Ducato delle Due Sicilie

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Ducato delle Due Sicilie
fuori corso
30 Ducati
Stati Regno delle Due Sicilie
Simbolo D. [1]
Frazioni 200 tornesi
100 grana                             
Monete ½, 1, 1½, 2, 3, 4, 5, 8, 10 T.
5, 10, 20, 60, 120 G.
3, 6, 15, 30 D.
Entita emittente Banco delle due Sicilie
Periodo di circolazione 1816 - 1861 [2] [3]
Sostituita da Lira italiana dal 1861
Tasso di cambio 1 D. = 4,25 L.
(1861)
Lista valute ISO 4217 - Progetto Numismatica
120 Grana
10 Tornesi

Il ducato e stata la valuta del Regno delle Due Sicilie tra il 1816 e il 1860 .

Storia [ modifica | modifica wikitesto ]

Quando al Congresso di Vienna fu creato il Regno dalla fusione del Regno di Napoli e del Regno di Sicilia , il ducato delle Due Sicilie sostitui il ducato napoletano e la piastra siciliana . Nella parte continentale del regno, il ducato sostitui anche la lira delle Due Sicilie del breve regno napoletano di Gioacchino Murat .

La legge del 20 aprile 1818 fisso l'unita monetaria del regno nel ducato delle Due Sicilie d'argento del peso di grammi 22,943, con 833,33 millesimi di fino. Un ducato corrispondeva a 100 grana, con monete d'oro da 3, 6, 15 e 30 ducati [4] .

La suddivisione e il conio della moneta fu semplificato rispetto al periodo pre-napoleonica e solo tre denominazioni sopravvissero: il ducato era moneta di conto ma non fu coniata come moneta di singola unita; la denominazione di ducato era presente solo nei multipli in oro; ogni ducato era diviso in 100 grana (singolare: grano ) ed i 200 tornesi (singolare: tornese ), divisionali in rame [5] . Il simbolo del ducato era la D.

Non essendo coniata la moneta da un ducato, il modulo d'argento piu grande era la moneta da 120 grana, non ufficialmente denominata piastra delle Due Sicilie . Nel 1861 la lira italiana sostitui la moneta borbonica secondo un tasso di cambio di 1 piastra a 5,10 lire. [6] Questo dato pero non si riferisce alla circolazione monetaria. Il rapporto dipendeva semplicemente dalle dimensioni della moneta e dalla quantita e tipo di metallo che conteneva.

A differenza di quanto si possa comunemente pensare, nelle Due Sicilie al momento dell'Unita d'Italia era stato coniato ed emesso un totale monetario di 188.478.878 Ducati per un controvalore di 801.035.233,49 lire italiane, ossia, la piu ampia produzione monetaria tra gli Stati Preunitari. [7] Inoltre, quando avvenne il ritiro dalla circolazione delle monete metalliche da parte dello Stato Italiano , le Due Sicilie furono lo stato preunitario che contribui maggiormente: venne ritirato dagli ex-territori delle Due Sicilie un totale di 443,3 milioni di lire italiane pari al 65,7% del totale delle monete metalliche ritirate nell'intero territorio dello stato. [8]

Monete [ modifica | modifica wikitesto ]

A partire dal 1816 nelle Due Sicilie furono coniate monete di:

  • rame ( tornesi ):
    • 10, 8, 5, 4, 3, 2, 1 1/2, 1, 1/2 tornese
  • d' argento ( grana ): [9]
    • "carlino" da 10 grana,
    • "due carlini" da 20 grana,
    • "mezzo scudo" da 60 grana
    • "scudo" da 120 grana
  • d' oro da 3, 6, 15 e 30 ducati.

Complessivamente, dal regno di Ferdinando I a quello di Francesco II , furono coniate monete divisionali di rame da ½, 1, 1½, 2, 3, 4, 5, 8 e 10 tornesi (2 tornesi uguali a una grana); in sargento da 5, 10, 20, 60 e 120 grana. I multipli in oro con 996 millesimi erano da 3, 6, 15 e 30 ducati. In uso presso il popolo rimanevano le denominazioni tradizionali di carlino per la moneta d'argento da 10 grana, tari per quella da 20, mezza piastra e piastra [4] .

Notazione [ modifica | modifica wikitesto ]

La notazione tradizionale, ereditata da quella del ducato napoletano , indicava la cifra espressa in ducati, grana e cavalli (o calli), separati dai due punti [10] (per esempio: 8:67:6 indicava la somma di 8 ducati, 67 grana e 6 cavalli ovvero un tornese). Un tornese era suddiviso in 6 cavalli ma poiche i cavalli non venivano coniati dal 1804, l'ultima cifra poteva assumere solo il valore "3" (½ tornese), "6" (1 tornese) e "9" (1½ tornesi)

Note [ modifica | modifica wikitesto ]

  1. ^ Le abbreviazioni per i sottomultipli erano: tornesi T. e grana G.
  2. ^ Sulla base del Regio Decreto n°788, la circolazione delle monete pre-unitarie ebbe termine il 1º gennaio 1863.
  3. ^ Regio Decreto n°788 del 24 agosto 1862
  4. ^ a b AAVV, L'archivio storico del Banco di Napoli, Banco di Napoli MCMLXXII
  5. ^ A Handbook for Travellers in Southern Italy: Being a Guide for the Provinces... - John Murray (Firm) - Google Books A Handbook for Travellers in Southern Italy (1868)
  6. ^ Regio Decreto del 17 luglio 1861
  7. ^ Della Coniazione Monetaria e delle Monete Italiane del Secolo XIX, Memorie di Giuseppe Sacchetti, verificatore alla Zecca di Milano p.172 .
  8. ^ Francesco S. Nitti, Il Bilancio dello Stato dal 1862 al 1896-97, Prime Linee di Una Inchiesta sulla ripartizione territoriale delle entrate e delle spese dello Stato in Italia, p.136 .
  9. ^ Angelo Martini, Manuale di metrologia , Torino, Loescher, 1883, p. 405.
  10. ^ Benizi, op. cit. pag. 11.

Bibliografia [ modifica | modifica wikitesto ]

  • ( DE ) Konrad Klutz, Munznamen und ihre Herkunft , Vienna, moneytrend Verlag, 2004, ISBN   3-9501620-3-8 .
  • Eupremio Montenegro, Manuale del collezionista di monete italiane , 29ª ed., Torino, Edizioni Montenegro, 2008, ISBN   978-88-88894-03-4 .
  • Concetto Benizi, Il Risorgimento a Colonnella , Marte Editrice, Colonnella, 2013.

Voci correlate [ modifica | modifica wikitesto ]

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