia e una serie di citta costiere fino a Septem, era ormai in declino.
[17]
Gia tra il 686 e il 688 gli Arabi invasero di nuovo l'Africa vendicandosi della recente disfatta con una vittoria sui Mauri e con la riconquista di al-Qayrawan. Nel 697 una nuova invasione degli Arabi riusci addirittura a conquistare Cartagine. Secondo le fonti bizantine, nello stesso anno gli imperiali riuscirono a riconquistare Cartagine, che tuttavia cadde di nuovo in mano islamica nel 698, venendo rasa al suolo. La popolazione di Cartagine fuggi in Sicilia, Spagna e nelle isole del Mediterraneo occidentale. E possibile tuttavia che all'epoca la capitale dell'esarcato fosse stata trasferita a Cagliari in Sardegna o a Septem in Mauritania Tingitana, in quanto una lettera di
Giustiniano II
indirizzata a
Papa Conone
e datata febbraio 687 attesta che le armate d'Africa e di Sardegna avevano sede rispettivamente a Septem e a Cagliari; inoltre la
zecca di Cartagine
era gia stata trasferita in Sardegna.
[17]
Agli inizi dell'VIII secolo i territori dell'esarcato d'Africa ancora in mano imperiale si erano ridotti a Sardegna, Corsica, Baleari e
Septem
, l'unica citta dell'Africa rimasta in mano bizantina. Septem, la cui guarnigione era condotta da un certo
Giuliano
, resistette a un primo assalto arabo del 706, ma nel 711 cadde in mani islamiche.
Esarca
|
Prefetto del Pretorio
|
Inizio mandato
|
Fine mandato
|
Note
|
Gennadio
|
Giovanni
Pantaleone (594)
Innocente (600)
|
591?
|
598?
|
Esarca per attestato di papa Gregorio I (cfr.
Diehl
, p. 661
). Tenne a bada le rivolte dei Mauri durante il suo mandato.
|
Eraclio il Vecchio
|
?
|
602?
|
610
|
Esarca secondo
Diehl
, p. 661
, e PLRE IIIb, ma le fonti primarie lo chiamano "strategos" e nessuna lo chiama "esarca". Padre dell'Imperatore
Eraclio
.
|
Cesario?
|
?
|
615?
|
615?
|
Secondo una congettura di
Diehl
, p. 661
, potrebbe essere stato esarca perche deteneva il rango di patrizio. Secondo invece PLRE IIIb, era invece un
magister militum Spaniae
.
|
Niceta?
|
Gregorio (627)
|
619?
|
629?
|
Secondo
Diehl
, p. 661
e
Pringle
. Si tratterebbe di Niceta cugino dell'imperatore Eraclio.
|
Pietro?
|
?
|
633?
|
633?
|
Secondo
Diehl
, p. 661
e
Pringle
.
|
Gregorio il Patrizio
|
Giorgio (641)
|
645?
|
645?
|
Secondo
Diehl
, p. 661
e PLRE IIIb.
|
Gennadio
|
-
|
665?
|
665?
|
L'elenco degli esarchi di Diehl termina dopo Gregorio il Patrizio ed e cosi anche per quello contenuto in PLRE IIIb e PBE I. Alcuni studiosi, come
Treadgold
e
Pringle
, p. 47
, ritengono che il misterioso "?ub??iba" o "Jananah" menzionato in alcune tarde fonti islamiche si chiamasse in realta Gennadio e lo identificano con l'esarca successore di Gregorio. L'effettiva storicita di Gennadio e stata messa in dubbio da
Kaegi
, p. 191
.
|
Eleuterio
|
-
|
665?
|
665?
|
Secondo
Pringle
, p. 47
, il misterioso "al-At'riy?n" menzionato in alcune fonti islamiche molto tarde si chiamerebbe invece Eleuterio e sarebbe da identificare con l'esarca successore di Gennadio. L'effettiva storicita di Eleuterio e stata messa in dubbio da
Kaegi
, p. 191
.
|
- Esplicative
- ^
In particolare, secondo gli atti del processo, Massimo fu accusato di aver agevolato proditoriamente la conquista da parte degli Arabi dell'Egitto, di Alessandria, della Pentapoli libica, di Tripoli e dell'Africa. Quando Massimo chiese quali fossero le prove del suo presunto tradimento, Giovanni, ministro delle finanze del generale di Numidia Pietro, testimonio che ventidue anni prima (nel 633) Massimo avesse istigato Pietro a non eseguire l'ordine imperiale di inviare le sue truppe in Egitto per difenderlo dagli Arabi, sulla base della considerazione che l'Imperatore Eraclio e tutti i suoi familiari non meritassero di ricevere aiuto a causa della loro empieta religiosa. Cfr.
Kaegi
, p. 87
.
- ^
Alcune fonti islamiche molto tarde riferiscono che il capo delle autorita locali d'Africa si chiamasse "?ub??iba" o "Jananah". Alcuni autori moderni (ad esempio
Treadgold
, p. 935
e
Pringle
, p. 47
) hanno proposto che il vero nome di "?ub??iba" o "Jananah" fosse Gennadio e lo identificano con l'esarca d'Africa allora in carica; secondo Kaegi, invece, "?ub??iba" indicava in origine una pluralita di notabili che per successive corruzioni nella trasmissione della tradizione divennero una sola persona (cfr.
Kaegi
, p. 191
: ≪the tradition became muddled and transformed in transmission. One Muslim historical tradition transforms multiple but unnamed local North African notables into one mistakenly named ?ub??iba whom later copyists turn into a Jennaha [...]≫).
- ^
Alcune fonti islamiche molto tarde riferiscono che, in seguito a una rivolta nell'esarcato che porto al potere colui che le fonti islamiche chiamano "al-At'riy?n" (forse da emendare in Eleuterio secondo
Pringle
, p. 47
), "?ub??iba" (nome probabilmente da emendare in Gennadio) fu costretto a fuggire a Damasco alla corte del califfo Mu??wiya, al quale richiese aiuti militari per riconquistare il potere a Cartagine; nel 665, dunque, con il pretesto di ristabilire al governo dell'Esarcato "?ub??iba", gli Arabi invasero l'Africa bizantina, ma nel corso della spedizione "?ub??iba" mori ad Alessandria verso la fine dello stesso anno (
Treadgold
, p. 320
). Kaegi ha molti dubbi sull'attendibilita della vicenda della fuga di "?ub??iba" presso gli Arabi, ipotizzando che possa essere stata inventata da tarde fonti arabe prendendo spunto dalla fuga presso gli Arabi di Elpidio, il governatore ribelle di Sicilia che forni ai Musulmani il pretesto per avviare la conquista islamica della Sicilia (
Kaegi
, p. 191, nota 66
).
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b
c
d
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, p. 47
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- ^
a
b
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URL consultato il 20 gennaio 2018
(archiviato dall'
url originale
il 5 marzo 2016)
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