La
Cittadella viscontea
o
Firma fides
o
Hospitium Magnum
e uno spazio dalla forma quadrata racchiuso da fabbricati, e si trova nella parte alta della citta di
Bergamo
fortificata dai
Visconti
a loro difesa. La struttura formata da diversi corpi di fabbrica, subi molti rimaneggiamenti diventando di proprieta pubblica nel
XX secolo
, sede del
Museo Civico Archeologico
e del
Museo di Scienze Naturali “Enrico Caffi”
[1]
.
Bergamo venne edificata su sette colli; nel
VI secolo
fu conquistata dai
Longobardi
che la occuparono e abitarono, tra questi vi furono alcune famiglie nobili come i
Crotta
, nome dal significato di crot=grotta curvo. Erano guerrieri a cavallo e inizialmente abitarono nelle grotte, da qui il nome, ma con il tempo si stabilirono vicino alle mura della citta, sul colle San Giovanni costruendo fabbricati e diventando proprietari di terreni e palazzi, di fazione
guelfa
assunsero anche ruoli di rilievo nella politica cittadina
[2]
.
Il
XIII secolo
vide la nascita dei
comuni
e per Bergamo anche l'intensificarsi delle lotte tra le famiglie guelfe dei Rivola, Crotta, Colleoni, Del Zoppo e dei ghibellini Suardi, i primi a favore della chiesa e i secondo dell'imperatore. Quando i
Visconti
di
Milano
vollero entrare in citta, i Suardi, aprirono loro le porte e dopo alcuni anni di scontri e saccheggiamenti, divennero i
signori
di Bergamo. I Crotta, che abitavano la parte della
torre di Adalberto
furono sfrattati stanziandosi in
Borgo Canale
dove costruirono un ospedale gestito dalle suore
clarisse
fuori
Porta Sant'Alessandro
.
In quegli spazi che erano della famiglia Crotta, i Visconti fondarono la loro
Cittadella
a propria protezione, iniziando un periodo di angherie e soprusi sia sul territorio cittadino che in tutta la bergamasca.
I Visconti governarono Bergamo stabilmente dal
1331
al
1428
quando arrivarono i
veneziani
. Imposero il controllo sulle famiglie sedandone le controversie; compirono molte opere e restaurarono quelle gia esistenti, come l'acquedotto romano ampliandolo con il
fontanone
, urbanizzarono piazze con il nome delle mercanzie come
piazza del mercato delle Scarpe
,
Fieno
,
Pesce
,
Carne
e
Biade
per agevolarne il controllo della tassazione, che era molto elevata e severa. La torre di Adalberto che ospitava gli evasori fiscali, fu chiamata
torre della fame
, vi venivano infatti lasciati i prigionieri senza cibo finche un parente non avesse provveduto a saldare quanto evaso.
Luchino Visconti
nel
1334
fortifico
colle Vigilio
, per poi abbandonarlo perche troppo distante dal centro cittadino, e nel
1355
Bernabo Visconti
occupo quella parte di colle di San Giovanni che divento la
Cittadella viscontea
scacciandone i Crotta.
Il grande complesso militare doveva difendere la famiglia, e mettere soggezione ai cittadini che si trovavano chiusi tra due colli fortificati, questo e quello della
Rocca
[3]
.
Per accedere alla citta serviva ottenere il permesso di transito a una delle due
porte del Pantano
che erano militarizzate e controllate. Durante i restauri del vicino
relais
San Lorenzo, sono rinvenuti i locali che erano adibiti a stalle e osterie.
Nel
1355
Bernabo costrui le undici case a torre che formarono le
Firma Fides
, chiudendo in questo modo questo spazio che era gia protetto dalle
mura medioevali
distrutte nel
1561
per la costruzione delle
mura venete
, lasciando al figlio
Rodolfo
l'incarico di costruire il grande fabbricato a residenza chiamato
Hospitium Magnum
dove vi e il grande fabbricato adibito a musei civici sia quello Archeologico delle Scienze naturali con la sezione etnografica, e l'Orto Botanico. Qui abitarono i diversi esponenti della famiglia: Azzone, Luchino, Giovanni, Bernabo, Rodolfo, Gian Galeazzo, Giovanni Maria, Filippo Maria. Questa parte era anche adibita a uffici doganali per il pagamento del dazio, nonche a carcere e luogo di tortura.
Dopo il
1428
con la
Repubblica di Venezia
la Cittadella perse d'interesse, i veneziani non volevano ponti levatoi e vollero ricostruire le
mura della citta
. Restano, a documento, il
quadro
di
Giovanni Paolo Lolmo
nella
basilica si santa Maria Maggiore
che raffigura sia san Marco che la torre Mirabella, e le cartografie di Alvise Cima (1643-1710) che descrivono come era la cittadella prima dei rimaneggiamenti che fecero i veneziani, nuovi signori di Bergamo
[4]
, i quali divisero la cittadella in dodici lotti alienandoli, risultano infatti nell'asta pubblica del 22 settembre
1520
le assegnazioni con la specifica che le torri si potevano
alzar, abasar et ruinar
a seconda dei desideri del compratore.
Parti del fabbricato della Cittadella erano la sede della
provincia
e della prefettura, spostate nella seconda meta del
XIX secolo
. Dal
XX secolo
il lato che era l'abitazione Hospitium Magnum e la sede del
Museo Civico Archeologico
e del
Museo di Scienze Naturali “Enrico Caffi”
della citta.
Da via Bartolomeo Colleoni si giunge in piazza Lorenzo Mascheroni dove e presente la
seicentesca
fontana veneziana
, e dove attraverso la
torre della Campanella
, si accede in piazza Cittadella quella che un tempo era la corte e la piazza d'armi. A ovest e visibile una
postierla
, l'antico accesso dalle mura. La piazza ha una pavimentazione in ciottolato, ed e attraversata da una vecchia strada romana
[5]
.
La cittadella era accessibile nella sua parte superiore dalla
Porta del Pantano superiore
di cui non si ha traccia perche demolita, rimane invece accessibile la
Porta del Pantano inferiore
, nelle cui vicinanze erano state trovate le zanne di
mammut
, poi poste nel museo. La porta si trova nella parte sud di piazza Mascheroni e la collegava con via Borgo Canale.
[6]
Nel corso del
XVIII secolo
il lato dell'Hospitium Magnum, che presentava un porticato con
archi ogivali
, venne coperto con una nuova facciata per renderla omogenea con il resto della struttura. La facciata in stile medievale con archi ogivali venne recuperata e restaurata tra il
1958
e il
1960
da dei lavori condotti dall'architetto
Sandro Angelini
.
Di quello che fu il periodo visconteo in Bergamo con la cittadella fortificata dalle undici torri, documentate alte fino a 15 metri, dai ponti levatoi e relativo fossato resta poco o nulla: restano intere la torre della Campanella, quella di Adalberto e quella Scaraguaita
[7]
con la merlatura guelfa, annessa al
seminario vescovile
, dove e stata ricollocata una targa commemorativa dell'edificazione del complesso, originariamente affissa nella torre dell'Iscrizione, poi demolita. Risale agli
anni sessanta
del secolo scorso, infatti, la demolizione di parte della cittadella per la riedificazione del grande complesso del
seminario vescovile
[8]
. Durante questi ultimi lavori furono demolite la torre Beccarina, collocata davanti alla chiesa del Seminario e gia pesantemente ridimensionata, e la torre della Cantarena, piu piccola, collocata in via ai Bastioni adiacente a Colle Aperto. Della torre Mirabella, la piu alta del complesso della Cittadella, rimane oggi un solo lato e di dimensioni ridotte, non visibile al pubblico in quanto parte di una proprieta privata.
La torre della campanella, pur avendo mantenuto la sua caratteristica di ingresso ha subito molte modifiche; sotto il grande orologio e ancora visibile lo stemma asburgico del
Regno Lombardo-Veneto
, con l'aquila austro-ungarica bicefala, con lo scudo diviso in quattro parti, a raffigurare i territori che furono assegnati all’
Impero d'Austria
con il
Congresso di Vienna
del 1815, due parti raffigurano il
leone alato
, simbolo di Venezia, e le altre due il
biscione
visconteo nell'atto di inghiottire un putto tra le fauci, stemma dei Visconti e usato a identificare la Lombardia gia austriaca e la Milano ducale
[9]
.
- Torre della Campanella
- Torre di Adalberto
- Torre Mirabella (la piu alta, parzialmente demolita)
- Torre dell'Iscrizione (demolita nel
XIX secolo
)
- Torre Scaraguaita (demolita poi riedificata negli anni 1960)
- Torre Solza o Torre di San Giovanni (demolita)
- Torre Beccarina (demolita negli anni 1960)
- Torre della Cantarena (demolita negli anni 1960)
- ^
Cittadella viscontea
, su
lombardiabeniculturali.it
, Lombardia beni culturali.
URL consultato l'8 agosto 2017
.
, una parte e inglobata nel seminario vescovile
- ^
Bergamo scomparsa, la Cittadella viscontea
, su
bergamosera.com
, Bergamo sera.
URL consultato il 9 agosto 2017
(archiviato dall'
url originale
il 9 agosto 2017)
.
- ^
Cittadella-Bergamo
, su
guide.travelitalia.com
, travelItalia.
URL consultato il 7 agosto 2017
.
- ^
Bergamo scomparsa quel che resta della cittadella
, su
bergamosera.com
, Bergamosera.
URL consultato il 9 agosto 2017
(archiviato dall'
url originale
il 9 agosto 2017)
.
- ^
Cittadella Viscontea
, su
visitbergamo.net
, VisitBergamo.
URL consultato l'8 agosto 2017
.
- ^
La palude e le zanne di mammuths-alla scoperta della Porta del pantano inferiore
, su
bergamonews.it
, Begamo News.
URL consultato il 25 aprile 2018
.
- ^
La cittadella di Bergamo
, su
1001storia.polimi.it
, Politecnico di Milano.
URL consultato il 9 agosto 2017
.
- ^
Storia della Cittadella e di quello che hanno fatto i Visconti in Citta Alta
, su
bergamopost.it
, Bergamopost.
URL consultato il 9 agosto 2017
.
- ^
Cittadella 38
, su
bergamopost.it
, Bergamo post.
URL consultato il 9 agosto 2017
.
- Marco Realini,
Il consolidamento della facciata del palazzo del Museo di Piazza della Cittadella a Bergamo : monitoraggio delle applicazioni di ossalato di ammonio sulle superfici dipinte
, Bergamo, WorldCat, 2007.
- Arnaldo Gualandris,
La citta Dipinta Affreschi, dipinti murali, insegne di Bergamo alta
, U.C.A.I, 2008.
- Tosca Rossi,
Bergamo urbs picta
, Konos, 2009.
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