Demone

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≪Degli Astri celesti invochero il sacro splendore con voci conformi al rito chiamando i demoni santi.≫

Eros attico in una immagine del V secolo a.C. conservata nel Museo del Louvre . Eros e, nel Simposio di Platone , un demone intermediario tra gli uomini e gli dei. Dio primordiale, e raffigurato con le ali per la sua capacita di elevarsi dal mondo terreno alla sfera celeste.

Un demone ( AFI : /?d?mone/ [1] , dal greco antico δα?μων [2] ? , daim?n , "essere divino" [3] ) e un essere che si pone a meta strada fra cio che e divino e cio che e umano. Nella cultura religiosa greco-antica ha funzione di ostacolo tra queste due dimensioni; nella filosofia greca , ha invece funzione di intermediario tra l'uomo e il divino.

Storia [ modifica | modifica wikitesto ]

Secondo Welcker, il termine daimon sarebbe uno dei principi piu antichi della filosofia greca. [4]

In Esiodo , vissuto tra i secoli VIII e VII a.C., il demone e lo stato post mortem che assumono gli esseri della prima generazione aurea:

≪Poi, dopo che la terra questa stirpe ebbe coperto,
essi sono, per volere del grande Zeus, demoni
propizi, che stanno sulla terra, custodi dei mortali,
e osservando le sentenze della giustizia e le azioni scellerate,
vestiti di aria nebbiosa, ovunque aggirandosi sulla terra,
dispensatori di ricchezze: questo privilegio regale posseggono≫

Quando la prima generazione, quella aurea vivente al tempo di Crono , [5] scomparve sopraffatta dal sonno, Zeus li trasformo quindi in demoni, "tutori dei mortali", protettori del genere umano. [6]

Nella religione orfica il demone e l'essenza stessa dell'anima, imprigionata nel corpo per una colpa compiuta e da cui cerca di liberarsi.

Eraclito (V secolo a.C.) ne parla come di un destino legato all'indole: ≪Il carattere di un uomo e il suo daimon ≫. [7]

Socrate [ modifica | modifica wikitesto ]

Socrate riferisce di un δαιμ?νιον daimonion o "guida divina" che lo assiste spesso in ogni sua decisione. Si tratterebbe di una sorta di coscienza morale che si rivela progressivamente come forma di delirio e di ispirazione divina, [8] una voce identificabile come l'autentica natura dell' anima umana, la sua ritrovata coscienza di se . [9] In base alla testimonianza di Platone , il daimon di cui parla Socrate consiste infatti in una presenza divina, [10] simile a un nume tutelare [11] , che si fa avvertire in lui tramite segni per stimolare la sua ragione a eseguire la scelta piu adatta, [12] ma non tanto per indurlo a compiere certe azioni, quanto piuttosto per distoglierlo:

≪C'e dentro di me non so che spirito divino e demonico; quello appunto di cui anche Meleto, scherzandoci sopra, scrisse nell'atto di accusa. Ed e come una voce che io ho dentro sin da fanciullo; la quale, ogni volta che mi si fa sentire, sempre mi dissuade da qualcosa che sto per compiere, e non mi fa mai proposte.≫

Attraverso il daimon Socrate riesce cosi a esprimere il sommo grado della sua tipica ironia anche nella dimensione religiosa. [13]

Platone e Senocrate [ modifica | modifica wikitesto ]

In Platone il demone Eros , figlio di Penia e di Poro , e quella forza demonica che consente all'uomo di elevarsi verso il sovrasensibile.
Cosi nel Simposio di Platone viene narrato l'insegnamento su Eros impartito da Diotima a Socrate :

≪Eros e un gran demone, o Socrate: infatti tutto cio che e demonico e intermedio fra dio e mortale. Ha il potere di interpretare e di portare agli dei le cose che vengono dagli uomini e agli uomini le cose che vengono dagli dei: degli uomini le preghiere e i sacrifici, degli dei, invece, i comandi e le ricompense dei sacrifici. E stando in mezzo fra gli uni e gli altri, opera un completamento, in modo che il tutto sia ben collegato con se medesimo.≫

Con Senocrate viene analizzata la figura del demone [14] ripresa dall'opera di Platone. I demoni per Senocrate sono sempre esseri intermediari tra gli uomini e gli dei, sono piu potenti degli uomini ma meno degli dei. A differenza di questi ultimi che sono sempre buoni, tra i demoni ve ne sono anche di cattivi. Quando gli antichi miti narrano di divinita in lotta fra loro coinvolti in passioni umane essi, per Senocrate, parlano di demoni non di dei. I demoni hanno un posto di rilievo sia negli atti cultuali sia negli oracoli . I demoni infine corrispondono ad anime umane liberate dai corpi dopo la morte, permanendo in loro il conflitto tra bene e male, essi lo trasferiscono dalla Terra al mondo celeste.

Le stesse tesi di Senocrate si possono ritrovare nel testo De deo Socratis di Apuleio . [15]

Stoicismo [ modifica | modifica wikitesto ]

Anche gli Stoici sostengono l'esistenza dei demoni come di esseri che vigilano sugli uomini condividendone i sentimenti. Cosi Diogene Laerzio :

≪Gli stoici dicono, poi, che esistono anche alcuni demoni che hanno simpatia per gli uomini, che vigilano sulle cose umane, e anche che esistono eroi, ossia le anime sopravvissute dei virtuosi.≫

Marco Aurelio indica come demone l'anima intellettiva che va curata e privata di turbamenti:

≪Inoltre rimane la cura di non insozzare il demone che ha preso dimora nel nostro petto, la cura di non turbarlo con impressioni confuse e molteplici; di mantenerlo sereno e benigno, tributandogli rituale e onore come a un dio; e non dire nulla che sia contrario al vero; non fare nulla contro giustizia.≫

Medio e neo-platonismo [ modifica | modifica wikitesto ]

Con il medioplatonismo la figura del demone si connota in modo sempre piu articolato e viene inserita come terzo aspetto della gerarchia del divino dopo il dio supremo e gli dei secondari. Cosi Plutarco :

Platone , Pitagora , Senocrate , Crisippo , seguaci dei primitivi scrittori di cose sacre , affermano che i demoni sono dotati di forza sovrumana, anzi sorpassano di molto per estensione di potenza la nostra natura, ma non posseggono, per altro, l'elemento divino puro e incontaminato, bensi partecipe, a un tempo, di una duplice sorte, in quanto natura spirituale e sensazione corporea, onde accoglie piacere e travaglio; e tale elemento misto e appunto la sorgente del turbamento, maggiore in alcuni, minore in altri. Cosi e che anche tra i demoni, ne piu ne meno che tra gli uomini, sorgono differenze nella gradazione del bene e del male.≫

Alessandro d'Afrodisia sostiene che il daimon di ogni uomo consiste nella sua stessa natura [16] .

Nel neoplatonismo , Plotino affida al ≪ daimon che ci e toccato in sorte≫ [17] il compito di guidarci nell'ascesa al soprasensibile, tramite la forza dell' eros e della bellezza . Poiche il pensiero cosciente e puramente logico non e sufficiente, si tratta anche in questo caso di un'ispirazione mistica, della scintilla di uno spirito divino grazie a cui e possibile elevarsi dalla dimensione materiale a quella intellegibile. Secondo Porfirio lo stesso Plotino era assistito ≪da uno di questi demoni che sono prossimi agli dei≫. [18]

Mutamento di significato [ modifica | modifica wikitesto ]

Il vocabolario cristiano riprese il significato di "demone" come figura intermedia che influisce maleficamente sugli uomini e la loro vita: il termine fini per designare lo spirito maligno ( demonio ), [3] che divenne oggetto di studio della demonologia . In termini positivi, tuttavia, il significato di daimon puo venire accostato per certi versi all' angelo custode , [19] [20] o alla nozione di guida o genio tutelare. [21] [22]

Note [ modifica | modifica wikitesto ]

  1. ^ Luciano Canepari , demone , in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana , Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN   978-88-08-10511-0 .
  2. ^ demone , in Treccani.it ? Vocabolario Treccani on line , Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 agosto 2011 .
  3. ^ a b
    ( FR )

    ≪δαιμ?ν, -ονο? : m. parfois feminin, ≪puissance divine≫, d'ou ≪dieu, destin≫ (Hom., ion.-att.) : le terme s'emploie chez Hom. pour designer une puissance divine que l'on ne peut ou ne veut nommer, d'ou les sens de divinite et d'autre part de destin; le δαιμ?ν n'est pas l'objet d'un culte […] ; le mot se prete apres Hes. a designer un demi-dieu, un demon; il s'emploie finalement en mauvaise part et fournit au vocabulaire chretien le terme designant l'esprit malin; sur Archil. 3, voir El.≫

    ( IT )

    ≪δαιμ?ν, -ονο? : m. a volte femminile, ≪potenza divina≫, da cui ≪dio, destino≫ (Omero, ionico-attico) : il termine si usa in Omero per designare una potenza divina che non puo o non si vuole nominare, da cui il senso di divinita e d'altra parte di destino; il δαιμ?ν non e l'oggetto d'un culto; […] ; la parola si presta dopo Esiodo a designare un semi-dio, un demone; si usa finalmente in modo negativo e fornisce al vocabolario cristiano il termine designante lo spirito maligno; su Archiloco 3, vedere El.≫

  4. ^ Insieme a theos (dio), Zeus e Crono (Friedrich Gottlieb Welcker, Griechische Gotterlehre , Vol. I, Gottingen, Dieterisch, 1857, p. 129 § 25).
  5. ^ Le opere e i giorni 106 e segg.
  6. ^ Cosi sostiene anche lo scoliaste, cfr. 122a, ma e sconosciuto il motivo della scomparsa di questa prima generazione.
  7. ^ ?θο? ?νθρ?π? δα?μων ≫, ≪ ?thos anthr?p? daim?n ≫ (fr. B 119).
  8. ^ Monique Canto-Sperber . Socrate , in Il sapere greco. Dizionario critico , vol. II, p. 296, Torino, Einaudi, 2007.
  9. ^ Paolo De Bernardi, Socrate, il demone e il risveglio , in ≪Sapienza≫, vol. 45, pagg. 425-43, Napoli, ESD, 1992.
  10. ^ Platone attribuira all' anima un'origine divina, essendo stata donata all'uomo da Dio: Alcibiade 103a, 224e; Apologia 28e; Fedro 242b.
  11. ^ Julien Ries, L'uomo religioso e la sua esperienza del sacro , Jaca Book, 2007, p. 396.
  12. ^ G. Vlastos. Socrate il filosofo dell'ironia complessa Firenze, La Nuova Italia, 1998 (ed. originale: Socrates: Ironist, and Moral Philosopher , 1991).
  13. ^ Giovanni Reale , Socrate , Milano, Rizzoli, 2000.
  14. ^ Senocrate-Ermodoro, Frammenti , a cura di M. Isnardi Parente, Napoli, Bibliopolis, 1982, frr 222-230, ISBN   88-7088-052-4 .
  15. ^ Sulla nozione di δα?μων nella tradizione neoplatonica vedere Andrei Timotin, La demonologie platonicienne. Histoire de la notion de daimon de Platon aux derniers neoplatoniciens , Leiden, Brill, 2012.
  16. ^ Alessandro di Afrodisia, Sul destino , VI.
  17. ^ Enneadi , III, 4.
  18. ^ Porfirio, Vita di Plotino , 10.
  19. ^ Ivan Gobry, Tiziana Villani, Vocabolario greco della filosofia , p. 48, Pearson Italia, 2004.
  20. ^ Francoise Frontisi Ducroux, Jean-Pierre Vernant, Ulisse e lo specchio. Il femminile e la rappresentazione di se nella Grecia antica , p. 90, Donzelli Editore, 2003; Paola Giovetti, L'angelo caduto. Lucifero e il problema del male , p. 16, Mediterranee, 1997.
  21. ^ Julien Ries, L'uomo religioso e la sua esperienza del sacro , p. 396, Jaca Book, 2007.
  22. ^ Gianluca Magi , Il Gioco dell'Eroe , presentazione di Franco Battiato , Il Punto d'Incontro, 2012, p. 67.

Bibliografia [ modifica | modifica wikitesto ]

Voci correlate [ modifica | modifica wikitesto ]

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