Corrado Ferlaino nel
1975
Corrado Ferlaino
(
Napoli
,
18 maggio
1931
[1]
) e un
imprenditore
,
ingegnere
e
dirigente sportivo
italiano
,
azionista di riferimento
del
Napoli
dal
1969
al
2000
, nonche piu volte presidente del club partenopeo dal
1969
al
1971
, dal
1972
al
1983
, e dal
1983
al
1993
.
Nato a
Napoli
nel
1931
, da Modesto e da Cesarina Pasquali
[2]
[3]
. Il padre, un ingegnere e costruttore
calabrese
originario di
Conflenti
, in
provincia di Catanzaro
, era giunto a
Napoli
nel
1920
, ed era fratello di
Francesco Ferlaino
, magistrato assassinato dalla
'ndrangheta
nel
1975
[4]
[5]
. La madre era
milanese
.
[2]
Nel
1942
, a causa dei bombardamenti su
Napoli
nella
seconda guerra mondiale
, assieme alla madre si trasferi a
Fermo
, dove visse per molti anni prima di fare ritorno nella sua citta alla conclusione del conflitto
[6]
. Conseguita la maturita scientifica al Liceo "Vincenzo Cuoco" di
Napoli
, entra a lavorare nell'impresa del padre, e nel contempo si da all'agonismo come
pilota automobilistico
e calciatore dilettante
[5]
. Tenta, senza successo, anche di fare il
produttore cinematografico
con la realizzazione di un film su
Che Guevara
.
[5]
Dopo aver conseguito la laurea in
ingegneria civile trasporti
all'
Universita di Napoli
nel
1959
[7]
, Ferlaino crea una propria impresa di costruzioni con la quale realizzera numerosi edifici residenziali nel quartiere Arenella, al
Rione Alto
, ai
Colli Aminei
, al
Centro Direzionale di Napoli
, cosi come ad
Anacapri
, a
Volla
, a
Casalnuovo di Napoli
, a
Massa Lubrense
, ma anche al di fuori del napoletano presso
Roccaraso
,
Livorno
e
Milano
[4]
[5]
[8]
. Affermatosi quindi come importante costruttore edile e immobiliarista della sua citta, nel
1967
fa ingresso come socio del
Napoli Calcio
, di cui due anni piu tardi, nel
1969
, diventa presidente e azionista di maggioranza
[9]
. La presidenza di Ferlaino nel club azzurro e durata per trentuno anni, con alcune interruzioni.
[1]
Negli
anni novanta
, e a capo di un gruppo formato da 43 aziende che assieme realizzano un
fatturato
di 400 miliardi di lire, di cui la maggiore e la Iper S.r.l.
[9]
[10]
. Amico personale di
Ciriaco De Mita
, nel
1987
rifiuto la proposta fattagli da questi a candidarsi alle
elezioni politiche
nelle file della
Democrazia Cristiana
[10]
. Nello stesso periodo e stato consigliere di amministrazione della
SIP
e della societa editrice del quotidiano napoletano
Il Mattino
.
[5]
Nel
2002
, dopo aver ceduto le quote possedute nel Napoli, il suo Gruppo fa ingresso nel
settore alberghiero
.
[11]
Nel
2015
, e co-autore assieme al giornalista Toni Iavarone del libro
Achille Lauro, il Comandante tradito
, edito dalla casa editrice Minerva di
Bologna
.
[12]
Sposatosi quattro volte, e padre di cinque figli
[6]
, tra cui la fisica
Francesca Ferlaino
[13]
.
Ferlaino esordisce nel
1957
alla corsa automobilistica Sorrento-Sant'Agata sui Due Golfi, in cui gareggio a bordo dell'
Alfa Romeo Giulietta Sprint
[14]
. Due anni piu tardi, partecipo all'edizione della
Mille Miglia
del
1959
, in cui si classifico al quinto posto alla guida della
Giulietta Sprint
.
[14]
Ha partecipato ad altre importanti gare automobilistiche, quali Targa Vesuvio, Palermo-Monte Pellegrino,
Coppa della Consuma
, Coppa Gallenga,
Catania-Etna
e
Targa Florio
[14]
. In quest'ultima competizione, alla guida della
Ferrari 250 GTO
/64, in coppia con
Luigi Taramazzo
, nel
1964
si piazzo al primo posto in classifica nella categoria da 2501 a 3000 cc.
[14]
[15]
[16]
Ferlaino insieme a
Luciano Moggi
Ferlaino si avvicina al calcio negli anni cinquanta, avendo svolto attivita agonistica a livello dilettantistico con la maglia del
Tennis Vomero
[14]
. La sua esperienza si conclude nel
1964
, con la squalifica a vita comminatagli per aver picchiato un
arbitro
in campo.
[14]
Nel
1967
, entra come piccolo socio nell'azionariato del
Napoli
, cui presidente era
Gioacchino Lauro
[9]
. La sua partecipazione nel club azzurro diventa piu importante nel
1969
, quando acquista per 70 milioni di lire il 33% delle quote fino ad allora possedute da Antonio Corcione, deceduto in quel periodo
[17]
. Nel contempo, riesce a farsi eleggere a presidente del Napoli grazie all'appoggio di
Achille Lauro
, altro socio del club assieme a
Roberto Fiore
, con cui all'epoca il noto armatore era in contrasto
[17]
. Poco dopo, Ferlaino compie la scalata e diviene azionista di maggioranza del Napoli rilevando le quote possedute in societa da Fiore.
[18]
Ferlaino e
Maradona
con la
Coppa UEFA 1988-1989
Ferlaino si dimette dalla carica di massimo dirigente azzurro per brevi periodi, nel
1972
(presidenza affidata all'ingegner Ettore Sacchi) e nel
1983
(reggente un altro ingegnere, Marino Brancaccio)
[1]
. Durante la sua gestione, il Napoli raggiunse il suo massimo fulgore negli
anni ottanta
, in corrispondenza con la militanza in maglia azzurra di
Diego Armando Maradona
, vincendo due
scudetti
(
1986-87
e
1989-90
), una
Coppa UEFA
(
1988-89
), una
Coppa Italia
(
1986-87
) ed una
Supercoppa italiana
(
1990
)
[1]
; precedentemente, la squadra azzurra aveva vinto, nel
1976
, una Coppa Italia ed una
Coppa di Lega Italo-Inglese
.
Fin dall'inizio della sua presidenza, Ferlaino e stato legato alla tifoseria partenopea da un rapporto di odio-amore alimentato dalla vulcanicita del presidente, capace di far quadrare i bilanci societari privandosi dei giocatori piu amati dai sostenitori (un esempio su tutti e quello di
Dino Zoff
), ma capace anche di acquisti importanti come l'ingaggio di
Giuseppe Savoldi
,
Ruud Krol
e, soprattutto, del gia citato Maradona. Malgrado i successi ottenuti, importanti per un club come il Napoli, Ferlaino e stato spesso oggetto di contestazione, arrivando a subire persino un attentato, nel
1983
, quando viene fatta esplodere una
bomba
sotto casa
[1]
. Dopo la partenza di Maradona nel
1991
, il Napoli conduce campionati discreti e non ripetera piu le grandi stagioni disputate ai tempi in cui vi militava il fuoriclasse argentino.
Nel
1992
, Ferlaino acquista il 50% delle quote del
Cagliari
, del quale gli altri soci erano
Franco Ambrosio
e
Massimo Cellino
, quest'ultimo divenuto presidente
[19]
. La societa con Ambrosio e Cellino venne messa in piedi per evitare la cessione dell'attaccante uruguaiano del club sardo
Daniel Fonseca
alla
Juventus
, che in quell'anno passava al Napoli
[19]
. L'esperienza di comproprietario del Cagliari, si conclude dopo appena un anno, nel
1993
, a causa di problemi giudiziari che riguardarono lui e Ambrosio
[19]
. In quello stesso anno, vende il Napoli a
Ellenio Gallo
, ma due anni dopo torna a essere il maggior azionista della societa partenopea.
[1]
Nella
stagione 1997-98
, il Napoli si piazza ultimo in classifica e retrocede in
Serie B
: nel
2000
, Ferlaino cede la meta delle azioni e la poltrona di presidente a
Giorgio Corbelli
[1]
. Due anni piu tardi, nel
2002
, vende il resto delle sue quote al medesimo Corbelli, e a
Salvatore Naldi
.
[1]
[20]
Nel giugno
2003
, Ferlaino rileva il pacchetto di maggioranza del
Ravenna
neopromosso in
Serie C2
[21]
. L'esperienza di socio di maggioranza del club romagnolo - alla cui presidenza si era insediato il figlio Luca - dura appena un anno e cede le sue azioni all'imprenditore
Gianni Fabbri
, uscendo cosi definitivamente dal mondo del calcio.
[22]
[23]
[24]
- Il 25 maggio
1993
, Ferlaino e destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di
Napoli
, e si rende latitante all'estero per sfuggire all'arresto
[5]
. Accusato del reato di
corruzione
, secondo i magistrati titolari dell'inchiesta sulla
Tangentopoli
napoletana
, l'imprenditore avrebbe versato una
tangente
di 500 milioni di lire al parlamentare democristiano
Alfredo Vito
, per assicurarsi i lavori per la bonifica dei
Regi Lagni
e per la ristrutturazione esterna dello
Stadio San Paolo
[5]
. Il giorno dopo, Ferlaino si presenta spontaneamente al
carcere di Poggioreale
per incontrare i magistrati, ai quali confessa di aver corrotto Vito, e rilascia altre dichiarazioni
[25]
. I giudici gli concedono gli
arresti domiciliari
.
[25]
- Nel
2006
, e indagato dalla Procura di
Napoli
assieme a Corbelli e Naldi con l'accusa di
bancarotta fraudolenta
per il fallimento del club partenopeo avvenuto due anni prima
[26]
. Condannato in primo grado a tre anni di reclusione nel
2010
assieme a Corbelli, la sentenza viene confermata in appello, nel
2014
[27]
[28]
. Le due sentenze di condanna vengono annullate in Cassazione nel
2016
, con l'assoluzione di ambedue gli imputati.
[29]
- Nel
2012
, Ferlaino risulta indagato dalla
Procura della Repubblica
di
Napoli
per una presunta
evasione fiscale
di 30 milioni di
Euro
attraverso la costituzione di
societa offshore
in
Lussemburgo
,
Inghilterra
,
Svizzera
ed alcuni paesi dell'
America Latina
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