Colonato

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Il colonato era una condizione giuridica dei coltivatori nel corso del Tardo Impero romano .

Contesto storico

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Nei primi due secoli dell'Impero romano lo sviluppo dell'economia si era basato essenzialmente sulle conquiste militari, che avevano procurato terre da distribuire ai legionari o ai ricchi senatori, merci da commerciare e schiavi da sfruttare in lavori a costo zero. Alla conclusione della fase espansionistica (all'inizio del II secolo d.C. fu occupata l'ultima grande provincia: quella della Dacia ), tuttavia, si chiuse il rubinetto che aveva procurato schiavi (ovvero manodopera a costo zero) acquistabili a buon mercato e bottino. L'Impero romano a quel punto si dimostro incapace da un lato di realizzare uno sviluppo economico e della produzione agricola non dipendente dalle conquiste e dallo sfruttamento degli schiavi e dall'altro di ovviare all'aumento dei costi della spesa pubblica (per pagare, in particolare, l'esercito e la burocrazia) con un sistema fiscale piu efficiente che oppressivo. Inoltre, le guerre civili e le scorrerie barbariche che cominciarono a imperversare dal III secolo, cominciarono a devastare anche le regioni piu fertili. Il risultato fu che le campagne cominciarono a spopolarsi (fenomeno degli agri deserti ), anche perche i piccoli proprietari terrieri, che gia non se la passavano bene, dovevano affrontare da una parte i costi dovuti al mantenimento di interi eserciti che transitavano sui loro territori, dall'altra un peso fiscale diventato sempre piu intollerabile. Non essendo disponibili le macchine [1] , l'unico modo di rimettere in produzione le terre abbandonate era, per i proprietari terrieri (per lo piu latifondisti ), quello di passare a un nuovo rapporto di produzione che non comportasse i costi della schiavitu (gli schiavi erano sempre a rischio di ribellione ed in ogni caso il loro mantenimento era un costo), ma ne mantenesse i vantaggi. Questo nuovo rapporto fu appunto il colonato : la sostituzione degli schiavi con lavoratori "liberi" o coloni , legati al padrone da un rapporto contrattuale di affittanza, non di servitu.

Caratteristiche e problemi del colonato

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I coloni erano, quindi, affittuari alle dipendenze del padrone, tenuti a pagare al proprietario del fondo agricolo canoni in natura e prestazioni personali ( corvee ) in cambio della possibilita di trattenere una parte del raccolto per sfamare la propria famiglia. Giuridicamente i coloni erano liberi, tuttavia bisognava assicurarsi che non approfittassero della richiesta di lavoro (dovuta alla scarsita di manodopera agricola) da parte dei latifondisti per mettere i proprietari in concorrenza tra loro riducendo le loro rendite. Cio si poteva ottenere soltanto legando obbligatoriamente il colono alla terra: una condizione che richiedeva un intervento coercitivo da parte dello Stato [2] . Il colonato, dunque, era una forma solo giuridicamente (disponibilita fisica della propria persona), ma non anche socialmente piu avanzata (impossibilita di abbandonare il fondo su cui si lavorava) rispetto alla schiavitu. Dal punto di vista strettamente economico il colono era letteralmente nelle mani del proprietario il quale, tra il fitto e le obbligazioni di lavoro sul fondo padronale, gli sequestrava praticamente tutto il surplus eccedente il minimo vitale. Inoltre i coloni, in quanto lavoratori "liberi", avevano pure le tasse da corrispondere al fiscus . Non sorprende, quindi, che in alcuni casi le loro condizioni risultassero piu pesanti rispetto a quelle degli schiavi, il cui mantenimento era comunque a carico del padrone.

La disperazione per un rapporto di lavoro cosi pesante spesso portava alla fuga verso le citta, dove gli ex coloni finivano per diventare proletari, verso il brigantaggio (come accadde in Gallia con i bagaudi ) oppure verso le terre di altri proprietari in cambio della loro protezione (patronato): un fenomeno sempre piu frequente che anticipava i rapporti di subalternita feudale. Naturalmente le fughe venivano represse severamente (i fuggiaschi erano riportati in catene al padrone, i ribelli venivano crocefissi).

Il colonato, la cui forma giuridica vario nelle diverse epoche e regioni dell'Impero e che caratterizzo soprattutto la parte occidentale dello stesso, continuo nel Medioevo sotto il nome conosciuto come servitu della gleba .

  1. ^ Per la rivoluzione industriale bisognera aspettare quindici secoli almeno (Giorgio Ruffolo, Quando l'Italia era una superpotenza , Einaudi, 2004, p. 101).
  2. ^ Non era certo questo un modo per aumentare la produttivita o migliorare la sorte dei lavoratori ( Ruffolo , p. 102 ).

Bibliografia

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  • Giorgio Ruffolo, Quando l'Italia era una superpotenza , Einaudi, 2004.

Collegamenti esterni

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