Con la locuzione
copertura ADSL
si intende la possibilita di collegamento a
Internet
ad alta
velocita di trasmissione
(
banda larga
) mediante la tecnologia
ADSL
.
Il
segnale
che arriva alla centrale non giunge in tutti i borghi, frazioni, ecc. del comune; arriva a una certa distanza dalla centrale che non coincide ne col confine del comune ne col raggio d'azione di una centrale vicina. Di conseguenza per un comune essere coperto non implica necessariamente l'estensione di tale copertura a tutti i suoi abitanti.
Teoricamente la
velocita di trasmissione
decresce linearmente con la distanza dalla centrale per effetto della diminuzione del
SNR
a causa dell'
attenuazione
del segnale utile nel
canale
: al raddoppiare della distanza dallo stadio di linea (SL), la velocita disponibile si dimezza. Nella realta accade che il segnale decade (perde qualita) ancora piu rapidamente a causa anche delle
interferenze
dei cavi vicini (
near-end crosstalk
o
diafonia
) nell'
ultimo miglio
(
problema dell'ultimo miglio
).
Un segnale ADSL con banda da 24 megabit/s raggiunge 1 km di doppino in rame dalla centrale (ovvero il 30% delle utenze), da 20 megabit/s raggiunge 1,6 km (il 60% delle utenze), da 12 megabit/s raggiunge 2,5 km (l'85% delle utenze), da 8 megabit/s 3 km (88% delle utenze), da 4 megabit/s 3,9 km (93% delle utenze), da 2 megabit/s 4,7 km (il 96% delle utenze).
Una ADSL da 640 kBit/s raggiungerebbe i 10 km di distanza dalla centrale. Per distanze superiori continua il dimezzamento, ma sotto i 640 non ha piu senso parlare di
banda larga
(gia la maggior parte dei provider commercializzano ADSL da un taglio minimo di 2 Mbit) e non vengono commercializzate ADSL di taglio inferiore.
Da notare che dopo 10 km diventano numerosi gli errori di trasmissione e decade la banda disponibile.
Tenuto conto che quasi sempre un comune corrisponde ad una centrale, servirebbe che la popolazione abitasse all'interno di un cerchio di raggio pari a 7 km per definirsi ancora banda larga.
La disponibilita di
ADSL
richiede l'installazione di vari apparati (es.
DSLAM
) e la rimozione di altri che sono invece di impedimento, posti vent'anni fa quando la tecnologia era gia commercializzata all'estero, mentre lo e da soli 10 anni in
Italia
. A questi apparati si aggiunge la necessita della
fibra ottica
a partire dalla prima centrale (Stadio di Linea) fino alla centrale
Telecom
[
non chiaro
]
(Stadio di Gruppo) per raccogliere su di se tutte le bande larghe dei doppini dei vari utenti.
A questi vincoli tecnici, uguali per tutti gli operatori, se ne aggiunge uno di natura economica che dipende dalle scelte commerciali dell'operatore
ISP
e richiede un minimo di utenze collegabili in centrale per coprire almeno i costi di investimento iniziale dell'opera. Nel caso di Telecom tale vincolo sulla densita abitativa e piu stringente e prevale sul primo vincolo tecnico. Infatti vengono coperti prima i comuni con una densita di popolazione maggiore rispetto a quelli con densita minore.
L'acquisto e installazione di un
DSLAM
e di fatto un costo marginale rispetto all'acquisto, scavo e posa di un mezzo (
doppino
in
rame
o
fibra ottica
) per il collegamento a
banda larga
delle centrali telefoniche.
Molte
centrali telefoniche
non dispongono quindi di collegamento
ADSL
a causa di apparati quali
MUX
e
UCR
, posti dalla vecchia
SIP
vent'anni fa, e che dovrebbero essere rimossi a favore dei
DSLAM
, oppure per la mancanza di un collegamento in
fibra ottica
a una centrale vicina all'interno di una rete di centrali collegati in fibra fino al centro
Telecom
piu vicino.
Queste a oggi rappresentano le principali cause del cosiddetto
divario digitale
, che rendono difficile l'ammodernamento della
rete di telecomunicazioni
esistente e la necessita di by-passarla con una
rete
ex novo meno costosa, come per esempio quella
Wi-Fi
o
Wi-Max
.
Nel
2010
, una famiglia italiana su due non ha un collegamento e solo una su tre possiede una connessione Internet a banda larga. Il numero di italiani
del tutto
privi di copertura on line e di 2,3 milioni, un numero che raggiunge quota 23 milioni (il 38% della popolazione) se si considera come minima copertura l'accesso alla banda ultralarga ovvero connessioni pari o maggiori ai 100 megabit per secondo
[1]
.
A fine 2011, secondo un sondaggio del Sole 24 Ore, la richiesta minima di banda di molte aziende italiane, soprattutto delle aziende con contatti e partnership all'estero, e quantificabile in almeno un collegamento da 20, 30, o addirittura 100 megabit. Hanno meno bisogno di tal quantita di banda, le attivita produttive che costruiscono oggetti a basso contenuto tecnologico, quindi di maggior rilevanza locale. In ogni caso, anche per loro la banda larga comincia a essere un'esigenza, secondo l'idea che "piu banda migliora la produttivita"
[2]
.
Infratel Italia
, societa partecipata dal Ministero Sviluppo Economico e specializzata in reti spente (scavi, cavidotti e stende la fibra), su mandato del Governo ha realizzato una vasta consultazione pubblica in 95.000 aree, per aggiornare la mappatura delle zone servite da banda larga FTTB/FTTH/FTTDP con relativa percentuale di copertura locale.
[3]
La prima colonna indica il numero di centrali/armadi dotati di DSLAM (velocita massima 8 megabit/s in download, anche se l'offerta commerciale Alice si attesta attorno ai 7 megabit/s), mentre la terza colonna fornisce il numero di centrali/armadi dotati di MINIDSLAM (velocita massima 640 kilobit/s). Infine, la seconda e la quarta colonna indicano il numero di centrali/armadi "saturi". Con tale termine si intende le centrali in cui tutte le porte dei blocchi sono occupate dai doppini, per cui non e possibile fornire il servizio ADSL ad altri utenti che ne facciano richiesta.
Data 20/02/2017 - REGIONE
|
ADSL ATTIVE (7 o 20 Mbps)
|
ADSL SATURE (7 o 20 Mbps)
|
ADD ATTIVE (640 Kbps)
|
ADD SATURE (640 Kbps)
|
TOTALE
|
Abruzzo
|
257
|
2
|
30
|
10
|
299
|
Basilicata
|
123
|
4
|
46
|
11
|
184
|
Calabria
|
862
|
14
|
11
|
15
|
902
|
Campania
|
840
|
11
|
3
|
2
|
856
|
Emilia-Romagna
|
691
|
41
|
68
|
67
|
867
|
Friuli Venezia Giulia
|
177
|
6
|
34
|
17
|
234
|
Lazio
|
903
|
61
|
10
|
18
|
992
|
Liguria
|
223
|
6
|
48
|
38
|
315
|
Lombardia
|
1764
|
17
|
0
|
0
|
1781
|
Marche
|
338
|
17
|
3
|
0
|
358
|
Molise
|
76
|
1
|
11
|
7
|
95
|
Piemonte
|
604
|
39
|
286
|
144
|
1073
|
Puglia
|
390
|
19
|
29
|
2
|
440
|
Sardegna
|
396
|
19
|
71
|
14
|
500
|
Sicilia
|
878
|
20
|
7
|
7
|
912
|
Toscana
|
1189
|
17
|
22
|
9
|
1237
|
Trentino Alto Adige
|
401
|
10
|
3
|
5
|
419
|
Umbria
|
169
|
6
|
18
|
12
|
205
|
Valle d'Aosta
|
53
|
1
|
12
|
3
|
69
|
Veneto
|
1048
|
18
|
25
|
17
|
1108
|
TOTALE
|
11382
|
329
|
737
|
398
|
12846
|
I numeri sopra riportati devono essere presi con molta cautela in quanto la fonte e la stessa Telecom (che e una delle piu complete e una delle poche banche dati disponibili), il numero di utenti che una centrale copre varia moltissimo: da svariate migliaia per le centrali in citta a qualche centinaio per quelle in campagna. Inoltre, bisogna tenere presente che una parte degli utenti coperti da una centrale dotata di DSLAM potrebbe essere comunque scoperto dal servizio a causa di qualche apparato limitante quali
MUX
,
UCR
e concentratori di linea. E quindi molto difficile calcolare con precisione il numero degli utenti coperti dal servizio.
E difficile anche calcolare il numero dei comuni effettivamente coperti in quanto un comune puo essere coperto da una o piu centrali o non avere nessuna centrale in quanto si aggancia alla centrale di un comune adiacente. A complicare ulteriormente il conteggio, spesso le centrali Telecom non rispecchiano i confini comunali. Oltretutto, in Italia e frequente che una frazione disti molto meno dal capoluogo di un altro comune limitrofo, rispetto a quello di appartenenza.