L'
epidemiologia
e la disciplina
biomedica
che studia la
distribuzione
e la frequenza delle
malattie
ed eventi di rilevanza
sanitaria
nella
popolazione
. Avvalendosi della
statistica
, collabora con altre discipline come la
medicina preventiva
e clinica, la
demografia
, la
sociologia
. Si occupa di analizzare le cause, il decorso e le conseguenze delle malattie. Secondo Last
et al.
(1998) l'epidemiologia viene definita come:
≪Lo studio della
distribuzione
e dei
determinanti
delle situazioni o degli eventi collegati alla salute in una specifica popolazione, e l'applicazione di questo studio al controllo dei problemi di salute.≫
L'epidemiologia e un termine che deriva dal
greco
?π?, ≪sopra≫, δ?μο?, ≪
popolo
≫, e λ?γο?, ≪
discorso
, studio≫; questa parola composta pertanto vuol dire letteralmente "studiare cio che avviene sul popolo", con riferimento prediletto alla specie umana. Ciononostante, l'epidemiologia si applica anche ad altri
regni
e nello specifico sono stati coniati i termini:
Il termine epidemiologia veniva utilizzato in passato soltanto in relazione a patologie
epidemiche
e non
endemiche
. I primi riferimenti sono ascrivibili al 1802, nel testo "
Epidemiologia Espanola"
scritto dal medico spagnolo Villalba.
[2]
Al giorno d'oggi il termine epidemiologia comprende nei suoi obiettivi entrambe le modalita di trasmissione e tra essi anche le
sindemie
. Sono incluse inoltre condizioni correlate al concetto di salute, come l'obesita e l'ipertensione.
Scopi dell'epidemiologia:
- determinare l'origine di una malattia la cui causa e sconosciuta
- studiare e controllare una malattia la cui causa e sconosciuta o poco nota
- acquisire informazioni sull'ecologia e sulla storia naturale della malattia
- programmare e attivare piani di controllo e di monitoraggio della malattia
- valutare gli effetti economici di una malattia e analizzare i costi e benefici economici
Per raggiungere i suoi scopi l'epidemiologia si serve della
statistica
, basata a sua volta sulla
matematica
, e della
demografia
.
Per schematizzare, l'articolazione tradizionale dell'epidemiologia e in tre settori (anche se sono comuni i casi di interazione tra settori):
- Epidemiologia descrittiva;
- Epidemiologia analitica;
- Epidemiologia sperimentale.
Studia la frequenza e la distribuzione delle malattie e dei parametri di salute nelle popolazioni.
Descrive eventi sanitari come malattie, cause di
morte
e la presenza di fattori di rischio come, ad esempio, il fumo di tabacco, l'inquinamento atmosferico, ecc. E questa la branca che utilizza gli
strumenti statistici
detti
misure di frequenza
(come i
tassi
di
incidenza
o di
prevalenza
, rapporti) e informazioni di tipo
demografico
. Si pone come obiettivo quello di rispondere a domande come: "Chi si e ammalato? Dove? Quando?". L'epidemiologia
descrittiva
contribuisce all'epidemiologia
analitica
.
Gli strumenti d'indagine utilizzati dall'epidemiologia descrittiva sono:
- gli studi ecologici;
- gli studi trasversali (sono studi osservazionali, descrittivi).
Studia le relazioni causa-effetto tra
fattori di rischio
e
malattie
. Riprendendo l'esempio precedente, l'epidemiologia analitica cerca il nesso tra il
fattore di rischio
es. "fumo di sigaretta", "inquinamento atmosferico", "campo elettromagnetico", ecc. e l'insorgenza di possibili
patologie
legata a esso (come
cancro
al
polmone
,
enfisema
, tumore al cervello, complesso della mortalita, ecc.).
Come obiettivo principale si propone di rispondere a due domande:
- quel tipo di "esposizione" o "fattore di rischio" (campi elettromagnetici, inquinamento atmosferico, interferenti endocrini, ecc.) quali specifiche malattie puo produrre?
- quelle specifiche malattie/decessi (es. depressione, ipertensione, tumore al cervello, ecc.) da quale possibili "esposizioni" possono essere causate?
Gli strumenti d'indagine utilizzati dall'epidemiologia analitica sono:
- gli studi di coorte:
confrontano le frequenze di mortalita e/o di incidenza di specifiche malattie in differenti popolazioni esposte (e non esposte);
- gli studi caso-controllo:
confrontano le frequenze di possibili esposizioni e/o fattori di rischio nel gruppo dei "casi" (specifici malati, es.
sclerosi multipla
) e "controlli", ovvero soggetti non ammalati (dalla malattia in esame: es. sclerosi multipla).
Si occupa della risoluzione di una patologia, o di ridurne l'impatto tramite i metodi epidemiologici.
Valuta l'efficacia degli interventi sanitari adottati in seguito a indagini epidemiologiche. Studi di epidemiologia sperimentale possono essere sia di tipo preventivo (ad esempio la valutazione dell'effettiva riuscita di campagne di sensibilizzazione) sia
terapeutico
(ad esempio sperimentazioni sui
farmaci
e
tecniche operatorie
).
Gli studi in epidemiologia sperimentale si possono effettuare a singolo cieco, a
doppio cieco
o a triplo cieco; rispettivamente sono cosi definiti gli studi per cui:
- solo i volontari non sappiano di stare nel gruppo dei controlli o degli sperimentali;
- anche il ricercatore non sa chi appartenga a un gruppo e chi a un altro (lo sa solo il supervisore);
- ci si affidi a un ricercatore esterno.
Talvolta, specie negli ultimi anni, si osservano utilizzi distorti degli studi di epidemiologia, di determinate malattie ad alto impatto sociale, per pratiche di
marketing
farmaceutico del tipo
disease mongering
.
[3]
[4]
L'epidemiologia puo essere applicata con metodologia a tematiche che interessano la sanita pubblica. L'insieme degli strumenti utilizzati e degli obiettivi comuni consente di identificare cinque livelli di studio, qui di seguito schematizzati:
Livelli della metodologia epidemiologica
Ordine
|
Strumenti utilizzati
|
Obiettivi
|
Fonte
|
I
|
- Studi epidemiologici (osservazionali e sperimentali);
- Misurazione dei fenomeni sanitari (utilizzo di proporzioni, tassi, frequenze, rapporti)
|
- Descrizione dei bisogni di salute;
- Descrizione dei bisogni assistenziali;
- Individuazione di fattori di rischio in popolazioni target;
- Correlazione tra causa e popolazione a rischio;
- Valutazione di efficacia degli interventi clinici;
- Valutazione di efficacia di interventi disposti sulla popolazione
|
[5]
|
II
|
- Metanalisi;
- Revisioni sistematiche
|
- Sintesi dei risultati registrati ed elaborati nel livello I
- Formulazione di nuovi strumenti per migliorare la pratica clinica
|
III
|
- Linee guida e raccomandazioni ufficiali, basate sull'evidenza;
- Raccomandazioni non prescritte
|
- Formulazione di raccomandazioni prescritte da utilizzare nella pratica clinica
|
IV
|
- Indicatori sanitari;
- Questionari valutativi;
- Indicatori di efficacia delle tecnologie;
- Tecniche di valutazione economica
|
- Integrare gli aspetti di varie discipline (scientifici, organizzativi, etici, economici) al fine di elaborare modelli decisionali nella sanita
|
V
|
- Analisi decisionale;
- Scelta di modelli pre-formulati di offerta sanitaria
|
- Supporto multidisciplinare per l'allocazione e la pianificazione delle risorse in sanita
|
Gli studi trasversali (o di prevalenza) sono studi che si basano sull'osservazione del campione in un preciso momento al fine di verificare la presenza di una malattia e contemporaneamente l'esposizione a uno o piu fattori di rischio (RF, o FR), o la presenza di qualsiasi altra condizione che possa essere associata al fenomeno che e oggetto dello studio.
Le indagini di prevalenza sono quindi molto simili agli studi descrittivi, ma si differenziano da questi in quanto non utilizzano dati gia esistenti, ma prevedono il rilevamento diretto dei dati, riferiti a un preciso momento o a un definito periodo di tempo.
Uno studio trasversale puo essere considerato come "una fotografia istantanea" del gruppo di soggetti esaminati (popolazione o campione), in relazione al fenomeno sanitario che e oggetto dello studio e alle caratteristiche del gruppo stesso.
Le tappe di uno studio trasversale sono:
- Disegno dello studio e scelta della popolazione (
campionamento statistico
);
- Raccolta dati;
- Analisi dei dati;
- Interpretazione dei dati.
L'
epidemiologo
e il professionista competente in epidemiologia. L'eventuale tutela del titolo nonche il percorso di qualifica per acquisirlo dipendono dalla legislazione di ciascuna nazione al mondo.
Le materie di studio per diventare epidemiologo sono, a parte medicina,
igiene
sanitaria
e
demografia
. Data la natura delle epidemie e delle pandemie, l'epidemiologo deve conoscere e utilizzare largamente modelli e tecniche statistiche, ovviamente applicate ad aspetti medico-sanitari e demo-sociali.
Non esiste in Italia una laurea specialistica in epidemiologia ne il titolo di epidemiologo e regolamentato per legge.
[6]
Esiste un corso di epidemiologia nella
facolta di medicina e chirurgia
. Pertanto, per diventare epidemiologi (anche per personale non medico) occorre frequentare corsi di specializzazione post laurea o master specifici in epidemiologia.
[7]
- ^
(
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- ^
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URL consultato il 4 settembre 2021
(archiviato dall'
url originale
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- ^
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- ^
Profili professionali e percorsi formativi dell’epidemiologo e del biostatistico qualificati
(
PDF
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Societa Italiana di Statistica
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URL consultato il 16 maggio 2024
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Opere riguardanti Epidemiologia
/
Epidemiologia (altra versione)
/
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- EpiCentro - Portale di Epidemiologia - Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute
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- ERA - Epidemiologia e Ricerca Applicata - Mortalita evitabile, Schede di Dimissione Ospedaliera e contesto demografico per genere e USL
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- - Quaderno di Epidemiologia veterinaria - Prof. Ezio Bottarelli, Universita di Parma
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quadernodiepidemiologia.it
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- European Centre for Disease Prevention and Control
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ecdc.europa.eu
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- Global Epidemiological News
, su
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URL consultato il 1º settembre 2018
(archiviato dall'
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il 19 giugno 2017)
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- International Epidemiological Association
(IEA)
- Porta M, editor. Greenland S, Hernan M, dos Santos Silva I, Last JM, associate editors (2014). "A dictionary of epidemiology", 6th. edition. New York: Oxford University Press.
[1]
ISBN 978-0-19-997673-7
- People's Epidemiology Library
, su
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.
URL consultato l'11 febbraio 2012
(archiviato dall'
url originale
il 23 marzo 2012)
.
- IBSUM - Statistica Medica e Biometria
Archiviato
il 5 febbraio 2009 in
Internet Archive
. Istituto di Statistica Medica e Biometria, Universita degli Studi di Milano; voluto da
G.A. Maccacaro